Antonino Ronco, 94 anni, già professore di Storia Moderna all’Università di Genova, figlio di un generale, per oltre tre decenni giornalista di razza alla redazione di Genova del Secolo XIX ( capo servizio interni), scrittore impegnato nella narrazione e valorizzazione storica di Balestrino, terra dei suoi avi, dove conserva la casa di famiglia. Il Comune, con delibera del consiglio comunale, gli ha conferito la Cittadinanza Onoraria per ‘aver dato lustro alla comunità balestrinese nel mondo’. Prima di lui l’alto riconoscimento (agosto 2015) era andato al generale dei carabinieri Giuseppe Richero ‘per la brillante carriera militare ed il suo impegno sociale’. Il paese della Val Varatella che tra i ‘personaggi’ illustri può iscrivere monsignor Lino Panizza Richero, vescovo di Carabayllo (Perù), nato Balestrino nel 1944. E una parente del neo cittadino onorario: Eleonora Brigliadori, attrice e conduttrice televisiva.
Antonino Ronco, non erano molti a conoscere, oltre alla sua cultura da studioso di storia, anche l’arte- dono della pittura ad acquarello. La prima esposizione delle sue opere, in occasione della consegna della ‘pergamena’, è avvenuta nei locali della Biblioteca Civica. Una giornata intensa, ricca di momenti solenni e commozione, per il protagonista, per la comunità che si è stretta attorno al ‘figlio diletto’, che ha onorato il paese con la penna, lo studio, la rettitudine. Un collega gentile e gran signore, vecchio stampo, punto di riferimento, così lo ricordano quanti hanno lavorato con lui nella redazione del Decimonono di via Varese a Genova, nelle redazioni di Roma e province liguri. L’arroganza non era il suo stile di vite, sempre interessato a scoprire, a conoscere, ascoltare, attento e felice quando aveva notizie che riguardavano Balestrino, la sua gente. Un maestro di vita e del giornalismo con la G maiuscola. Ha fatto gavetta, alla sua scuola, Maria Latella, oggi blogger e fra le conduttrici di Sky TG 24, già editorialista al Messaggero, inviata politica del Corriere della Sera, direttore del settimanale Anna. Facevano parte dello staff che si occupava della cronaca italiana, quando il Secolo XIX oltre al potenziamento delle redazioni distaccate, aveva una forte proiezione nazionale, giornalisti di ‘razza’ come Giuliano Crisalli, Pierlorenzo Stagno, Renato Pasquario. Per tutti, al giornale, Antonino era il ‘generale Ronco’, coltivava pure l’hobby delle farfalle. Memorabile il suo modo di conversare via telefono, sempre ad alta voce e non mancano aneddoti divertenti.
Prima di arrivare al Secolo XIX, il dr. Ronco, aveva fatto esperienza allo storico (ora rottamato) Corriere Mercantile. Da pensionato ha continuato a collaborare per alcuni anni con il ‘suo giornale’. Tra i suoi libri, la relazione allegata alla Cittadinanza Onoraria, ricorda La Marsigliese in Liguria (1973), L’assedio di Genova (1976), Storia della Repubblica Ligure dal 1797 al 1799, Genova tra Massena e Bonaparte (1988), Luigia Palavicini e Genova napoleonica (1995), Balestrino, una valle, un feudo…(2000), Un paese tra due secoli (2009), Genova 9 febbraio 1941. 33 tonnellate di bombe a colazione (2007) .Testi di fondamentale importanza, è scritto, per ogni studioso delle vicende napoleoniche e non solo, ricchi di informazioni sotto i profili economico, politico e sociale.
E ancora, si ricorda, che “meno noti sono gli interventi di Ronco apparsi su giornali e riviste: articoli di carattere divulgativo, ove l’autore ha narrato, con la sua penna, chiara e precisa, episodi e storie dell’epopea napoleonica tra Ventimiglia e Sarzana. Emblematica, al riguardo, è la serie pubblicata con il titolo La Rivoluzione francese in Liguria: sulle pagine del Secolo XIX, nel 1989, in occasione del bicentenario della Rivoluzione Francese”. Infine: “la produzione più recente è stata interamente dedicata alla narrazione e alla valorizzazione di Balestrino “.
La cerimonia ha avuto tre tempi. La Santa Messa in suffragio della moglie di Ronco, la consegna solenne della pergamena con gli applausi calorosi, la visita alla mostra, il rinfresco. A Balestrino vivono diversi nuclei famigliari imparentati con il giornalista, un Marino Ronco è assessore nella giunta del sindaco Gabriella Ismarro che ha illustrato il significato del riconoscimento, il grazie del paese. Hanno preso la parola il consigliere alla Cultura, avv. Maria Gemma, la consigliera Alessandra Di Gangi. E con un gesto più che simbolico la pergamena è stata consegnata, a quattro mani, dal sindaco e dal capogruppo dell’opposizione Ubaldo Pastorino. Presenti la figlia di Antonino Ronco, Simonetta (vive a Genova dove abita pure il papà), le due anziane sorelle (una vive a Toirano, l’altra a Roma), nipoti.
Antonino Ronco lucido e vigile, sempre curioso del mondo che lo circonda, deve far uso della sedia a rotelle. Ora può vantare un riconoscimenti in più per la sua attività di storico con premi prestigiosi: “Caffaro d’oro“, “Dante d’Argento“, “Lunigiana storica” e il “Valentino Gavi “del Comune di Genova. Un’autorevolezza che non ha nulla di superficiale o per grazia ricevuta.