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Diocesi di Albenga – Imperia: concluso il risanamento, avanti tutta con la trasparenzaUn anno in rassegna con il vescovo Borghetti

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La prima volta che ha messo piedi ad Albenga era il 22 gennaio 2015. Guglielmo Borghetti, vescovo di Pitigliano, nominato coadiutore del vescovo Mario Oliveri il 10 gennaio. L’agenzia Ansa dava notizia che Papa Francesco aveva deciso di mandare un tutor nella diocesi “più chiacchierata d’Italia”. “Sono appena arrivato – dirà ai cronisti – e conosco poco questa realtà, mi metterò subito al lavoro, cercheremo di fare le cose per bene con l’aiuto del Signore”. L’Ansa aggiungeva: “I sacerdoti che oggi hanno assistito alla sua prima celebrazione in Seminario hanno detto espressamente che per la Diocesi di Albenga “inizia una rivoluzione copernicana”. A quattro anni di distanza si può parlare di una ‘diocesi modello’ ?  Un esempio che potrebbe far scuola non solo nel mondo cristiano, nel rapporto tra la gerarchia clericale e l’informazione. E’ soprattutto un modo di concepire e mettere in pratica il potere episcopale all’insegna della trasparenza.

Dimentichiamo senza troppi rimpianti il passato con le sue lacerazioni. Pensiamo al presente e all’immediato futuro. La prima notizia è  il ritorno del sereno nei bilanci della diocesi che non riceve contributi pubblici, se non l’8 per mille dei fedeli e presto sarà dato conto di come vengono impiegate le elargizioni come ha già fatto il vescovo di Savona e Noli. “Da un’esposizione debitoria di 7-8 milioni di euro – riferisce mons. Borghetti – ci stiamo assestando ad un debito ristrutturato di  3 milioni. Si tenga conto che disponiamo pur sempre di un consistente patrimonio immobiliare. Non possiamo ‘piangere’, non siamo a rischio default”.

Dalle aride cifre che sono pur sempre elemento strategico, al termometro della ‘forza lavoro’ dei sacerdoti. Sono 145 in diocesi, 120 in piena attività. “Ad oggi posso dire di non avere  contrasti seri, situazioni gravi....”. E’ tornato il sereno par di capire con una terapia senza colpo ferire, ma determinata, intransigente quando necessario, collaborativa, senza girare attorno ai problemi. Con un altro importante punto fermo rispetto ad altri tempi. ” Abbiamo chiuso le frontiere alle vocazioni migranti – dice Borghetti senza mai tradire il pacato tono di voce – Ci sono diverse richieste, io le definisco ‘frustrate’, di ex seminaristi e parroci che vogliono venire qui.  Se avessi accolto tutti i preti stranieri che hanno fatto richieste ora avremmo almeno una ventina di sacerdoti e di seminaristi in piú. La maggior parte delle richieste da Africa e India, ma qualcuna anche dall’Italia. In seminario sono in due, studiano a Genova e siamo fieri….Aggiungerei che la nostra diocesi, soprattutto rispetto ad altre, è tutto fuorchè sotto organico”.

E’ trascorso un anno dall’ultimo incontro con i cronisti. Eccellenza qualche nuovo dispiacere…., di quelli che  magari lasciano il segno. Borghetti riflette, tergiversa, alza le mani: “….Un caso mi ha fatto soffrire, ho sofferto molto, non vorrei però parlare di un’anima che non è più tra noi e dove andremo tutti, nessuno escluso….”.

Un vescovo, facile immaginarlo, riceve posta e con i tempi moderni, si direbbe, soprattutto e mail. Quali sono, nella scala sociale, le tre  emergenze che Borghetti si trova ogni giorno ad affrontare ? “Non utilizzo i social, anche se spesso mi viene richiesto. Nelle mail ci sono richieste di aiuto. Voglio subito premettere che ho dato un taglio pressoché totale alle elemosine,  ai 5- 10- 20 euro. Diciamo che è rimasto l’1 per cento. Il 99 per cento di chi chiede aiuto viene direttamente  in Curia…. Con i collaboratori approfondiamo i casi, ricorrendo se necessario alle informazioni dei parroci e scremate si affrontano le situazioni più serie, di famiglie, bambini. Si va dagli aiuti economici per gli affitti, alla donazione di mobilio, alla possibile ricerca di una casa, non è impossibile. Mentre nessun aiuto per chi cerca un lavoro. Non sappiamo francamente a chi rivolgerci, un problema serissimo…..”.

La diocesi, l’associazionismo, i giovani, gli scout, l’Azione cattolica. Borghetti:” L’associazionismo è in crisi, ma non solo per una non adesione alla fede cristiana, crisi di adesione ad ogni tipo di fede. C’è un edonismo spicciolo che a volte preoccupa un po’. A parte ciò,  l’Ufficio pastorale giovanile ha un nuovo direttore: dopo una fase di ‘stanca’, ora è passato nelle mani di don Stefano Crescenzo”.

Altra novità, la designazione del  nuovo direttore dell’Ufficio Comunicazione della Diocesi, don Pablo Aloy, con l’annuncio che anche il sito diocesano sarà rinnovato con servizi e notizie utili per la comunità e dopo un confronto di lavoro con l’esperienza di altre diocesi. Don Pablo che ha preso il posto del pur sempre prezioso aiuto di monsignor Galdolfoal quale va tutta la nostra riconoscenza” rimarca il vescovo. Lascia la collaborazione diretta anche il dr. Eraldo Ciangherotti: “E’ stato lui stesso a chiederlo anche per impegni nell’ambito di incarichi pubblici e della politica, potrà comunque proseguire e rendere un servizio da esterno”. Il dentista ingauno è in pole position per la candidatura a sindaco, anche se la Lega nell’ambito di un accordo regionale aveva ‘prenotato’ per un suo esponente che però è difficile trovare, soprattutto dopo gli anni del trionfo della compianta zarina leghista Rosy Guarnieri.

Due domande di stretta attualità, visto che ne hanno scritto i quotidiani proprio di recente. La controversia Imu con il Comune di Ceriale, relativa all’immobile del villaggio Santa Maria Belfiore di Peagna e l’intervista ad un legale albenganese che ha annunciato richieste danni e  minacce di pignoramenti  milionari dopo la condanna passata in giudicato di don Massafferro per lo ‘scandalo della bimba di Alassio’.

Il vescovo: “Per il presunto contrasto con il Comune di Ceriale,  la notizia è vera e falsa allo stesso tempo. Pervenuta la richiesta di pagare Imu ed arretrati, abbiamo interpellato la Commissione tributaria regionale che ha obbligato il Comune a ricalcolare la tassa escludendo le aree di culto. Ora il Comune ci deve dire quanto dobbiamo pagare e provvederemo.  Aggiungo che l’immobile era stato dato in comodato d’uso gratuito alla cooperativa Jobel, ora l’abbiamo  affittato a Cooperarci. … Per l’altra questione ho letto proclami e tesi assurde…I preti non sono  nostri dipendenti, lo stipendio non lo percepiscono dalla Diocesi ma dall’8 per mille….ogni  sacerdote ha una diretta responsabilità  quando agisce in proprio…..”.

Un argomento più leggero, meno impegnativo. Abbiamo letto sui due quotidiani più diffusi di una probabile promozione  alla soglia cardinalizia, è stata citata Genova che presto si renderà vacante. Oltre a Borghetti,  il vescovo di Sanremo e Ventimiglia, mons. Tonino Suetta.  “Ho sentito e ho letto, onestamente l’ho presa a ridere benevolmente…..nulla di nulla”.

Capitolo migranti ed immigrazione: “L’anno scorso con tutti i vescovi della Liguria abbiamo firmato un documento sul tema immigrazione e la nostra posizione resta sempre la stessa. I numeri di migranti accolti dalla nostra diocesi sono rimasti  invariati. Nel 2018 non ricordo di aver ricevuto una sola telefonata con richieste di accoglienza, mentre fino all’anno prima ne arrivava quasi una al giorno. Mi telefonava il prefetto…. Non siamo contro il Governo, tanto meno contro i migranti, ma vanno messi i puntini sulle ‘I’ ogni tanto. Alcuni recenti fatti mi creano un po’ di preoccupazione: in primis va salvaguardata e messa al primo posto la dignità umana e si devono fare leggi giuste in tal senso. Quando non succede la voce si alza, non possiamo tacere. I nostri interventi di sostegno, seppur senza variazioni numeriche, vanno avanti”.

Il vescovo che inizialmente aveva trovato casa in un alloggio del centro storico in via Enrico d’Aste, ha preso possesso dei locali che hanno ospitato i vescovi, ultimo ‘inquilino’ mons. Mario Oliveri, che si è trasferito in Seminario. “Dallo scorso 29 settembre abbiamo concluso i lavori di restyling e di ripulitura del palazzo vescovile, che abbiamo riconsegnato rinnovato alla città. Il vescovo è tornato in episcopio. Qui c’è la sala riunioni, si riunisce il collegio  dei Consultori, il consiglio Diocesano per gli affari economici, il Consiglio Presbiterale, il Consiglio Pastorale diocesano: la cupola  del governo diocesano”.

E il Santuario di Balestrino?: “Nessun problema particolare, va bene, i fedeli ed i pellegrini non mancano….per il resto ognuno han una propria visione ed io ho preso atto di ciò che ho trovato….”.

In passato capitava con una certa frequenza di apprendere di lasciati di benefattori, accadeva agli ospedali, agli asili, più raramente ai Comuni. Oggi sono davvero un’eccezione e forse non è difficile farsene una ragione. E verso la chiesa…? “Direi che non c’è stato un calo, quasi sempre si tratta di lasciti, eredità alle parrocchie”.

A Imperia, anzi a Diano Marina, è nato un contrasto, una polemica non ancora sopita, per il divieto di don Silvano De Matteis,  direttore della sezione Musica per la Liturgia della diocesi,  ad un coro di alpini al concerto di Natale. “Diciamo che in chiesa si suona e si canta musica sacra….”. Pare che il motivo fosse una canzone genovese: Ma se ghe pensu…di Mario Cappello, eseguito da Bruno Lauzi, Gino Paoli, Mina, I Trilli, Natalino Otto, Ricchi e Poveri, Antonella Ruggero…. Il vescovo: “L’abbiamo cantata  alla fine della Messa all’aperto quando papa Francesco è venuto a Genova (maggio 2017 ndr), non eravamo però dentro la chiesa.  Ci vuole molta moderazione come ho già avuto modo di osservare in passato. Mi affido a don Silvano….”.

Una curiosità, che ne pensa dell’esplosione ‘tantissimi amici degli animali‘, business di prodotti, negozi che si moltiplicano. Un padre camilliano durante una predica ha ricordato la sua testimonianza tra i poveri, i diseredati, bimbi denutriti: lui è di Mendatica, ma ha sempre prestato la sua attività di ‘missionario’, tra gli ultimi, italiani e stranieri, malati, a Torino. Monsignor Borghetti: “Io amo ed ho  amato gli animali, in Toscana ho sempre avuto un gatto in casa. Certamente assistiamo, direi, ad una degenerazioni senza limiti….qualche mese fa mi è capitato durante la distribuzione dell’Eucarestia ai fedeli di vedere avvicinarsi una signora che aveva qualche difficoltà a muovere una carrozzella, li per li ho pensato ad un bambino….invece custodiva un cagnolino….”.

Il trasferimento, da Nava a Rezzo, dell’unico eremita della Diocesi, è confermato ? “Certo, certo, sono in corso lavori, è stata una sua volontà ed è nostro dovere rispettarla, proprio quanto eremita”.

Il vescovo si congeda dopo aver ricordato che la ‘Casa F.A.C.I’  di Marina di Massa,  ai residenti della Diocesi pratica uno sconto del 10 per cento, che sale al 20 se iscritti Faci.  Una struttura affacciata sul mare, con parco, 68 camere, in un piacevole  contesto paesaggistico non lontano da Firenze e Pisa. Con la possibilità di organizzare congressi, convegni, incontri aziendali ed associativi, sale meeting e parcheggio privato. Ovviamente una vacanza relax e chi lo desidera di preghiera e meditazione, con pranzo e cena.

Luciano Corrado

LA DIOCESI IN CIFRE

Abitanti: 173.000
Parrocchie: 163
Numero dei sacerdoti secolari:  120
Numero dei sacerdoti diocesani residenti fuori Diocesi:  21
Numero dei sacerdoti extradiocesani e religiosi con incarico: 25
Numero dei diaconi permanenti: 20
Numero dei diaconi transeunte: 0
Comunità Religiose Maschili: 12
Comunità Religiose Femminili: 8
Religiosi: 57
Religiose:  283
Seminaristi al teologico:  2

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