“Lassù sulle montagne tra boschi e valli d’or, tra l’aspre rupi eccheggia un cantico d’amor…..Dai rivi d’argento… Una capanna cosparsa di fior….Era la piccola Dolce dimora di Soreghina, La figlia del Sol…. “. Parole tratte dalla popolare La Montanara. La canzone dei nostri avi e che tanti di noi hanno canticchiato con amici. Trucioli.it con i suoi collaboratori volontari porge gli auguri dei tempi andati. Non era esploso ancora il miracolo economico, sui monti resistevano le tradizioni ereditate da generazioni. Tante famiglie montanare e contadine vivevano e crescevano nella stessa casa, stessi ideali e valori. I sacrifici come scuola di vita. Amore per la Patria e i Caduti in guerra.
di Luciano Corrado
E oggi, quale auspicio ? Voltare pagina e un’agenda per sognare un anno migliore. Chi nel 2020 ha tenuto un diario personale di carta o ha usato un’agenda, sempre di carta, per annotare impegni, spostamenti e appuntamenti, tra 10-20 anni, se vorrà potrà aprirli e consultarli, ripercorrendo, sicuramente senza nostalgia, gli eventi di quest’anno tanto anomalo e difficile. La carta resiste da millenni allo scorrere del tempo. Al più ingiallisce. Le diverse generazioni di software invece si cannibalizzano inesorabilmente, crudelmente quasi.
Poco importa, meglio dimenticarlo in fretta questo 2020, con i suoi tristissimi e spiegati lutti da pandemia, dalle colpe dell’uomo, dalle negligenze della politica che non ha programmato a dovere nei tempi passati. Pensiamo però al 2021, speriamo che sia un anno davvero diverso e migliore. Voltiamo pagina, letteralmente. Prepariamoci a scrivere e raccontare un altro capitolo della nostra vita, che è cosa ben diversa da una nuova schermata di un pc o di un smartphone. Oggi più che mai fare tesoro delle nostre tradizioni. Con impegno, forza e costanza, umiltà. Abbiamo davanti agli occhi l’edizione numero uno, anno XXIV, inverno 2021, de la pubblicazione cartacea ‘Le stagioni di Triora’. Un’ammirevole e pregevole testimonianza, piuttosto rara in realtà, con pochissimi esempi simili. E’ l’impegno della comunità di quel territorio ‘protetto’ dalla storica statua di Cristo Redentore sul monte Saccarello. Una simbiosi di fede e di unione dei popoli. La comunità di Triora che ricorda per non dimenticare e lasciare in eredità ai posteri che potranno sempre imparare da Le Stagioni di Triora.
LA ROMANTICA FRAZIONE CARNINO – Tra le montagne delle Alpi Marittime e l’area costiera ponentina, imperiese e savonese, c’era un solido legame: storia e cultura della transumanza. Ebbene vogliamo esaltare un paese ‘estinto’: Carnino (frazione di Briga Alta, Cn). Rimasto senza residenti, solo seconde case tra oriundi, il loro forte legame e ‘foresti’. Una miniera di ricordi, qui c’era ancora tecci in pietra con gli ultimi tetti di paglia. Da Carnino, anche negli anni bellici del ‘900, partivano i pastori nel loro ‘viaggio- pellegrinaggio’ di andata e ritorno, con le mandrie,i carri carichi di patate, grano, castagne, alla volta della Riviera. Dai bisnonni, ai nonni, ai figli e nipoti ormai cittadini della fascia costiera e delle città.
Vorremmo raccontare una gloriosa pagina di storia recente di Carnino. Era il 29 luglio 2007, una domenica. Si legge sul web ‘Cronaca da Carnino a firma di Marco Cantarini:... Con piacere si vuole rendere noto a tutta la famiglia brigasca che Carnino ha vissuto un particolare momento di festa. …. Una serie di circostanze e coincidenze hanno fatto sì che nella chiesa parrocchiale di Nostra Signora della Neve si accentrassero, con un’unica celebrazione solenne, tre ricorrenze:
• La festa, pur se in anticipo di una settimana, per la ricorrenza della Madonna della Neve, che da anni non si celebrava;
• L ‘accoglienza del nuovo Parroco Don Mario Cereda;
• I sessant’anni di tre figli di Carnino: Franca Pastorelli, Gian Carlo Lovat e Mauro Pastorelli .
Nel ricordo di quella meravigliosa giornata, a distanza di mesi, provo ancora una forte emozione in quanto effettivamente è stata ricca di avvenimenti carichi di significato, come quello di raccogliere ai piedi delle nostre care montagne tante persone che si sono strette in comunione per onorare e ringraziare il Signore. Il trascorrere dell’ evento ha avuto la costante compagnia di tanta allegria e commozione, e si è concluso, preceduto da un ricco aperitivo in loco, con un meraviglioso pranzo, ampiamente partecipato, presso il ristorante “La Tramontana” di Viozene.
Non vogliamo dimenticare che i festeggiati, compreso il parroco, sono stati tutti omaggiati dalla comunità di Carnino con targhe ricordo in ardesia, magistralmente eseguite dall’amico Gian Franco (Rus) Lanteri di Verdeggia.
Ebbene quanto sarebbe utile e benemerito, istruttivo, promuovere e ripercorrere la storia di Carnino con foto storiche dove si possono pure ammirare quei tetti di paglia. C’è poi chi (il brigasco di Carnino Mauro Pastorelli) ha trovato l’immagine di P. Antonino da Montegrosso Pian Latte. È stato lui il primo a portare i frati a Carnino. La foto è antecedente al 1932, forse dell’anno prima. In quel periodo era padre provinciale. In quegli anni dormivano nei fienili poi nelle canoniche. Negli anni cinquanta hanno comprato e ristrutturato. Poi negli anni ottanta ampliato: quello che si vede adesso!!
L’osteria d’estate e d’inverno, più il vecchio rifugio alle Selle, ora crollato.. .
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