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Tribunale civile di Savona, 12° al traguardo: lavoro di gruppo e presidente ‘manager’. Imperia al 116° posto: 4 mila cause arretrate

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Il tribunale civile di Savona per la prima volta, nella sua storia, brilla in Liguria per produttività e nella classifica nazionale dello smaltimento dell’arretrato. Sembrano lontanissimi gli anni (70-90) quando i ‘bollettini’ dell’anno giudiziario assegnavano a Savona la maglia nera, ingolfato dai processi pendenti, procedure fallimentari senza fine, cause di divorzi con attese decennali. Oggi le statistiche ufficiali assegnano al tribunale il 12° posto in Italia delle cause civili contenziose in corso al 31 dicembre 2016, rispetto allo stock del 2015 e ai dati dell’arretrato ultratriennale. Un interrogativo d’attualità: con la nomina e l’arrivo del nuovo presidente la ‘squadra da scudetto’ resta o si sfalderà ? Paradossale e taciuto, invece, il ‘caso Imperia’ dove non è neppure previsto il presidente della sezione civile. A chi giova ?

L’ex presidente del tribunale di Savona Giovanni Soave con l’ex procuratore capo della Repubblica Giancarlo Caselli (foto Silvio Fasano)

Ci sono alcune curiosità che meritano di essere subito accennate. Non è affatto detto che i tribunali dove ci sono forti scoperti di organico siano anche quelli meno produttivi. Ovviamente, vale anche la regola inversa: pur disponendo di tutti i magistrati e del personale amministrativo, ci sono uffici giudiziari che arrancano. Così, per esempio, il tribunale di Bolzano, che pure lamenta il 33 % di scoperture tra le toghe ed il 53% fra gli addetti alle cancellerie, nell’ultimo anno è riuscito ad aggredire l’arretrato in modo significativo e ridurre i tempi dei processi, performance che gli valgono il primo posto della classifica in Italia.

Produttività ed efficienza.  La disomogeneità delle performance tra tribunali e tra le diverse zone del Paese dimostrano che ad Aosta  sono necessari 342 giorni  per definire una causa, mentre a Lamezia Terme ce ne vogliono 2.094.

Tornado alla fotografia del tribunale civile di Savona  al 31 dicembre 2016 aveva in corso  5.524 processi  con un calo del 14 % rispetto al 2015 con 507 processi pendenti ultratriennali ed un calo del 34,21% sempre rispetto al 2015.

La presenza del presidente Giovanni Soave in pensione per raggiunta anzianità dal gennaio 2017 pare abbia avuto un ruolo importante. Chi vive e frequenta la cittadella giudiziaria osserva  che Soave  ha saputo portare serenità all’ambiente, ha organizzato il lavoro dopo l’accorpamento con il tribunale di Albenga (in un momento difficile con tante tensioni e gli avvocati  del ponente pronti a salire sulle barricate). Chi non ricorda le dichiarazioni stampa dell’on. avv. Franco Vazio componente della Commissione Giustizia della Camera.  Soave che nonostante gli impegni nella Commissioni tributaria di secondo grado, a Genova,  ha affrontato problemi  anche logistici del tribunale  facendo, con intelligenza,  di volta in volta il possibile e spesso molto di più. C’è chi sostiene sia stato il miglior presidente del tribunale dal dopoguerra. Si aggiunga, per la storia locale, che nessun presidente – contrariamente a quanto era accaduto alla Procura della Repubblica – in servizio a Savona è mai stato allontanato su provvedimento del CSM.Certo ci sono stati procedimenti disciplinari, spesso dovuto a lentezza di cause, ritardi abnormi nel deposito delle sentenze, contestazioni dopo  le ispezioni ministeriali, a volte ordinarie, in rari casi ‘speciali’, per motivi contingenti.

Il ministro della Giustizia Andrea Orlando, con l’on Franco Vazio, all’inaugurazione dell’anno giudiziario a Genova il 24 gennaio 2015 (foto da Repubblica)

Giovanni Soave, in pensione dal 1° gennaio, con il presidente dell’Ordine degli avvocati Fabio Cardone (foto S.Fasano)

C’è chi attribuisce alla ‘qualità complessiva’ dei giudici un miglior risultato su tutti i fronti rispetto agli anni dei processi che crescevano e si impennavano. Si lavora con intelligenza soprattutto sulle cause più vecchie, a volte le più complesse, macchinose, difficili o magari istruite male e condotte peggio da avvocati. Eliminare l’arretrato più longevo migliora la statistica anche se, a sentire certe campane, le cause non sono sempre distribuite con raziocinio. In complesso è parere diffuso che i giudici in servizio sanno organizzarsi meglio  e trattano più processi  contemporaneamente, anche se devono fare più cose alla volta.  Sembrano più motivati e ci tengono alle cose che fanno.  Scrivono molto, molto di più.  La presenza di Soave e di magistrati capaci hanno fatto la differenza nel raggiungere un risultato che fa onore. Certo, c’è attesa quando arriverà il nuovo presidente (trucioli aveva scritto vedi….) e se la squadra scudetto si sfalderà.

C’è ancora un altro aspetto sulle ragioni del disngolfamento di cui parlano altre ‘campane’.  La costituzione ex novo della Sezione distaccata del tribunale di Albenga, nonostante l’alluvione di processi ed i pochi magistrati che erano assegnati, ha tenuto duro producendo  moltissimo in termini quantitativi e percentuali sino alla sua soppressione. Lo confermano dati statistici non molto conosciuti dagli stessi avvocati e giudici.

La riunificazione ha prodotto effetti positivi  in termini di incremento della produttività, dopo che per anni a Savona si era lavorato sul vecchio, sull’arretrato. La riunificazione sarebbe pure riuscita a smascherare, almeno così pare fino ad ora,  la tragica carenza del personale amministrativo che costringe il poco personale in servizio a lavorare  a ritmi elevatissimi ed i magistrati a svolgere molteplici attività di supplenza (fanno in larga parte il lavoro dei cancellieri, dattilografi, commessi, centralinisti, assistenti dei cancellieri, autisti….

Con la diffusione di una pagella che pone Savona ai primi posti in Italia forse più di uno vorrà mettere sul cappello il buon risultato. C’è il presidente della stessa sezione civile, Lorena Caneparo, che aspira alla designazione di presidente del tribunale. Non mancherà neppure chi sostiene che la ‘promozione del lavoro della sezione civile’ viene da lontano. Persino  la crisi che da nove anni attanaglia il Bel Paese, i costi crescenti hanno ridotto l’afflusso giudiziario. E perchè no, la soppressione del tribunale di Albenga  ha diminuito  la domanda di giustizia accentuando i costi delle spese legali del ponente che depositano  molti meno processi. Chi non conosce avvocati ingauni – l’esplosione peraltro ha interessato tutta la provincia e di fatto il loro numero è superiore a quello della Costa Azzurra e della Provence  insieme-  che vivacchiano in attesa di tempi migliori?

Eduardo Branco presidente del tribunale di Imperia

LA CRISI E IL PARADOSSO DI IMPERIA -  Il tribunale di Imperia – c’è stato l’accorpamento molto contrastato soprattutto dall’Ordine e dal sindacato degli avvocati – vede gli uffici giudiziari piazzati al 116 posto della classifica tra i 140 tribunali d’Italia. Il ‘civile’ con un arretrato al 31 dicembre scorso di 3.979 processi, un incremento dell’1,5% rispetto  al 2015. Imperia che si ritrova con un arretrato ultratriennale di 1.204 processo  in crescita del 14, 3%.  Negli ambienti forensi si accenna a gravi e perduranti carenze organizzative. Non ha sicuramente giovato lo scandalo  del presidente. Il primo febbraio scorso Il Secolo XIX dava notizia che la corte d’Appello di Torino ha confermato la sentenza di primo grado (condanna a 3 anni e 8 mesi di carcere) nei confronti dell’ex presidente dei tribunale di Imperia e Sanremo, Gianfranco Boccalatte, accusato di corruzione in atti giudiziari e millantato credito.  Il nuovo presidente è in carica dall’estate scorsa dopo che il Consiglio Superiore della Magistratura, all’unanimità, ha approvato la nomina di Eduardo Bracco. Il giudice Bracco, che ha ricoperto per molti anni incarichi dirigenziali all’ufficio del giudice per le indagini e le udienze preliminari, è stato presidente della sezione penale del Tribunale di Sanremo ed erae presidente vicario, ma la sua conferma non era scontata. Bracco è succeduto al ex presidente del Tribunale di Imperia Francesco Pinto, andato in pensione l’anno scorso.

C’è un aspetto che appare paradossale e di cui si tace, non si parla, si ignora. Al tribunale di Imperia non c’è la figura del presidente di sezione civile. Neppure previsto in organico per motivi incredibili si direbbe e su cui resta il disinteresse  del ministero, del ministro della giustizia il ligure levantino Andrea Orlando e del Consiglio Superiore della Magistratura. Si sarebbe già dovuto intervenire da anni – che dicono gli avvocati ? – ,  al momento della riunificazione del tribunali.  Una sezione civile autonoma  che sarebbe giustificata dal numero dei magistrati assegnati, con un presidente di sezione che organizzi il lavoro dei giudici (capaci o meno) consentirebbe almeno in evitare in larga parte  il vergognoso ingolfamento. Perchè tanto disinteresse all’assenza di un presidente alla sezione civile ? E’ vero che c’è chi – tra i professionisti – preferisce un  tribunale che funzionicchi  per gestire loro le cause, perseverare nelle cattive abitudini ?

E come non concludere con una riflessione. Al di là di singole incapacità e inadeguatezze, l’organizzazione di una giustizia efficiente, al passo con i tempi e l’Europa da fastidio a tanti, ad iniziare dai poteri forti, dalle lobby esoteriche, da chi teme l’accertamento di responsabilità.

L.Cor.


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