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Borghetto S.Spirito turistica rimasta senza hotel. La ricca ‘eredità’ per i tifosi del ‘piano seconde case’

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Scorrendo il ‘pianeta social’, tra facebook e commenti, si leggono note di ‘incredulità’. ‘Ho scoperto che Borghetto S. Spirito, città di mare, è rimasta senza un solo hotel, un tempo si chiamavano alberghi e pensioni. Come è potuto accadere?  Caso unico nella Liguria delle spiagge”.

In effetti i navigatori, potenziali turisti, del bacino Nord Italia, scorrendo meglio internet avrebbero scoperto un ‘Hotel Villa Danci Rooms & Apartments situato in centro paese, a Borghetto Santo Spirito, interamente ristrutturato nel 2010. Addio hotel con cucina, ristorazione, bar. Sono hotel anche gli edifici destinati ad affittare solo appartamenti. La seconda struttura reca l’insegna Albergo Glory, via Aurelia di levante, in origini aveva il servizio di ristorazione. Ora camere e colazione.

La guida turistica della Regione Liguria del 1997 indicava 14 alberghi tradizionali. Con il centrale Majestic, tre stelle,sulla piazza del vecchio Comune. Altri 5 a 2 stelle e i rimanenti una stella.

La Guida Turistica edita dalla Provincia di Savona  nel 1966: Frequentata località balneare con un vasto arenile e una buona attrezzatura alberghiera. Clima salubre per l’abbondante vegetazione collinare. Sono ammirevoli alcune case grattocentesche e parte del centro storico. Già allora si pagava l’imposta di soggiorno. Da lire 200 a lire 10. Due le agenzie immobiliari (oggi 32 con 11 mila seconde case?): La Borghettina in piazza della Libertà e La bussola  in via Patrioti. Il prezzo medio di affitto di un appartamento varia da 60 a 90 mila lire mensili. Non operava ancora l’attuale benemerita Croce Bianca, bensì la Croce Rossa di Ceriale. I carabinieri erano a Loano. Un veterinario comprensoriale dr. Adriano Marconi con ambulatorio a Loano.  Un medico, Gian Mario Vigliercio  a Loano.

C’era l’albergo Miramare sul lungomare Matteotti, 6 pensioni, 4 locande. Nessuna pizzeria, 7 ristoranti trattorie tra cui un personaggio salito alla ribalta nazionale per la sua cucina, Ferrer poi trasferitosi a Torre del Mare. Molto frequentato Da Mario.

Siamo arrivati nell’ultimo trentennio a Borghetto ‘città capitale’ delle seconde case del ponente ligure. Oggi al sindaco e ai successori la terapia della resistenza e una difficilissima salita a rendere accogliente e ospitale un territorio martirizzato. Borghetto già democristiana, poi comunista, socialista, centro destra moderato, da ultimo un giovane sindaco artigiano al secondo mandato.  Vice sindaco riconfermato Luca Angelucci mentre Bruno Angelucci è commissario di Forza Italia dal 9 maggio scorso con l’imprimatur di ‘re Vaccarezza‘. Gli Angelucci famiglia di imprenditori edili solida e resiliente rispetto al panorama delle imprese edili savonesi che hanno resistito negli anni.

Quanto contano ancora le ‘sirene’ del ‘vecchio partito’ del cemento ormai in soffitta, ma che non vuole un Puc a zero consumo suolo? Non è facile la navigazione di chi si è ormai fatto le ossa, il primo cittadino Giancarlo Canepa. Alle regionali 1749 savonesi gli hanno dato fiducia. Il sindaco leghista si è ritrovato con la nomea di Borghetto rapallizzata. Con un centro storico afflitto da desertificazione commerciale. Ha finalmente portato a termine, buona parte, del recupero del tesoro Castello Borelli. Sarà lui ad affrontare l’ultima ‘depredazione’ di verde con la nuova stazione ferroviaria comprensoriale? E quali vantaggi concreti dal fatto che il Depuratore di Borghetto ha risolto le problematiche di ‘mare pulito’ della zona da Albenga e Borgio e forse Alassio e Laigueglia?

Borghetto dove hanno perso quanti già dagli anni ’60 e ’70, in piccola minoranza, si battevano per una crescita all’insegna della tutela e valorizzazione ambientale. Progresso sì, autodistruzione no. Ebbene da ormai cronisti liguri ad un passo da emigrare nell’universo terreno dobbiamo ammettere la nostra sconfitta. Hanno regnato e vinto (forse tuttora resilienti) i tifosi delle seconde case, dei palazzoni e palazzi. Vittoriosi anche nelle urne, nel voto popolare. Non ci resta che testimoniare, consci che l’indifferenza e il disinteressa per il  ‘consumo zero’ daranno ancora fiato a quanti fingono di non vedere come si è distrutto il futuro di una città e delle generazioni a venire. Filo da torcere a chi vorrebbe un Puc anche senza aumento di volumi, semmai ristrutturare e bonificare l’esistente patrimonio edilizio.

Invece e speriamo di sbagliare, altro che appello alle coscienze, rassegniamoci ad essere persino derisi come nostalgici del passato. Chi continua a sorridere sono i fautori e i padrini del ‘Piano casa regionale’. A Imperia hanno fatto il pieno di voti e preferenze. Che bravi!  (l.cor.) 

BORGHETTO, DOPO L’AGENZIA IMMOBILIARE CHE PROPONE AFFITTI GIORNALIERI PER TURISTI, IN ATTIVITA’ LA COMENTAL, MADE IN  ITALY. BASTA INTERESSI PER CHI CHIEDE PRESTITI. FINANZIAMENTI A TASSO ZERO.

IL CASO VUOLE CHE PROPRIO IL CONTIGUO BAR IN ORIGINI DI UN ASSESSORE COMUNALE SIA IN VENDITA MURI INCLUSI.

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