Cosio d’Arroscia ha reso omaggio e onori ad un concittadino eccellente. Folla e commozione hanno accompagnato il benemerito Carlo Lanteri nell’ultima sua dimora terrena. Altre notizie delle Alpi Liguri che ripropongono un tema assillante ed irrisolto. La nuova seggiovia di Monesi (ferma dall’alluvione del 2016) ma che è stata vietata (dopo il 2007) nel periodo di canto e nidificazione del ‘gallo forcello’ che peraltro si può cacciare. Un paradosso che da anni non viene risolto dalla politica ligure.
Cosio d’Arroscia e la vallata in lutto per la morte di un concittadino illustre e benemerito. Una personalità stimata ed benvoluta che ha dato molto della sua vita al bene comune. Da sindaco a presidente della Comunità Montana (purtroppo soppressa), a fondatore della Pro Loco cosiese.”Carlo Lanteri per Cosio d’Arroscia – ricorda il presidente della Pro Loco Fabio Gravano – è stato tantissimo, un ‘grande’ che ha ricoperto cariche in Comune, come sindaco, assessore, consigliere. Non meno importante la presidenza della Comunità Montana Valle per circa 20 anni.
E’ stato fondatore della nostra Pro Loco e presidente. Persona sensibile, sempre pronta ad aiutare gli altri e tutta la valle. Cosio é Carlo, Carlo è Cosio. Personalmente e la mia famiglia avevamo un ottimo rapporto e non cera festa o ricorrenza che non venisse a trovarci. Un altro grande uomo e personaggio della ‘Riserva’ che se ne è andato. Grazie Carlo per tutto quello che hai fatto per il nostro paesello e per tutti noi.”
Era il 27 giugno 2007. Seduta del Via (Comitato Tecnico Regionale per il Territorio). Dava atto che “il 9 novembre 2006 è stata avviata dalla Società Alpi Liguri Sviluppo e Turismo Srl (ALST) la procedura di Via regionale riferita al progetto definitivo di una seggiovia ad ammosamento fisso che collega Monesi di Triora (1400 m, slm) ad un pianoro a quota 1790 m. slm sul versante nord del monte Saccarello, nel Comune di Triora (Im). “. Si da atto della “possibilità di utilizzo della seggiovia nei mesi estivi secondo quanto previsto dal PTC delle Aree sciistiche di Monesi….comprensiva di analisi di impatto per l’eventuale innevamento artificiale….l’ipotesi di utilizzi estivo dell’impianto di risalita….la società ha prodotto le integrazioni richieste in data 13 giugno 2007….I territori appartenenti all’area sciabile sono di proprietà privata (ALST) CHE HA SOTTOSCRITTO IN DATA 8 GIUGNO 2007 UNA CONVENZIONE DELLA DURATA QUARANTENNALE PER IL DIRITTO DI SUPERFICIE PER LA COSTRUZIONE DELLA SEGGIOVIA DI DI RELATIVA SERVITU’ DI PASSAGGIO DI CAVIDOTTO LUNGO IL TRACCIATO.
A pagina 6 delle 17 del documento del Via, si da atto dell’obbligo “di chiusura tassativa degli impianti di risalita da metà marzo a tutto agosto, epoca in cui il gallo forcello inizia la frequentazione delle aree di canto…..divieto dell’attività di sci fuoripista , dello scii escursionismo, sci alpinismo ed escursioni con racchette nei canaloni con neve fresca sui versanti esposti a nord utilizzati abitualmente dal gallo forcello come siti di svernamento, divieto della pratica dello ski con risalita in elicottero che costituisce fattore di disturbo per tutte le specie animali…”.
Si conclude con il parere favorevole a condizione che attraverso l’Accordo di programma, La Regione Liguria, la Società Alpi Liguri Sviluppo e Turismo, le Amministrazione Locali, stabiliscono per l’area del comprensorio sciistico quanto segue: si tratta di 19 prescrizioni. La prima è “la dichiarazione di pubblica utilità”. Il punto 6 prescrive: divieto di divagazione al di fuori dei tracciati assoluto nel periodo coincidente con la fase di riproduzione degli uccelli nidificanti a terra come il gallo forcello: indicativamente da metà marzo a fine agosto“. Un paio di curiosità. in Francia la caccia al gallo forcello è proibita da anni, ma c’è chi faceva notare (ignoriamo se sia ancora così) che cacciatori francesi in occasione del ‘Trofeo Saladini’ frequentavano la zona con ‘cani da ferma‘.
Infine “l’apertura dell’esercizio dell’impianto è subordinato all’esecuzione di tutte le attività di sistemazione , drenaggio, recupero ambientale, monitoraggio e rispetto delle prescrizioni di cui al presente parere”.
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