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Peagna dove il nuovo parroco mette i luchetti ai cancelli del campo sportivo

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E’ sacerdote da 27 anni, originario di Catanzaro, seminarista ad Albenga, esperienza di tre anni missionario nella diocesi di Carabayllo (Lima) con il vescovo cappuccino don Lino Panizza Richero di Balestrino. Don Cosimo Quaranta forse si è ritrovato parroco nel momento sbagliato e nel posto sbagliato. In una piccola comunità dove la generazione di contadini è stata sopraffatta dai nuovi arrivati e resta luno zoccolo duro di poche famiglie peagnole. A poco più di un anno don Quaranta avrebbe qualche ‘avversario’in più. Il campetto sportivo delle opere parrocchiali è diventato ‘off limits’ per timore di infortuni. Il primo lucchetto al cancello l’hanno tranciato. Ha ‘spedito fuori’ ragazzi che giocavano, un’altra volta è toccato a due giovani mamme immigrate, con bimbi. 

Monsignor Fiorenzo Gerini ed il successore don Cosimo Quaranta nell’aprile 2014 alla Messa di insediamento

Ci eravamo astenuti dal dare atto delle prime proteste e segnalazioni scritte a trucioli.it ad opera di parrocchiani con l’ingresso di don Gubetta. Sveliamo solo ora la lettera: “Prime mosse del nuovo parroco di Peagna: la chiusura delle opere parrocchiali di Capriolo. In paese c’è chi vuole andare con il trattore a “rancare” il lucchetto. Chi vuole tranciarlo. Nessuna spiegazione, almeno pubblica e per ora….. Il decano Don Gerini, 83 anni,  si è sempre dichiarato contrario ai lucchetti e catenacci anche di fronte ad atti vandalici e danneggiamenti; sostiene che “le opere sono state fatte con i soldi della comunità e devono essere usufruite da tutti”. Probabilmente il nuovo pastore, che non conosce come si sono svolti i fatti e che si è trovato una parrocchia sana economicamente nonostante i tanti lavori effettuati – in ultimo la ristrutturazione della vecchia parrocchiale del cimitero già completamente finanziata – con belle e nuove opere parrocchiali ambite da tante altre realtà (si pensi a quelle di Capriolo oppure alla biblioteca ed ai locali della sagra in paese a Peagna) non la pensa proprio così ! Ora ci dobbiamo aspettare l’apposizione della recinzione su tutto il perimetro dell’area delle opere parrocchiali…… magari con tanto di filo spinato o di corrente elettrica .Ai posteri l’ardua sentenza!”.

Il cartello affisso riporta che la struttura opere parrocchiali e campetto è aperta al sabato dalle 14,30 alle 17 con l’aggiunta: “La parrocchia fuori dal presente orario si manleva da ogni responsabilità”. Non molto lontano, altri fedeli di Borghetto S. Spirito, ci avevano segnalato, che il parroco ‘straniero’ ha affisso un cartello in cui sono indicati gli orari di ‘ricevimento’ e di apertura di utilizzo della sala parrocchiale dove un tempo si ritrovavano con l’anziano, ora arciprete onorario don Pietro Stalla ( vive ceco e dignitosamente assistito in una famiglia di Boissano) a giocare a carte. In molti lricordano don Pietro con nostalgia ed ammirazione. Per anni figura di riferimento per ricchi e poveri.

I problemi  di convivenza,  di tolleranza reciproca, le  possibili tensioni, non si risolvono con prepotenza, arroganza, bensì attraverso il dialogo, l’informazione corretta e puntuale; alla fine, premiano, o perlomeno finiscono per aggregare almeno la maggioranza. Certo, dopo aver discusso, spiegato, informato, si deve decidere. Ci si assume la responsabilità.  Viene in mente un piccolo interrogativo. E’ utile fare prevenzione, evitare possibili rischi, tener conto dei pericoli reali,  c’è l’imponderabilità. Importante è scongiurare il ‘pericolo- trappola’, ciò che può trarre in inganno. Non pare che il caso sussista nel campetto di gioco di Capriolo, a meno che non siano accaduti fatti che non conosciamo e sono nascosti all’opinione pubblica. A cosa serve altrimenti realizzare opere parrocchiali ? Esistono assicurazioni, così come accade per le polizze abitative dei privati cittadini. Quando un ospite può cadere, farsi male, scivolare per una concausa del terreno, della casa.  Si è pensato alla polizza parrocchiale ? Quanto costa?

Il cartello affisso da don Cosimo Quaranta

Le voci sostengono che don Quaranta ha in programma di far ricoprire il campo con erba sintetica e mettere l’intera area a norma antinfortunio.  Ben venga ogni intervento migliorativo, nel frattempo è pure buona cosa preoccuparsi di dialogare con chi invece vorrebbe libero accesso, ovviamente nelle ore diurne, all’area. In una zona dove verso Ceriale esiste una selva di palazzi e palazzine. Ci sono state discussioni che avrebbero lasciato l’amaro in bocca a parrocchiani. E in questo contesto bisogna tener pure conto delle ‘teste calde‘, chi vorrebbe ‘vendicarsi’ mettendo, ad esempio, colla nei lucchetti, renderli inservibili. Speriamo non accada, non serve a chi non è d’accordo col sacerdote.  E’ difficile credere che un missionario con esperienza non abbia imparato quanto sia importante  nutrirsi della fiducia, della stima dei parrocchiani, della gente comune, dei giovani. Sa che le città sono piene di ragazzi che giocano per strada e ‘salvare’ i ragazzi dalla strada è oggi più di ieri una priorità, tenendo presente il fattore emigrati, famiglie numerose, il diffuso disagio sociale.  Da qui l’importanza degli spazi, del ruolo straordinario delle opere parrocchiali, la gran voglia dei nostri ragazzi di giocare a calcio. Si può ridurre a due ore la settimana la collaborazione con i giovani e le famiglie ? E per soddisfare bisogni ed esigenze che non sono un lusso ?

Ceriale città del buonismo, dove le prostitute, come abbiamo scritto tante altre volte, esercitano il mestiere sul marciapiede davanti alla casa del sindaco (unico esempio in Italia, a quanto ci risulta da internet). Dove si consente che una bella di notte, tutte schiave di un ‘organizzazione criminale transnazionale, si piazzi sul marciapiede dell’Aurelia, in pieno centro, a pochi passi dal Municipio, casa dei cittadini e delle istituzione democratiche. Ceriale dove all’ingresso della porta parrocchiale si avvicendano da un paio d’anni questuanti – ora uomini, ora donne, ora in coppia – che arrivano in loco col pulmino e ‘autista’ che li distribuisce  lungo la Riviera di Ponente; anche in questo caso opera una tratta malavitosa. E’ facile trovare donne e uomini, a Ceriale, e rincontrarli  dediti alla questua, in altri  luoghi pubblici della Liguria, del centro e nord Italia. Vittime di una ragnatela ramificata. Curioso è che  l’organizzazione avesse inizialmente preso di mira pure l’ingresso dei centri commerciali, poi abbandonati e lasciati ‘liberi’. Significativo resta la stazionamento all’ingresso Nord della Famila. Qui sono attivi cittadini di origine centroafricana, uno alla volta, mai più di uno. Tutto causale, a Ceriale. A quando il ritorno del bar mobile nottuno in zona di ‘libera prostituzione’ da decenni ? Un servizio pubblico di cui si sente la mancanza. Chi vive con il meritricio sotto e davanti alle finestre di casa, 360 giorni l’anno, ha votato la protesta. Ha vinto la Lega che ha superato Forza Italia. Ceriale ha il sindaco che merita ! Il parlamentino che merita. ‘Finti sordi e finti ciechi’, che ovviamente non leggono la testimonianza di chi porta il peso, forse l’esperienza, della lunga professione giornalistica, colpevole di non convivere con la ‘libertà del silenzio’, magari ad opera dei benpensanti acclamati, riveriti. I forzaitalioti fieri della ‘loro Ceriale’. Loro vittime, noi ‘carnefici’ dell’informazione rancorosa, elitaria, settaria. Buon agosto, moglie mia non ti conosco!

L.Cor.

Al campetto delle Opere Parrocchiali di Capriolo, a Peagna, c’è l’illuminazione notturna, ma il gioco è interdetto a tutti, escluso il sabato dalle 14,30 alle 17 (foto luglio 2015)

La foto ci era stata inviata nell’aprile 2014 per documentare la chiusura del cancello del campetto delle opere parrocchiali

Le struttura delle Opere Parrocchiali di Peagna abbandonata, utilizzata solo per feste e sagre

Il 14 aprile 2014 a trucioli l’immagine del cancello munito di luchetto di accesso alle opere parrocchiali di Peagna

Ceriale sono le 11 davanti all’ingresso sud della chiesa parrocchiale è al lavoro una vittima della tratta dei mendicanti di paesi dell’est

Ceriale è zona pedonale vietata al transito di due ruote e automezzi, la tolleranza zero non ha abita da queste parti dove si afferma il voto leghista e della protesta

Ceriale perchè stupirsi ? Le biclette tra i pedoni, il questuante indisturbato sul gradino della chiesa, di domenica mattina

 


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