“Un uomo non muore mai se c’è qualcuno che lo ricorda” scriveva Ugo Foscolo poeta, scrittore, uno dei principali letterati del neoclassicismo e del preromanticismo. Si parla sempre bene di chi se n’è andato, tra manifestazioni di cordoglio, oggi con partecipazione di centinaia di post su Facebook. Il loanese Piero Pesce, 76 anni, salutato e onorato da una folla di cittadini che da tempo non si vedeva ad un funerale. E sui media ricordato, oltre le parole di circostanza, per tanti suoi meriti. L’ultima volta che l’abbiamo incontrato aveva espresso un desiderio: “Sono intenzionato a candidarmi sindaco. Penso che tanti loanesi vogliano finalmente una svolta. Andrà così ?”
di Luciano Corrado
“Se non vuoi semplicemente ‘tirare avanti’ lista civica per Loano‘. Era il 27 aprile 1997. Piero si era candidato sindaco. Quel Piero che avevamo la prima volta incontrato e conosciuto, a metà degli anni ’60, nella barberia di via Cavour dello zio e mitico Mario Del Balzo, anima pulita dell’allora Psi loanese e dei seguaci di Nenni. Piero faceva l’apprendista e a scuola di un pensiero politico che a Loano aveva seguaci e importanti esponenti: dal ricco e popolare notaio Burastero, al futuro sindaco Osvaldo Pignocca, esordio da presidente dell’Azienda di Soggiorno e assessore ai Lavori Pubblici, al geom. Alberto Vignola, un passionario che dedicava l’esistenza alla politica come servizio (‘non ci guadagno nulla, ci rimetto solo’) tra consigliere provinciale, consigliere comunale, una breve vice presidenza dell’Autofiori. Amico il compagno di lotte, un galantuomo vero, Adriano Marconi, esponente della sinistra del partito, veterinario, presidente disinteressato della locale Croce Rossa. Nemico dichiarato dei troppi palazzinari: ‘così si uccide il nostro turismo di qualità’ solea ripetere e scrivere. Tra i duri del partito e del gruppo consiliare socialista il dipendente ospedaliero, poi pensionato, Gavino Asole, un semplice gentiluomo, sindacalista interno al Santa Corona, irremovibile nelle sue idee (‘ho la testa dura da sardo’).
Piero, dalla barberia prediletta dai loanesi Doc di ogni fede politica, a dipendente del Santa Corona. Impegni e lotta sindacale, ben presto quasi all’ombra dello zio, si fa strada l’amore, la passione, la sfida nell’agone locale della vita pubblica. Intervallata e costellata da un’altra grande attrazione: i campi di calcio. Piero giocatore, Piero lottatore, Piero che difficilmente porgeva l’altra guancia. Qualche zuffa con la maglia della storica Loanesi, poi qualche parapiglia sugli spalti, tra le tifoserie. Un carattere brioso, persino estroverso, che lo seguira anche nella veste di consigliere e politico di razza. L’archivio e persino una lancio dell’agenzia di stampa Ansa a ricordare lo scontro, via mani e spintoni, con un altro gran appassionato di calcio e politica locale, ora compianto: Piero Maritano.
Piero che ha conquistato sempre nuovi traguardi e mete, fino a diventare un giovane ma veterano della pubblica amministrazione della nostra provincia. Una memoria storica di fatti, misfatti e persone. Con la forza dell’impegno e la grinta sapeva confrontarsi ed usare diplomazia, il compromesso in politica. Ha raggiunto l’apice nel governo della Provincia durante la presidenza del concittadino avv. Alessandro Garassini (Popolari ex Dc), la vice presidenza di Carlo Giacobbe vice presidente (Ds, ex Pci). Assessori: Livio Operto, Donatella Ramello, Alessandro Scarpati, Paolo Tealdi. E Pesce l’unico che non poteva esibire un diploma, una laurea, ma era l’uomo del territorio, che all’ufficio e alla scrivania privilegiava rendersi conto di persona, incontrare, dialogare, approfondire, se il caso ‘litigare’ e far sapere cosa ne pensava. Uno che ‘correva’, si interessava, non ti deludeva se gli chiedevi aiuto nel suo ruolo pubblico.
E alcuni interventi li abbiamo sperimentati nel nostro ruolo di cronisti di provincia. Non perdeva tempo, non giri di parole, e in poche ore dava una risposta positiva o meno che fosse. Con i nostri caratteri e nella diversità dei ruoli, i nostri limiti. Accadde, ad esempio, a proposito di una rissa che scoppiò nello stadio Ellena e finì a titoloni sui quotidiani liguri. Accadde quando a Pesce, con la presidenza Garassini (un altro allora giovane loanese sedeva sui banchi della minoranza G.B. Ceppollina di F.I) gli fu assegnato oltre a Ambiente, caccia e pesca, parchi e riserve naturali, polizia provinciale, turismo, sport, agricoltura, la cultura.
In redazione al Secolo XIX Savona un’altro collega si occupava della Provincia a Palazzo Nervi. Accade che il presidente savonese dei ‘librai liguri‘ fece presente, senza voler comparire, alcuni accadimenti nel corso di incontri con la Commissione cultura ed eventi. Contattammo in più occasioni l’assessore Pesce con estrema franchezza e con stima, consapevoli del suo grande impegno, altruismo. Alla fine ammise che non fu lui a chiedere le competenze sulla ‘cultura’.
Un’altra occasione risaliva ai tempi della dismissione della ‘Fabbrica del gas‘ e destinazione urbanistica delle aree lasciate libere, ai confini con Pietra Ligure. Al Secolo XIX abbiamo seguito per 30 anni la cronaca giudiziaria e nera, saltuariamente il turismo, prima corrispondenti di zona all’ufficio di Albenga. Con la storia di due lettere inviate alla Procura della Repubblica e alla redazione. Erano indicati diversi nomi di amministratori loanesi (4 esattamente) con dei particolari. Un anonimo informato ? Un diffamatore ? Un fuori di testa megalomane ? Quella vicenda fu archiviata e non ne abbiamo mai fatto cenno se non molto tempo dopo con lo stesso Pesce. “L’ho saputo anch’io – si presume dunque che ci fossero altri destinatari- ma immagino la manina…. Anche quando ero in Provincia hanno provato con esposti alla magistratura”. E prima ancora, altro caso ‘cattivo’ riguardava un’autorizzazione che Pesce aveva firmato ad un personaggio del mondo immobiliare, all’epoca molto discusso e parecchio coinvolto in vicende giudiziarie. ‘Scavino pure, non ho nulla da temere, il mio un atto dovuto, con il beneplacito dell’ufficio dell’Urbanistica. Possono sempre annullare se ho sbagliato e non credo. Non mi interessava il destinatario’. Ricordo che si discusse, anche compagni di partito storcevano il naso: “…Ma perchè hai voluto prenderti questa responsabilità”. E Piero: “Se anche tu pensi che abbia avuto un tornaconto personale non salutarmi più”
Piero Pesce uscito indenne da ogni indagine. “Ho dei nemici, lo so bene…a cui do fastidio”. Pesce che da Loano, per motivi personali, aveva accolto la carica di ‘vice sindaco’ a Boissano con il bagaglio di esperienza e preparazione. Orgoglioso di poter elencare opere pubbliche e risultati. Ed affrontare un altro caso delicato per via di un terreno che era stato sottoposto a sequestro nel corso di un’indagine di stampo mafioso. E non sappiamo se a oggi sia nella disponibilità dell’Amministrazione comunale, in seguito a confisca.
Il 27 aprile 1997 elezioni comunali, ‘Lista civica per Loano’. Pesce candidato sindaco non eletto e con comprensibile disappunto. “Caro Luciano – mi scrisse – avevi ragione a non illudermi, io ero perplesso a mettermi in gioco…ma vai per strada e tanti, tanti consigliano, incoraggiano….dai Piero, Loano ba bisogno di te…”. Pesce che poteva presentare il curriculum di consigliere comunale dal 1973 al 1983 e poi dal 1983 al 1988. Assessore ai Servizi sociali e sanità (tra i più gettonati quanto a serbatoio di preferenze personali), e ancora vice sindaco con delega ai Servizi sociali e sanità, Pubblica istruzione e Personale. Dal ’95 al 97 assessore provinciale. Il depliant inviato agli elettori capifamiglia recava il motto ‘Il loanese deve poter essere felice di vivere a Loano….belli, ordinati, puliti, qualificati e vivere in ambienti positivi”. Oppure: “Servono modifiche urgenti al Piano regolatore. ….Il domani ha un solo nome: turismo e industria alberghiera….gli operatori dell’Azienda Loano devono perseguire il comune denominatore di bello, ordinato, pulito, efficiente, cortese; valorizzare la qualità della vita valorizzando i beni culturali esistenti e un Centro Culturale Polivalente”.
Solo per citare alcune proposte del pensiero di Pesce aspirante sindaco e dei suoi candidati. C’erano Luca Costa, 25 anni geometra; Giuseppe Del Chierico, 43 anni, macchinista F.S. e segretario della locale sezione del PDS, oltre che consigliere del Circolo didattico; il compianto operatore turistico ed immobiliare Nicola Dutto, 49 anni; Renzo Elice, 72 anni, comandante M.M., consigliere uscente, futuro presidente del Circolo Nautico; Lucia Fantuzzi, architetto, 47 anni, già candidata sindaco, capogruppo consiliare PDS; Stefano Ferrari, 46 anni, maresciallo dei carabinieri in congedo; Elisabetta Garassini, praticante avvocato, 29 anni e che sarà successivamente candidata a sindaco; Giuseppe Martino, 51 anni, pensionato del S. Corona; Carlo Perelli, 50 anni, consigliere uscente, laureato in Economia e Commercio, albergatore e titolare di Bagni Marini; Maria Antonella Provaggi, 37 anni, medico chirur go, educatore dell’Associazione cattolica e donatore Admo; Sandro Ricciardi, 59 anni, consigliere comunale uscente, cardiologo e primario al Santa Corona. Da anni vive a Garlenda, persona squisita, concreto, razionale, parco di parole.
Piero e la sua ultima presenza in lista con ‘è tempo Sandre sindaco lista civica’. Con Roberto Franco, ora consigliere comunale, come pure il dr. Paolo Gervasi e la dr.ssa Giulia Tassara, Giovanni Siccardi (candidato sindaco nell’ultima tornata elettorale e poi dimissionario per motivi di salute), Daniele Oliva, il dr. Lorenzo Gotti che ha privilegiato la sua missione di medico di famiglia a tempo pieno. Piero tradito da un cuore che tanto aveva dato in una triste notte di febbraio, prima dell’alba, nel giorno di san Mansueto vescovo martire e che nel 680 al Concilio di Roma lo vide sostenitore dell‘ortodossia del duotelismo contro il monotelismo e lo vice strenuo difensore nel nome della difesa della dignità umana.
Luciano Corrado
IL RICORDO VIA MAIL DI UN ‘LOANESE QUALUNQUE’
“Addio carissimo Piero ! Quante partecipazioni di affetto hai ricevuto, riconoscenti per i tuoi meriti i ottimo amministratore comunale e provinciale. Se Loano, oggi, è una città ricca, con diffuso benessere, con rare disuguaglianze e pochi poveri per farci riflettere, tanti giovani padri di famiglia sono felici di essere nati e cresciuti qui, trovando lavoro o impiego. Loano e Boissano posso vantare impianti sportivi modello e un ambiente a misura d’uomo. E tu non hai mai cavalcato la protesta e l’inimicizia nella lotta politica. Hai solo pensato a costruire un futuro migliore per le nostre comunità e ora ti ringraziano con devozione. E sono meritatissimi gli apprezzamenti che ho letto da sindaci benemeriti come Rembado, Vaccarezza, Cenere, Pignocca, dall’ex presidente Garassini, da Luca Lettieri. Un tributo di riconoscenza e stima senza distinzione tra destra e sinistra, da tanti loanesi che hanno voluto ringraziare per il tuo fulgido esempio di politico galantuomo e si sono firmati sui social. Io voglio essere più modesto, non esibirmi, sono solo un uomo qualunque che legge anche trucioli.it. Grazie dell’ospitalità e pubblicazione. Mario L.
MARIO REMBADO AVVOCATO, EX SINDACO DC, GIA’ CANDIDATO AL PARLAMENTO
CON LA SUA TESTIMONIANZA IN ESCLUSIVA PER IVG.IT
Con la morte di Piero Pesce, mentre Loano piange quello che è stato un suo eccellente amministratore, io piango la perdita di un carissimo amico. Piero è stato per circa 8 anni il mio vice sindaco e ne ho così meglio potuto rilevare le sue qualità. Soprattutto meritano di essere rimarcate il suo impegno costante che metteva in ogni incarico cui fosse chiamato, la serietà, la rettitudine e l’onesta che lo hanno sempre accompagnato nel suo lungo e laborioso impegno pubblico.
Abbiamo discusso innumerevoli volte, qualche volta si è pure litigato a causa di una divergenza di opinioni ma abbiamo sempre chiarito consapevoli che ciascuno agiva per il bene di Loano. Queste discussioni hanno, anzi fortificato il nostro rapporto, conscio che Piero sarebbe stato sempre un collaboratore fidatissimo. Prestava assiduo interesse ai problemi della scuola, amava lo sport (chi, come me, ha sempre seguito la squadra locale nei vari campionati, certamente lo ricorderà quale roccioso e pressochè insuperabile difensore), amava la politica concepita come servizio ai cittadini, amava la sua famiglia e la sua Loano. Lascerà certamente un vuoto nella comunità; da lassù continuerà a seguire le vicende di Loano con la speranza che coloro che in futuro si occuperanno della cosa pubblica sappiano mettere nei vari incarichi il stesso suo impegno, entusiasmo, la stessa sua capacità e, soprattutto, la stessa sua correttezza e onestà. Ciao, caro ed indimenticabile amico e fedele collaboratore.
Avv. Mario Rembado già sindaco di Loano
IL RICORDO DI CHICCO GARASSINI, AVVOCATO, DUE VOLTE PRESIDENTE DELLA PROVINCIA
E GIA’ CANDIDATO AL PARLAMENTO
Al di la delle idee politiche, un grande esempio di come la politica debba mettersi a disposizione del territorio e non viceversa. Spero che a questo ideale che dovrebbe essere alla base di tutto, si possano ispirare non solo tutti i giovani che si affacciano a questo mondo ma anche tutti i politici di lungo corso che spesso se lo dimenticano. Il sindaco Giancarlo Canepa.
L'articolo Loano, non c’è più un testimone prezioso. E Piero Pesce voleva ricandidarsi sindaco tra delusioni e rivincite proviene da Trucioli.