Si è spento a 90 anni mons. Fiorenzo Gerini, nato a Vessalico (IM) da un’umile famiglia. Era entrato in seminario a 11 anni, con lui il compaesano don Leandro Caviglia. Una vocazione mai tradita. Nessun comunicato stampa o necrologio possono descrivere ciò che è stato ed ha rappresentato nella sua vita sacerdotale, di uomo, di cittadino, di amministratore dei beni e dei conti della diocesi di Albenga e Imperia. Non era un fanatico, ma un missionario di Cristo che ‘predicava bene e non razzolava male’. Un’eccezione, seppure non rara, tra gli apostoli del Vangelo.Una fede d’acciaio. Funerali lunedì ore 10,30 in Cattedrale ad Albenga. Il Rosario stasera (domenica) ore 20,30 nel Santuario di Peagna, in regione Capriolo.
Non siamo gli unici testimoni e abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo nel 1956 quando venne, per la prima volta, a Peagna dopo don Bellocchio e don Menini un peagnolo. L’anno dopo don Fiorenzo è stato mio insegnante di italiano della scuola media, in Seminario. Eravamo 54: dalle medie al ginnasio, dal liceo alla teologia. Tantissimi ricordi.
Negli anni l’ammirazione unanime per un discepolo di Cristo che non ha mai tradito o venuto meno ai voti canonici, all’obbedienza e al servizio dei suoi vescovi. Non è mai stato un ‘ribelle’ tra i clero diocesano e neppure sfiorato da fatti poco commendevoli che pure avevano trasformato la diocesi, descritta dai giornali come “la più chiacchierata d’Italia’. Il primo e unico vero scontro con il suo chierichetto, poi seminarista, infine cronista di giudiziaria e di nera, con una telefonata di oltre un’ora in cui lamentava gli articoli ‘scandalistici e anticristiano’, a suo dire ingiusti e comunque contenenti accuse tutte da dimostrare. In realtà è quanto emergerà in modo dirompente sulla stampa nazionale e mondiale qualche anno dopo. Con la rimozione del vescovo Oliveri da parte del Sommo Pontefice, papa Francesco.
Don Gerini coerente, pignolo, tenace, riservato, mi chiamava spesso per essere aggiornato su vicende giudiziarie del mondo civile o fattacci di cronaca e di massoneria. Ha dato l’anima ed il corpo per la sua missione ed i compiti che i vescovi gli affidavano. Saggio ed accorto amministratore della prima ‘azienda’ che abbraccia parte del savonese e dell’imperiese. Una memoria storica, da archivio. Con le dimissioni da economo, per raggiunti limiti di età, aveva lasciato un bilancio florido che sarà poi dissipato da un successore. Ha rinunciato controvoglia alla piccola e dinamica parrocchia di Peagna. Con la chiesa parrocchiale messa a nuovo; la costruzione del Santuario della Madonna delle Grazie in regione Capriolo. La nuova canonica. Le opere parrocchiali. La sistemazione dell’antico camposanto. Peagna era la sua vita e il suo gioiello di cui andava fiero. Tra gli animatori della rassegna del libro di Peagna e casa Girardenghi. Noto, agli addetti e concittadini, il suo impegno nella vita comunale. Si deve anche a lui come al compianto cav Camino se è stata salvata in parte l’agricoltura a Ceriale. E soprattutto ha cercato alleanze affinché il piano regolatore risparmiasse dai palazzinari almeno Peagna ed il suo centro antico. Una scelta di lotta che abbiamo condiviso pur con ruoli diversi ed un solo obiettivo. Peagna si valorizza tenendo alla larga colate di cemento. Non è un mistero che abbia incontrato tanti oppositori, alla fin fine ha pesato la sua autorità morale che era un pilastro. E da giornalisti di provincia abbiamo fatto la nostra piccola parte.
Don Gerini ha ubbidito al vescovo Mario Oliveri e non si è lasciato coinvolgere nella protesta dei parrocchiani. Ha trascorso mal volentieri gli ultimi anni da degente nella residenza protetta di Loano. Il suo desiderio che ripeteva con tutti chi lo andava a trovare, era poter chiudere gli occhi nella ‘Casa del Clero Sacro Cuore’ di Albenga, pinaugurata il 28 giugno 2019. Una residenza protetta, struttura realizzata da Cooperarci in collaborazione con la Diocesi di Albenga-Imperia. All’inaugurazione il vescovo S.E. Mons. Guglielmo Borghetti. E’ situata in Via Mons. Siboni 2 ed occupa il 4° e 5° piano dell’immobile.
Lo piangono le due nipoti che vivono a Torino. I parrocchiani di Peagna e della pianura cerialese, gli abitanti di Vessalico ed il clero tutto. Quanti gli sono stati vicini. E una persona retta e buona, il rag. Giuseppe Fabbris, cresciuto con don Gerini nell’Economato diocesano e suo parrocchiano a Peagna. Don Gerini negli ultimi 25 anni abitava un una villetta alla periferia di Ceriale. Poi per vecchiaia e malattia il trasferimento nella residenza protetta di Loano.
DA GIANNI CENERE (PIETRA LIGURE) – Sentite condoglianze. Da giovane è stato mio insegnante: intelligente, attento, preparato. Mi è rimasto il ricordo di un suo atteggiamento, che nella vita ho cercato di imitare e mi ha formato più di tante nozioni: ci dava sempre un’altra occasione. Se non riuscivi alla prima, ci spronava e ci dava la possibilità di ritentare un’altra volta, in modo da permetterci, anche con fatica, di raggiungere lo scopo. Una preghiera.
DA FILIPPO MAFFEO (GIA’ PRETORE CAPO AD ALBENGA E SOSTITUTO PROCURATORE DELLA REPUBBLICA A IMPERIA, INFO ALL’UFFUCIO DEL GIP – GUP AL TRIBUNALE DI SAVONA) – Un bravo sacerdote. Una brava persona. Coerente, leale e trasparente.
LA PRIMA FOTO DI DON GERINI, TRA LE AUTORITA’, GIOVANISSIMO PARROCO A PEAGNA, DOPO ESSERE STATO PER SEI MESI SEGRETARIO DI MONSIGNOR GIUSEPPE FENOCCHIO (Molini di Prelà, 13 agosto 1904 – Albenga, 16 aprile 1996) NOMINATO VESCOVO DI PONTREMOLI.
COMUNICATO DELLA DIOCESI – Nella serata di oggi 17 ottobre è morto, presso l’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, dove da alcuni giorni era ricoverato, il monsignor canonico Fiorenzo Gerini. Nato a Vessalico il 16/06/1931 è stato ordinato sacerdote il 20/06/1954.
È stato economo diocesano per quasi 50 anni, e direttore dell’ufficio dei beni culturali. Era canonico e arcidiacono della cattedrale di san Michele Arcangelo in Albenga. Parroco storico della parrocchia di san Giovanni Battista in Peagna e ivi cappellano del santuario della Madonna delle Grazie fino alla quiescenza. Attualmente era ospite della residenza protetta “Monsignor Pogliani” a Loano. Luogo, data e orario della Messa esequiale saranno comunicati appena definiti.
Il vescovo, Guglielmo Borghetti, il vescovo emerito Mario Oliveri, il vicario generale Ivo Raimondo e il presbiterio diocesano si uniscono al dolore della famiglia invocando la misericordia divina e invitano i fedeli ad innalzare preghiere di suffragio.Il Signore, Buon Pastore, lo ammetta ora alla contemplazione del Suo volto per l’eternità.
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