The Leading Hotels of the World: associazione con 400 strutture di lusso in 80 paesi. La società fondata nel 1928 da un gruppo di albergatori europei: tra i 38 membri iniziali il mitico Hôtel Négresco di Nizza. E oggi la bella notizia. E’ entrato a farne parte, dopo una rigorosa istruttoria, lo storico ‘Grand Hotel Beach & Spa resort.’ di Alassio, 5 stelle. Trucioli.it rivela una vicenda dimenticata. Il G.H. alassino doveva diventare, attraverso una convenzione con il Comune (allora proprietario dei muri), uno straordinario volano trasformando la ‘Baia del Sole’ in ‘città termale’. Avevano sottoscritto l’impegno 32 albergatori e 2 imprenditori. Un investimento di 72 miliardi. E la possibilità che il cittadino potesse acquistare quote societarie di ‘Grand Hotel et d’Alassio’
Ancora qualche notizia sull’associazione che originariamente venne chiamata The Luxury Hotels of Europe and Egypt. Successivamente i fondatori aprirono un ufficio a New York, denominato Hotel Representative. Alla fine degli anni 1960 comprendeva 70 alberghi, tutti in Europa. Dal 1971 vennero ammessi alberghi da qualsiasi parte del mondo e il nome mutò in The Leading Hotels of the World. L’attuale CEO è Shannon Knapp e presidente Shannon Knapp. Tre gli hotel in Liguria (a Sanremo e Santa Margherita Ligure). Due in Piemonte. Uno a Torino (Principi di Piemonte) e uno in provincia di Cuneo, a Santo Stefano Belbo, Relais San Maurizio 5 stelle lusso (nel team di direzione un loanese).
ALASSIO – Era presidente degli albergatori Gabriele Aicardi. Primi anni ’80. Gli succederà nel 1982 Giancarlo Quadrelli, allora 45 enne, comproprietario con la sorella del G.H.Diana. Giancarlo che ricopriva anche il ruolo di presidente del comitato promotore Vivalassio. Vice presidenti degli albergatori: oltre ad Aicardi, Ermanno Bernardinelli, Consiglieri dell’AIA eletti: Giovanni Averame, Carlo Bottiroli, Italo D’Armiento, Egidio Mantellassi, Ugo Masutti, Rocco Provera e Andrea Zanardi.
Ebbene è Mantellassi, classe 1947, la memoria storica e che, tra l’altro, per 5 anni, è stato anche consigliere comunale ventitrenne. “Ricordo perfettamente- dice dal suo ufficio del residence Le Terrazze-. Nella vecchia sede dell’Associazione albergatori si tenne un’assemblea e da qui nacque l’idea-proposta di dare vita ad uno statuto e ad una convenzione. Con la collaborazione del notaio Stefano Parodi e dell’avvocato Angelo Preve. La società aveva un nome: ‘Grand Hotel et d’Alassio’. Vi aderirono 32 colleghi albergatori (su poco meno di 200 che esercitavano all’epoca l’attività ndr) e due qualificati imprenditori. Mauro Sansone e uno della famiglia Damonte, Bruno. “(Il capostipite Emanuele, morì allora 70 enne, originario di Arenzano si era stabilito ad Alassio negli anni Quarnata, costruendo la sua fortuna con l’edilizia e manutenzione strade ndr). Ancora un significativo inciso di cronaca. In quei giorni ad Alassio 25 gioiellerie e 15 negozi di articoli preziosi attuano una serrata di 24 ore per protestare contro le nuove concessioni di licenze da parte del comune. Nel settore – dicono- il mercato è saturo.
E un anno dopo il più clamoroso furto nella storia di Alassio ad danni dell’incisore orafo Giuseppe Ambrosio di 66 anni. Sorpreso nella sua abitazione da due rapinatori armati e volto travisato. Un bottino di oltre 200 milioni tra preziosi e valuta straniera.
E riprendiamo la Grand Hotel story anni ’80. Come da statuto vengono designato cinque amministratori. Gabriele Aicardi, Egidio Mantellassi e Giancarlo Quadrelli. “Tutto procede con una tabella di marcia che ci eravamo prefissati – continua nel racconto Mantellassi -. Si era proceduto inoltre alla sottoscrizione dell’impegno finanziario 25 miliardi a testa di Damonte e Sansone, 22 miliardi da parte dei 32 albergatori. L’obiettivo pario era arrivare arrivare non ad un sogno irrealizzabile, bensì alla vera destagionalizzazione”. In che modo ? “Rilanciare Alassio come città termale. Saremmo stati gli unici in tutto il Tirreno o lo Ionio. Con un bacino di clientela annuale dalla Svizzera, all’Austria, al Sud della Germania. In prospettiva c’erano i mondiali di calcio del 1988 e le Colombiadi ovvero due occasioni per accedere a fondi statali, finanziamenti agevolati. Invece siamo naufragati e non per colpa di chi potrebbe pensare a tanti don Donchisciotte come chiarirò oltre. Erano gli anni del sindaco prof. Traiano Testa, della giunta centrista (1987-1990). Ci eravamo rivolti ad un team di architetti di Savona. Mantenendoci sempre in contatto con l’Amministrazione comunale. Uno dei nostri obiettivi primari a beneficio della comunità era realizzare una grande centro talassoterapico. Una visione progettuale assai diversa da quella attuale. L’attuale centro benessere sarebbe stato realizzato sotto una grande area verde arricchita da palme. Si era progettata un’ampia sale meeting polivalente capace di ospitare fino a 500 persone e suddivisa, alla necessità, in più parti insonorizzate. Con ristorante. Anche gli attuali garage avrebbero avuto un’altra sistemazione. Un centro complessivo di talassoterapia che in Europa non esisteva. Avevo visitato la Foresta Nera, Losanna, Lignano Sabbia d’oro, l’Hotel della Pace a Montecatini. Nella visione d’insieme nel Grand Hotel si sarebbe creato un centro pilota capace di un grande target, puntando sulla qualità della clientela e sulla professionalità e formazione del personale. Dallo chef, alla governante al capo portiere e così via, dando vita ad una scuola pratica di cui poteva beneficiare a cascata il personale degli altri alberghi. Trovarci insomma una forza lavoro e dei collaboratori all’altezza delle mansioni ricoperte”.
Cosa è successo e chi ha messo i bastoni tra le ruote? Egidio Mantellassi: “Alassio grazie all’intuizione del sindaco Sisto Pelle aveva avuto un colpo di fortuna acquistando il vecchio e sempre più malandato Grand Hotel. Il nostro obiettivo pur grandioso non era irraggiungibile. Necessariamente occorreva sensibilizzare l’Amministrazione comunale, maggioranza e minoranza, allora c’era partiti e schieramenti, cinque o sei, pure l’MSI. 33 consiglieri. Ho impiegato sei mesi a contattare ogni gruppo, spiegare, chiarire, precisare, offrire garanzie di concretezza. Quando pensavo di aver raggiunto l’obiettivo, perchè tutti, nessuno escluso, aveva condiviso favorevolmente, è arrivata la sorpresa. Testa sindaco, riunione del consiglio comunale, al momento della votazione in tre si sono astenuti, inutile fare nomi di persone non più in vita. Non avevamo perso tutte le speranze confidando nel fatto che Testa ci aveva incoraggiato, potevamo contare su tre progettisti. Invece ci è finito addosso un macigno”.
Il Coreco bocciò la delibera consiliare. Si trattava del Comitato regionale di controllo che esercitava il controllo di legittimità sugli atti delle provincie, dei comuni e degli altri enti locali. In casi determinati dalla legge poteva anche esercitare il controllo di merito, nella forma di richiesta motivata agli enti deliberanti di riesaminare la loro deliberazione. L’ente di controllo inviò al Comune una serie di richieste e chiarimenti. In quel momento lo stesso avvocato Preve (era stato consigliere comunale) ci disse chiaro e tondo che ormai la nostra iniziativa sarebbe naufragata. Lo stesso primo cittadino finì per avere molte perplessità. E dire che avrebbero valorizzato, in modo assai diverso rispetto alle scelte fatte dalla nuova proprietà, anche il grande terrazzo. Anche attraverso la sistemazione di vasche idromassaggio Iacuzzi. Si era inoltre previsto il rifacimento della passeggiata a mare con le cabine sotto ‘nascoste’. Tra le peculiarità, una in particolare sarebbe stata una grande innovazione. La convenzione notarile stessa prevedeva, come accennato, un’azionariato diffuso, ovvero la sottoscrizione di azioni con un numero di quote pare al valore dell’intera operazione immobiliare. (L.Cor.)
ARTICOLO DEL IL SECOLO XIX E LA STAMPA IN CRONACA DI SAVONA
Il Grand Hotel di Alassio nel più esclusivo circuito alberghiero del mondo: plauso da parte dell’Amministrazione Comunale
COMUNICATO STAMPA – Plauso da parte dell’Amministrazione Comunale di Alassio per la splendida notizia delle ultime ore nel settore alberghiero, foriera di importanti risultati per il turismo: l’ingresso nel circuito Leading Hotel of the World dello storico Grand Hotel, la prestigiosa struttura ricettiva alassina che il Comune acquistò negli anni Sessanta dalla famiglia Marson e che ancora oggi, sotto altra conduzione, rappresenta il fiore all’occhiello della ricettività alberghiera della città. “A nome mio e di tutta l’Amministrazione Comunale – dichiara il Sindaco di Alassio Marco Melgrati – desidero congratularmi ed esprimere un sentito ringraziamento a chi si è adoperato per questo prestigioso traguardo, che pone la nostra città nell’Olimpo delle destinazioni turistiche internazionali“.
“L’ingresso del Grand Hotel di Alassio nel circuito della più prestigiosa organizzazione alberghiera mondiale – commenta il Vice Sindaco con delega al Turismo Angelo Galtieri – è di straordinaria importanza per tutto il comparto turistico della nostra città. Questo risultato è stato raggiunto grazie ai forti investimenti della famiglia Vinai e grazie al grande lavoro svolto dal direttore del Grand Hotel Gianluca Borgna. Un risultato impensabile pochi anni fa, che, insieme all’entrata di Villa Pergola nel circuito Relais & Châteaux, posiziona Alassio ad un livello di vertice nelle destinazioni balneari del Mediterraneo“.
L'articolo Alassio: Il Grand Hotel nell’associazione alberghiera più prestigiosa al mondo. 2/ Retroscena inediti. Quando sfumò il progetto di ‘città turistica termale’ e firmata la convenzione dal notaio proviene da Trucioli.