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Monesi tra certosini, anestesisti, fiducisti e chi studia da futuro sindaco di MendaticaE a Triora in scena le divisioni: due liste

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Basta annunci da anestesisti ! Propongo il quarto pranzo di benvenuto al solstizio d’estate, domenica 24 giugno 2018, h. 13 sulla piazzetta della chiesa di Monesi col metodociascuno porta qualcosa da mangiare e bere” (e la sedia)…  Mi auguro che per quella data il sindaco di Mendatica, Piero Pelassa, voglia aggiornare l’ordinanza di inagibilità che da oltre un anno e mezzo mi impedisce di piantare un fiore e mi nega il diritto di godermi il giardino e di entrare in casa mia che non è una reggia. Nel caso in cui il divieto dovesse restare invariato, sono pronto alla disobbedienza civile. Monesi deve rinascere  scacciando i fantasmi e interrompere l’abbandono imposto da chi dovrebbe prodigarsi, con le azioni, alla sua rianimazione. Sono certo che saremo in tanti; tra i quali gli inviati speciali dei media locali, sempre diligenti ed attenti.

Agli amici vicini e lontani di Monesi la nostra piccola letterina del giovedì di trucioli.it. E se invece la missiva fosse destinata al grillino Di Maio ?

 

Ultimamente abbiamo sentito ripetere le stesse promesse dell’anno scorso; secondo gli ultimi Annunci in Corso, “il collegamento della Sp. 100 ! sarà ultimato entro l’autunno”. Intanto però nessuna risposta alle domande che da oltre un anno ho rivolto all’assessore regionale Raul Giampedrone in merito alla dichiarazione dello stato di calamità naturale e le decisioni sulla messa in sicurezza (si o no) della nostra Monesi. Vedi la lettera pubblicata la settimana scorsa da alcuni web on line imperiesi e liguri……

Appuntamento dunque a domenica 24 giugno 2018 sulla piazzetta della chiesa, con l’auspicio che le condizioni meteorologiche ci siano amiche.

Rinaldo Sartore

A TRIORA SI VOTA IL 10 GIUGNO MA IL PAESE E’ SPACCATO IN DUE. CHE PECCATO !

C’è una Monesi di Triora, quella degli impianti sciistici, dei grattacieli, degli unici due bar (uno pure ristorante e locanda) che resistono grazie alle benemerite famiglie Porro di Nava e Lanteri di Piaggia; la Monesi ‘moderna’ che di Imu rende 50 mila Euro l’anno alle casse comunali. Una Triora che per obiettiva posizione geografica ha spesso considerato  ‘Monesi’ una sorellina minore perché senza benefici diretti all’economia del paese. Semmai i beneficiari sono le Valli Arroscia e l’Alto Tanaro, possiamo comunque dire l’imperiese in particolare. Triora che nella sua storia ha avuto sindaci – personaggi di cultura. Come il dr. Lorenzo Lanteri, storico direttore dell’Ente Provinciale del Turismo della Provincia di Savona, sei lingue parlate e scritte, forse unico caso in Liguria, in carica dal 2004 al 2009. Triora che nel 1871 aveva raggiunto l’apice di residenti (3.295) e che oggi si avvicina a quota 360, con 37 cittadini stranieri, con due frazioni Realdo e Verdeggia dove si parla il dialetto brigasco. Triora con un prodotto ‘gastronomico’ conosciuto oltre i confini comunali: il Pane di Triora che si può acquistare anche nei supermercati liguri. Un ottimo veicolo promozionale per il ‘paese delle streghe’.

Triora che il 10 giugno è chiamata alle urne dopo che per un vizio di forma rischiava di vedersi ingiustamente esclusa. Quali le previsione della vigilia ? L’unica cosa certa: qualcuno ha scelto che andando divisi si vince. Sarà proprio così ? La lista del candidato sindaco di  Massimo Di Fazio, raggruppa un buon numero di esercenti e commercianti locali. Di Fazio è un imprenditore, persona molto attiva, anche se dal passato un po’ “difficile”. Il suo programma  pare ambizioso, ma ha già dato prova di competenza e voglia di fare, anche quando era in opposizione con il compianto sindaco Angelo Lanteri. E nelle ultime consultazioni aveva perso per soli 3 voti.
La seconda lista, quella di Davide Oddo, è composta da persone in gran parte sconosciute ai trioresi. Soltanto due dei candidati vivono a Triora e due componenti facevano parte della vecchia lista di Angelo Lanteri.

Lo stesso candidato sindaco, originario di Triora, da anni non si vedeva in paese e ora si rifa vivo sullo scenario elettorale. Un buon segno ? Porterà fortuna ?
E la scelta di andare divisi, separati, proprio quando, come trucioli,it sostiene da tempo, soprattutto nei piccoli centri è utilissimo se l’unione fa la forza. Basta guerre e polemiche di fronte al dramma di aree in costante declino e difficoltà. Il buon senso avrebbe dovuto consigliare di riunire le due liste, scongiurare la scelta di una Triora spaccata in due. A chi giova ? Se non a vanagloria, magari legittima per un professionista della politica, ma qui non siamo al mare, all’invasione di turisti, al ‘mordi e fuggi’ da week end e ponti festivi, a migliaia di euro il mq. per un bilocale o monolocale. Qui nulla si paga a peso d’oro, se non l’aria pulita che non dovrebbe avere prezzo perché aiuta la salute e la longevità. Non c’è lo stress della vita moderna.
E ora di fronte a questo incerto futuro, a Triora, non c’è da essere allegri, né augurare il peggio. Speriamo che la saggezza degli elettori abbia la meglio e vinca davvero il migliore, chi ha più credenziali ed affidabilità, capacità di unire e di scelte lungimiranti. A partire dalle piccole cose: decoro, pulizia, valorizzazione di quanto già si possiede in campo storico, ambientale e culturale.

A MENDATICA GLI UCCELLINI CINGUETTANO:

E… L’ORAFO DI SANREMO STUDIA DA SINDACO

Sarà il primo sindaco ‘foresto’ della storia di Mendatica ? Piero Pelassa, pensionato artigiano tuttofare, piccolo ristoratore con cucina famigliare, di allenamento da sindaco ormai ne fatto tanto da ben figurare ai consessi a cui partecipa, persino oratore con pathos. Il fatto è che dopo la rinascita dell’antichissima Confraternita di Santa Caterina un confratello  (orafo a Sanremo) si sta particolarmente distinguendo per impegno: uomo dell’ottimismo e della fiducia nel futuro di Mendatica dove, con il ‘volo eterno’ degli anziani e di tanti personaggi mendaighini – spesso avrebbero meritato una cronistoria giornalistica a cominciare dal gentil sesso -, la popolazione indigena continua a calare ed incombono nubi nere.

La sorte, del resto, di tante realtà dei nostri monti. Solo nel Cuneese, l’eterno presidente della Camera di Commercio, dr. Ferruccio Dardanello, proprio in questi giorni via Tv, ha annunciato che “tutto il cuneese sta vivendo un grandioso miracolo economico…., addirittura con pochissimi giovani disoccupati….”. Da non credere, tanto è bello aver raggiunto questi risultati.

Certo, a Mendatica i giovani intraprendenti e carichi di entusiasmo non mancano, qualcuno è più scettico. Presto o tardi , comunque, impareranno sulla loro pelle che anche lo sforzo titanico si infrange contro l’impotenza della solitudine. Perchè ? Le nostre zone montane più che di promesse, lunghe decenni e pacche sulle spalle, presenze di ‘big’ e Imperia Tv, alle feste patronali e sagre, avrebbero avuto bisogno di alcune priorità assolute: legge speciale dello Stato prima e poi della Regione,  progetti di sviluppo in grado di creare non assistenzialismo, posti di lavoro. E ancora: interventi radicali sul fronte della viabilità in grado di unire ed avvicinare l’opulenza della Riviera  tra alti e bassi, mai da poveri come accade nell’entroterra montano imperiese e savonese. L’alta Valle Arroscia aveva avuto la fortuna della ‘locomotiva Monesi’ e nel momento del crollo dell’impero dei Galleani, della morte di Armando Lanteri che però aveva pronta l’alternativa di impianti sciistici a Upega; doveva essere il ‘sistema politico’ provinciale e regionale, oltre che bancario, a farsi carico del rilancio, non con mezze misure, con strategie di largo respiro, ovvero investimenti pubblici che poi incentivano quelli privati.

Invece ? La rassegna stampa per fortuna rende testimonianza. Noi umili cronisti di montagna siamo rimasti abbastanza solitari nel testimoniare, stimolare, mettere in guardia che senza una cura da elefante saremmo precipitati: da Monesi lungo la valle, a Mendatica, Cosio, Nava, Pornassio, persino Ponte di Nava, Ormea e sull’altro versante Pieve di Teco. Vedi i dati demografici, occupazionali e del prodotto lordo. E per fortuna che ci sono i centri di assistenza, le cooperative (Pornassio), l’ospizio ed un paio di eccellenze industriali (Pieve di Teco), alcune ottime famiglie di ristoratori ed agriturismo (Montegrosso, Mendatica, Cosio).

A Mendatica un sindaco ‘foresto’ potrebbe sprigionare idee nuove, un pragmatismo di chi vede più lontano di noi montanari. Capace di cavalcare quell’esibizionismo che va tanto di moda, con l’avvento dei media televisivi. Al sindaco, per ora in predicato, non manca neppure la fede e la speranza nel Buon Iddio, l’allegria che si consuma nelle feste, il fare squadra, meglio se in sintonia con cosa vogliono sentirsi dire i concittadini, visto che la residenza l’ha reso mendaighino.

Qualcuno, tra i cinguettii, vedrebbe una figura di garanzia, di esperienza e preparazione (un tecnico, si suole dire), quale l’ex segretario comunale dr. Nino La Manna, anche lui mendaighino acquisito, siciliano di sangue, da sempre il primo tifoso per la valorizzazione della comunità locale. Uno che non dice armiamoci e partite, cerca di dare il buon esempio del fare. Il suo lungo servizio al paese gli ha dato tanto (anche in termini economici e di benessere), in coabitazione di Montegrosso Pian Latte. Chi può negare i benefici ricevuti da Mendatica con un segretario comunale preparato, competente, memoria storica, con un pizzico di sano orgoglio ?

Nel maggio o giugno di un altro anno  si andrà alle urne, non resta che auspicare coesione – un paese diviso non ha voce, perde peso avendone già poco per il numero di elettori –  anche nella dialettica, con oculatezza, sapendo che la democrazia significa riconoscere il valore della maggioranza, meglio se con l’alternanza. Non è vero che chi non condivide l’operato di chi ha vinto deve rinchiudersi in un guscio. O peggio scrivere anonimi deliranti: “Mendatica paese di mafiosi …”.

Solo previsioni da semplici osservatori e se invece alla fine prevalesse la figura di una giovane laureata che in questi anni si è  spesa nella Pro Loco, nell’associazionismo e cooperative ? Purché non si genufletta di fronte a chi vorrebbe far credere che tutti gli altri hanno sbagliato o quasi e d’ora innanzi ci attendono miracoli e il traguardo finale è appena dietro l’angolo. Meglio essere tutti collaborativi senza farsi illudere e coinvolgere negli schieramenti di chi fa politica per professione. La prima busta paga dei neo parlamentari (poco importa, diremmo, se qualcuno ha la terza media o faceva l’impiegata o il magazziniere) è stata di 13. 645 euro netti. Oltre ai bonus: areo, autostrada, autobus e treni gratis, telefono. In Regione gli assessori possono quasi gareggiare quanto ad indennità. Hanno trovato la luna ? no, un pozzo d’oro si. Fortunati loro ! (l.c.)

TANTO PER CAMBIARE LA REGIONE LIGURIA NEL COMUNICATO STAMPA PARLA DI RIPRISTINO DELLA VIABILITA’ SULLA SP 100 ENTRO IL MESE DI OTTOBRE 2018 E CHI ANNUNCIA LA FINE DELL’ISOLAMENTO A GIUGNO. POCO MALE IMPORTANTE E’ VINCERE

COMUNICATO STAMPA REGIONE –……Sarà pronto a fine ottobre, con l’avvio della stagione invernale, il bypass della Sp 100 di Monesi di Mendatica crollata nel 2016 a seguito delle eccezionali piogge abbattutesi sul territorio imperiese il 23 e il 24 novembre e sarà completata, entro l’autunno, l’attività geognostica e di monitoraggio del ponte sul rio Bavera che consentirà l’apertura del collegamento con il Piemonte.  E’ quanto emerso oggi nel corso della riunione nella sede di Regione Liguria, alla presenza degli assessori all’Urbanistica Marco Scajola e all’Agricoltura Stefano Mai e dei tecnici degli assessorati allo Sviluppo Economico, alle Infrastrutture e al Turismo……

 

 

 


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