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Noli, un sindaco rosa? Dopo 20 anni di mala amministrazione. Primo incontro pubblico. Denunciate storie paradossali. Le proposte. Eppure tornano Repetto & Niccoli favoriti

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Noli da non credere ? Qui si trova davvero il Municipio più disastrato della Liguria ? con le sue giunte e maggioranze consiliari degli ultimi 20 anni. Con i vertici dell’apparato burocratico che ha visto alternarsi ben 9 segretari comunali.  Altro record regionale. Con due cantieri che avrebbero dovuto risolvere la ‘fame’ di parcheggi per residenti, proprietari di seconde case, turisti balneari, dei ponti festivi, degli week end. Incompiute che si trascinano vergognosamente tra  misteri e ombre. Nel più ferreo silenzio mediatico. A qualcuno che siede ora in Regione fischieranno le orecchie.

di Luciano Corrado

Park di via Belvedere (interrato e fuori terra) in corso lavori da 20 anni, tra contenziosi a non finire. Idem per il ginepraio park di via IV Novembre. Solo colpa del destino, dell’imprevedibile, di cause di forza maggiore?  Omessi controlli e connivenze ? Lasciamo da parte il compito dei giudici e della giustizia (presenti in entrambi i casi e con più risvolti civili e penali, strascichi anche a livello personale di alcuni coprotagonisti). Lasciamo nell’angolo cosa deciderà, se accade, la Corte dei Conti.

Ascoltiamo (per chi in questi anni non ha seguito gli articoli di trucioli.it, denunce giornalistiche anche con nomi e cognomi, firmate dal tre volte sindaco Carlo Gambetta) cosa ha documentato Marina Gambetta che si ripresenta con “In Repubblica 2.0 con Noli, Tosse, Voze”. Primo incontro pubblico della sua seconda campagna elettorale, difficile, combattuta, con probabili risultati sul filo di lana per la presenza (annunciata) di ben 4 liste. E soprattutto con il ritorno, sulla scena pubblica che avevano abbandonato, di un primo cittadino della sinistra (l’artigiano Ambrogio Repetto 2004-2014) e della destra (il medico di famiglia in pensione Giuseppe Pino Niccoli 1995.2004  e 2014 -2019). A contendere la riproposizione di altre due liste civiche, quella di Marina Gambetta e Marino  Pastorino. Una popolazione residente di 2614 abitanti.

Quali e quanti interessi pubblici e privati sono in ballo ? A chi conviene ‘asfaltare’ i disastri e sprechi, occasioni perse di sviluppo economico e turistico ? A chi conviene avere un’informazione attenta a non disturbare troppo, spesso distratta, che non approfondisce nell’informare i cittadini ? I pronostici non stupiscano. I favoriti della vigilia sono proprio gli ex che ritornano e potrebbero brindare: Repetto & Niccoli.

Marina Gambetta, reduce della prima esperienza dai banchi dell’opposizione al sindaco Fossati (centro sinistra) che ha lasciato per motivi di salute (e forse non solo) dopo aver retto la giunta da maggio 2019 a dicembre 2021, quindi il commissario prefettizio, la nolese Alessandra Lazzari capo di Gabinetto da Imperia e ora alla questura di Torino.

La candidata, nei locali del Baianita, presenti una quarantina di nolesi (più donne che uomini), ha raccontato “il nostro impegno nei 30 mesi di minoranza“. Ha ricordato ai concittadini quanto sia stato difficile, impegnativo, tra molte amarezze e poche soddisfazioni, svolgere il ruolo di controllore e proponente. Perché ? A chi interessa sapere che un consigliere comunale eletto dal popolo, a Noli (e forse non solo qui, senza dubbio casi rari), ha difficoltà ad accedere  agli atti comunali, ad avere informazioni di interesse pubblico. Remano ed hanno remato contro i signori amministratori nella stanza di comando o i funzionari, magari solo due o tre che resistono da anni ? Gli uni e gli altri ?

Chi è a conoscenza che la consigliera Gambetta abbia così dovuto persino ricorrere al Difensore civico, ad un avvocato, all’Autorità anticorruzione ? La candidata Marina ha citato in particolare le ‘resistenze  di un ufficio‘, non ha specificato quale. Peccato. Aggiungendo comunque che l’uomo nero non ‘era il segretario comunale’ ed ho “lottato  spesso contro muri di gomma”.  Zero risultati ? Non proprio così. “Alcuni li ho ottenuti,  non per mia soddisfazione personale, ma perchè prevalga legalità e interesse pubblico”. Non erano questioni di lana caprina, di beghe personali, temi come l’ambiente, il piano urbanistico comunale dove lo zampino di terzi c’è eccome, magari per fare i propri affari. Il Comune non deve essere un nemico, ma la controparte che tutela il bene supremo della comunità tutta. E i nostri avi avrebbero dovuto essere un virtuoso esempio da seguire. Nella Noli che da 1192 al 1797 era capoluogo dell’omonima repubblica, legata a quella di Genova, un’autonomia formale.

Tante lotte per Marina Gambetta, giorni e ore a studiare le carte, confrontarsi, ascoltare pareri e suggerimenti, trasferte a Genova. Una certezza almeno: “Mai ricevuto una querela…qualche minaccia più o meno velata da ambienti comunali si…gli stessi uffici che innalzano muri anzichè porte aperte”.

Ed ha aggiunto: “Posso testimoniare e documentare che l’amministrazione comunale uscente del sindaco Fossati ha rinunciato a rinnovare gli uffici, non parlo dei mobili e dei locali, ma di chi tra i dipendenti ha lasciato prima di finire il periodo di prova….voglio aggiungere che ci sono i concorsi pubblici e non si può pretendere di assumere chi si vuole….”.

Noli ed il piano di sviluppo urbanistico, pietra miliare o se volete bussola per affrontare il futuro nelle sue diramazioni essenziali. “Ho scoperto – rivela Marinache si voleva attuare e recepire  con dati assolutamente non aggiornati e risalenti al 2011. Proprio così e per fortuna che gli uffici regionali competenti hanno verificato. Si voleva adottare  un piano urbanistico attraverso la procedura semplificata, un modo furbesco  per dare semaforo verde  a nuove cubature e senza prevedere con quali conseguenze per la città, il suo turismo. Penso alle Manie, all’ex cava Fornaci dove si prevedeva dolce cemento per 9 mila mc.  Una storia edificante iniziata con Repetto sindaco e portata avanti da Niccoli e Fossati a beneficio di una società di Torino. Il Comune che arriva a declassare da zona di trasferimento  ad ambito di completamento. Se fosse andata liscia non sarebbe stata soggetto neppure al Vas (Valutazione ambientale strategica)” .  Invece…

Gli amici del cemento (o di chi spera nel buon affare) a Noli non sono mancati e continueranno ad esserci. Tutta la Riviera docet. Il problema è se la maggioranza degli elettori sia ancora dalla loro parte o di chi, come i candidati Pastorino e Fiorito, ex vice e potenziale futuro vice di Niccoli sindaco, “promettono che si può costruire di più, anche se la Regione governata dal centro destra non è d’accordo”, ha rincarato la Gambetta.

C’è poi il discorso che trucioli.it, con Carlo Gambetta, ha cercato modestamente di proporre e sviscerare, con la cronaca dei fatti (e non con semplici opinioni che pure hanno diritto di cittadinanza): la bruttissima storia, scandalosa, irrispettosa dell’intelligenza umana, dei due ‘buchi neri’ di via IV Novembre e via Belvedere. Temi scottanti sui quali ritorneremo con nuovi approfondimenti nei prossimi numeri, non per delegittimare tizio o caio, tifare, bensì per dare a Cesare quel che è di Cesare. Diciamo solo che di spese legali i contribuenti nolesi hanno già pagato oltre 100 mila euro  ai legali del Comune, uno in particolare. Incarichi legittimi, manco a dirlo.

E qui tornano in campo i mattatori della politica amministrativa della città. Maggioranza ed ex minoranza. Ancora Niccoli e Repetto, quasi in tandem. Per coprirsi? Gambetta: “Uno ha portato avanti il silenzio dell’altro….” (C’è da osservare che Repetto è presente in sala, evita di intervenire ndr).  La Gambetta aggiunge altro all’insegna della chiarezza e trasparenza tanto invocata a parole. “Il vice sindaco ed assessore ai LL. PP. della giunta Fossati (Debora Manzino ndr) è anche l’amministratore del privato di acquirenti di box di via Belvedere. In parte bugerati da chi ha venduto col senno dei poi. C’è il sottoterra e sovraterra. Da una parte si tutela l’interesse pubblico, dall’altra quello di iniziativa privata.  “Tutto lecito – incalza Marina- , ma assai poco opportuno“. Gli si può dare torto ?

Gambetta: “Ecco perchè la mia squadra (pare manchino ancora due o tre nella rosa di candidati ndr) punta al rinnovamento, al cambiamento, volti nuovi. Cosa possono cambiare i Repetto, i Niccoli ? Hanno avuto vent’anni di tempo, hanno messo i loro uomini di fiducia quando non erano a capo della giunta. Facciano finalmente un passo indietro e lascino a persone non compromesse col passato. Ripeto, oggi più che mai non si può perdere  l’occasione di un cambiamento radicale“.

Ma il 2022 sarà davvero l’anno della svolta ? Gli elettori quanto sono informati ? Quanti hanno preso coscienza e si preoccupano delle generazioni a venire ?

La Torre Papone. Si legge sul sito del Fai- Luoghi del Cuore: Si erge all’estremità nord-orientale della città, su uno sperone di roccia ai piedi del Monte Orsino su cui sorge il Castello. Costruita verso la fine del secolo XIII, è alta circa 20 metri ed ha forma planimetrica leggermente rettangolare, con muri spessi, nella parte basamentale, più di 1 metro. Il basamento, fondato sulla viva roccia, è in grandi conci di locale pietra verde. Il corpo superiore della torre che si eleva dal basamento, è in muratura a cortina laterizia, costituito da mattoni di piccole dimensioni. Nella mappa del Catasto Napoleonico ed in una fotografia degli inizi del Novecento, la Torre appare circondata da orti e giardini. Nel 1581 la torre fu adibita a deposito di polveri ed armi, e per maggior sicurezza, fu necessario chiuderne tutti “li barchoni”. Sempre in questo periodo fu costruito il singolare camminamento su arco in mattoni, che congiunge la torre alle mura retrostanti. La Torre apparteneva alla famiglia Salvarezza, il cui ultimo discendente la lasciò in eredità all’Opera Pia S.Teresa.

Marita dare conto dell’intervento, nel corso della stessa serata, di Luigi Garzoglio, insegnante di italiano in pensione delle  scuole medie. “Sono qui per denunciare un fatto gravissimo e voglio leggere i due foglietti che ho scritto e che posterò sulla pagina facebook di In Repubblica. Parlo di Torre Papone  che sta crollando, nel degrado e abbandono più totale. Risale ben al 1300, appartiene alla gloriosa Noli  medievale. E’ avvolta dall’edera, portoncine forzate, all’interno lerciume, regno di gabbiani e colombi. La volta, il vano terminale, è sfondata. Non c’è più riparo, ci piove dentro. Ai vari piani cumuli di calcinacci. Alla sua base ogni sorta di brutture. Già 4 anni fa avevo iniziato a segnalare la situazione, le pietose condizioni di un monumento storico. Nessuno si è mosso ad eccezione di due consiglieri che si sono attivate E dire che mi sono recato pure a Finale Ligure per incontrare l’arch. Andrea Canziani della Soprintendenza  della Liguria. La proprietà è stata anche dei Rondinini, ora della Curia. In origine un bene della famiglia Salvarezza. Ebbene le varie amministrazioni comunali non si sono mai degnate di intitolare loro neppure un vicolo.  L’ultimo erede aveva donato dei beni inizialmente al Comune, poi ci ha ripensato ed hanno ereditato, per sua volontà, gli orfanelli”.

Nel dibattito è emersa un’altra chicca. A Noli in via Belvedere di irregolarità edilizie (pure una demolizione) se ne sono viste e probabilmente qualcuno ha tollerato, non vedeva, non si accorgeva. Narra il prof. Garzoglio che ad un conoscente di Torino, proprietario di un alloggio in un palazzo di Noli  e che ha dovuto cambiare le persiane, la Soprintendenza ha preteso anche le foto aree dell’immobile. E per la serie le chicche non si contano è intervenuta la prof.ssa Maria (Mariuccia) Vincenti che ha sviscerato sulla ‘telefonia mobile story’ e le scuole di Noli, il ‘pericolo salute’, gli obbrobri alla fragile collina San Michele, nonostante i vincoli. “Io continuo a fare accesso agli atti del Comune e non rispondono neppure”. Si alza una cittadina: “ Nessuno a Noli si è mai battuto come lei ed è vergognoso il trattamento che le riservano. Dal 2003 ha costituito un Comitato che si è occupato anche di problematiche della centrale di Vado e di temi prettamente ambientali. Risultato: l’hanno persino esclusa dalla Commissione Ambiente del Comune“.

Luciano Corrado

 

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