Era la sera del 3 marzo, ex sala consiliare di Borghetto S.Spirito, oggi sede di una qualificata biblioteca. Locale gremito di militanti leghisti e non per ascoltare un’eccellenza della Lega Nord Liguria e non solo, l’avv. Sonia Viale, già sottosegretario di Stato, vice presidente della giunta regionale Toti e assessore alla Sanità, politiche sociali, terzo settore, sicurezza, immigrazione ed emigrazione (vedi serata….). La salute, gli ospedali, i tempi di attesa, la ristrutturazione con tagli e riorganizzazione, ingresso nei ospedali di un gruppo privato ad Albenga, Cairo, Bordighera. L’assessorato regionale da sempre il più difficile, quello che ha maggiore potere di spesa e di ‘clientelismo’, a cominciare dai colletti bianchi dove non è un caso si annidino numerosi fratelli e maestri venerabili massoni.
C’eravamo anche noi e quando la composita ed intelligente Viale ha terminato di illustrare il progetto – programma sulla Sanità ponentina, abbiamo posto per primi una semplicissima domanda.
Qual’è lo stato di salute della ginecologia ina provincia di Savona ? Le risultano problemi, carenze, difficoltà per utenti e personale medico ?
L’assessore Viale, cortesemente: perchè mi fa questa domanda ?
Sono un cittadino qualunque, lei che è assessore sarà informata dello stato della ginecologia, di eventuali problematiche.
Sonia Viale: guardi visto che insiste evidentemente c’è qualcosa che non va, mi dica.
Gentile assessore, non giriamoci attorno, torno a chiedere se le risultano problemi, difficoltà…. Magari può chiederlo alla folta presenza rosa in sala, colleghe di partito, amministratori pubblici della zona. Se non lo sanno loro che sono direttamente interessate…!!
L’assessore risponde: francamente non sono al corrente, dovrò chiedere, approfondire, senz’altro me ne farò carico. La ringrazio per il contributo e l’interessamento.
Grazie assessore, vorrei rivolgermi allora alle signore presenti: a voi risulta che ci vogliono mesi per una visita ginecologica, un esame…persino rivolgendosi a studi privati, a Loano abbiamo il dr. Vigliercio, un’eccellenza di professionalità, bisogna aspettare tre, quattro mesi.
Si alza una signora che non dice il suo nome nonostante ( ci dica come sia chiama…) l’invito, per affermare: “Nessun problema, tutto bene, noi riceviamo la lettera ogni anno per il controllo….”. Nessun’altro fiata nonostante non manchino anche rappresentanti della pubblica amministrazione, coloro che dovrebbero essere più vicine all’ascolto, ai problemi dei cittadini, la salute prima di tutto.
In sala c’è anche Luca Berto, ottimo giornalista, redattore da IVG.it, il giornale on line più letto ed accreditato della provincia. Nella sua cronaca del giorno dopo nessun cenno al tema ginecologia. E’ il giornalismo di servizio ? della completezza ? dei ‘nemici’ cui guardarsi con cattiveria editoriale?
Andiamo avanti. Siamo a metà marzo ed ecco le locandine fuori le edicole, i titoloni. “Ginecologia ai minimi termini, mancano primario e tre medici”. “Ginecologia siamo allo sfascio, attese di mesi….”. “Grido d’allarme per la ginecologia….”.
Silvia Andreetto e Luca Rebagliati, i due storici ed esemplari corrispondenti del Secolo XIX, ora anche La Stampa, scrivono che “da un paio di mesi anche ginecologia deve fare i conti con un organico dimezzato, ridotto al minimo….aggravato dal pensionamento del primario Andrea Zolezzi ed il trasferimento dallo scorso primo ferbbraio della dr.ssa Carmen Iezzoni, arrivata al S. Corona in sostituzione di Franco Ciangherotti e andata in un altro ospedale dopo aver vinto il concorso….Non solo un altro ginecologo è in malattia da tempo…In realtà sono quattro anni che ginecologia va a ramengo con il pensionamento dell’ex primario Salvatore Garzelli, sostituto con un incarico di facente funzioni da Zolezzi, primario a Savona…Non è finita ad indebolire l’organico che in origine era di 11 medici, il pensionamento di Massimo Giannoni mai sostituito, con Guido Vigliercio che fa i salti mortali e si divide tra il San Paolo e il Santa Corona….a oggi risultano vacanti tre posti, oltre al primario…”.
Avete letto bene qual era il quadro di ginecologia la sera in cui abbiamo fatto la domanda in pubblico e che ci sembrava illogico sciorinare tutti i dati – ce ne sono altri vergognosi – che hanno diligentemente elencato Andreetto e Rebagliati, preceduti peraltro da altri articoli apparsi su La Stampa a proposito di problematiche al San Paolo.
Le signore leghiste presenti e che il fotoservizio di Silvio Fasano documenta, non solo hanno fatto scena muta, hanno quasi irriso o ignorato la domanda del cronista, non hanno reagito, anzi c’è stato un principio di battimano ironico rivolto all’intruso, qualcuna ha persino negato.
Ecco di queste militanti, di queste cittadine la società può fare a meno. Non hanno titolo di merito per rappresentare i leghisti con le credenziali della credibilità e di essere dalla parte dei più deboli, di quanti non possono permettersi di correre dallo specialista e pagare 100- 200 euro.
Avremmo voluto ancora ricordare all’assessore Viale che si parla tanto di meningite, di allarme eccessivo, della tutela delle persone a rischio e dei minori. Ebbene è a conoscenza il ‘popolo leghista’ del sociale che per il meningococco B le famiglie, ricche e povere, devono pagare 65 euro se vogliono far vaccinare i figli ? Sono a conoscenza che per un’ecografia bilaterale, per dolori cervicali acuti, il primo appuntamento utile è al 2018 ? Sono a conoscenza che al di là dell’impegno, dei proclami, degli opportuni comunicati stampa su questo o quel risultato, questo o quell’incontro con i cittadini, i sindaci, la Liguria è priva di odontoiatria sociale. Che ci sono migliaia, ripetiamo migliaia, di anziani e meno anziani, che in bocca hanno ormai pochi denti e ce ne va di mezzo anche il sistema nutrizionale ?
Borghetto S. Spirito che resta al centro della cronaca politica per via del rinnovo del consiglio comunale a giugno, dell’elezione popolare del sindaco. Vogliamo dare una piccola notizia per quanto possa interessare. Nelle giornate di venerdì e sabato, da volontari, abbiamo fatto una settantina di telefonate, una cinquantina quelle utili, scegliendo a caso, dalle lettere in successione dell’alfabeto.
La domanda: “Stiamo facendo un sondaggio, secondo lei è meglio che Borghetto sia unita da un’unica lista con i migliori candidati di estrazione diversa, oppure ci siano più liste contrapposte, si segua la strada del passato, le ultime comunali c’erano quattro candidati sindaci”. C’è chi ha chiuso il telefono, chi ha voluto sapere chi siamo e perchè, chi si è trovato/a impacciato, chi ha detto “le passo la mamma….la nonna….mio fratello, …mia sorella”. Delle 50 risposte valide 42 hanno espresso il parere che è molto meglio che Borghetto sia unità; basta divisioni, litigi, beghe; uniti per affrontare con più forza le sfide del futuro; uniti nel rinnovamento.
Manco a dirlo c’è chi non teme sondaggi, a ragione per quel che valgono, tanto che l’informazione locale ha di recente offerto questi titolo: “ Grandi a manovre per le elezioni a Borghetto. Lega e Forza Italia allo scontro. Il Carroccio fa muro sul nome di Flavio Neirotti (con qualche conto in sospeso con la giustizia per via dell’appalto di ortopedia privata all’Asl- ospedale di Albenga), Vacca crede ancora nell’accordo”. Vacca, l’uomo forte e dei poteri forti (?), segretario provinciale di Forza Italia. Non è lui a dettare la linea, pare noto agli addetti ai lavori, ma non perde occasione per le passerelle. ”Il modello vincente – dichiara alla stampa – è replicare a Borghetto la coalizione in Regione, centro destra una parte, unito, tutti gli altri dall’altra…”.
Un altro ras locale, esperto si racconta in quel di Loano, a Palazzo Doria, in tematiche residenziali a destinazione alberghiera. Le Vignasse gli faranno un monumento, già ai tempi di Giuseppe Miino vivente, Angelucci era il portavoce e l’ideologo degli imprenditori proprietari di aree in zona alberghiera. Da hotel a cinque e quattro stelle come annunciava a ripetizione il compianto Augusto Rembado su La Stampa, già 15 anni fa e oltre, ci si è ridotti ora a soli residence, ma alla fine neanche quelli vanno proprio bene, è necessario un fifti – fifti con seconde case. Nel frattempo tutto fermo, in attesa del nuovo Puc che a Loano era già stato promesso alla vigilia della precedente tornata elettorale. E il centro destra vittorioso con Luigi Pignocca (Il Secolo XIX dell’11 maggio 2011) prometteva: “Il Puc, una priorità assoluta, come il porto, sono il futuro di Loano”.
Pignocca ha rivinto le elezioni alla grande, il Puc è sempre in attesa, san cemento a Loano continua a tirare con una trentina di cantieri attivi, tutti con imprese romene, albanesi, bulgare, tunisine. La Lega Nord è stata sonoramente punita dagli elettori loanesi alle comunali. Nonostante un paio di rappresentanti massoni in contrasto con lo stesso statuto del partito A Borghetto, sondaggi o non sondaggi, il ‘sistema Loano’ tiene duro, detterà le sue regole e la Lega, come a Loano, avrà il benservito.
L.Cor.