Ceriale, riservatezza e discrezione non hanno delatori. Il giornalista che ‘osava’ è finito ko, col benservito dell’editore Fiat, a settembre la prima udienza in tribunale. Un altro giornalista decano, indipendente, documentato, memoria storica non si riesce ad ammorbidirlo. Estraneo al circuito (di moda il cerchio magico) delle confraternite. La libertà di informare è un’optional ? Eppure basta girare l’angolo per raccogliere notizie. Su tanti fronti, a noi interessa l’interesse pubblico. Come la storia dell’Associazione Amici di Peagna (con la prestigiosa rassegna libri di Liguria, la rivista Anthia, biblioteca di Casa Girardenghi) rimasta (digitalmente) paralizzata. In tilt. Nessuno conosce la password per accedere alla piattaforma. Una ‘cassaforte senza il codice per aprire. La ‘chiave’ se l’è portata nella tomba il segretario Gian Carlo Ascoli, anima dell’Associazione. Due tecnici sono al lavoro da un mese per venirne a capo.
La notizia, manco a dirlo, non è di ieri. A questo blog che non ospita pubblicità, nè accetta donazioni onlus, frutto solo del sacrificio e passione di volontari (non ricattabili), l’indiscrezione era arrivata qualche mese fa. L’auspicio, una soluzione rapida del server. Le prime antenne, spesso accade, hanno captato nell’ambito di logge massoniche. Delicatamente, da un fratello all’altro, del resto che c’era di dissacrante? Gian Carlo Ascoli che aveva manifestato il desiderio, rispettato pure da trucioli.it, di annunciare la sua morte ad esequie avvenute, se n’era andato senza lasciare la – le password di accesso al sistema – piattaforma creato per gestire l’attività dell’Associazione Amici di Peagna. Associazione nata nel 1981, diventata operativa, con atto notarile, dal 1983. Un punto di riferimento specializzato sulla bibliografia della Liguria, osservatorio forse privilegiato del mercato librario, delle sue potenzialità, dell’offerta culturale e delle prospettive. Un archivio digitale di vitale importanza, di grande valore, al di là dei termini venali.
L’Archivio Amici di Peagna e l’Associazione hanno sede nel capoluogo in via Centrale 12. Nell’ultimo numero della prestigiosa rivista Anthia (dicembre 2014) un appello: ” La nostra Associazione ha bisogno di aiuto. Difficoltà economiche ci costringono a chiedere un contributo ai lettori per la stampa e la diffusione della rivista. 15 euro per due numeri annuali. Con 40 euro anche il catalogo dei Libri di Liguria. Nel versamento bancario….. specificare ’Contributo pubblicazioni Amici di Peagna’. E pensare che anche a Ceriale esistono (fonte fratellanza) poco più di una decina di famiglie con un patrimonio immobiliare e di terreni stimato a oltre 10 milioni di euro (per contribuente); è vero che la crisi, soprattutto di stampo cerialese, ha svuotato decine di immobili – negozi- magazzini, ridotto persino le terre affittate ad agricoltori che meriterebbero pubblici elogi e consulenze per migliorare efficienza, produttività, ricavi. Basterebbe che quei nuclei (in qualche caso si tratta di singol), eriditieri o ereditiere, avessero ricevuto, a Ceriale, altri esempi di etica pubblica che, nel passato, pure non sono mancati. A Ceriale e Sandro Pertini avrebbe urlato, dieci, cento volte, “la politica, i sindaci, gli assessori, i dipendenti pubblici devono essere persone con le mani pulite e che tutelano gli interessi della collettività, non quello delle lobby dei poteri”. Altro che ‘cani bastonati’.! La guardia pare abbiano il vizietto di farla a chi ha il coraggio di ribellarsi.
Ci si è resi conto che, in realtà, unicamente il probe e fidatissimo segretario Ascoli (con una longeva appartenenza massonica che fa della cultura e sponsorizzazioni il fiore all’occhiello) poteva accedere al sistema – magazzino che consente di accedere alla ‘banca dati’. Si è cercato con l’aiuto della vedova, nelle agende, nella cassaforte di famiglia, nella memoria del cellulare, tra i codici di carte di credito, tra il materiale d’ufficio. Nulla, tutto inutile. La voce è corsa, a quel punto, oltre la ‘loggia’, ha raggiunto il silenzioso presidente Stefano Roascio, un passato da candidato a consigliere del centro sinistra di Borghetto S. Spirito, dipendente della Soprintendenza ligure. L’uomo giusto al posto giusto nell’Associazione Amici di Peagna. Oirigini famigliari a Bardineto. Uno staff affiatato e fidato, con un peagnolo doc, Franco Costa, una vita trascorsa in quella che è stata la prima azienda di famiglia che acquistava prodotti ortofrutticoli nella piana e li trasferiva al mercato di Alessandria. Franco, memoria storica del paese, un fardello professionale invidiabile nel mercato dell’ortofrutta. In consiglio don Fiorenzo Gerini, tesoriere, 61 anni di sacerdozio, tutti a Peagna dopo un breve periodo da segretario al vescovo impèeriese di Pontremoli, mons. Fenocchio.
Don Gerini, giunto giovanissimo Peagna, sostituendo don Bellocchio, che a sua volta prese il posto di don Menini che a Peagna aveva avuto i natali. Don Gerini, prete di Curia ed accorto amministratore diocesano, per la parrocchia di San Giovanni Battista, è stato l’artefice di iniziative, restauri, riqualificazione, ristrutturazioni, costruzione del piccolo santuario della Madonna di Capriolo, poi sagre, feste, incontri conviviali. Messo in pensione, dall’aprile 2014, dal vescovo Mario Oliveri, con un ‘obbedisco’ che ha lasciato strascichi non proprio encomiabili per una comunità parrocchiale. (vedi altro servizio su questo numero). La Peagna degli obbedienti se si pensa che hanno intitolato due spazi pubblici a don Denegri (per l’eredità del villaggio di Santa Maria Bel Fiore) e a don Patrone che nella frazione è stato insegnante di religione alle elementari per poco tempo. Ignorato invece – chissà perchè – proprio il concittadino don Menini. Ma don Gerini ha ribadito, con fermezza, che la decisione delle intitolazioni è stata presa unicamente dal Comune di Ceriale, dal suo sindaco (Ennio Fazio) e dalla precedente giunta comunale. Impossibile avere il verbale della commissione e chi ha proposto l’intitolazione. Un giallo che col tempo chiariremo. Una vicenda oscura, a quanto pare, tenuto conto che pure il vescovo Oliveri si detto estraneo. In compenso andatevi a leggere gli osanni che apparvero, all’epoca, su Ivg.it e Albenga Corsara. Chi ha passato le informazioni dettagliate ed in parte sbagliate? La dignità imporrebbe di rispondere, chiarire, un giorno apriremo anche questa pietra tombale. Gli informatori non mancano, grazie a Dio.
La manifestazione libraria di Peagna ha spalancato le porte, nelle 33 edizioni, a decine e decine di personalità di ogni estrazione sociale, colore politico, da ogni angolo della Regione e non solo. Ha avuto il sostegno e la collaborazione di enti pubblici, enti morali, tra essi le banche liguri (Carige e Carisa), le fondazioni bancarie, da ultimo la Coop. Un articolo scritto su RSVN.it (vedi un precedente servizio di trucioli.it sulla società che ora lo gestisce; era nato per volontà dei fratelli Parodi albergatori prima a Varazze, poi Alassio, il ruolo di manager e presidente provinciale albergatori di Massimo Parodi, oggi esperto di mense aziendali). Il pezzo era firmato dal prof. Claudio Almanzi, onesto, mite e stimato pubblicista ingauno. Concludeva il servizio con queste righe: “…..A sostenere Roascio nella conduzione delle serate di Peagna ci saranno fra gli altri, Angelo Gallea, Ferdinanda Fantini, Giancarlo Ascoli, Andrea Carpi, Beppe Rizzo e l’ inossidabile Monsignor Fiorenzo Gerini. Ad organizzare la bella manifestazione è l’Associazione Amici di Peagna di Ceriale con l’aiuto ed il sostegno della Regione Liguria, del Comune di Ceriale, della Fondazione De Mari, della Camera di Commercio di Savona, della Coop Liguria e grazie al contributo dei cittadini residenti a Peagna”.
La tegola password fa vivere qualche patema d’animo, forse si riuscirà a rispettare i tempi per la prossima attesa rassegna, solitamente nell’ultima settimana d’agosto. Speriamo bene. Anzi che bello fosse già tutto risolto, mentre scriviamo queste note di cronaca ed approfondimenti. Testimonianze.
L.C.