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Noli: si al riscatto, no al ricatto elettorale I garage fantasma pagati da nolesi e turistima il ‘perdono’ prevede un vero scempio

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Era stato il sindaco, medico di famiglia, Pino Niccoli a promuovere i garage interrati nelle aree ex Ferrovia, sottostanti via Belvedere. Il successore Ambrogio Repetto, artigiano, due volte sindaco, ha valorizzato il progetto con l’avallo di un tecnico vice sindaco, geom. Piero Penner. Il binomio del ‘del fare’, in variante, è sfociato in un autentico disastro di cui la comunità tutta paga le conseguenze: sul piano economico, sociale, turistico. L’inizio degli scavi del parcheggio interrato ha subito terremotato tre edifici e cantiere bloccato da 8 anni. L’ultima soluzione lascerebbe alle future generazioni una ‘montagna artificiale’ che finirà per deturpare, sacrificare, il patrimonio architettonico di Noli che gli avi hanno tramandato. E lascia increduli che per l’opera manchi  addirittura ‘l’impatto visivo’ (ambientale) di competenza delle Belle Arti.

Il sindaco di Noli, Giuseppe Niccoli

Ambrogio Repetto per due mandati sindaco di Noli

C’è lo storico monumento di San Paragorio, Sant’Anna, via Cesare Battisti: ‘impatto’, è bene rimarcarlo, che la Soprintendenza richiede negli interventi su aree sottoposte a vincoli di tutela paesaggistica, ambientale, archeologica e monumentale. A Noli no, dove sono previsti 274 garage su due piani interrati e uno sopraelevato, secondo l’ultima soluzione ipotizzata da Repetto e C.  quando era in maggioranza e portata avanti da Niccoli e C. ed ora con l’astensione guarda caso della ‘ ‘Repetto company ‘  all’opposizione.

L’ex area delle Ferrovie, nella zona di San Paragorio, dove dovrebbe sorgere un piano rialzato di garage, formando una collina artificiale arti

Interessante leggere la delibera del consiglio comunale del 5 agosto 2015 (vedi….e continua a leggere a fondo articolo), astenuta la minoranza, ma acconsente l’immediata esecutività e infine le varie Conferenze dei Servizi che determinano la fattibilità del progetto. A questo punto manca solo la firma della convenzione con il versamento della fidejussione dai parte dei privati imprenditori (Levy Srl di Carcare) per ottenere il permesso a costruire con l’assenso della giunta Niccoli.

L’Amministrazione Niccoli si è davvero trovata con le spalle al muro, prendere o lasciare ? Non poter rimediare ad errori su

Dal dicembre 2009 l’area è in stato di abbandono, siamo in centro città a ridosso del centro storico e dove un tempo si trovava la ferrovia

errori ? Non pare sia così, è utile che la comunità sappia se esiste un’alternativa ad un progetto che dopo i tanti guai capitati lungo il percorso, se attuato arrecherà una ferita insanabile nel futuro paesaggistico di Noli. Eppure resiste la cappa del silenzio. Diciamo le cose come stanno e forse mai dette in termini espliciti, in modo che tutti possano capire. Quando è partita l’operazione autorimessa interrata  – un’area centrale e quanto mai appetibile per un imprenditore – è stata colta al balzo da chi voleva investire denaro e chi rimediare un garage a servizio della propria casa, prima o seconda che sia, della propria attività commerciale.

Sullo sfondo la chiesa di Sant’Anna e una torre, con piano rialzato di garage la vista sarà preclusa. Negli scavi per contenere la frana di via Belvedere sistemati anche dei plinti fuori terra e ferri da costruzione

E’ nelle cattive abitudini del Bel Paese, di fronte ad un fisco vorace, che si risparmino tasse facendo uso di caparre cash, in nero. Argomento delicato e che muove corde sensibilissime, consenso elettorale incluso. Sarebbero oltre un’ottantina gli acquirenti, qualcuno con più di un garage. Tutti in attesa, da tempo, di non vedere finire in fumo l’investimento immobiliare. Per trovare un compromesso, Repetto prima e Niccoli dopo, con i rispettivi ‘signor sì’,  hanno estratto dal cilindro la rinuncia al terzo piano interrato, costoso e comunque insidioso, allo scopo di compensare con una quarantina di box da realizzare però fuori terra. Altezza una media di 4 metri, una poderosa collina a gradoni, arricchita di verde pubblico, in una zona sottoposta a vincoli.

E qui emergerebbe un interrogativo inquietante. L’arch Andrea Canziani, funzionario storico dell’Arte della Soprintendenza, nonché segretario generale del Docomomo – il Centro di documentazione e conservazione degli edifici e dei complessi urbani moderni – non ha ritenuto richiedere ciò che viene richiesto in questi interventi di vitale importanza sotto il profilo paesaggistico, cioè il ‘rende ring’.

Al terzo piano fuori terra esiste un’alternativa ragionevole ? Partendo dal presupposto che il Comune ha sbagliato all’inizio ed ha continuato a ‘peccare’ – non è qui il caso di approfondire le motivazioni come illustra la copiosa documentazione di articoli, spesso corredata da pezze d’appoggio, carta canta, scritti su trucioli da Carlo Gambetta, sindaco per tre mandati  – ora è il momento di un atto di coraggio. Quale? Non si potrebbe, ad esempio, rinunciare al piano rialzato ? Si consenta di far quadrare i conti dell’operazione parcheggio concedendo al privato la realizzazione di un silos all’uscita della galleria lato monte, tra il complesso Liguria 17 e la collina; dove è già ubicato un parcheggio pubblico comunale sopraelevato. Il Comune in questo modo rinuncerebbe alle contropartite (oneri di urbanizzazione inclusi), ma consentirebbe di riscattare, conservare l’uniformità del paesaggio con una viabilità senza montagne russe.

Vale la pena citare che il Comune di Noli nel febbraio 2002 (sindaco Niccoli) aveva sottoscritto con Regione Liguria, Provincia di Savona e Soprintendenza per il Beni Archeologici un accordo di programma denominato  che prevedeva due piani con 170 garage con ” riqualificazione dell’assetto urbanistico e viario della zona compresa tra l’Aurelia e Piazza Aldo Moro per opere mediante cinque comparti “.  Nel novembre 2007  (sindaco Repetto) il Comune ha concluso il procedimento con una variante urbanistica limitatamente al comparto A. Il parcheggio diventa a tre piani con 174 garage. Nel corso dell’esecuzione delle opere previste dall’accordo si è reso necessario una proposta di complessiva revisione con varianti relative al comparto B e nell’ambito della A 2 una nuova struttura a parcheggio e servizi, rampa di accesso sulla viabilità del comparto B. La giunta comunale nel 2012 (siamo sempre con Repetto sindaco) adotta una delibera “di indirizzo per la procedibilità del progetto di variante tecnica per la risoluzione  delle problematiche di stabilità e del rischio idrogeologico di via Belvedere”.

I tre edifici di via Belvedere che in seguito agli scavi sono stati evacuati dapprima dai vigili del fuoco poi con ordinanza sindacale e da allora attendono di essere messi in sicurezza o ricostruiti

Nel marzo 2014 delibera il consiglio comunale, sindaco Repetto  “per la variante progettuale relativa all’autorimessa interrata per la risoluzione di problematiche della stabilità del versante e riduzione rischio idrogeologico sottostanti via Belvedere, recependo il parere preliminare  sotto il profilo paesaggistico della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici espresso il 23 gennaio 2014. E’ seguito un ‘tavolo tecnico’ con la Regione, la Provincia, la Soprintendenza, finalizzato “alla preliminare valutazione  della proposta di completare l’autorimessa interrata, con la mitigazione del rischio idraulico del rio Noli“.

E’ seguito una riunione (settembre 2014, sindaco Niccoli) del ‘collegio di vigilanza (XI seduta), a ottobre la Conferenza dei Servizi deliberante per la “mitigazione del rischio idraulico del rio Acquaviva e messa in sicurezza  della viabilità comunale nel centro abitato di Noli“. A novembre il consiglio comunale da avvio alla modifica dell’accordo di programma, ad aprile 2015 torna a riunirsi il collegio di vigilanza (XII).

In campo la società Z&R Srl, socio unico (dell’intera operazione) in liquidazione in Concordato Preventivo e che era rappresentata dall’ing. Valter Peisino dello Studio Ig Ingegneria Geotecnica srl. di Torino. Ci sono i consulenti del Comune  (Studio Associato Ingegneria Geologia Architettura del geologo Vittorio Vezzaro e ing. Mauro Marchiano di Andora). I tecnici concordano nella messa in sicurezza dell’area di via Belvedere. Entra in campo la socità Levy Srl, con sede a Carcare, in buona parte si tratta di soci creditori della Z &R  che avrebbero l’interesse ad evitare il fallimento. La Levy però vincola la sua proposta – offerta  all’approvazione del progetto. Ovvero il piano rialzato di box. Che negli atti del Comune, come si può leggere, viene descritto: “tracciato della nuova armatura viaria, parcheggi pubblici in superficie, sistemazione spazi pubblici a verde di completamento’ in stretta connessione con il complesso storico monumentale di San Paragorio”.  Chi ci capisce che siamo ad una struttura fuori terra che nasconde garage  ?

La convenzione  Comune – impresa, dicevamo, non è ancora firmata, essa prevede una fideiussione da 600 mila € . Una volta avallata la convenzione, viene ratificata dalla giunta per il via libera al permesso di costruire.

La commissione edilizia  si è già espressa con il responsabile arch. Riba, il geom. Cinoglossa, il legale del Comune avv. Maoli; ha dato il suo assenso in quanto “l’intervento proposto è più organico della precedente versione (?), con il risanamento ambientale ed idrogeologico, offre una diversa soluzione della viabilità, le problematiche di accesso all’area, la necessità di reperire posteggi pubblici, il consolidamento del piede del versante”.

L’Amministrazione comunale ritiene, con l’astensione (silenzio assenso) della compagine Repetto,  siano scelte prioritarie “per risolvere il grave dissesto del versante a monte prodotto dagli scavi eseguiti per la realizzazione  dell’autorimessa interrata”.  Ormai non serve  davvero andare a caccia di colpe e meriti, basta lacerazioni, si tratta di evitare un ulteriore sfregio alla collina di San Michele. E il santo, da lassù, non perdonerebbe ! Quando troppo è troppo, anche se la buona stampa tace.

Luciano Corrado

 

 


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