L’8 aprile l’Unione delle Associazioni provinciali degli albergatori compie 58 anni. Il primo presidente fu il comm. Egidio Quadrelli (Alassio). Della ‘vecchia guardia’ è ancora in vita il comm. Angelo Marchiano, presidente provinciale dal 1991 al 1998 e negli anni presidente regionale. Carlito Buccelli, presidente dal 1965 al 1985 si è spento, a Genova, senza che nessuno della categoria abbia fatto un cenno pubblico. Marchiano – la famiglia è proprietaria dello Splendid di Laigueglia – a quanto pare non è neppure più utile a dare qualche consiglio.
Nel 2015 il giornalista Daniele La Corte ha presentato “L’Angelo del turismo”: presenti politici, albergatori, manager pubblici ed esperti del settore, alcuni si sono ritrovati nelle pagine del libro quali protagonisti delle diverse vicende che hanno segnato l’attività associativa ed imprenditoriale di Angelo Marchiano. Oggi non è difficile per chi frequenta uno degli angoli più caratteristici della Riviera ponentina – la prima cittadina ligure a valorizzare con l’isola pedonale il centro storico – incontrare il novantenne Angelo a passeggio negli scorci suggestivi della sua amata Laigueglia. Conversare con il vecchio cronista e ritornare indietro agli esordi della sua esperienza nel turismo. Il campeggio Sole, l’albergo Splendid, la Suerte residence e ballo, il ristorante.
“Mi ero reso conto che non riuscivo a seguire tutto come meritava – ricorda-; il turismo ricettivo era in piena espansione e bisognava innovare seguendo nuove idee, nuove strategie. Ho avuto la fortuna di intuire ed azzeccare le scelte strategiche altrimenti avrei fatto un scivolone come è accaduto ad altri. Erano gli anni d’oro e le nuove generazioni non è colpa loro se lo ignorano; la nostra Riviera poteva beneficiare di un collegamento diretto verso il Nord Europa. Il mitico Riviera Express, partiva da Amsterdam, a Colonia venivano agganciato con altri vagoni provenienti dal Nord Est della Germania, aveva il servizio cuccette e in estate anche un vagone letto, con servizio bar ristoro. Su quel treno viaggiavano giovani ed anziani, studenti e pensionati, tutti clienti da albergo, in buona parte privati perchè le maggiori agenzie come la Touropa, la Hummel avevano, a loro volta, convogli propri con cadenza settimanale verso il nostro ponente. Sempre in treno arrivavano svedesi, danesi, norvegesi soprattutto giovani. La nostra Riviera non offriva solo sole e mare, aveva la sua movimentata vita by night, i primi caffè concerto sono nati ad Alassio, ma Laigueglia faceva la sua parte con onore”.
Ormai è solo un ricordo per i meno giovani, importante sapere, conoscere, per capire cosa è accaduto alla nostra industria delle vacanze nel corso dei decenni, nel bene e nel male. Con la Riviera Romagnola, il ponente ligure occupava i primi posti nella classifica degli arrivi e della presenze alberghiere del Bel Paese.
L’esperienza di Angelo Marchiano è pure racchiusa nel periodo di splendore del ristorante ‘Il Vascello‘, centro storico, fronte mare, una nicchia della buona cucina che attraeva clientela locale, ma anche di altre province e regioni. “Sono entrato nel 1972 dopo che è stato realizzato da un architetto di Milano, Luciano Gerola e l’ho gestito fino ai primi anni ’80, quando ho deciso di vendere e per alcuni anni ho avviato un’attività edilizia residenziale a Casanova Lerrone in tempi felici. Mi era subentrato Bergia che allora gestiva l’hotel Spiaggia di Alassio”. I locali del ristorante appartengono sempre a due proprietà distinte. La parte a Nord alla famiglia dell’architetto milanese, quella a Sud verso il mare è stata di recente venduta tramite l’intermediazione del geom Becchi di Alassio. Bergia che aveva acquistato da Marchiano, ha venduto i muri ad una società dell’architetto Andrea Nucera e ora sono subentrati nuovi acquirenti.
Sul lato mare dello stabile nei mesi scorsi era apparso il cartello ‘vendesi’.
Erminio Bergia è stato un brillante personaggio del mondo alberghiero alassino. Originario di Carmagnola aveva rilevato la gestione dai proprietari dei muri dell’hotel Spiaggia, sul lungomare di ponente alassino, dalla famiglia Sassone di Biella. Lo storico fotoreporter Silvio Fasano ricorda quando l’amico Bergia in occasione del Capodanno, per due o tre anni, allestiva un banchetto sulla passeggiata antistante l’hotel con un mega girarrosto per cuocere un bue intero. Uno spettacolo ! “Bergia persona eccezionale – dice Silvio - che dava lustro al turismo, capace di organizzare feste ed intrattenimenti di livello. Lasciato l’hotel ha rilevato il Vascello e da ultimo un’enoteca nel centro storico di Albenga; due figli sono titolari della rinomata spiaggia che porta il nome del precedente gestore ‘Bagni Sacchi’”.
Angelo Marchiano come vive ora da testimone dei tempi, il turismo savonese, l’industria delle vacanze in una realtà che ha visto decimare gli alberghi a beneficio delle seconde case, di quella che ha nomea di ‘speculazione immobiliare‘? Dove si investe 5 e se si ha un po’ di intuito e fortuna si vende a 10. A cominciare dalla stesse attività alberghiere affacciate sul mare e fino alla prima collina che cambiano di destinazione d’uso. L’albergatore è di fatto la categoria più penalizzata dal mercato immobiliare. Quando c’è l’affitto non è remunerativo in base all’investimento. E quando c’è la proprietà si deve fare i conti con la miriade di tasse locali e statali che non fanno distinzioni, né sconti, tra adeguamenti normativi, costo del lavoro tra i più cari d’Europa, tutt’altro che una rendita di posizione.
“Nella vita sono stato albergatore, ristoratore, imprenditore edile – commenta Marchiano – dico soltanto che il turismo in Liguria non è mai stato considerato alla stregua di un’industria. Un piccolo significativo esempio: se chiude anche un piccola attività industriale giustamente si mobilitano i sindacati, ne parlano le Tv locali, le cronache quotidiane. Insomma c’è una cassa di risonanza all’insegna della mobilitazione. Avete mai visto una protesta per la chiusura di un albergo? E soprattutto si è ignorato e a mio avviso si continua ad ignorare, che perse le vecchie industrie, il turismo alberghiero è l’unica realtà capace di assicurare posti di lavoro direi a tutti. Ai giovani delle scuole alberghiere, ai loro genitori, alle altre attività dell’indotto. Un palazzo una volta costruito genera pochissimo ritorno lavorativo. Direi che non ha prevalso la centralità dell’industria alberghiera probabilmente per colpa anche delle nostre contraddizioni. Non abbiamo avuto le capacità di altri, penso ai Bagni Marini, alla tenacissima lotta sulla Bolkestein. Sta di fatto che siamo arrivati ai nostri giorni con un tessuto alberghiero certamente migliorato, che ha fatto sforzi notevoli per adeguarsi, ma ha smarrito quel ruolo di guida capace di incidere come avrebbe meritato. Io sono un moderato, per il confronto, ma non per i compromessi ad ogni costo. Penso alla follia di riproporre la tassa di soggiorno. Ricordo che negli anni di presidenza avevo dato vita ad un notiziario proprio per informare, coprire un vuoto, far conoscere le nostre posizione, le nostre proposte e so che dava fastidio. Ad esempio c’è la spaventosa criticità degli affitti in nero, se ne parla da decenni. Occorre estrema determinazione, fermezza, senza guardare in faccia nessuno. Abbiamo già perso troppe sfide come albergatori”.
Una curiosità sorge spontanea. Si parla sempre di intraprendere scelte capaci di riqualificare, potenziare, far ripartire il turismo alberghiero. Anteporre le priorità. Guardare avanti con lungimiranza. Chissà se qualche ente pubblico, qualche associazione di categoria, ha mai pensato all’utilità di ascoltare una voce che ha saputo stare al passo con i tempi. Ha avuto la possibilità di usufruire di un osservatorio privilegiato. Non diciamo per dare pagelle, ma consigli alla luce della sua esperienza acquisita. La testimonianza di Marchiano a dicembre 2017: ” Non ricordo francamente che qualcuno mi abbia cercato, interpellato, parlo a livello provinciale, regionale. Fanno tutto loro, siamo passati di moda, ma credo che questo sia inutile scriverlo, non interessa a nessuno. Mi restano i ricordi di vita, le persone che mi stimano e che stimo. Vorrei essere ricordato per quello che sono riuscito a fare per la mia Laigueglia anche senza espormi, dire che alle parole ho sempre preferito i fatti. Ovviamente ci sono anche i sogni andati delusi“.
A proposito di ricordi e di buona cucina al ‘Vascello’, qual è il ristorante preferito dall’albergatore- ristoratore pensionato Angelo Marchiano ? “Quando la famiglia è libera dagli impegni di lavoro, o quando ho amici da invitare, andiamo al Pernambucco di Albenga, dall’amico Luciano. Oltre alle primizie vere, siamo sicuri di trovare del buon pesce nostrano cucinato con maestria. E squisiti vini della casa”.
Il Pernambucco, tre forchette della Michelin, suggerito pure da altre guide culinarie, viene giudicato per la “ sua gestione capace e l’insolita collocazione all’interno di un giardino, dove trova posto un delizioso dehor, per un locale dall’ambiente elegante che vi farà amare la autentica cucina di mare”. (L.Cor)