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Albenga: meraviglioso paradiso di 8 mila piante. Alcune rarissime e da tutto il mondo. Visita ricca di sorprese al Giardino Botanico. Qui si trova l’esemplare di rosa dell’Isola Gallinara

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Una prima inedita sorpresa. La rosa (gallinariensis) che fiorisce tutto l’anno originaria dell’Isola Gallinara e classificata da due botanici francesi al seguito di Napoleone. Si può ammirare nel ‘Giardino Botanico’ di Regione Pontelungo inferiore di Albenga; ricco di 8 mila e più piante e fiori, alcuni esemplari rarissimi, preziosi, provenienti da tutto il mondo. Frutti tropicali compresi. Un paradiso (‘I fiori nel cuore’) non solo unico in Liguria.

di Luciano Corrado

La rosa dell’Isola Gallinara che fiorisce tutto l’anno: un esemplare si trova nel Giardino Botanico

Aperto al pubblico dallo scorso anno, patrocinio del WWF, si estende su un’area di 15 mila mq. (3000 in serra) un tempo interamente coperta da paludi. Lo slogan del depliant illustrativo: “Se ami la natura vieni in un mare di fiori e di piante …” A due passi dal centro storico di Albenga, dal Santuario della Madonna di Pontelungo. La bella ‘favola’, una storia vera iniziata alla fine degli anni ’80.

Franco Stalla ha ereditato un terreno agricolo dal nonno e dal papà e l’ha trasformato in un Giardino Botanico tra i più ‘ricchi’ di piante rare d’Italia

Sono gli stessi collezionisti a fare gli ‘onori di casa’. Una coppia non comune per i traguardi raggiunti, l’amore per il Creato:  marito e moglie, Franco Stalla e Claudia Gallizia, uniti e in simbiosi nella passione e competenza, orgogliosi nella modestia. Sono loro che accudiscono un tesoro e nella giornata ‘Urban Nature‘ accompagnano un gruppo di fortunati visitatori. Lo stesso copione si ripete per le visite guidate e laboratori didattici. Visite consigliate soprattutto  nel fine settimana e con prenotazione.

Impossibile descrivere il fascino del percorso, della ‘camminata‘.  Impossibile annoiarsi. Almeno tre ore di ammirazione, contemplazione. Ogni metro quadrato è un susseguirsi di meraviglie di madre natura, frutto anche di sapiente e certosino genio umano, ibridatore e ricercatore.

Claudia Gallizia, origini a Ceriale, collabora con il marito nella cura del Giardino Botanico e nella coltivazione di lavanda a Colle di Nava

Un’oasi che “dona bellezze, benessere, protezione“. L’evento, senza scopo di lucro, in collaborazione  con l’Associazione Nazionale Musei Scientifici  e il patrocinio dell’Ispra, del WWF Savona. Si è parlato anche di “segreti della buona distillazione (“Dalla nostra coltivazione di lavanda produciamo solo olio essenziale”). Si è parlato di aroma-terapia e metodi di ibridazione. Si è appreso che qui le piante tropicali hanno bisogno di temperature non inferiori a 5 gradi, non superiori ai 30 e umidità elevata.

Lungo il tragitto, a volte sembra di attraversare ora una bosco, ora una foresta, ora una piantagione, non c’è spazio, né tempo per distrarsi. Si ammirano i ‘Fiori della luna‘ che ‘si aprono’ con la ‘luce lunare’. Pianta ornamentale che qui dimora dal 2015 e proviene dall’Abbazia di Novacella.  C’è la  ‘Salvia luccicante’, ornamentale, della Nuova Zelanda, bisognosa di humus idoneo. C’è l’Aristolochia, proviene da Panama fiorisce ad inizio primavera fino all’autunno nella serra tropicale. C’è la Rhodiola rosea della Siberia della quale si utilizza la radice del quarto anno come integratore, lenisce la stanchezza. Prediletta dagli atleti. Essendo dell’emisfero boreale su un migliaio di semi è sopravvissuta solo una piantina. C’è il Papiro del Nilo per produrre carta. C’è la Mela caffra originaria dell’Etiopia utilizzata per un’ottima marmellata anche da una nota struttura ricettiva e di ristorazione ad Alassio.

E ancora la Noce di pecan americana  simbolo dei Caraibi. La Plumeria, chiamata comunemente frangipani,  pianta nota per la bellezza dei suoi fiori. Il zapote nero che ha il sapore del cioccolato. La Papaya tropicale e sub tropicale il  cui frutto può raggiungere 2 kg già al primo anno di vita; contiene molto betacarotene. Che dire della mastodontica Paulownia: raggiunge i 30 m. di altezza, asiatica, utilizzata per la realizzazione di mobili. La Moringa oleifera caratteristica per i suoi grossi fagioli contiene tante vitamine e olio, le foglie  si possono convertire in insalata, fiorisce tutto l’anno. E’ uno dei superfood più importanti del pianeta. C’è la Banana cubana che raggiunge dimensioni di  500 grammi. La Thevetia peruviana: contiene tanto veleno che può uccidere un cavallo, appartiene alla famiglia degli oleandri, il suo ‘gheriglio’ interno è velenosissimo. C’è il pino dell’Isola di Norfolk, (Araucaria heterophylla) che ha una storia di 170 milioni di anni. C’è il Ginkgo biloba, ( il fossile vivente) che risale a 250 milioni di anni e aspira 3 volte più anidride carbonica di altre piante. C’è la Tipuana tipu di origine boliviana che cresce sulla piana di Tipuana a 2 mila metri di quota. C’è la pianta che protegge da 300 parassiti diversi e da cui si ottiene l’olio di neem vegetale estratto tramite pressatura dei semi dell’omonimo albero (nome scientifico Azadirachta indica). C’è la Sequoia che ha una corteccia che arriva anche a 50 centimetri ricca di tannino che non prende fuoco: l’albero più grande al mondo.

Sono molti i ‘segreti’ che ogni giorno si mettono in pratica nel giardino botanico di Albenga. Tenendo conto che “i nostri terreni sono calcarei e l’acqua è calcarea, da qui la necessità di usare terra acida per la collezione di Camelie”. Ci sono gli l’Helleborus orientalis che vivono anche sull’Himalaya dove resistono a temperature che arrivano anche sotto i 30 gradi.  C’è la Lavandula pinnata di Madeira che in Portogallo viene usata come pianta aromatica, invece la Lavanda stoechas in Spagna viene fumata col tabacco.  Helichrysum Italicum varietà della Corsica che è il più pregiato.

A Franco Stalla gli è astato assegnato il premio Mario Calvino per l’impegno nello sviluppo e valorizzazione del territorio attraverso l’innovazione di prodotti vegetali.  Al Colle di  Nava può fregiarsi della coltivazione della lavanda in un’azienda di 5 ettari. Oltre a lavanda (ne esistono 39 specie), Stalla illustra ai visitatori il tea tree oil antimicotico naturale ad ampio spettro; si presta per il trattamento di molteplici disturbi. Parla di rigeneranti che non lasciano cicatrici; di piante officinali  che tante particolarità poco conosciute: si consumano come conservanti naturali anzichè chimici. Si pensi alla Calendula: antinfiammatorio per ulcera ed emorroidi. Il Basilico arboreo originario del Kilimangiaro. Olio prodotto dalle foglie delle violette. La Stevia dolcificante al posto dello zucchero. L’Achillea da cui si ottiene l’olio essenziale. Dal Finocchio di mare si produce una salsina prediletta dai marinai. La maggiorana ha proprietà di antimicotiche. Il Glicine rosso giapponese, molto raro. C’è la Pinguicolai che si nutre di moscerini, utile da tenere in cucina. C’è la Haemanthus albiflos, succulenta della famiglia dell‘amaryllis del Sud Africa, la varietà a fiore rosso è in estinzione. C’è il Pino Canaricus che cresce sulla lava vulcanica.

Una ‘ricchezza’, forse unica in Italia, è il possesso dello Streptocarpus  di origini Sudafricana, qui si trova la maggiore collezione italiana, 94  varietà.

Franco Stalla saluta:”Sono pensionato, a 61 anni, coltivo ormai hobby e passione; posso contare sulle royalties  di 15 brevetti tra rose, lavande e margherite”.

Il Giardino Botanico di Albenga uno spettacolo per adulti e studenti, si direbbe, da consigliare per conoscere ed approfondire. E che finora ha attratto l’interesse maggiore, quanto a visitatori, da parte di cittadini stranieri. Olandesi e Svizzeri, in particolare, grazie al passaparola di qualche visitatore.

“Questa azienda – conclude Franco, autodidatta – è nata nel 1922, opera di mio nonno che nel 1929 ha costruito la casa. Era, in origine, una zona paludosa che fino al 1870 raggiungeva l’attuale vecchia Aurelia. Poi la costruzione della ferrovia, la  massicciata, la barriera di protezione. E col tempo il recupero con la trasformazione in terreni coltivati che hanno prodotto lavoro, fatica, benessere”.

La salvezza dell’umanità, il nostro futuro ? Franco non ha dubbi: “Sono le api”.

Luciano Corrado

 

A DESTRA UNA PIANTA DI BASILICO ‘GIGANTE’

 

Olii di piante officinali tenuti in frigorifero nel Giardino Botanico di Albenga

Informazioni e prenotazioni mail stallafranco@libero .it – cellulare 3401748966

 

 

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