Candidato alla Camera dei deputati. Claudio Cavallo manager con l’hobby della politica come spirito di servizio. Tra i sindaci ‘veterani’, non per età, del ponente ligure: sesto mandato. Concretezza e conoscenza del territorio. Critiche alla sinistra e le proposte. Caso sanità e polemiche. Il futuro dell’entroterra e di Monesi? “Qui ho trascorso qualche estate lavorando come barista durante il periodo delle Superiori e pattinato su ghiaccio”.
di Luciano Corrado
Cavallo aveva annunciato la sua discesa in campo con Fratelli d’Italia. “Sono Pronto, per questa sfida e per altre sfide a cui il partito mi dovesse chiamare. Con emozione apprendo della mia candidatura al collegio plurinominale alla camera, avevo dato la mia disponibilità e confermo il mio impegno a fare quello che il partito, in cui fermamente credo, mi chiede. La mia ambizione: portare, attraverso i miei voti personali derivanti da 48 anni di politica nella quale ho avuto modo di amministrare di gestire e di coordinare nonché l’esperienza quarantennale come manager d’azienda ed imprenditore, un piccolo rivolo d’acqua aggiuntivo a questo fiume di consenso verso Fratelli d’Italia e la nostra leader Giorgia Meloni. Grazie a Matteo Rosso, Gianni Berrino, Ignazio La Russa, Giovanni Donzelli, Francesco Lollobrigida e un ammirato grazie a Giorgia Meloni per la fiducia.”
Ci parli delle sue origini famigliari, dei suoi studi, del lavoro e degli hobby preferiti.
Padre artigiano panettiere, madre coltivatrice diretta, famiglia per tre quarti di Stellanello e per un quarto di Piana Crixia in Val Bormida. Studi prima a Stellanello, poi ad Andora, quindi a Imperia Porto Maurizio all’Istituto tecnico commerciale per geometri G. RUFFINI, infine in varie località italiane ed europee per le specializzazioni della mia attività. Libero professionista nel mondo della finanza con molti hobby, ciclismo e motori su tutti.
Perchè ha resistito nel ricandidarsi, nei decenni, alla carica di sindaco. E cosa significa per Lei essere sindaco in un paese di campagna, di oliveti, di piccole e antiche borgate. Difficoltà di bilancio ? panettirispetto alle città ricche di seconde case e Imu, Irpef. Il suo Comune ha un Irpef del 0,4, tra i più bassi della provincia. Quali sono gli ostacoli maggiori che si incontrano ad amministrare con successo un piccolo comune. Producendo risultati sul piano economico, sociale, di sviluppo e infrastrutture. La politica regionale e nazionale l’ha aiutata ? Ha proposte e suggerimenti …
Attualmente sono al mio sesto mandato come sindaco, qualcuno dice che ho una grande resistenza per me non è assolutamente un sacrificio, anzi è un modo per poter dimostrare l’amore che ho per il mio territorio, unico vero motore di tutti i miei 26 anni di impegno amministrativo. Certo non è facile amministrare un piccolo comune però ci sono anche tante soddisfazioni ad esempio nel 1982, quando iniziai a fare il sindaco, la popolazione era di 457 abitanti adesso siamo oltre 900, il fatto che questo paese non sia morto ma abbia raddoppiato la popolazione è oggettivamente ha delle prospettive di sviluppo è un buon segnale anche per tanti altri comuni dell’entroterra. Le istituzioni nazionali e regionali sono degli interlocutori obbligati per il Comune, devo dire che con la regione Liguria, soprattutto negli ultimi sette anni, mi sono trovato molto bene.
Quali sono le tre ragioni che l’hanno convinta ad accettare la candidatura in Parlamento. Una sua virtù ed un difetto.
L’ambizione di poter portare qualche goccia d’acqua, che spero di raccogliere con i miei 48 anni di attività politica e professionale, al fiume di voti della mia leader Giorgia Meloni. Una mia virtù? Non stà a me giudicare ma credo la capacità di parlare ma soprattutto ascoltare le persone, direi l’empatia. Un difetto? Forse troppi da elencare ma uno su tutti, quando mi fanno arrabbiare divento molto antipatico e “tagliente”.
Ci indichi le tre, quattro emergenze rispettivamente di Savona e Imperia. Quali e come affrontarle. Pensiamo all’Ato, allo smaltimento dei rifiuti, ai depuratori, all’acqua pubblica ancora in mano a privati in diverse realtà, ai bilanci passivi e alle situazione di difficoltà dei Trasporti pubblici. Suggerimenti ed iniziative da parte Sua e per fare squadra. I vertici delle partecipate e società pubbliche, diciamo locali, nominati sulla base delle credenziali politiche piuttosto che manageriali. Ha consigli e proposte?
Non riesco a scindere le emergenze della provincia di Savona e di quella di Imperia, per me sono le emergenze del ponente ligure. In primo luogo sicuramente la carenza di infrastrutture, sia orizzontali quali completamento dell’Aurelia bis e del raddoppio ferroviario, sia verticali per la realizzazione di quei collegamenti necessari da e per il Nord Italia e il centro Europa. Queste infrastrutture le definirei vitali perché senza di esse le industrie e i settori turistici, vero motore del ponente ligure, perdono competitività e la perdita di competitività vuol dire inizio di una crisi e la crisi prima poi porta ai licenziamenti e all’impoverimento complessivo di un territorio. Un’altra emergenza è sicuramente la gestione del ciclo integrato delle acque, parlo di emergenza gestionale perché in base alla mia esperienza noto una carenza di attività manageriale che, se fosse sviluppata adeguatamente, potrebbe risolvere buona parte degli attuali problemi.
Due province che detengono alcuni primati positivi ed altri negativi del Nord Italia. Può indicarne alcuni secondo la Sua visuale di pubblico amministratore e manager imprestato alla politica.
Sicuramente lo sviluppo del turismo considerati i numeri importanti di quest’anno post pandemia che ci portano ai vertici nazionali per qualità dell’offerta.
Primati negativi non me ne vengono in mente o forse non mi va, per predisposizione mentale personale, di sforzarmi per trovare elementi negativi.
L’esperienza accanto alla moglie nella conduzione della moderna azienda agricola di lavanda. Soddisfazioni e possibili amarezze. Come immagina il futuro di ciò che resta del mondo agricolo e floricolo nel ponente ligure, dei giovani agricoltori, ma anche di chi è costretto ad emigrare per lavoro. Quale Facoltà universitaria consiglia, ad esempio, ad uno studente della Val Merula.
Ho cercato di dare una mano a mia moglie, coltivatrice diretta, a diversificare l’attività aziendale, in origine dedicata prevalentemente all’olivicoltura, con il recupero di terreni abbandonati che sono stati utilizzati per l’impianto di erbe aromatiche e a lavandeti. La soddisfazione maggiore è quella di realizzare prodotti con cura e di vederli apprezzati da chi li prova. L’emigrazione lavorativa? La “persistenza” delle colture tradizionali a cui affiancare nuove opportunità colturali possono offrire quell’incremento di reddito che permette ai giovani di rimanere sul territorio. Credo molto nel futuro dell’agricoltura nell’entroterra, per fortuna anche qualche giovane ci crede e investe in formazione specifica, il mio primogenito lavora nel mondo della finanza a Milano, il secondo di 16 anni ha intrapreso un percorso di studi sull’agroalimentare, la terza ha 13 anni e non ha ancora scelto.
L’Italia ha il primato di salari scandalosamente bassi e umilianti, ma le ‘indennità pubbliche’ e il ‘poltronificio’ primeggiano. Ha proposte ? Perchè molti operai, un tempo ‘rossi’, ora votano la destra.
Mi pare evidente che il combinato disposto tra il potere dei sindacati ed il governo di una certa sinistra, sostenuta anche da certi industriali, ha portato ad una stagione di contrattazioni salariali diciamo… non molto favorevoli ai lavoratori. Pensiamo all’ultimo grande contratto rinnovato, quello della pubblica amministrazione, non ha portato a nessun passo avanti, pensiamo alle promesse del salario minimo che adesso vengono riproposte in campagna elettorale da alcuni partiti che da 10 anni (con una piccola parentesi) al governo della nazione non hanno saputo o voluto realizzare. Gli operai adesso voteranno a destra perché la sinistra ha perso credibilità e la credibilità e la coerenza sono qualità necessarie per ottenere la fiducia dei lavoratori.
Chi sono stati, secondo le sue conoscenze ed esperienze, i migliori deputati e senatori eletti in Liguria ed in particolare nel ponente.
Premetto che personalmente do grande valore al contatto costante con il territorio e con le persone che lo vivono. Anche l’abitante più distante dai grandi centri di potere deve poter arrivare a esporre i problemi e le proposte, certo prima di questa riforma che ha tagliato il numero dei parlamentari, tagliando inevitabilmente la rappresentatività di un territorio, era più facile anche se in realtà pochi erano gli eletti che si organizzavano per essere vicini alla gente. In questo senso ricordo come esempi positivi due persone ormai scomparse con le quali ho avuto la fortuna di collaborare, l’onorevole Manfredo Manfredi ed il senatore Gabriele Boscetto.
Ha nostalgia di storici personaggi della politica, della cultura, dell’imprenditoria, ma anche del sindacato, savonese ed imperiese, ligure. Può farci qualche nome.
Tanti sono i personaggi che ho conosciuto e di cui ho nostalgia ma soprattutto grande stima, persone garbate, colte, intraprendenti ed oneste. Troppi sarebbero i nomi da citare ma vorrei condensarli in un’immagine: ogni ligure, donna e uomo, che hanno avuto successo nella loro attività imprenditoriale, amministrativa o politica lasciando un segno indelebile delle loro azioni e fungendo da esempio trainante per tanti altri liguri.
La scommessa: Claudio Cavallo parlamentare. A chi rivolgerebbe il primo pensiero, oltre a ringraziare gli elettori. Ha una ‘soluzione’ per il finora mancato rilancio di Monesi, dalle stelle alle stalle. Unica località sciistica del ponente ligure. Un tempo florida 364 mesi l’anno e traino di due vallate. Molti annunci e promesse. Risultati ?
Bellissima Monesi, ci ho passato qualche estate lavorando come barista durante il periodo delle superiori e pattinando su ghiaccio nelle ore libere. Soluzioni, certamente affrontare l’argomento con rigore manageriale perché oggi è necessario programmare gli interventi con lo sguardo rivolto al ROI, senza ritorno concreto gli investimenti sono effimeri.
Come arrestare lo spopolamento del sempre più ‘deserto’ entroterra, del crescente abbandono dei campi, per nulla compensato dalle nuove leve. Coldiretti chiede di creare opportunità di sviluppo e crescita con forti agevolazioni ed incentivi. Instaurando una migliore comunicazione tra costa e vallate quanto a strade e trasporti. Ha suggerimenti concreti? Quali iniziative assumerebbe in Parlamento. E’ favorevole alla nuova autostrada Albenga o Borghetto-Altare- Certosa ? E alla Garessio-Albenga. Al tunnel Armo-Cantarana. Ai binari a monte Andora-Finale Ligure con la distruzione, si è colcalato, di almeno una quarantina di aziende agricole famigliari e la perdita di stazioni in centro città.
Le proposte che avanza la Coldiretti mi trovano assolutamente d’accordo, sono condizioni necessarie ed indispensabili per dare veramente una svolta e arrivare a valorizzare l’entroterra, la Liguria non si ferma a 150 metri dalla battigia. Per quanto riguarda la necessità delle infrastrutture sia orizzontali che verticali mi sono già espresso in precedenza. sono vitali, È normale che ci possa essere la visione generale positiva è per lo sviluppo e contemporaneamente anche la preoccupazione locale di qualche perdita, l’importante è compensare adeguatamente le perdite e non danneggiare nessuno.
Come è stata gestita, negli anni, al di là del ‘colore politico’, la Sanità pubblica nel ponente della Liguria. Con l’incessante boom degli ambulatori privati. Cosa ne pensa della battaglia per riavere un Pronto Soccorso ad Albenga. E dell’ospedale unico nel ponente savonese che propose l’ex presidente della Provincia, avv. Alessandro Garassini.
Posso parlare credo con competenza di finanza ed investimenti ma non sono certo in grado di dispensare ricette miracolose sulla sanità. Una cosa però mi sento di dire, vedo che il problema sanità del ponente ligure, con particolare riferimento alle aperture e le chiusure delle varie strutture, viene cavalcato da certi politici in modo spudorato, dimentichi di quanto hanno fatto in passato ( leggi chiusure) e di quando potevano fare in quanto eletti e non hanno fatto ( leggi promesse di riaperture) ci vorrebbe più onestà intellettuale e un approccio più razionale e scientifico. Il cuore ci fa immaginare un ospedale in ogni città ma il cervello ci ricorda che forse non è la soluzione migliore per la salute della popolazione.
Claudio Cavallo onorevole. In quale commissione parlamentare Lei darebbe il contributo grazie al suo bagaglio professionale e nazionale, di amministratore comunale di lungo corso. I suoi primi impegni per il territorio che l’ha eletto.
Per competenza potrei occuparmi di sviluppo economico per la passione che nutro per la mia terra mi piacerebbe occuparmi di turismo e agricoltura. Ecco un’altra ambizione che prima non ho citato, agire con amore e passione per contribuire ad un tangibile miglioramento della qualità della vita per i miei concittadini liguri.
Luciano Corrado
SFOGLIANDO L’ALBUM ELETTORALE DEL CANDIDATO
L'articolo Claudio Cavallo candidato. Le emergenze: ‘Ponente ligure e competitività = crisi, licenziamenti, impoverimento’. Gestione integrata acque e carenza manageriale. ‘Mia moglie coltivatrice di terreni abbandonati’. Fiducia nell’entroterra. ‘La sinistra ha perso credibilità’ proviene da Trucioli.