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Funerali/ Il vescovo Lupi: Caro amico Lelio il Signore ti conceda la pace dei giusti Don Peluffo:Lottava per la dignità dei deboli Quaglieni: Combattente dell’impegno civile

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La cattedrale gremita, quindici corone di fiori, una trentina tra bandiere, labari, gonfaloni, il medagliere della Federazione Italiana Volontari della Libertà giunto da Milano.

Il vescovo Lupi benedice il feretro accanto a don Gino Peluffo

Il saluto di Savona a un ‘figlio del popolo’. Il vescovo Vittorio Lupi: “Uniti per l’affetto e la stima che avevamo in lui quando era in vita… Siamo di fronte alla morte del giusto, una grande dirittura morale, costante impegno per la comunità”. Don Gino Peluffo, 83 anni: “Lelio ribelle per amore da 70 anni, in aiuto dei più deboli, per un cambiamento vero”.  Pier Franco Quaglieni nell’orazione funebre: “Viviamo in una società  dove non c’è più senso della comunità e si appannano i valori di riferimento. Di Lelio era amico e allievo, il suo ministero mi ha insegnato moltissimo”. Il figlio Carlo Speranza: “ Papà diceva che un uomo vive finché vive nel suo ricordo il senso della vita e della morte”.

Tra le personalità presenti il prof. Lorenzo Acquarone, imperiese, accademico, avvocato amministrativista a Genova, ex senatore e parlamentare, 85 anni. Il prof. Gianfranco Ricci, già presidente della Fondazione De Mari, membro di spicco dell’Opus Dei. Il volto popolare di Roberto Bracco, unica Stella d’Oro vivente del pugilato al merito sportivo del Nord Italia. Fiorenzo Zucconi maestro di Karate. Tra i politici l’ex senatore pidiessino e Pci, Massimo Zunino.

Il ‘vecchio leone’ si è addormentato. Per sempre. Ma il suo ruggito si sente ancora e, si spera, possa essere raccolto”. Ha scritto in punta di penna Luciano Angelini, giornalista, pensionato dopo aver lasciato il Decimonono da condirettore. Un ‘memorabile’ articolo su trucioli.it. Un affresco quasi puntiglioso dedicato a Lelio Speranza da chi l’ha conosciuto e frequentato nella professione, nella vita comune e ha raccolto più di una confidenza.  Tra i primi ad apprendere che il cuore del ‘leone’ si era fermato alle 22 di mercoledì, ma la notizia i media l’hanno divulgata con molte ore di ritardo. E’ facile finire nella retorica, nei luoghi comuni soprattutto quando si ha di fronte una persona unica, si direbbe, di elevata caratura come non accade spesso nel panorama savonese.

Un personaggio importante che ha dato alla provincia di Savona  tutto se stesso con rilevanza nazionale“, l’accorato ricordo del prof. Pier Franco Quaglieni. E il vescovo Lupi: “ Lelio ci ha lasciato una testimonianza eccezionale in vari campi.” Lelio credente. Il vescovo: “Ho avuto modo di stare con te, nel tuo discorso traspariva  la fede profonda, le anime dei giusti nelle mani di Dio, legato da un grande affetto per la tua amatissima madre e oggi vivi in colui cui ha sempre creduto, il Signore ti conceda la pace dei giusti”.

Breve, appassionato, emotivo, voce rauca, un sacerdote che conosceva Lelio da 70 anni, don Gino Peluffo, 83 anni, già parroco di Albisola Mare,  canonico della cattedrale: “Lelio ribelle per amore nella lotta partigiana; ha vissuto la Resistenza per un cambiamento totale della mentalità, non si doveva sempre picchiare, opprimere, schiacciare  i più deboli, semmai doveva essere loro riconosciuta la piena dignità e con questo spirito e presa di coscienza che Lelio ha combattuto “.

Lelio un cristiano ex democristiano, impegnato nel sociale, un ‘gigante’ nel mondo sportivo che nasce dal basso, dal volontariato, da una smisurata passione e una fierezza che non era figlia della superbia. “Lo sport  della provincia di Savona –  ha chiosato Quaglieni –  gli deve moltissimo, oggi più di ieri si è identificato in lui e l’hanno portato in spalla. Lelio è stato un personaggio importante che ha dato alla provincia di Savona tutto se stesso con un risvolto nazionale. Ma anche nella Federazione Italiana   Volontari della Libertà, nata nel 1948 e di cui è stato vice presidente. Lelio è caduto ma non scomparso, l’ozio stupido non l’ha mai attratto. Un combattente della Resistenza e dell’impegno civile.” Nel 2005 ha osservato Quaglieni  il presidente Speranza ha promosso un grande convegno sull’apporto delle Forze Armate nella guerra di Liberazione. Il legame di Lelio al comandante Enrico Martini, nome di battaglia “Mauri”, maggiore del corpo degli alpini, medaglia d’oro al valore militare, era fortissimo; contribuirono insieme alla Liberazione di Savona

Lelio e lo sport. Il rappresentante del Coni Liguria, Vittorio Ottonello ha salutato un grande uomo, un grande dirigente, un grande promotore sportivo”. Lelio che ha insegnato il culto dell’etica, uno stile di vita di passione , di valori verso i ‘suoi discepoli’. Roberto Pizzorno delegato provinciale Coni ha citato gli importanti risultati raggiunti, i tanti premi consegnati, Lelio presente nei cuori di tantissimi sportivi che non lo potranno mai dimenticare.

Lelio e i suoi cari. Il figlio Carlo Speranza: “Avete già detto tutto quello  che avevo nel cuore. Papà si impegnava  senza ricevere nulla in cambio. E’ stato un combattente, ma non ci ha mai imposto nulla, ci lasciava libera scelta. Un ribelle anche verso i compromessi, le ingiustizie. Nella lotta per la libertà  non si è mai sentito sconfitto. Ha formato generazioni di sportivi ed era orgoglioso di quello che fatto. Oggi gli rendete merito.”

Il vescovo l’ha chiamato “Il nostro amico Lelio oggi si è addormentato, sazio di tutte le iniziative e con grande senso di responsabilità.”

Che aggiungere di altro se non riflettere che tra la comunità savonese, provinciale, ‘brillavano’ molte assenze, vuoti. Le dieci banche della cattedrale riservate alle autorità si sono riempite solo grazie anche alla gente comune. Assente il mondo dell’imprenditoria, della finanza, del sindacato, la stessa realtà giovanile che oggi si riconosce nel ‘rinnovamento’ del grillismo. Quei giovani che forse sanno e dimenticano che l’ambiente socio sportivo savonese è stato ‘figlio’ di un socio per eccellenza degli “Azzurri d’Italia’, non a caso è toccato proprio a loro l’onore e il merito dell’ultimo saluto con il feretro in spalla. Assente la gioventù sportiva di Savona,  assenti se non in rari casi – come documenta il fotoservizio di Silvio Fasano – , i rappresentanti della comunità della provincia, dei comuni,  esponenti delle benemerite associazioni sportive che operano da Andora a Varazze, nell’entroterra.

In questi giorni si è letto con quanto impegno e concretezza Lelio Speranza si è battuto nel realizzare impianti sportivi che sono prima di tutto un patrimonio nella crescita civile e delle coscienze dei nostri giovani, un punto di riferimento per le famiglie, un’alternativa alla strada, alla dissipazione, alla sciatteria. Assenze, pur tenendo conto del periodo di festività e week end al mare o sui campi da scii, che forse calzano a pennello con le conclusioni- ritratto di Luciano Angelini: “Di Lelio ci mancheranno i suoi interventi pieni di pathos e di passione, autentici messaggi e sollecitazioni sul piano etico, sociale, morale. Mancherà alla Città una voce senza fronzoli e senza remore, lontana dalle ipocrisie, dai riti, dagli improvvisatori di false promesse, dai professionisti nella fuga dalle responsabilità”. Lelio non era il democratico cristiano della prima ora che ‘regalava’ impianti sportivi con il denaro del Coni per un’interesse personale o elettorale. Non sponsorizzava il Gran Premio Agip a Bardineto, negli anni ’70, perchè legato da amicizia al prof. Secondo Olimpio, capo ufficio stampa dell’amico e combattente della Resistenza e Libertà Paolo Emilio Taviani.  L’impegno di Lelio per lo sport ‘povero’, per la promozione sociale, per arricchire le coscienze dei nostri giovani era genuino.

Lelio presente alle inaugurazioni ufficiali, non disdegnava la ‘passerella’ senza esibire l’onnipotenza. Partecipava, difficilmente rifiutava gli inviti, a manifestazioni, ricorrenze, inaugurazioni, pompose o meno, a volte semplici incontri in questo o quell’angolo sconosciuto della provincia. Ecco perchè l’assenza massiccia di tanti sindaci e loro rappresentanti (69 comuni, almeno 50 sono stati interessati nel tempo da opere sportive promozionate dal Coni con la presidenza Speranza) non è di conforto ai valori della riconoscenza umana e terrena.  Se è vero che il rispetto si deve ai vivi, è pur sempre cosa giusta non dimenticare chi ci lascia. Per la cronaca la città più rappresentata forse era Albenga con gli ex sindaci Mauro Zunino ed Antonello Tabò. Commovente la partecipazione alle esequie di Sergio Giardono, sindaco di Pontinvrea per tre legislature, dal 1990 al 2004, da ultimo esponente di Forza Italia; al funerale sorretto da due amici.

Il prof.on. Lorenzo Acquarone, cappotto color cammello, nella seconda fila dietro il figlio di Speranza e Pier Franco Quaglieni

Non sarà neppure un caso che tra gli assenti (con tre, quattro eccezioni) brillava anche il mondo dell’informazione di Savona e provincia; gli stessi giornalisti che per anni hanno intervistato, raccontato, descritto, le iniziative di Lelio SperanzaStella d’oro del Coni’ e da ultimo alter ego di Paolo Emilio Taviani nella provincia della Torretta. Che dire dell’esempio di Lorenzo Acquarone, Cavaliere di Gran Croce, Commendatore della Repubblica, Medaglia d’oro benemerito della Scienza e della Cultura. Dal 1992 al ’94  senatore DC nel collegio di Imperia, dal 2002 parlamentare per tre legislature del Partito Popolare, poi Popolari dell’Udeur. E’ stato presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla Filiale di Atlanta di BNL, ai tempi di uno scandalo che fece scalpore non sono in Italia. Il prof. Acquarone che le cronache nazionali, le prime pagine, lo indicavano nel 2004 il più ricco parlamentare della Liguria, il terzo in Italia: un reddito dichiarato di un milione 380.876 €.  E’ arrivato sul sagrato del Duomo, solo, da comune cittadino, ai più sconosciuto e passato inosservato.

Al caro Lelio: “Non omnis moriar, multaque pars mei vitabis libitanum”.

Luciano Corrado

LE SEQUENZE CHE HANNO PRECEDUTO LA CERIMONIA FUNEBRE

Alle 8,30 in cattedrale arriva il confessore che prende posto davanti al confessionale

Alla 9 arriva il carro funebre riservato alle corone di fiori

Alle 9,15 viene multata la prima auto in divieto sul piazzale del duomo

Multata anche la seconda utiliatria in diviesto sul piazzale circostante il Duomo

Alle 9,20 arriva la prima delegazione di rappresentanza

Tra i primi a varcare la soglia del Duomo l’assessore comunale Piero Santi

Alle 9,30 fa il suo ingresso in cattedrale per officiare la Messa funebre il vescovo Lupi

La prima delegazione entra in cattedrale

 

 


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