Non c’è limite alle sorprese nella ‘Nucera story’ tra inchieste, processi, condanne, assoluzioni, fallimenti e dietro l’angolo probabili altri clamorosi colpi di scena. Le assoluzioni per lo ‘scandalo T1′ (la maggiore operazione edilizia in Liguria) potrebbero essere la conferma dei ‘castelli di carta’? Ora si scopre che il Comune di Ceriale ha confiscato non solo le aree al centro della prima inchiesta edilizia (una villa e pertinenze di Regione Parei), ma anche 24 mila mq. di proprietà Ismea di Roma, di cui 12 mila mq coperti a serra. “Il terreno non è nostro’ rivela Luca Nucera, geometra, fratello dell’architetto Andrea e di Monica.
Sono cinque anni che Luca Nucera, 51 anni, rimasto estraneo a tutte le vicende giudiziarie della ‘famiglia Nucera’, non rilascia dichiarazioni stampa, tanto meno interviste. Lo fa con una rivelazione (confisca clamorosamente errata e su aree mai asservite) ed una premessa che lui definisce ‘doverosa‘. “Nonostante tutto, non serbo rancore verso nessuno, solo una grande e struggente amarezza. Sono cattolico, ma non praticante. Io resto pienamente solidale con mio fratello Andrea. Penso che nessuno possa davvero immaginare cosa ha sofferto e le pene che sta vivendo. L’hanno descritto come un mostro del malaffare, senza peli sulla coscienza, sprezzante verso la legge. Ebbene ho una certezza. Lui non vuole prescrizioni dei gravi reati di cui è imputato, vuole essere assolto e basta. A cominciare dal mega processo che si è appena concluso dove sono stati cancellate le maggiori imputazioni e sono rimaste condanne per piccoli abusi edilizi. Anche questi prescritti. No, Andrea si batte per essere assolto. Vuole arrivare alla fine dei processi”.
Dunque, nonostante quel che si dice, resta in buoni rapporti col fratello ‘fuggito’ negli Emirati Arabi ?
“Sono cinque anni che con Andrea non ci sentiamo. Ad Abu Dhabi è stato raggiunto da mia nonna, mia mamma, mia sorella. Gli sono rimasto vicino perchè convinto della sua innocenza. Un conto possono essere le accuse fiscali. Ben altro accusarlo di ogni nefandezza, si fa per dire. Aggiungo un piccolo particolare, nella T1 c’era al massimo in ballo un mappale di 120 mq. E il giudice ha emesso la sentenza, ha approfondito come meglio non si poteva. E’ stato anche coraggioso….”
Non è credibile che i suoi rapporti non si siano interrotti per il ciclone giudiziario e non solo….
“Con Andrea i problemi erano già sorti prima, ai tempi in cui viveva ancora papà. Ripeto, sono solidale con lui e farò tutto il possibile per aiutarlo.”
Spieghi ed approfondisca meglio la storia della confisca da parte del Comune, sembra una barzelletta tragicomica.
“Inizio col dire che il sindaco Ennio Fazio per me è persona corretta, trasparente, onesta e nonostante sia stato messo in croce e poi assolto per la T1, non ho mai dubitato dell’innocenza. A parte il caso T1 ci troviamo coinvolti, con il Comune, in una storia che non ci appartiene.” Un anno fa – riferisce arch Cappello presente all’intervista- l’ingegner Paliotto dell’ufficio tecnico comunale ha firmato due ordinanze in cui si ordinava di fare pulizia su un’area agricola, in effetti ridotta in pessimo stato, col rischio che in caso di incendio ce ne vadano di mezzo pure gli abitanti di un attiguo stabile, a loro volta inferociti per l’abbandono ed il degrado. Hanno sacrosante ragioni.”
Perchè non provvedete e si continua a non attuare l’ordinanza. A Ceriale c’è già un caso vergognoso, addirittura in centro, il fatiscente ex Palazzo Pesce, ora di proprietà di una società milanese.
“Non mi interessa cosa accade ad altri. Io conosco cosa accade a noi. Noi, e parlo perchè mia mamma Silvana Alberto non si da pace ed ha lavorato 30 anni nell’azienda agricola della famiglia Nuova Orchidea Società semplice di Alberto Silvana. Pochi giorni fa ha compiuto gli anni, 73. Non ha mai fatto la bella vita. Non è mai rimasta ad oziare. Si è sposata a 19 anni, a 21 era mamma. Papà Giovanni non era un emigrato possidente. Poi è diventato un costruttore edile. Mia madre si era già occupata dell’azienda agricola di Balestrino (ex Rava ndr) che poi è stata venduta”.
Torniamo ai terreni confiscati per ‘errore’….
“Queste aree, con mappali a catasto, appartengono all’Ismea, Istituto di Servizi per il mercato agricolo alimentare, sede a Roma. Tra i nostri e quelli dell’Ismea, con un contratto di leasing, credo siano in tutto 60 mila mq. Sono incluse le tre ville realizzate nel ’78 e ’79, compresa quella di mio fratello che è stata oggetto di lavori…Io sono custode giudiziario di due ville, andranno all’asta, come alcuni immobili dell’ex oleificio di Albenga, con 49 appartamenti. Il tutto rientra nel mega fallimento (da oltre 200 milioni ndr). “
Se abbiamo capito bene, le ville sono finite sotto sequestro per abusi edilizi o per ‘bancarotta’. La villa (agricola?) di Andrea sotto sequestro penale e nella procedura fallimentare, ha un giardino di 3.600 mq. Poi ci sono altri terreni attigui per 60 mila mq. Tra cui quelli dell’Ismea. Che c’entra l’architetto di Albenga Daniele Cappello ?
“A Cappello abbiamo ceduto le aree nel 2010.Mi rendo conto che spiegare è difficile. Se il Comune di Ceriale vanta che i terreni sono suoi per confisca e non può fare nulla fino alla conclusione dell’intero iter giudiziario, non capisco perchè oltre a quelli che risultano, per tabula, dell’Ismea, debba privare anche l’arch. Cappello della sua proprietà che lui vorrebbe affittare e renderla produttiva. Si parla tanto di aree incolte, di rilanciare l’agricoltura e qui si fa morire un’azienda con forti potenzialità produttive. Ripeto i Nucera non sono intestatari, ma se le aree sono del Comune allora provvedano almeno a tenerle pulite, invece la gente della zona è inferocita contro di noi, i Nucera“.
Continuiamo a non capire. Cappello è uscito dal cilindro del…
“Li ha acquistati prima della confisca come proprietà agricola. La confisca prevede alcuni punti fermi, come l’inefficacia di atti tra persone viventi e comunque diventerà definitiva solo con la condanna passato in giudicato che per ora non c’è. ” Interviene a questo punto Cappello: “I periti delle banche ci hanno comunicato che i terreni sono ora di loro proprietà…”. Nucera: “Bisogna distinguere dove c’è il sequestro penale e dove non c’è, ma risulta solo la confisca che mi lascia alquanto perplesso. Ci siamo avvalsi degli avvocati Quaglia e Gaggero e del prof. Giardino quale consulente”.
La vita di Luca Nucera come è cambiata con il ciclone giudiziario ? Chi gli è rimasto vicino nonostante tutto…
“Ci metto meno tempo a dire quelli che non mi sono stati vicino, anche se devo ammettere che dopo la sentenza T 1, molti incontrandomi per strada manifestavano lo stupore per quanto era accaduto. “
Interrotti i rapporti col fratello Andrea, come vive la lontananza dalla mamma ?
Oltre alla mamma, con la quale mi sento…aggiunga pure nonna Adelaide Vico, anche lei di Nasino, ad ottobre compie 100 anni ad Abu Dhabi..lontano dai luoghi in cui è cresciuta…”.
E’ vero che tutte e due fanno le ‘gelataie’, per ristoranti, bar….
” E’ così….a cento anni…che devo dire ?”
E il ricordo di papà Giovani…
“Tanti percorsi di vita. Ciò che più mi è rimasto impresso, l’aspetto forse più commovente, è quando mi raccontava da dove era partito, da Reggio Calabria, fino a parlare scioltamente il dialetto albenganese.
C’è una cosa di cui è pentito ?
“Non essere andato avanti a studiare. Dopo il diploma da geometra avrei dovuto frequentare l’Università Ho iniziato subito a seguire i cantieri e mi sono fatto coinvolgere. E per due anni avevo fatto esperienza dall’imprenditore De Martini, allora uno dei maggiori del ponente savonese. Non posso pensare al suo destino”.
Il periodo più difficile ? Lei che era considerato un figlio di papà, che poteva guidare auto di lusso e moto super.
“Quando è fallita la Geo. E non solo per i Nucera, penso a tutti gli artigiani, agli operai, alle famiglie che vivevano nei lavori dell’impresa. Un disastro, gente rovinata. E si poteva e doveva scongiurare. Una grande tristezza. Ora mi arrangio facendo giornate di lavoro quà e là. Sono in attesa di decidere se andare via o meno. Il momento più duro e malinconico della mia giornata è quanto di sera torno a casa. Un vuoto terribile, l’unica consolazione è sentire mia madre, mia sorella Monica che ha cercato laggiù di ricostruirsi una vita con i siti web, le sue capacità. Mio fratello Andrea ha due figli che non vede da tre anni…”
Con tanta sofferenza vissuta e patita, c’è un rancore naturale….
“Non ho rancori verso nessuno, non serve a nulla. Ripeto, sono ferito soltanto da un’amarezza senza fine. Credo fermamente nella giustizia e nello Stato, ci sono i tempi lunghi, bisogna pazientare”.
Fiducia nella giustizia dopo che sono state bocciate, per la T1, la lottizzazione abusiva, e l’associazione a delinquere… le più infamanti tesi accusatorie.
“Guardi che mi sono fatto l’idea che il pubblici ministeri si siano affidati totalmente ad una perizia sbagliata, ad un errore del perito d’ufficio. E quella perizia l’ho letta e riletta da tecnico”.
Perchè ha scelto di non sposarsi ?
“Ho convissuto per 10- 14 anni e mi sono salvato dal matrimonio che è solo un pezzo di carta. Necessario invece quando c’è un figlio”.
Fiducia nella giustizia, dunque un futuro positivo, ottimista.
” Ottimista proprio no. Sicuramente non voglio finire i miei giorni a Ceriale o Albenga. Appena posso me ne vado. Non credo più nel ‘sistema Paese’. Sono soprattutto sfiduciato dalla politica nazionale. Non sono più i tempi di Berlinguer e di Craxi. Oggi vincono le lobby. Personalmente sono favorevole al ritorno della lira, l’Euro ci ha messo in ginocchio. “
Anche lei raggiungerà i suoi cari negli Emirati Arabi e con suo fratello…?
“Non posso e non voglio dire… ad ottobre spero di non essere più quì. Non dico se raggiungerò i miei. Sono affetti diversi…Con Andrea resto diviso ma solidale. E’ stato una vittima…pensare che abbia fatto abusi edilizi proprio in un momento delicatissimo da imprenditore di successo è un’offesa alla sua intelligenza. Il progetto, con il Sua, aveva avuto il benestare della Regione Liguria.”.
E la sorte del ‘vecchio ospedale’ nel centro storico di Albenga ?
“Mi ero permesso di suggerire una mia idea. Spostare la volumetria, lasciare le mura intatte, ripristinare l’originario giardino delle suore dove è stata realizzata la nuova ala, ora decrepita come tutto il resto. Nulla di tutto questo e i risultati si vedono. Errori su errori delle vecchie amministrazioni. Ad iniziare con concedere, in Liguria, la trasformazione d’uso degli alberghi. Dopo quello che ci è successo non posso più vivere di sogni. Vedo del resto cosa sta accadendo nell’edilizia, vedo il declino di tantissime imprese artigiane del settore, il dramma di tanti dipendenti.”.
Un accenno, da ultimo, ai terreni confiscati per errore. Intanto vedo che lei fuma una sigaretta dopo l’altra…
“La Ismea non si è più fatta sentire, non rispondono alle lettere. L’architetto Cappello dovrà prendere contatti con il Comune di Ceriale che, a sua volta, si fa forza di due cause vinte al Tar e al Consiglio di Stato, però hanno fatto confusione, inserendo anche aree che non erano di nostra proprietà. Il Comune e non solo, ha commesso un errore, dovrebbe revocare diciamo il vincolo, rimediare ad un vizio formale. L’Ismea ha un atto d’acquisto, con riservato dominio. Vogliamo definirla una situazione bizzarra ? Abbiamo diritto che si faccia chiarezza. Se poi una volta che la giustizia avrà posto la parola fine e ci diranno che dovremo restituire anche quelle aree, lo faremo. Intanto non si lasci un patrimonio agricolo in totale abbandono. E’ chiedere troppo ? Ho parlato con un giornalista, forse la mia famiglia non è d’accordo dopo che gli hanno riversato addosso tonnellate di fango, ma per cortesia almeno nessuna foto”.
Luciano Corrado
I TERRNI DEI NUCERA, NEL RIQUADRATO L’AREA CONFISCATA PUR NON ESSENDO DI LORO PROPRIETA’
CERIALE COME SONO RIDOTTI ‘ 60 MILA MQ DI TERRENO UN TEMPO COLTIVATI E LE SERRE DOVE SI PRODUCEVANO ORCHIDEE