In paese se ne parla, ma non è motivo di polemiche o peggio spaccature dopo che Pornassio, con le sue 6 frazioni, si avvia al voto delle amministrative comunali (e referendum nazionali) con un’unica lista che propone Vittorio Adolfo sindaco, già deputato, ex assessore regionale e provinciale, da sempre seguace della destra moderata e di Claudio Scajola. Vedi anche notizie da Monesi di Triora. Leggi infine: riapre l’Alta Via del Sale.
C’era proprio lui, Luigino Dellerba, a Pornassio, ad autenticare le firme per la tornata elettorale del 12 giugno, nella veste di consigliere provinciale. Sindaco di Aurigo, ex vice presidente della Provincia e per un periodo con funzioni da vicario nella carica di presidente. E’ membro del Lions e della Confraternita dell’Ormeasco che ha compiuto 24 anni, ma non ci sarebbe da meravigliarsi se fosse pure ‘fratello muratore‘ di una loggia che nell’imperiese vede i massoni sempre molto attivi e numerosi. Con un magnifico silenzio stampa.
Dellerba finito in pasto alla cronaca giudiziaria, arrestato in flagranza per corruzione: accusato di bustarelle (due) ricevute da un imprenditore specializzato in appalti e gare di lavori pubblici, il geom Vincenzo Speranza (indagato a piede libero il fratello), titolare della Edilcantieri Costruzioni Srl. sede a Imperia, un florido bilancio in costante ascesa.
Vittorio Adolfo che, con la sua squadra, ha presentato un programma, in 10 punti, stringato e all’insegna della concretezza. In una realtà che non consente ‘balli & ballerine’ (vedi spese di molti comuni della opulenta e festaiola riviera, dalle miss agli uffici stampa, ai siti web, ai contributi a pioggia ad enti, associazioni, confraternite, società sportive, manifestazioni per ogni gusto, spese di rappresentanza). A Pornassio è rimasto un solo operaio comunale costretto a farsi in quattro. E uffici all’osso sotto-organico. Altro che quattro architetti, tre ingegneri e tre geometri in certi città costiere da 10 mila abitanti in su.
Eppure Pornassio può considerarsi un Comune abbastanza ricco, si pensi all’Imu delle seconde case (molte vuote per tutto l’anno), si pensi al patrimonio edilizio ricettivo in gran parte dismesso di Nava e non solo. Il paese che può introitare proventi di 5-6 alpeggi: un gruzzolo non di poche decine di euro anche perché nel tempo ha provveduto ad adeguare ‘canoni’ versati dai pastori.
E ora ci si avvia verso una nuova amministrazione (importante è superare il quorum-scoglio del 40% degli aventi diritto al voto), con una squadra di pornassini/e, volti nuovi, senza volpe sotto l’ascella. E appare importante non subire contraccolpi di quanto succede a livello provinciale sulla scia Dellerba-Speranza. Mentre le truppe delle dinnasty scajolane avanzano e fanno proseliti. Dopo Pornassio, sarà la volta di Mendatica ed altri comuni delle valli.
L’inchiesta giudiziaria della quale non si conoscono ancora molti dettagli e soprattutto ci si interroga sui futuri sviluppi e coinvolgimenti. Con tam tam di nomi e cognomi importanti sempre più ricorrenti. L’auspicio non può essere quello di rallegrarsi per le disgrazie altrui, semmai che la giustizia colpisca alla radice il presunto marciume. Una delle peggiori malattie (corruzione) non soltanto delle democrazie, anzi nelle dittature e dove comanda un solo uomo, l’impunità è quasi garantita. Vedi Putin, la sua corte di oligarchi e di amanti. Un lungo elenco disseminato nel pianeta.
A fondo pagina riportiamo un significativo intervento dell’ex presidente del consiglio Enrico Letta, segretario nazionale del Pd, dal titolo eloquente: Il legame tra politica ed affari cuore della questione morale. Dove scrive quanto sia utile “l’umiltà di provare ad essere migliori: più seri, più attenti, più responsabili nei confronti del Paese“. Questione morale che non ha mai risparmiato neppure Imperia come documenta l’archivio stampa per chi l’ha conservato e lo aggiorna. Cosa ha insegnato? Dove siamo arrivati e con chi ?
Pornassio che ha seguito la sorte di moltissimi paesi di montagna colpiti e ‘svuotati’ da decenni di ‘fuga’per lavoro di giovani leve, spopolamento, invecchiamento, impoverimento complessivo del tessuto socio economico (chiusura di attività commerciali, negozi, alberghi, ristoranti, bar, agricoltura scomparsa) e chi resiste lo fa da eroe. C’è stata mancanza di forti interventi (non assistenziali) dello Stato e della Regione. Entroterra montano che tuttavia custodisce, come a Pornassio, alcune eccellenti realtà produttive: vedi le tenaci aziende agricole (vino e olio), l’acqua minerale Santa Vittoria, il pastificio dei fratelli Porro, l’albergo ristorante Lorenzina (fratelli Pasquinelli), il miele dei Contestabile la cui parentela gestisce l’unica attività di ristorazione (hotel L’Alpino) aperta quasi tutto l’anno, infine due pizzerie assai frequentate, il bar Sorriso. A Ponti di Pornassio resiste la Locanda dello Scoiattolo.
Anche a Pornassio occorre che il bravo e saggio amministratore comunale si occupi quotidianamente di tanti piccoli problemi (Fossati con due mandati da primo cittadino era tuttofare) che vanno dalla pulizia, alla manutenzione ordinaria, al decoro (camposanto incluso), e metta in condizioni la ‘macchina cittadina’ di non vivacchiare, ma produrre servizi adeguati al fabbisogno che non è lusso. Come dire, data per scontata l’onestà e la dedizione, serve competenza ed esperienza, diligenza, saper bussare alla politica che conta, non elemosinare. Costruire un futuro meno incerto. E al candidato sindaco Adolfo le conoscenze non mancano, sia della macchina burocratica, sia nel campo della politica e degli schieramenti che contano. Il programma presentato agli elettori è un primo specchio di coerenza e fattibilità, non per allodole.
Non sarà dunque – è l’augurio che la comunità pornassina merita- l’ombra di un arresto, le amicizie più o meno causali, le presunte ‘bustarelle’ in attesa di giudizio, a dare il benvenuto al futuro parlamentino e giunta comunale.
Certamente non basta la litania che ‘bisogna rimboccarsi le maniche‘, serve la consapevolezza che Pornassio ha molte potenzialità ed ha bisogno di tante cure (si pensi, tra gli esempi, all’abbandono del Parco dell’Ombrellone, al mancato utilizzo del campo sportivo di Nava, alla sorte e valorizzazione sempre promessa dei due forti centrali, dei sentieri, alla brutta vicenda del Museo della fauna selvatica). La sfida che attende la nuova amministrazione, se eletta, sarà quella di una svolta vera, in cui il cittadino si senta in qualche modo coinvolto e partecipe. E possa essere sostenuto da un corpo giornalistico che non sia né giullare, né ‘malato’, ma rappresenti il bravo ‘cane da guardia’ ai soliti ‘faremo’, agli ‘annunci’, alla propaganda. Semmai un’amministrazione trasparente, capace di mantenere le promesse, rispettare programma ed obiettivi.
I politici di professione invitano e spronano a ‘guardare avanti’, ma nelle nostre vallate montanare continuiamo ad andare indietro. Si pensi al patrimonio immobiliare ormai fatiscente. Altri possono godersi le ville al mare. E vissero felici e contenti ! Abbiamo bisogno di più memoria collettiva per non dimenticare. (Luciano Corrado)
ARTICOLI DE IL SECOLO IMPERIA
E IL SINDACO DI TRIORA A MILENA ARNALDI DEL SECOLO MXIX: ECCO COSA FAREMO PER MONESI. ACQUISTARE L’EX ALBERGO REDENTORE E TERRENI
L'articolo Pornassio si interroga, c’era Luigino Dellerba ad autenticare le firme per Adolfo sindaco. Nel paese con 6 frazioni e un solo operaio comunale 2/Il sindaco di Triora al Secolo XIX: cosa faremo per Monesi, acquistare ex albergo Redentore e terreni proviene da Trucioli.