Si è concluso al camposanto dei nostri antenati (e dei mendaighini) l’ultimo tragitto di Rinaldo Porro, famiglia storica di macellai, 90 anni di padre in figlio. Un’altra ‘fiamma’ si spegne in ciò che resta di una comunità fiera delle proprie origini. Il caro Rinaldo ha chiuso gli occhi per sempre come ognuno vorrebbe: seduto, riposava nel divano di casa. Era lunedì, vigilia del suo ottantaseiesimo compleanno.
A Mendatica la prima licenza era intestata al papà Giuseppe Porro. E’ datata 12/1/1931 e riguardava la vendita di commestibili e vendita di carni. Giuseppe cessa il 31/12/1972 e un anno dopo (7/11/1973) la rileva figlio Rinaldo che con i lavori di ristrutturazione dei locali, riapre la macelleria. Poi gli anni in discesa, la formidabile locomotiva Monesi perde colpi, tra alti e bassi, disastri naturali e miopia dei nostri tempi, non si riprende e l’economia calante travolge l’alta valle. Rinaldo resiste, finisce per aprire solo nei fini settimana, assentandosi dalla affermata macelleria di Oneglia in Viale della Repubblica. Ci sono mendaighini affezionati alla qualità e ricorrono a rifornimenti settimanali. Infine la chiusura e la consegna delle licenza in Comune il 31/12/2015.
Trucioli.it ha nelle sue vene il sangue ed i ricordi di quella terra. Si sforza di lasciare ai posteri del web e internet le memorie dei ‘figli’ più meritevoli e popolari che ci lasciano, in attesa, a nostra volta, dell’ultima chiamata dal padreterno, dicevano i nonni. Oggi ricordare chi è stato Rinaldo nella vita: marito, padre, commerciante e meriterebbe tanto spazio ed attente riflessioni.
Non si può tuttavia ‘raccontare’ Rinaldo senza un pensiero triste e doveroso a Pietro Porro, ringraziare ancora una volta il nostro Pierin da Posta, l’organista autodidatta della parrocchia che con un lungo, meticoloso e paziente lavoro, ha raccolto in vita documenti, testimonianze, aneddoti, ricordi da mendaighino e li ha trascritti fedelmente, offrendoli nella loro integrale genuinità. “Un dono prezioso – scriveva la Pro Loco nella prefazione del libro ‘Mendatica appunti ed osservazioni di Pietro Porro, edito nel 2001 – che aiuterà i giovani a conoscere ed amare le loro radici, il nostro passato fatto di difficoltà quotidiane e di tanta fatica, tra privazioni, saggezza, arguzia e capacità di sfruttare le risorse del territorio con grande intelligenza”. La sua unica figlia Elide è andata in sposa a Rinaldo Porro.
Mendatica con i suoi ceppi antichi dei cognomi e forse per distinguere le varie ramificazioni sono sorti i soprannomi. La famiglia paterna di Rinaldo era dei Zenzeri Leppin e anche i Zinzeri Pustei. Tra i macellai locali c’era Elio Ascheri, prima allevatore a Poilarocca luogo da seconda casa silvo-pastorale delle famiglie più in vista. Con Elio collaborava il fratello Giuliano. Il negozio era a Vasia e la clientela era portorina e dell’intera Val Primo. C’era la macelleria di Giacomo Alberti, mentre un Giacomo Pelassa faceva il macellaio ad Alassio. Un particolare ormai dei tempi andati. Macelleria e mattatoio, poi sono arrivati i mattatoi comprensoriali, fino agli anni ’70 si trovavano nelle città maggiori. Ora i commercianti del ponente ligure fanno riferimento ad ‘impianti industriali’ del Basso Piemonte.
Addio Rinaldo, galantuomo e gentiluomo con la G maiuscola, la casa era la famiglia, il lavoro, la chiesa. Legato alla sua Mendatica. Non perdeva un funerale, una ‘festa grande’, pendolare dai monti al mare, con il cuore che continuava a battere pensando al passato, agli anni dell’infanzia, a quelli gloriosi dello sviluppo socio economico di quel territorio. Dalla pastorizia, al carbone, al turismo alberghiero e delle seconde case. Fino alla desertificazione delle attività commerciali. Rinaldo tra quanti si potevano rendere conto di cosa rappresenti l’economia della Riviera e quella dell’entroterra. L’abissale divario. Dove è pur sempre ambito un metro quadrato e dall’altra non si trova neppure ad affittare.
C’era una Mendatica popolata che poteva contare sui parecchi esercizi ed attività commerciali e dell’ospitalità ricettiva, della ristorazione, come abbiamo già dato conto in precedenti servizi. Macellai ed allevatori con la materia prima di eccellenza, la carne genuina e priva di antibiotici.
L’esperienza paterna passata ai figli. Erano rimaste le macellerie di Rinaldo Porro e Alberti Remo. La qualità della loro carne attirava la clientela più esigente dalla Riviera. C’erano gli affezionati clienti della Monesi turistica. Rinaldo che poteva vantare la grande esperienza e conoscenza nell’acquisto dei ‘capi’ migliori, frequentatore delle stalle più rinomate del mercato di Cuneo che serve Torino e zone dell’Emilia oltre che della Liguria.
Come non credere che Rinaldo non fosse un’istituzione quanto a competenza ed affidabilità. Assieme ad un collega era il decano stimatissimo. Ha ottenuto tanti premi che esponeva nel negozio. Si racconta persino di un Bue Grasso comprato e premiato a Carrù. La tradizione familiare anche dal cugino Remo Porro: macelleria e del pastificio affermatissimo in quel di Nava. Anche la sorella Nicoletta, a Pieve di Teco, gestisce un negozio di alimentari dove si trova frutta e verdura di pregio.
Il pensionamento della moglie Elide, impiegata postale, aveva indotto Rinaldo ad aprire il negozio a Imperia la fine secolo scorso. Il lunedì, alle 3 del mattino, con qualsiasi tempo partiva per il mercato di Cuneo e raccontava agli amici che i macellai storici ‘prezziavano‘ in lire per atavica abitudine e pagavano in euro. Un piccolo esempio. La coppia Porro (con due figli) è rimasta molto legata a Mendatica, ha sempre donato i fiori per la chiesa nella ricorrenza di Natale e a Pasqua. Il figlio Daniele segue le orme del nonno organista.
Rinaldo ha concluso la sua laboriosa esistenza terrena il giorno di Santa Margherita di Scozia dell’ordine delle Cistercensi. Dotata di grande ingegno, di forte volontà. Rinaldo non entrerà a far parte del martirologio di Santa romana chiesa, ma resterà scolpito nel cuore e nella mente di chi ha saputo imparare dal suo splendido esempio di vita.
Luciano Corrado
L'articolo Mendatica piange Rinaldo. Il papà 90 anni fa aprì la macelleria. Un negozio a Oneglia. Quando la storia si spegne proviene da Trucioli.