Il nuovo ponte di Borgo Castello sarà inaugurato prima delle elezioni comunali ? Un’opera attesa anche perchè la vecchia struttura era pericolosa e vietata al transito degli automezzi. Creando pure obiettivi ostacoli a prevedibili, futuri interventi edilizi sulla sponda di ponente del Nimbalto. I lavori, contrariamente a quanto si vocifera da male informati o disinformati, non hanno come committente il Comune, ma una solida impresa di Torino che ricostruisce il ponte a scomputo di oneri di urbanizzazione per l’edificio Villa Licia, in via Aurelia. In precedenza aveva acquistato dal Comune e dalla fondazione Simone Stella, Villa Italia, valorizzata in seconde case.
Nuovo ponte sul Nimbalto nell’antico, storico e caratteristico borgo. In buona parte abbellito da robusti interventi edilizi con il recupero di fatiscenti immobili. Ci sono ancora parecchi alloggi invenduti e vuoti. Ora i lavori sul ponte. Tutto alla luce del sole, bastava leggere il grande cartello, con gigantografia ( poi rimosso). ”Lavori di manutenzione straordinaria per riqualificazione ed l’adeguamento del ponte di collegamento veicolare tra via Bulaxe e via Pollupice. Committente CST Ecosolution Group Spa. Convenzione per l’attuazione dell’intervento di demolizione e ricostruzione con ampliamento ai sensi della Legge regionale 49/ 2009 e s.m.i. del fabbricato suscettibile di riqualificazione urbanistica e architettonica sito in via Aurelia, 386 e realizzazione di opere a scomputo”. Villa Licia, appunto, ora palazzo.
Ecco spiegata, nero su bianco, un’opera pubblica che l’amministrazione comunale di centro Destra (Forza Italia e Lega Nord) può esibire tra i risultati positivi. Ecco spiegato con quanto impegno strategico la giunta e la maggioranza hanno resistito alle timide pressioni della minoranza, peraltro divisa e spaccata (evviva !) affinchè il governo cittadino rispettasse la promessa di varare il nuovo Puc. Invece l’obiettivo, peraltro evidente, è rimasto quello di saturare le possibilità edificatorie dell’inadeguato e superato strumento urbanistico vigente. Dare lavoro e possibilità di investimento ad imprese, studi professionali, in primis i quotati tecnici che da anni vanno per la maggiore, capaci di risolvere le situazioni più difficili. Tanti edifici e fabbricati multipiano, vistosi ampliamenti, moltiplicazione di insediamenti abitativi, numero di vani in aree già ingolfate dal traffico cittadino. Ma non c’è nulla di segreto, inconfessabile. Sempre tutto alla luce del sole. E poi non solo soltanto nuovi palazzi, molti hanno colto l’occasione di ampliare la casa monofamigliare.
C’è da scommettere che la stragrande maggioranza degli elettori loanesi premierà questi sforzi, scelte che hanno come (unico?) obiettivo la riqualificazione del tessuto e del patrimonio edilizio della città. Sano sviluppo ? Per caso gli ex ‘grillini’, alcuni confluiti in ‘Cittadini (In) Attivi’, pare unici ‘ambientalisti ‘rimasti in loco (almeno a leggere la libera informazione), hanno mai seguito l’esempio, le virtù e gli inevitabili difetti di chi, come accadeva ai tempi dell’opposizione del dr. Maurizio Strada (compianto), cercava di andare a fondo di certe realtà, diciamo più o meno nascoste? Il loanese Strada, operatore portuale a Genova, possidente, che per un lasso di tempo, uomo di destra, era stato l’anima della Lega Nord a Loano; raggiungendo 750 voti in un contesto di estesa delegittimazione anche per gli aderenti alla sua lista, amici e sostenitori. A proposito, dove è finita la Lega di Bossi e di Salvini che proprio poche sere fa, alla tv nazionale, ha sparato a zero contro il ministro Scajola per l’acquisto della casa “a sua insaputa”. Circostanza che il leader ligure ha sempre negato. A Loano non sono tutti scajolani ? La Lega loanese da che parte sta ? Con Salvini ?
Le memorie storiche, a Loano, sono spesso e volentieri ballerine. Pare abbiano un dono: non ‘nuocere’, ignorare, dimenticare. Non certo per disonestà intellettuale, mancherebbe altro. Semmai per far parte dei cittadini costruttivi e ottimisti, concreti. Di chi sa comprendere i fini reconditi, se il caso anche perdonare, giustificare. Non vedo e non sento ? Del resto c’è un’opposizione che, come dimostreranno i risultati elettorali, serve su un piatto d’argento la vittoria ai ‘resistenti‘. Loano non ha affatto bisogno di alternanza, di ricambio di un potere non logoro e più che consolidato !? Un Golia contro il nanismo di chi vorrebbe prendere le redini col mandato elettorale. Si illude ed illude, come è esattamente successo alle ultime comunali, con una lista di sinistra per la quale avevano dato una mano, anze due, a raccogliere le firme parecchi esponenti del centro destra. Tutto in cavalleria. Alcuni personaggi anche questa volta hanno fatto il bis e lo racconteremo come annunciato.
Nella ricostruzione del ponte di Borgo Castello troviamo un paio di nomi (e imprese) che un solitario Gilberto Costanza, ex assessore e consigliere comunale, nonostante l’età, aveva ripetutamente (senza denunce o smentite) chiamato in causa nell’operazione ’villette agricole di Verzi’. Chiariamo subito che non ci interessa l’aspetto penale. Non solo, bisogna ammettere che c’è chi non è stato neppure indagato. L’inchiesta era stata affidata dalla Procura della Repubblica – ai tempi del procuratore capo Francantonio Granero - ad un team di vigili urbani di Loano ed in parte coinvolgeva assessori e consiglieri comunali. Un’ipotesi ed un ‘accusa di lottizzazione abusiva, presunti abusi d’ufficio. Nessuna corruzione. Ricorsi al Tar (di cui non si è più scritto nulla, grazie alla solerzia degli operatori dell’informazione e dell’opposzione), processi e fascicoli a Palazzo di giustizia. In parte le accuse più gravi (inizialmente l’ombra pesante di un’associazione a delinquere) sono cadute. Non si è più saputo cosa sia rimasto in attesa di giustizia. Il ‘povero Costanza’ – oggi reso inoffensivo dalle condizioni di salute -, all’epoca quasi solitario, con coraggio, nonostante un figlio dipendente comunale, scrisse 37 puntate sulla ‘Verzi story’ affidandosi soprattutto agli atti comunali, delibere, documentazione catastale, concatenarsi e intrecciarsi di nomi e di interessi convergenti. Aveva rimarcato che un’indagine di quella portata, di quello spessore e delicatezza, sarebbe stato più logico affidarla alla Guardia di Finanza e consulenti esperti della materia. Le conclusioni a cui si è giunti (parliamo del finale penale) gli hanno dato torto. A Verzi non si è concretizzato nessun ‘scandalo’, neppure conflitto di interessi, commistioni; solo piccole colpe, piccole ingenuità, per la gioia della comunità loanese.
IL PONETE DI BORGO CASTELLO - Nel cartello esposto al pubblico, è riportato che l’opera pubblica è stata realizzata da E.S.E Srl. Direttore dei lavori il geometra Flavio Frascheri, coordinatore per l’esecuzione, responsabile della sicurezza. Non si tratta di un cittadino qualunque. A Bardineto, paese natale, è stato assessore dal 2009 al 2014, consigliere comunale dal 2004 al 2009, rieletto consigliere nella giunta bis della commercialista Franca Mattiauda, nella lista destrorsa ‘Francamente… Bardineto’.
IL COMMITTENTE – Come risulta dalla documentazione ufficiale, la Eco Solution Group Spa ha un capitale sociale interamente versato di oltre 10 milioni di euro, sede a Torino. Per il ponte si è affidata a progettisti di sua fiducia, l’architetto Matteo Marino con avviato studio a Genova e al geometra Fulvio Frascheri con studio a Bardineto. Lo stesso libero professionista era stato direttore dei lavori in diversi Piano di sviluppo agricolo per le ‘villette’ o ‘ville’ o insediamenti agricoli nella frazione Verzi. L’esecuzione del ponte affidata a E.S.E srl, sede a Calizzano, specializzata in “Opere di ingegneria naturalistica ed ecologia”. Tra gli appalti pubblici a Bardineto si era aggiudicata, una gara al ribasso del 27, 47 per cento. L’archivio di trucioli.it aveva annotato: “....A Loano, il geometra Frascheri, ha seguito pure il caso di un cambio di destinazione d’uso al piano terra di un palazzo, pratica finita al vaglio dei vigili urbani e che ha fatto imbestialire la proprietaria. Con un acceso fuori programma tra la donna ed un assessore incontrato casualmente nel centro storico…”
Eco Solution Group, in precedenza, si era aggiudicata, come maggiore offerente ( Villa Italia…..). La stessa società ha acquistato, lungo l’Aurelia centrale e di ponente, Villa Licia di cui risulta l’impegno col Comune di Loano per opere a scomputo (il ponte). Una normale operazione edilizia alla stregua di tante altre e di cui va orgogliosa la ‘città dei Doria’ dove il secondo partito italiano (Movimento a 5 Stelle) pare inesistente, radiato dalla scena pubblica. Loano con un tessuto ‘socio culturale urbanistico’ difficile indicarlo da stimolo per una visione che tenga conto delle prossime generazioni. Che ne sarà, ad esempio, della principale industria cittadina, il turismo, il suo volano. Quello alberghiero – tradizionale è stato massacrato, messo in ginocchio da una non pianificazione. Chi ricorda, sicuramente le inossidabili memorie storiche, cosa suggeri, con la sua visione pianificatrice, l’architetto Renzo Piano, genovese, fama internazionale, senatore a vita nominato nell’epoca della presidenza del ‘compagno’ Giorgio Napilitano. Piano fu cordialmente mandato a spigolare con un ‘vedremo, per ora no grazie’. Non ebbe maggiore fortuna, in precedenza, metà anni ’60, l’architetto- urbanista Renato Renacco, padre di uno piano regolatore avversato, allora, dai coltivatori diretti e dai maggiori costruttori locali (oggi quasi scomparsi).
Dall’archivio dei servizi sul ‘caso Verzi’ risulta: E.S.E. AMBIENTE ENVIRONMETAL SERVICES AND ENGINEERING (Servizi ambientali e verde pubblico di Riolfo ing. Eugenio & C. Sas. Atto costitutivo notaio Flavio Brundu nel 1997. I soci: Eugenio Riolfo (quota maggioritaria) e socio accomandatario; Paolo Nari, 38 anni, di Bardineto, socio accomandante dal dicembre 2006; Sabrina Monge, 40 anni, di Pietra Ligure, socio accomandante dal dicembre 2009. Tra gli amministratori sono indicati: Luigi Gaggero, e Aldo Rossi, 68 anni, ragioniere di Borghetto S. Spirito che abbiamo trovato nella precedente puntata tra i soci della cooperativa sociale Coges di Loano, presieduta da Orazio Cacace. Non abbiamo aggiornati i dati del 2016, dunque possono esserci stati dei cambiamenti, anche se navigando su internet non emerge. E ancora dall’archivio: Aldo Rossi è stato tra i benemeriti presidenti del Gruppo Sportivo San Pio X , predecessore di Remo Zaccaria e candidato alle comunali del 1993 nella lista “Uniti per Loano” con Dc, Partito Liberale e Partito Repubblicano.
Sarebbe ingiusto puntare l’indice solo sul miope sviluppo edilizio di Loano (oggi ingolfata da un’Aurelia impercorribile in molte ore della giornata, ma anche strade interne del centro.). Si è persino ‘cancellata’ l’Aurelia bis. Si sono messi di traverso contro il progetto dei sottopassaggi alla ferrovia perche, si diceva, lo spostamento a monte è ormai dietro l’angolo. Sono trascorsi 50 anni anni dalla prima pomposa riunione a Palazzo Doria. Perchè lamentarsi ? Criticare pur sempre un libero esercizio della democrazia conquistata con la Resistenza, la ‘pacificazione nazionale’, la Costituzione italiana del 1948 ? I sacrifici dei nostri padri e nonni ?
L’ex presidente Romano Prodie il novantenne giornalista e notista Eugenio Scalfari hanno scritto e ripetuto dall’alto della loro autorità morale e civile: ” Il popolo ha i governati che si merita, dall’alto al basso. Dal parlamento ai governi locali”. Si può dar loro torto ?
LE ILLAZIONI PRIVE DI RISCONTRI – Nella costruzione del ponte ritroviamo l’ESE di Calizzano riveduta e corretta ? Per dovere di informazione ai lettori di trucioli.it (manco a dirlo cinque o sei, di fatto quanto merita ciò che il noto e valente consigliere di lungo corso G.B. Cepollina, definisce da sempre ‘fazioso’) abbiamo ricevuto alcune segnalazioni di questo tenore. Nella zona – aree verdi sulla sponda di ponente del Nimbalto – una importante società che già ha operato a Loano e Noli, Alassio, con la realizzazione di complessi residenziali, recuperando vecchi volumi, sarebbe interessata ad un importante progetto edilizio. Passaggio obbligato per i camion il nuovo ponte. Il vecchio cartello consentiva il transito a mezzi non superiori ai 35 quintali, ora finalmente si può ovviare a questo limite con più tonnellate, grazie al rafforzamento complessivo della struttura. Possiamo solo confermare un aspetto che emerse all’epoca. Solo il forte intervento dei frati di Monte Carmelo impedì che la costruzione attigua avesse un’altezza tale da ‘offuscare’ uno degli angoli più affascinanti e storici di Loano antica. Se ora si tratta di pure illazioni, il tempo, si suole dire, è galantuomo. A proteggerci ci pensano i Cittadini (In) Attivi, i leghisti duri e puri. (L. Cor.)