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Channel: L.Corrado – Trucioli
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L’addio amaro di Sissi. Ha lasciato la mandria sui monti di Alto, Caprauna, Ormea. Il pastore, datore di lavoro, l’ha ‘licenziata’ dopo la testimonianza – reportage di Trucioli

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Una storia triste che non avremmo mai voluto scrivere. Con un retroscena che – tra diritti e doveri – potrà essere approfondito.  trucioli.it, blog di volontari e senza scopo di lucro, ha raccontato, descritto la vita ed il lavoro sulle Alpi del Mare di Sissi (Simonetta) Carlesso, 49 anni, nubile, originaria di Torino, trasferitasi a Ceriale e da ultimo ad Alto (CN). Dall’estate 2014 accudiva, al pascolo, 80 mucche e una trentina di vitelli. Un servizio giornalistico in positivo e dal quale emergeva qualche piccolo neo. Lo spaccato di una realtà senza fronzoli, compresa la paga (500 € al mese), dell’unica ‘vaccara’ d’Italia alle dipendenze di un intraprendente pastore con stalla ad Aquila d’Arroscia. La moglie, a sua volta, gestisce una macelleria a Campochiesa d’Albenga. (Leggi l’articolo…..con 4821 lettori, ad oggi).  (E fotoservizio di Silvio Fasano ...). Vedi a fondo servizio raduno interregionale partigiano, domenica 7 agosto, ad Alto, a ricordo del martire Felice Cascione,presente il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino e l’orazione di Anna Assandri, presidente Anpi di Silvano d’Orba (Al), la più giovane presidente di sezione d’Italia.

Sissi Carlesso, domenica 17 luglio, con mucche e vitelli sui monti di Alto (fotoservizio Silvio Fasano)

Nella giornata di domenica e  lunedì trucioli.it ha ricevuto diverse segnalazioni proprio da Alto. Parole semplici, di questo tenore. Dopo il bel servizio su Sissi e sulle nostre montagne, la loro storia, la pastorella è stata lasciata a casa di punto in bianco. Disoccupata, forse alla fame. Abbiamo cercato i primi riscontri. Il sindaco Renato Sicca: “Mi ha telefonato Massimo Cha, con la famiglia proprietario della mandria e della stalla, molto contrariato per l’articolo e le dichiarazioni di Sissi.… Diciamo che ha usato parole forti, evito un’altra terminologia. Cha ha aggiunto che avrebbe  subito lasciato a casa la malgara. Non è la sede per  commentare, anche perché pare difficile non immaginare un contenzioso.  Una questione privata, il sindaco non c’entra. Tutti in paese vedono e sanno…. Se non ricordo male si parlava che la malgara fosse in regola due ore al giorno. Invece ora si parla di lavoro in nero anche se nell’articolo non si dice. Un mistero. Conoscendo le parti in causa non si può che esprimere amarezza, incredulità. Con la famiglia Cha il Comune non ho mai avuto problemi. Hanno acquistato da privati casolari e terreni abbandonati, sono persone molto attive. Il Comune, come accade in altre zone montane di pastorizia, affitta aree destinate al pascolo. Per noi si tratta dell’unico pastore. L’articolo di trucioli personalmente l’ho letto in chiave positiva”.

A meno che, aggiungiamo, qualcuno non nasconda ‘segreti’ inconfessabili.

Sissi Carlesso, 49 anni, l’ultima ‘vaccara’ fino a sabato 30 luglio 2016

Ci siamo messi in contatto anche con Sissi Carlesso. Cosa è successo? “Sabato, nella prima mattinata, ho ricevuto due telefonate. La prima dal signor Massimo Cha, la seconda dalla moglie che lavora in macelleria. Mi limito a riferire poche frasi, incredula, sorpresa: “Non farti più vedere, né sentire… Sei  una… (parole irripetibili ? ndr).  Successivamente la visita del figlio Manuel Cha,  Altre frasi,  parole,  commenti, apprezzamenti diciamo sul pesante.  Non fanno onore, né piacere….A loro dire tutta colpa mia, avrei dovuto tacere. Dall’articolo traspare… a loro dire, che sarei stata un’ingenua…. Ho ribadito che quelle dichiarazioni, quella descrizione, quei racconti non descrivevano scenari fantasiosi, nessuna bugia o esagerazione, travisamento dei fatti. Era tutto vero. Avevo raccontato solo verità, nessuna invenzione. Né attribuzione di cose che non avevo detto. Ma perché avrei dovuto mentire?  Il mio stipendio? Mi sono limitata a dire quanto guadagnavo, senza precisare se in regola o meno. Altro rimprovero attribuito ai Cha: “Hai combinato un casino.. ..ora stattene a casa. Brutta s.” Forse sincerità e onestà danno fastidio? Sono un disonore? Non voglio aggiungere altro. Ciò che, sempre a parole, mi è stato detto, rimproverato, rinfacciato dai Cha è difficile dimenticarlo. Una mortificazione, un’umiliazione che non credevo di meritare, anche come donna. Diciamo che hanno usato parole di disprezzo…. E da sabato sera ho lasciato il posto di lavoro…le mucche, i vitelli, i cani. Non voglio ripetermi, le parole possono ferire più di tanti atti. Sono pietre scagliate, lasciano il segno. Nell’inverno 2014 ho lavorato nella stalla ad Aquila d’Arroscia, nell’estate 2014 e 2015 ho fatto l’alpeggio e qualcosetta nell’inverno. Quest’anno  ho iniziato a pascolare a fine maggio, fino a sabato pomeriggio. Usavo la mia sgangherata Panda su strade dissestate, per raggiungere ogni giorno la mandria, dovevano pagare almeno la benzina…. “.

Sissi nel recinto riservato a vitelli da latte, domenica 17 luglio 2016 (foto Silvio Fasano)

Risulta a Sissi che il pastore abbia ricevuto legittimamente  contributi regionali per realizzare il recinto in prossimità del laghetto? “Preferisco non entrare in questi argomenti, contributi o meno, sono una pastorella umile e spero di avere la forza di resistere, difendermi, far valere le miei ragioni, la giustizia terrena. Sono sola, non ho proprietà, né risparmi in banca. Ho sempre lavorato onestamente, non ho mai fatto del male. Certo, non mi tiro indietro quando si tratta di far valere la verità, le sacrosante ragioni. Non ho rubato nulla e a ‘buon intenditor poche parole’.  In paese si dice che la mia è una causa vinta, mi fermano, domandano, tra stupore ed incredulità. E tutto per un servizio apparso su internet che inizialmente non avevo neppure letto. Credevo  che il materiale servisse per scrivere un libro. La notizia dell’avvenuta pubblicazione sul blog l’ho ricevuta dagli stessi datori di lavoro. Sono riuscita a leggerla dopo qualche giorno e confermo da A alla Z quanto è stato scritto. Se c’è qualche imprecisione non hanno che scrivere, far conoscere la loro verità. Dire che sono una bugiarda. Sarò povera, sola e indifesa, ma ho ancora la forza di lottare finché avrò salute. Sono stata a trovare l’anziana mamma. Poverina, è molto preoccupata, demoralizzata. Ho cercato di tranquillizzarla. Cercare lavoro onestamente non è una vergogna. E non tutti i datori di lavoro sono senza cuore, senza freni inibitori, non si sentono i padroni del mondo.  La schiavitù è stata messa al bando. C’è tante gente buona, tra gli stessi pastori, pur tenendo conto che è un’attività di sacrifici per tutti”.

Grazie Sissi. Avevamo concluso il precedente servizio con ‘coraggio Sissi‘, mai più immaginando come sarebbe andata a finire. Una brutta pagina da dimenticare? Viviamo in democrazia, in uno stato di diritto. Qualcuno si ritiene un padreterno verso i più deboli, gli ultimi, i più indifesi? Convivenza, regole e norme, buon senso, non sono virtù ma cartastraccia? Un Paese con tante ingiustizie, sopraffazioni. Dove si può fare informazione magari tacendo o ignorando. Non soltanto con ciò che si scrive, quello che non si dice. Resta la speranza, l’ultima a morire. La fiducia nella giustizia. Senza dimenticare che nessuno è immortale. E la terra ci sia lieve per tutti, credenti e miscredenti.  (L. Cor.)

 

 

 

LA MANIFESTAZIONE PARTIGOIANA AD ALTO


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