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Borghetto alle urne: ecco i 12 candidati meritevoli che 5 saggi hanno scelto nelle tre liste. Rischio di vittoria cementificatori ex Oleificio e nuovo outlet in zona artigianale

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Trucioli.it non possiede il dono dell’infallibilità, tenace nella sua linea di informazione senza lacci e laccioli, né debiti di riconoscenza pubblicitaria, ecco i 12 nomi che cinque saggi di Borghetto, oggi al di sopra delle parti, hanno scelto tra i candidati delle tre liste. Parametri di giudizio: competenza, meritocrazia nel lavoro o nella professione svolta, coerenza e trasparenza nell’impegno civile. Il parlamentino è composto da 10 consiglieri e dal sindaco. Nel precedente ‘governo’ di Gianni Gandolfo 7 gli eletti della maggioranza e 3 dell’opposizione: Roberto Moreno, Bruno Angelucci e Pier Paolo Villa.

Fai un click per ingrandire l’immagine (testo e foto dal Secolo XIX)

I DODICI INDICATI DAI CINQUE SAGGI - Lista CANEPA: Roberto Moreno, Alessandro Sevega, Cinzia Vacca. Lista MARITANO:  Ivan Cambiano, Simone Fresia, Piergiorgio Girardi, Lorenzo Michelini, Marina Olimpio, Maria Grazia Oliva. Lista VILLA: Marco Castelli, Carlo Ricca, Elisabetta Viara.

Diciamolo subito, chiaro e forte, non è un discorso di promossi e bocciati, ma di credenziali che emergono anche alla luce del loro curriculum complessivo che peraltro nessuno di loro ha reso noto, se non quello di Ivan Cambiano in quanto dirigente del Comune di Ceriale che però politicamente c’è chi lo considera una ‘persona che lega poco con il cittadino, chiuso, riservato’.

Un curriculum tra i 12 prescelti che abbiamo cercato di ricostruire e di metterlo a confronto con le principali caratteristiche che si richiedono ad un uomo pubblico, in questo caso a chi è chiamato ad amministrare la sua città dove certamente possono influire amicizie, simpatie, cultura personale non solo in senso lato, ma di conoscenza complessiva della macchina amministrativa e del tessuto socio economico.

Non abbiamo difficoltà a scrivere che un’azienda che ha un bilancio ed un numero di dipendenti come il Comune di Borghetto (82) se fosse in mano ad un privato, ad una società per azioni, verrebbe affidata ad un tecnico di provata preparazione e capacità. La scelta più oculata vedrebbe favorito  il dr. Ivan Cambiano, 51 anni il 22 maggio scorso, borghettino, titolare di ‘posizione organizzativa dell’Area finanziaria ed amministrativa’ del Comune di Ceriale, retto da un’amministrazione di centro destra.

Negli anni post bellici c’è chi ricorda che i sindaci dei Comuni erano soprattutto dei ‘pater familias’ , non c’era difficoltà a scegliere il ‘migliore del paese’, ma erano  gli anni del miracolo economico. Fino a metà  anni ’50 si trattava di personaggi  che hanno lasciato un segno, un’impronta, galantuomini che prima della tessera, dell’ideologia, ponevano al primo posto il ‘bene comune’. Non è un caso se a molte di queste persone sono dedicate strade, piazze, a ricordo perenne della loro opera.

Non da oggi la realtà è mutata, purtroppo in peggio, visto i risultati concreti e la diffusa disaffezione dei cittadini alla politica di cui, tuttavia, sarebbe un errore clamoroso fare di ogni erba un fascio. Come dimostra la storia in Italia ed in molte parti del mondo, se muoiono i partiti si lascia spazio all’uomo forte che poi diventa il padrone unico e quasi sempre è ancora la storia a documentarci cosa significano i regimi in termini di corruzione, disagio sociale, perfino conflitti armati.

Abbiamo indicato 12 nomi  meritevoli affinchè si scongiuri, per quanto possibile, una Borghetto amministrata da un ‘governicchio’.  E ancora peggio, nonostante negli ultimi giorni il tema sia finito in sordina – e qui c’è l’enorme responsabilità dell’informazione locale sia su carta stampata, sia web – abbiano il sopravvento nell’urna  ‘comitati d’affari’ più o meno occulti, spartizione della torta “Servizi Ambientali Spa” ed “  affaire ex Oleificio Roveraro” dove ci sono in ballo interessi per decine di milioni di euro, ma anche il futuro di Borghetto, ciò che lasceremo ai figli, ai nipoti. Il centro destra ed il centro sinistra, inutile tacerlo, hanno finora tergiversato sotto la pressione di chi ha la proprietà del vecchio complesso immobiliare in centro città, affacciato sul mare, pur tra la selva di palazzi che lo circondano sulla fascia costiera.

Ci sono esempi clamorosi e tangibili di cosa significhi il peso in queste operazioni milionarie quando ci sono forze in grado di pilotarle. Vedi i casi recenti delle aree Piaggio di Finale Ligure e dell’ex Cantieri Rodriguez di Pietra Ligure. Il tiro alla fune e il mancato progetto di rilancio che in quest’ultimo caso i giornali davano per scontato già dal 2013. E potremmo continuare.

Borghetto, va detto chiaro e forte, deve operare delle scelte (PUC in itinere incluso) senza prendere ordini da lobby di potere e di pressione.  E oltre all’operazione ‘Roveraro‘ (vedi famiglie Roveraro, Vacca e Cappelluto), ci sono le aree artigianali e commerciali ai confini con Toirano dove fonti ben informate riferiscono di ‘grosse mire in corso’ e di un incredibile ‘bubbone’ che starebbe per esplodere in conseguenza della scoperta di fidejussioni fasulle per milioni di euro.

Lo scandalismo non paga, la disinformazione si. Un esperto politologo e ricercatore dell’Università di Genova, nell’ambito di un sondaggio recente, ricorda che “anche a Borghetto accade che le ‘fasce più deboli e povere’ finiscano per ‘votare per i ricchi’.  Oppure accade che mentre a Genova il presidente Giovanni Toti (a nome del centro destra) accoglie Orlando Fazzari , il dissociato della famiglia calabrese ed annuncia l’impegno a risolvere il problema dell’accesso alla cava (nel Comune di Balestrino), a Borghetto nessuno scrive una riga, pronuncia una parola, trucioli.it escluso,  nel ‘lugubre silenzio’ delle forze politiche e della campagna elettorale.

Non è casuale che in questi ultimi tempi, l’attenzione dei media e dunque dell’opinione pubblica sia stata distolta dalle polemiche e si sia continuato ad insistere, nel dibattito  e nello scontro, sulle responsabilità del ‘buco di bilancio’ (che è poi un’inezia rispetto a quanto accade in molte altri comuni d’Italia) e non già, ripetiamo, della sorte delle rovine dell’ex oleificio (solo un ex assessore e consigliere comunale, saggio e veterano, Aldo Gianatti, ha invocato chiaro e forte a trucioli.it, la soluzione di realizzare una grande piazza, giardini alberati, aree attrezzate per bambini e famiglie). Non è casuale se non si è più parlato della soluzione di un problema che penalizza la prima industria rimasta a Borghetto: regole e regolamentazione nel mercato degli affitti delle seconde case, tema ripetutamente sollevato da Gianni Taboga dell’Assoutenti.  Non fa ben sperare che non si sia detto in maniera inequivocabile che Borghetto non ha bisogno di fare cassa con oneri di urbanizzazione se si tratta di sacrificare altro suolo, altro verde, al cemento. Oltre al turismo delle seconde case (sono oltre un migliaio quelle in vendita, magazzini inclusi), Borghetto deve riscoprire ciò che è stata una delle sue prime risorse, l’agricoltura, oggi soprattutto quella di nicchia.  Poco importa se ormai le famiglie interessate sono ridotte al lumicino, occorre favorire ed incentivare il ritorno dei giovani. E’ possibile come accade, con successo, in altre aree del Bel Paese.

Ai lettori di trucioli.it, diciamo: non vogliamo convincere al voto, ma testimoniare ciò che, in quasi mezzo secolo di vita da cronista di provincia, abbiamo il dovere professionale di scrivere. Siamo stati sostenitori sconfitti di una lista unica ‘Borghetto Unita’; uniti per contare di più, per non dividersi e lacerarsi, per mettere in campo le forze migliori. Errori tanti, mai presuntuosi o arroganti. Invece hanno vinto le forze di quella bassa politica che per reggersi ha bisogno di divisioni, di guerreggianti, di fazioni. E’ accaduto a Borghetto, è accaduto nella più piccola Boissano dove si racconta che sia sceso in campo contro il progetto di una lista unica, già ben avviato, il potente plenipotenziario Angelo Vaccarezza che, tra l’altro, a Boissano, il centro destra si avvia verso una sconfitta certa e annunciata.

E che dire, sempre visto da Borghetto, il brutto film che va in scena a Calizzano; addirittura tre liste per meno di mille abitanti. Un paese che, con Bardineto in particolare, sono piegati da una crisi spaventosa sul fronte della stagione turistica, delle attività commerciali e ricettive, del crollo del mercato immobiliare e conseguente svalutazione, impoverimento complessivo del tessuto economico, di conseguenza ‘posti di lavoro’ per i giovani, per i neo padri di famiglia, le donne, le mamme. Si è insomma esaurito tutto ciò che può creare occupazione.  E al disastro si è risposto con le contrapposizioni. Mettendo gli uni contro gli altri. Pessimo esempio di governo, di politica miope e  scarsa serietà.

CHI SONO I DODICI CANDIDATI MERITEVOLI - Moreno, commercialista, esperienza da pubblico amministratore; Sevega, geometra libero professionista ed esperienza amministrativa; Vacca, commerciante ed insegnante nel volontariato. Cambiano, funzionario comunale ed esperienza nel consiglio comunale di Balestrino;  Fresia, giovane imprenditore edile, amministratore unico di società di famiglia, tre lauree, esperienza amministrativa a Ceriale; Girardi, laurea in farmacia, già sindaco di Arnasco;  Michelini, già dirigente d’azienda a Vado Ligure, coltivatore diretto con la mamma, tra i tenaci assertori della salvaguardia dell’agricoltura e del suo rilancio;  Olimpio, medico di famiglia, esperienza amministrativa a Bardineto e figlia del compianto Secondo Olimpio che fu sindaco di Bardineto negli anni del ‘boom turistico’ e capo ufficio stampa con Taviani ministro degli Interni; Oliva, diplomata, esperienza amministrativa. Castelli, insegnante e presidente di associazione per la tutela  di ambiente e protezione civile; Ricca, ingegnere civile ed esperto in efficientamento energetico; Viara, educatore professionale impegnata nel sociale.

Tornando a Borghetto,  alle battute finali della campagna elettorale,  tutto come previsto, i colpi bassi della vigilia.  Fendenti e fango, perfino classismo di dubbio gusto, di una campagna elettorale deludente e pasticciona, smarrite le emergenze vere e priorità inderogabili. Si è incattivita, facendo perdere di vista il traguardo. Non le chilometriche promesse, gli impegni dei 100 giorni. Bersaglio privilegiato Giancarlo Maritano, attore e vittima, medico di famiglia, benestante e rotariano. Tra accuse di arroganza, insensibilità ‘politica’. Già approfittatore (presunto, diciamo noi), ha attaccato l’ex due volte assessore  geometra Orzelli. Maritano beneficiato dalla prima delibera di giunta del governo Gandolfo ? Dopo quel faccia a faccia dei 3 candidati sindaci – Canepa, Maritano, Villa – giudicato mediocre e ballerino, organizzato da IVG.it  dell’editore puro Matteo Rainisio di Pietra Ligure, siamo arrivati al fiume e alla deriva delle ‘risse’ verbali, via internet soprattutto. Di chi si sente in dovere, magari dopo un lungo letargo, di rendere giustizia delle ingiustizie, di raccontare verità addirittura scomode. Cose di bassa o alta politica, oppure di cittadini rispettosi e preoccupati del bene comune, della legalità, della lotta alle disuguaglianze ? Di ladri, corrotti o marpioni ?

Certamente ringrazia chi nell’ex Oleificio Roveraro (lo scandalo che da decenni frena lo sviluppo economico della città) dice di voler fare una piazza, ma dietro l’angolo c’è il progetto di insediamenti abitativi con l’aumento del 35% di volumi della ‘legge casa’ e spostamento di volumetrie commerciali nell’area artigianale di Toirano- Borghetto dove è arrivato Conad e C.   E c’è una situazione taciuta da far venire la pelle d’oca. Si parla dell’apertura di outlet nella zona di Borghetto. L’ultimo colpo alla vocazione moribonda di attività commerciali nel centro storico dove la desolazione di locali vuoti e sfitti ha un primato in Liguria. Quei piccoli negozi di nicchia che rappresentano un valore aggiunto in qualsiasi città della nostra Riviera.

Non abbiamo letto impegni e parole di chiarezza sulla ‘Roveraro story’, non può sfuggire che il ‘padrone’ di Forza Italia a Borghetto è il ragionier Santiago Vacca, cointeressato per eredità di famiglia, indiscusso sponsor del centro destra in corsa per riconquistare la guida del Comune. Quel centro destra che ha amministrato per 21 anni (1997 – 2012, con i sindaci Malpangotto e Vacca) e non ha mai fatto pubblica ammenda dei suoi errori, del ‘dove siamo arrivati’. E oggi si presenta con un sindaco dalle ‘mani pulite’, è sufficiente? Può contare su una squadra ‘al di sopra di ogni sospetto’ ? Senza scheletri negli armadi ?

Che dire quando si legge che Gandolfo si sarebbe macchiato del ‘buco’ di bilancio e non si aggiunge che prima di lui, né sindaci, né assessori al bilancio (Moreno e Cagnino) hanno ritenuto di affrontare il contenzioso (Oxilia e Parrocchia), non si sono premurati di accantonare  i fondi come impone la normativa. Che dire, non si è neppure fiatato per la scarsa trasparenza praticata dal sito internet del Comune dove non ricordiamo di aver letto né il consuntivo, né il preventivo di bilanci. Che dire della vendita (o svendita) di Villa Laura. La cronaca ricorda che l’ex assessore Oliva e il dr. Cambiano, oggi candidati nella lista di Maritano, avevano promosso una raccolta di firme contro la scelta del commissario Sant’Anastaso di procedere alla dismissione del bene. 250 cittadini avevano firmato. Quando hanno chiesto allo schieramento del centro destra che era all’opposizione di Gandolfo, di aderire, si sono sentiti rispondere no’ o ‘ni’. Nelle casse del Comune dei 600 mila euro realizzati, ne sono andati 100 mila. Gli altri li ha ‘incamerati’ la Servizi Ambientali Spa a scomputo di quanto speso per la bonifica della cava Fazzari.  Perchè solo Borghetto ha dovuto pagare e non tutti i comuni  soci e beneficiari della Servizi Ambientali ?  Non solo, non è difficile prevedere cosa accadrà nell’assetto societario della Servizi Ambientali nel momento in cui entra Albenga; l’attuale quota del 38 per cento di Borghetto è destinata a diluirsi, ridursi ad un decimale. Villa Laura alla Servizi Ambientali che nel futuro significherà Ponente Acque, oggi consorziata con la Sca di Alassio – Villanova. In attesa che si concluda l’iter.

Sul piano più prettamente politico non bisognava essere  ‘maghi’ a prevedere che il progetto del centro destra al governo in Regione (Toti- Vaccarezza, Rixi-Mai) di un bis a Borghetto (scesa sotto i 5 mila residenti), avrebbe avuto conseguenze laceranti, di scontri e duelli anzichè concentrarsi sui bisogni dei cittadini e della città. C’è la rassegna stampa a testimoniare e documentare, titoli, spazi, argomenti, aria fritta. Dapprima i ‘signori della partitocrazia’ avevano lasciato aperto uno spiraglio alla lista unitaria. Poi sono arrivati ad offrire alla controparte (Oliva – Cambiano) due posti in lista.  Sull’altro versante non è stato difficile prevedere l’autolesionismo del gruppo che fa capo al candidato Pier Paolo Villa subito in corsa da primo cittadino,  da sempre battitore all’opposizione, dimenticando che con le preclusioni ad personam, palesi o occulte, striscianti, non si va da nessuna parte.

Una volta spezzato l’obiettivo che anche questo umilissimo blog ha sostenuto sin dalle prime battute: Borghetto Uniti per vincere la ‘sfida impossibile’ (?) di risollevare le sorti economiche e del tessuto sociale attraverso la  forza della coesione,  meritocrazia e competenza della squadra chiamata a governare. Un risultato, avevamo scritto, raggiunto a Laigueglia dopo decenni di ‘guerre’ personali e per ‘bande’. Di paralisi. E’ vero, come ci ha fatto osservare il sindaco Franco Maglione: “Siamo arrivati all’unità dopo il mio primo mandato da sindaco, ovvero ai cittadini ci siamo proposti lasciandoli giudicare sui risultati raggiunti, a Borghetto è diverso e non è detto che ci si riesca”.

Qual è oggi lo scenario che si presenta in vista del risultato delle urne di domenica 11 giugno ?  Quale sarà la percentuale di astensione ? Si ripeterà in larga misura il risultato delle ultime regionali, con grillini e Lega Nord, tra i più votati? Fonti del team di Toti asseriscono che i ‘loro’ sondaggi danno in vantaggio il gruppo di Canepa sindaco. Chi ha avuto tempo, modo, interesse, a leggere i fiumi di parole che si sono riversate in campagna elettorale dovrebbe rimanere disorientato. Abbiamo seri dubbi  che emerga la figura di un sindaco capace di essersi guadagnato la promozione grazie all’efficacia delle argomentazioni affrontate.

Maritano il più navigato tra i tre contendenti, ha perso più di un’occasione per non farsi trascinare nel mare magnum delle polemiche, accuse, controaccuse. Se alcune notizie diffuse non sono provate, potrebbe addirittura adire a vie legali e giudiziarie. Con la sua esperienza politica avrebbe intanto dovuto evitare di scendere, per primo, sul terreno dell’antipartitocrazia, con la speranza di guadagnare consensi in anni drammatici di crisi per una buona parte della popolazione. Ci sono partiti e partiti, è grazie ai partiti che abbiamo una Costituzione Repubblicana. Semmai avrebbe dovuto cavalcare tre parole d’ordine: lavoro (dunque sviluppo sostenibile), diminuzione della leva fiscale laddove il Comune riscuote grazie alla razionalizzazione di spesa e servizi, ambiente uguale decoro, rigorosa salvaguardia dal consumo di suolo.

Borghetto deve valorizzare ciò che resta delle sue aree, tenendo conto che è destinata ad ospitare la nuova stazione ferroviaria comprensoriale dopo la soppressione di quella di Loano. Maritano non doveva farsi trascinare nella polemica sulle responsabilità del sindaco Gandolfo nel disastro, piccolo o grosso sia, del ‘buco di bilancio’. Intanto bisogna dire che il ‘buco’ reale, a consuntivo 2016, è di 1 milione e 600 mila euro circa. Che l’amministrazione Gandolfo, in quattro anni, ha fatto scendere il debito del Comune da 17 a 11 milioni. Bisognava essere corretti nel fare informazione a proposito di un’eredità di errori che si trascina da 30 anni. E’ il caso, di cui si è parlato, non in modo approfondito di due espropri che dopo tre gradi di giudizio si sono conclusi con la Caporetto finanziaria per le casse comunali: 770 mila euro di risarcimento alla famiglia Oxilia (proprietari dello storico panificio) e alla Parrocchia (650 mila).

Non è stato detto chi iniziò gli espropri, ovvero il sindaco arch. Pierluigi Bovio, incarica dal 1975 al 1984, eletto con una lista del Pci, prima ed ultima nello storia cittadina di falce e martello. Non sappiamo di quali pareri legali e burocratici si avvalse Bovio. Certamente si è trattato di opere importanti e strategiche per la città: scuole, asilo, rete viaria. Dopo Bovio è subentrata, con le elezioni, la giunta del sindaco Gianluigi Figini (“Non potevo far nulla, anche volendo pagare, in quanto il contenzioso era in atto”) . Chi non ci ha perso, come quasi sempre accade, sono gli studi legali che hanno seguito la vertenza; le parcelle si pagano sulla base del valore del contendere e delle somme finali. Insomma si doveva pagare i proprietari dei terreni espropriati, ma una transazione in tempo utile avrebbe fatto risparmiare centinaia di migliaia di euro, quei soldi che a volte non ci sono neppure per riparare un lampione.

Da ultimo il capitola ATA, sempre sul fronte ‘cassa’. Il Comune di Borghetto ha acquistato l’1% circa del capitale della società pubblica. Non è vero che ci siano debiti, semmai è un problema il rispetto puntuale del capitolato d’appalto. Il Comune, con Ata, spende 1 milione e 700 mila euro, discarica inclusa, tanto per fare un esempio, una somma inferiore a quella versata dal Comune di Ceriale alla ditta Aimeri.

Massimo Alessi nella sua edicola di levante sull’Aurelia: Io voto a Loano, ma a rumors dei miei clienti sono per la vittoria del centro destra

Possiamo concludere con una nota curiosa. La distribuzione dei ‘santini’ ha fatto la parte del leone nella campagna elettorale. Nessuna ‘promozione pubblicitaria’ su Ivg.it, ad esclusione di alcuni spot del sindaco Canepa. I ‘santini’ hanno invaso negozi, bar, edicole, come dimostra la foto di Massimo Alessi, da 24 anni edicolante a Borghetto e che ha messo in vendita l’attività sulla via Aurelia di levante. Un’eccezione alla regola è il ‘santino’ che vede in coppia Roberto Moreno, commercialista, tra i mastini e teste pensanti delle strategie elettorali, e Carolina Bongiorni, impiegata dell’agenzia immobiliare un tempo ‘regno’ di Antonio Fameli ed oggi di proprietà di Bruno Piave affermato presidente della Loanesi calcio.  Un’accoppiata anche nel rispetto della doppia preferenza che impone uomo – donna, due candidati forti, ognuno col suo bacino di voti e metodologia elettorale.  Lui politico dichiarato con  l’autorevolezza di chi è stato chiamato da professionista – revisore dei conti oltre i confini, lei tenace attivista nel movimento ‘Tuteliamo Borghetto”. Più di cosi !

Luciano Corrado

 

 

 


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