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Loano, ha aperto Carrefour dove c’era per 35 anni l’attività dei Mangiola, ma la licenza era rimasta ai Bruzzone dal 1940

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Non cercate, con i motori di internet, la notizia che a Loano, nel ‘salotto’ del centro storico, dopo Pam nei locali dell’ex cinema teatro Loanese, ha aperto il negozio Carrefour Express, piccolo supermercato di 120 mq. Ci perdoneranno i pochi lettori loanesi se diamo conto di un altro spaccato di storia commerciale. Sappiamo che ormai la cultura locale offre interessi più pregnanti.  Tutti o quasi gli 11 mila residenti si tengono compiutamente informati grazie all’editore pietrese di Ivg.it. Tallonato da una robusta SavonaNews e più in piccolo Medialgod. Trucioli.it si accontenta di briciole. ‘Gli ultimi saranno i primi’ ? dal Vangelo secondo Matteo.

Andiamo in  ordine. Il primo del mese, giorno più o giorno meno,  ha aperto i battenti, in via Garibaldi, sorvegliato dalla storica Porta di Passorino di via Cavour, Carrefour alimentari ed affini. Non si tratta di una ‘filiale’ ,  ma di un ‘aggregato’ ad opera di tre soci che hanno già altri negozi in quattro località rivierasche savonesi, capoluogo incluso. Carreffour, casa madre, è una catena di supermercati e ipermercati francese, fondata ad Annecy nel 1959, oggi è il quarto più grande gruppo di vendita al dettaglio nel mondo in termini di reddito e vendite, il secondo a livello europeo, dopo la tedesca Schwarz.

La realtà savonese è costituita da una solida Srl, seria, con tutte le carte in regola del buon commerciante.

La notizia finirebbe li se non fosse che il negozio è stato rilevato dove esercitava l’attività la famiglia Mangiola, loanese, apprezzata e benvoluta. Dopo la morte di papà Saverio sono rimaste la vedova e la figlia Francesca. Quasi 35 anni ininterrotti  e un personaggio stimato della vita pubblica del comprensorio. Il rag. Saverio Mangiola per più legislature  candidato per l’allora maggioritaria Democrazia Cristiana, attivissimo segretario organizzativo della sezione, consigliere comunale, poi anche con Forza Italia- Vaccarezza sindaco.

Saverio era tecnico, un operatore economico imprestato alla politica come spirito di servizio e che ha sempre evitato di seminare zizzania.

Il personaggio Mangiola vocazione da altruista; prendeva a cuore i problemi dei consumatori, ricchi o poveri che fossero, gli ultimi in particolare, famiglie meno abbienti che avevano difficoltà a pagare le bollette. Epiche le sue battaglie per i ‘rincari acqua potabile‘ e ‘addizionale depurazione’. La gestione dell’acquedotto, a Loano passata dal pubblico (comunale) al privato San Lazzaro (Sla), che fa capo all’ing. Camillo Enrile, finalese schivo e combattente, colto,  navigatore quanto basta per non farsi ‘schiacciare’. E tra i pochi conoscitori del patrimonio idrico del ponente savonese e dei suoi meandri.

Per anni l’acquedotto civico è stato un pozzo senza fondo, con un assessorato persino ambito, polemiche a non finire. Pagavano le casse del Municipio. Si era sempre alla ricerca di un pozzo dopo l’altro, di una nuova vasca come serbatoio: l’estate, agosto in particolare, con rubinetti asciutti in certe ore del giorno, pubblici esercizi, ristoranti, hotel, malumore e disservizi alle stelle anche per eccessiva salsedine e necessità di bollire se commestibile.

Le cose sono presto mutate, in meglio, con il privato a gestire ed investire. Quanto denaro non pare sia mai stato certificato. Ma il ragionier Mangiola, seppure senza esporsi troppo per evitare inimicizie nel Palazzo, ha continuato a battersi per la trasparenza, perché l’interesse pubblico non fosse prevaricato dal business privato. Impossibile dimenticare quando, oltre al telefono, volle in più occasioni, parlare di persona con il cronista locale. E quando si gestisce un’attività commerciale  farsi dei nemici non giova. Non parliamo se suoni la sveglia ad un certo strapotere, con interessi trasversali. Al sistema affari e politica.

Mangiola voleva vederci chiaro tra investimenti privati e tornaconto dalla gestione di un bene collettivo, quale è l’acqua potabile, la sua rete idrica, la verifica puntuale e certa, visto che alla fine dei conti il Comune sarà chiamato a risarcire il privato dei suoi investimenti. Mangiola che confidava di non sapere bene da che parte stavano gli uni e gli altri. Il più forte vince  sempre ?

Mangiola se n’è andato con le necrologie di rito. Le condoglianze anche di chi poteva, per coerenza, risparmiarsele. Forse ancora meno nota e comunque inedita la storia iniziale di quel negozio diventato supermercato Mangiola. 

Affittasi nella centralissima via Garibaldi

Dato in affitto da un’antica famiglia di Loano e Verzi. Mangiola aveva rilevato l’attività, ma la licenza rimasta in capo ai Bruzzone. In origine qui hanno esercitato Giovanni Bruzzone e la moglie Erminia Ratto (sorella del comandante Ratto di Borgo Castello). Quindi è subentrato il figlio Antonio sposato con Caterina (Rina) Burastero, proprietari di terreni ed immobili anche a Verzi. Per anni i negozianti più conosciuti ed affermati della città: onestà, gentilezza, instancabili, sempre disponibili ed attenti a non scontentare i clienti.

I coniugi Bruzzone- Ratto avevano iniziato nei primi anni ’40, oltre agli alimentari vendevano ogni ben di Dio. Hanno continuato Antonio e Rina Bruzzone  fino a quando si sono trasferiti  nei magazzini dell’attuale sede dell’Agricola Bruzzone Sas, di via Donizetti, a levante della città, con il figlio Gianni che dai genitori ha imparato correttezza, bontà, semplicità di vita. E ancora oggi si avvale dell’aiuto di mamma e nonna Rina che, in perfetta forma, sempre attenta e gentile, ha raggiunto le 93 primavere. Vera e brillante memoria storica della ‘vecchia Loano’ felice quando può scambiare, meglio se in dialetto loanese, i ricordi di una vita di lavoro e sacrifici.

Ebbene dopo 80 anni – il giorno prima del nuovo ingresso di Carrefour – è stata ceduta la

Stettacolare facciata in disuso rimasta chiusa (per volontà comunale) del supermercato Pam, con ingresso imposto nel vicolo. Che senso ha ?! Dopo che la minestra si era consumata.

licenza dei Bruzzone- Burastero. Ora un contratto d’affitto dei locali: 6 anni più 6.  I Bruzzone avevano lasciato nel 1978, erano seguite due brevi ‘gestioni’, poi finalmente i Mangiola  che hanno resistito, con tre rinnovi di contratto (l’ultimo scadeva tra un anno), nonostante una concorrenza ormai ‘spietata’ e che spesso comporta la resa.  E forse il colpo di grazia proprio con l’apertura di Pam ( che fa capo ad imprenditore imperiese in  crescente espansione ed indiscusse capacità) nella stessa via Garibaldi. Ma i sussulti non sembrano finiti. E riguarderebbero, ancora una volta, un’altra benemerita famiglia: i Delbalzo supermercati ed albergatori. (L.Cor.)

Si veda la sorte finale per park per i clienti della Pam sopraelevato con una spesa notevole per volontà degli uffici comunali competenti e l’avallo degli amministratori di maggioranza.  Loano è ricca di geni quanto autocritica, se qualcuno ritiene può rileggersi un paio di articoli che trucioli.it aveva dedicato alla vicenda Pam e al suo iter. Senza alcuna richiesta di rettifica o smentita. Forse solo perchè il blog, a Loano, è letto da 6-7 persone. Dunque è innocuo.

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