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Cosio d’Arroscia: ‘Addio Carlo e grazie per il bene che hai fatto’. 2/ La caccia e il gallo forcello che a Monesi ‘impone’ chiusura estiva nuova seggiovia

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Cosio d’Arroscia ha reso omaggio e onori ad un concittadino eccellente. Folla e commozione hanno accompagnato il benemerito Carlo Lanteri nell’ultima sua dimora terrena. Altre notizie  delle Alpi Liguri che ripropongono un tema assillante ed irrisolto. La nuova seggiovia di Monesi (ferma dall’alluvione del 2016) ma che è stata vietata (dopo il 2007) nel periodo di canto e nidificazione del ‘gallo forcello’ che peraltro si può cacciare. Un paradosso che da anni non viene risolto dalla politica ligure.

Carlo Lanteri

Cosio d’Arroscia e la vallata in lutto per la morte di un concittadino illustre e benemerito. Una personalità stimata ed benvoluta che ha dato molto della sua vita al bene comune. Da sindaco a presidente della Comunità Montana (purtroppo soppressa), a fondatore della Pro Loco cosiese.”Carlo Lanteri per Cosio d’Arroscia – ricorda il presidente della Pro Loco Fabio Gravano – è stato tantissimo,  un ‘grande’ che ha ricoperto cariche in Comune, come sindaco, assessore, consigliere. Non meno importante la presidenza della Comunità Montana Valle per circa 20 anni.

E’ stato fondatore della nostra Pro Loco e presidente. Persona sensibile, sempre pronta ad aiutare gli altri e tutta la valle. Cosio é Carlo, Carlo è Cosio. Personalmente e la mia famiglia avevamo un ottimo rapporto e non cera festa o ricorrenza che non venisse a trovarci. Un altro grande uomo e personaggio della ‘Riserva’ che se ne è andato. Grazie Carlo per tutto quello che hai fatto per il nostro paesello e per tutti noi.”

Lascia la figlia Emanuela in lacrime con il compagno, unitamente ai nipoti e al cognato. E il pornassino doc, Nello Scarato, ricorda che ‘abbiamo trascorso un tratto di gioventù insieme anche se carlo aveva qualche anno in più. Carlo ha lavorato all’Ansaldo di Genova.
IL MESSAGGIO DI CONDOGLIANZE DI RENZO BRUNENGO, EX SINDACO DI PIEVE DI TECO, GIA’ PRESIDENTE DELLA COMUNITA’ MONTANA, CAPOGRUPPO DI MINORANZA
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IL GALLO FORCELLO CHE SI PUÓ CACCIARE SULLE ALPI LIGURI MA PER LA SUA TUTELA  IL COMITATO TECNICO REGIONALE, NEL 2007,  HA IMPOSTO LA CHIUSURA DELLA NUOVA SEGGIOVIA DA METÁ APRILE A FINE AGOSTO. MENTRE PER 36 ANNI LA VECCHIA SEGGIOVIA POTEVA SEMPRE ESSERE OPERATIVA, ATTRAENDO TURISTI IN OGNI STAGIONE.
Le amministrazione comunali locali che hanno sottoscritto l’accordo erano convinte, così si sosteneva all’epoca, che in un secondo tempo sarebbe stato eliminato il ‘vincolo del gallo forcello’, chiamiamolo così. Magari perchè veniva meno la presenza del volatile. Cosa accade è risaputo. La seggiovia che per anni ha funzionato, in pratica tutto l’anno, è limitata al periodo dello scii e non già alla stagione estiva. Un gravissimo limite e danno che scaturisce a quanto pare dal responso che emisero tre funzionari della Regione, in particolare. La geologa Zanella che era responsabile dell’Uffcio Parchi, i dirigenti geom. Cavo e dott. Negro.  Ma del ‘gallo forcello story’ nessuno parla più. Non si è mai saputo cosa ne pensione gli amministratori regionali al governo della Liguria da due mandati con il centro destra. Nel 2007 l’imposizione del Via avvenne con  i tecnici regionali del presidente Claudio Burlando, centro sinistra, vice presidente Raffaella Paita.
Articolo del Secolo XIX-Imperia del 2 ottobre 2022.  Da Pieve di  Teco si apprende che “sono 13 i galli forcelli a cui si potrà dare la caccia quest’anno sulle montagne  imperiesi. Il numero è stato avallato dall’Ispra. E’ basato sul censimento operato dal personale del Parco naturale Alpi Liguri, ente chiamato a tutelare  e valorizzare il territorio alpino.  Sono stati censiti circa 200 esemplari, come da regolamento è vietato catturare le femmine. “E’ un volatile molto astuto – dice al Secolo XIX, Alessandri sindaco di Pieve di Teco e presidente del Parco Alpi Liguri; quest’anno ha proliferato più degli anni precedenti a causa del clima favorevole”. Aggiunge che sono previste severe sanzioni per chi sfora il carniere e negli stessi territori sono presenti, lepre bianca e la coturnice  delle Alpi.

Era il 27 giugno 2007. Seduta del Via (Comitato Tecnico Regionale per il Territorio). Dava atto che “il 9 novembre 2006 è stata avviata  dalla Società Alpi Liguri Sviluppo e Turismo Srl (ALST) la procedura  di Via regionale riferita al progetto definitivo di una seggiovia  ad ammosamento fisso che collega Monesi di Triora (1400 m, slm) ad un pianoro a quota 1790 m. slm sul versante  nord  del monte Saccarello, nel Comune di Triora (Im). “. Si da atto della “possibilità di utilizzo della seggiovia  nei mesi estivi secondo quanto previsto dal PTC delle Aree sciistiche di Monesi….comprensiva di analisi di impatto  per l’eventuale innevamento artificiale….l’ipotesi di utilizzi  estivo dell’impianto di risalita….la società ha prodotto le integrazioni richieste in data 13 giugno 2007….I territori  appartenenti all’area sciabile sono di proprietà privata (ALST) CHE HA SOTTOSCRITTO IN DATA 8 GIUGNO 2007 UNA CONVENZIONE DELLA DURATA QUARANTENNALE  PER IL DIRITTO DI SUPERFICIE PER LA COSTRUZIONE DELLA SEGGIOVIA DI DI RELATIVA  SERVITU’ DI PASSAGGIO DI CAVIDOTTO LUNGO IL TRACCIATO.

A pagina 6 delle 17 del documento del Via, si da atto dell’obbligo “di chiusura tassativa  degli impianti di risalita da metà marzo a tutto agosto,  epoca in cui il gallo forcello inizia la frequentazione delle aree di canto…..divieto dell’attività di sci fuoripista , dello scii escursionismo, sci alpinismo ed escursioni con racchette  nei canaloni con neve fresca  sui versanti esposti a nord utilizzati abitualmente dal gallo forcello  come siti di svernamento, divieto della pratica  dello ski con risalita in elicottero che costituisce fattore di disturbo per tutte le specie animali…”.

Si conclude con il parere favorevole  a condizione  che attraverso l’Accordo di programma,  La Regione Liguria, la Società Alpi Liguri Sviluppo e Turismo, le Amministrazione Locali, stabiliscono per l’area  del comprensorio sciistico quanto segue: si tratta di 19 prescrizioni. La prima è “la dichiarazione di pubblica utilità”. Il punto 6 prescrive:  divieto di divagazione al di fuori dei tracciati assoluto nel periodo coincidente  con la fase di riproduzione degli uccelli nidificanti a terra come il gallo forcello: indicativamente da metà marzo a fine agosto“. Un paio di curiosità. in Francia la caccia al gallo forcello è proibita da anni, ma c’è chi faceva notare (ignoriamo se sia ancora così)  che cacciatori francesi  in occasione del ‘Trofeo Saladini’ frequentavano la zona con ‘cani da ferma‘.

Infine “l’apertura dell’esercizio dell’impianto è subordinato all’esecuzione di tutte le attività di sistemazione , drenaggio, recupero ambientale, monitoraggio e rispetto delle prescrizioni di cui al presente parere”.

 

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