Ci ha lasciati, a 92 anni, Giuseppe Trucco che ha fatto parte dei ‘magnifici dieci’ medici più anziani iscritti all’Ordine professionale. Lo piangono i figli Laura (docente negli istituti di pena) e Marco medico-psichiatra al S. Corona. Il Comune di Loano, nel novembre 2012, aveva premiato l’illustre concittadino, unitamente alla Fondazione Simone Stella Leone Grossi, con una targa di riconoscenza in occasione del 65° anno di professione medica. Il sindaco Luigi Pignocca ed il presidente Stefano Ferrari “donano questa targa per ineccepibile professionalità e altruismo dimostrati”. Trucioli.it, solitario, aveva dedicato un doveroso servizio giornalistico con 1377 lettori vedi…...
Giuseppe Trucco non si può e non si deve ricordare con la retorica. Non era un cittadino, un medico pediatra, con virtù molto diffuse ai nostri tempi. Era un loanese che non amava apparire, mettersi in mostra, nonostante che per una legislatura ( maggio 1978) avesse accettato di far parte della lista della Democrazia Cristiana, eletto consigliere comunale. Chi lo ricorda ha apprezzava la saggezza, l’educazione, il confronto civile, la pacatezza con cui interveniva nel dibattito. Proponeva, sapeva ascoltare anche la voce dell’opposizione. Era per il dialogo, la concretezza, piuttosto che la contrapposizione. Nei confronti del giovane giornalista che allora seguiva i consigli comunali, sempre in notturna, manteneva l’attenzione ed il rispetto dei ruoli, anche quando, e accadeva, non condivideva certi passaggi di cronaca che magari mettevano in risalto scontri e polemiche, rispetto a temi affrontati. E proprio nell’occasione del ricevimento della targa, via telefono l’ultima conversazione, scambio di ricordi, idee, valutazioni sul passato e presente, testimonianze, tra il dr. Trucco e l’ormai ‘vecchio cronista’ di provincia. L’amarezza, nei giorni successivi, che quell’avvenimento semplice e senza riflettori, era stato quasi ignorato dai media locali. Non certo per malanimo, forse per negligenza. A fare notizia, ormai, sono le solite ‘facce’ del potere, diligenti promotori della propria immagine pubblica. E’ quanto non ha mai interessato al dr. Trucco, tantomeno esporsi alla saga delle polemiche e della verbosità.
Giuseppe Trucco se n’è andato dopo aver insegnato e lasciato, nel percorso di vita, bontà, coraggio, mitezza, forza d’animo, altruismo, generosità, umiltà e soprattutto amore per i più deboli, gli ultimi, i poveri. Una vita degna dell’esempio, della coerenza e di valori messi in pratica. Il dr. Trucco, taciturno, riservato, era una persona straordinaria, un medico scrupoloso, gentile e competente, incapace di arroganza. Era discreto, ma determinato. Ha svolto fino alla fine il ruolo di marito premuroso (la moglie colpita da grave handicap), senza lamentarsi. Quando è rimasto solo ha mantenuto il ruolo ed il ricordo del galantuomo che non si dispera, che è stato marito e padre esemplare. Capace di essere sempre e comunque di un’umanità straordinaria. Non è retorica ricordare che con Giuseppe Trucco scompare un esempio di come possano convivere impegno pubblico, onestà, umanità, competenza e correttezza. Difficile dimenticare, anche se è forte il pensiero, la convinzione che le persone meritevoli devono essere più rispettate da vive che da morte. Sempre e comunque. Purtroppo accade di rado. Si piangono i morti, dopo averli trascurati o ignorati, se non derisi, da vivi. Il valore di un uomo, di una donna, si misurano dai traguardi raggiunti senza grazia ricevuta. E’ stato un onore conoscere il dr. Trucco, ascoltarlo. La sua lezione di vita, speriamo, non sia un seme, un frutto, riservato al figlio e alla figlia che adorava, agli amici che gli sono rimasti vicino, possa accompagnare i cittadini del domani. Un punto di riferimento competente, positivo, concreto, leale. Grazie dr. Trucco, medico d’altri tempi, gli angeli la accolgano tra i mortali meritevoli e benemeriti di Loano. (L.C.)