Hanno lasciato alle loro spalle una vita di guerre vere, bombardamenti dal mare, da terra, dal cielo, tra orrori, fame, malattie, indicibili sofferenze. I più fortunati sono fuggiti da crisi umanitarie, dittature o democrazie fantoccio, sperando (o forse illusi da organizzazioni criminali) di trovare un futuro migliore, oppure non dover convivere con le carestie, non essere arruolati da eserciti o bande che si affrontano per il potere o per la supremazia di una tribù. Poi l’emarginazione per donne e bambini, spesso senza più famiglia, con genitori dispersi o periti sotto le macerie o nel Canale di Sicilia. Altri scampati a ‘viaggi’ orribili nel deserto, testimoni di tragedie ed annegamenti. O ancora, fatti prigionieri, picchiati, ricattati, stuprati. E Alassio ? No grazie ! Noi questi ‘miserabili’ non li vogliamo, portano malattie, mettono a rischio la sicurezza, l’ordine pubblico, il turismo. Per fortuna che Canepa c’è ! Ma non è solo, anzi in buona compagnia.
Eppure il prefetto di Savona, Antonio Cananà, il giorno dell’insediamento, aveva rimarcato il tema caldo dell’immigrazione: “…. un elogio ai 45 sindaci della provincia, su 69, che hanno aderito all’accoglienza, con un’opera di mediazione; è un fatto importante in una comunità civile…”.
E che dire della proposta letta ed applaudita nell’affollato raduno della giornata della Liberazione dal nazifascismo (25 Aprile) quando il giornalista e scrittore alassino Daniele La Corte ha invocato un impegno senza se e senza ma, si suole dire, per un no forte, esplicito, a concedere spazi pubblici a gruppi ed organizzazioni che si richiamano al fascismo, a regimi totalitari. E chi è mai La Corte, invitato dall’Anpi alassina, ma non applaudito, come documenta il fotoservizio di Silvio Fasano, dai presenti sindaco e vice sindaco, Canepa e Rocca. Molti hanno la memoria corta, tanto è vero che in nessun programma, in nessuna manifestazione o incontro con gli elettori, pare si sia parlato dell’argomento o meglio ci sia stato un impegno politico esplicito.
Non siamo studiosi, né esperti di fascismo, né politologi accademici, abbiamo solo ascoltato tante voci indipendenti ed autorevoli sul ritorno al ‘pericolo fascismo’ che si manifesta con capipopolo al governo, col pugno di ferro contro la libera informazione, dunque giornalisti non accreditati dal potere, la carcerazione degli oppositori con imputazioni estrose o infamanti. Lo scenario di paesi a noi vicini, dell’ex ‘cortina di ferro’, dove la xenofobia è in auge, ammantata dalla difesa della Patria, dei suoi valori storici e impedire ‘invasioni barbariche’.
Alassio aveva brillato, in provincia di Savona, quando il suo sindaco, dr. Enzo Canepa, laurea a Camerino, imprenditore del commercio – una moglie che ha vissuto, con un fratello meno fortunato, in una famiglia che era arrivata a gestire tre alberghi e residence – si era pubblicamente ribellato a fare la sua parte nell’ospitalità a profughi. Con fermezza, spalleggiato dal vice sindaco leghista della prima ora (il galantuomo Piero Rocca), non ha voluto sentire ragioni, né fare una pur minima eccezione al dialogo con la prefettura.
E se il prefetto magari credeva fosse un atteggiamento di ‘facciata’, come accaduto in altre località, ecco l’ordinanza sindacale: no e poi no a migranti, siano uomini, donne o bambini, neppure ospiti ‘mascherati’. Gli è costata un decreto di condanna penale, ora in fiduciosa attesa dell’appello. I beni informati sostengono che proprio ad Alassio la ribellione anti-migranti ha trovato l’humus idoneo e ricompenserà con tanti bei voti nelle urne del 10 giugno. Fanno a gara: ‘prima gli italiani‘! E chi non può essere d’accordo ? Però li rigettiamo in mare coloro che sono già presenti sul territorio ed hanno l’obiettivo di raggiungere il centro e Nord Europa ? Facciamo chiudere tutte le cooperative sociali mandando a casa centinaia di persone pur sempre stipendiate ? E’ sacrosanto che il governo centrale deve scoraggiare il traffico di essere umani (prostituzione inclusa che con la Lega al governo e con i sindaci leghisti, vedi Albenga e Genova, non è affatto sparita, se non con iniziali sparate di multe da 400 € inflitte a clienti). Però bisogna individuare chi sono i profughi veri dai fasulli e questo accade con enorme lentezza in Italia rispetto alla Germania, ad esempio. E senza poter rispedire i clandestini indesiderati perchè la maggioranza dei paesi destinatari li rifiuta all’aeroporto. E poi c’è di mezzo la Chiesa di Roma, ci sono anche i sacerdoti stranieri (significativa la presenza nella nostra diocesi).
Alassio che può esibire in Liguria il sindaco ‘ribelle’, diventato ‘famoso’ in tutta Italia (interviste in Tv, agenzie di stampa, articoli, del resto la città resta pur sempre la regina e fa notizia), additato ad eroe coraggioso per il bene comune della sua comunità. Il dr. Canepa che può esibire: “Io unico sindaco condannato per aver difeso i cittadini…”. Proprio quel sindaco che batte, sfogliando l’archivio stampa delle immagini di un altro ‘re fotoreporter di provincia’ (Silvio Fasano), ogni altro collega quanto a presenza a Sante Messe, ricorrenze e feste religiose, mani giunte e segno del Croce, confessione e penitenza prima di ricevere il ‘Corpus Christi’, morto crocifisso. E le processioni ? il guinness di partecipazione (15- 16) spetta al sindaco di Loano (ora ex) Angelo Vaccarezza che però, solitamente, non si avvicina all’ostia sacra.
Al di là delle motivazioni (no ai profughi) emerge una palese contraddizione nei comportamenti di un sindaco, esponente politico di Forza Italia (un passato nella destra), affiliazione alla Massoneria del Goi (con qualche mese di sospensione), un papà in veneranda età e per anni iscritto alla Democrazia Cristiana, un paio di mandati in consiglio comunale. Un sindaco che non segue la linea di buon senso e collaborazione, diciamo noi, messa in pratica da altri colleghi della Riviera turistica di centro destra e non. Pensiamo a Ceriale, Borghetto S. Spirito, l’Azzurra Loano che più berlusconiana di così …; Pietra Ligure (con una sinistra soft dove era presente, da vice sindaco, una leghista diventata neo onorevole (Sara Foscolo, abita a Borgio, lavoro in un ambulatorio medico a Pietra, figlia di un medico di famiglia, ex consigliere Dc a Bardineto); c’è Finale Ligure (centro sinistra), Noli (centro destra), Savona (centro destra), Varazze, non parliamo di paesi dell’entroterra.
Di fronte ad un’emergenza nazionale, al di là del proprio credo politico, di credente e praticante di Santa Romana Chiesa o di ateo, di protestante, di fronte ad un ‘dramma mondiale’, una comunità civile dovrebbe fare la sua piccola parte o chiudersi a riccio ? Forse sbagliamo noi perchè in realtà, come emerge nel clima elettorale alassino, Canepa sapeva che avrebbe ricevuto un generale consenso con la scelta antimigranti.
Non importa se ad Alassio non è ancora stato applicato il Daspo verso incalliti ‘ambulanti abusivi’ nel centro città e sul lungomare, da anni ripetutamente sorpresi dai vigili, multati e denunciati. Ha mai proposto al prefetto espulsioni per chi è dedito all’illegalità ? E se ha ricevuto un diniego, è ricorso al Tar ? Che dire che da oltre un decennio documentiamo solitari la presenza di centinaia, migliaia di venditori abusivi sulle spiagge, tollerati e nell’indifferenza dei Bagni Marini, la lobby più unita e forte (anche economicamente) della città ? Perché in altre località, rare, ci sono gestori di Bagni, bagnini che vietano l’accesso alle loro spiagge a chi vende mercanzie ?
Canepa in sintonia con un altro sindaco, quello di Diano Marina, vecchia bandiera leghista ed estremista su molti fronti. Ed ecco che nei programmi elettorali, nei comizi, negli incontri nei quartieri, frazioni, il ‘caso migranti’ è stato rimosso. Né si parla più di negare gli spazi pubblici agli ‘amici’ dei fascisti.
L’affollato ‘faccia a faccia’ organizzato dal giornale di ‘libera informazione, libera cultura, libera educazione civica e alla legalità’, quale è Ivg.it ed il suo editore, ha visto giornalisti interessati su tanti fronti. Ma nessuna domanda tipo: da sindaco, se eletto, ricalcherà le orme del gran condottiero in tema di divieto assoluto ai migranti? Oppure Alassio dovrebbe fare la sua parte visto che è la cittadina della Riviera con la maggiore presenza di uomini in divisa, tra Comando di compagnia dei carabinieri, commissariato di polizia, corpo dei vigili urbani più numeroso. E che dire se una ‘perla’ economica e turistica dell’Alto Adige, quale Appiano, secondo un servizio Rai, è stato in grado di accogliere ed integrare i migranti (tutti) con contratti di ‘formazione lavoro’ nel settore turismo.
Nessuna domanda, da giornalisti, ai candidati, ormai è tradizione evitarla: scusi quale è la sua ultima dichiarazione dei redditi ? Quanto spende per la campagna elettorale ?
Se qualche curioso volesse rendersi conto di una certa realtà alassina, dovrebbe percorrere poco prima dell’inizio di cena le zone della ristorazione e pizzerie, osserverebbe decine di volti extracomunitari/e addetti ai lavori più umili o camerieri. Mansioni che i disoccupati italiani rifuggono ? Oppure un ripiego per risparmiare sul costo del lavoro ? E già si vedono pure i primi bagnini di colore.
Questo blog che forse resta l’unico strumento informativo locale – con moltissimi limiti – a possedere un ‘archivio stampa’ anche di Alassio politico- amministrativa e di cronaca più significativa, dal lontano 1967, senza pretese di onnipotenza, si dissocia da quanti hanno messo la testa, la mente, il cuore sotto la cenere (incandescente) del dramma dei migranti. A cinque anni dalla morte di don Andrea Gallo, sacerdote che difendeva i più fragili, i poveri, senza fare distinzioni tra ‘italiani e stranieri’ e con il quale non sono mancati momenti di disaccordo, ci sentiamo vicini ai suoi insegnamenti. Don Gallo, ricordato dal missionario, combattente di pace e giustizia sociale, padre Zanotelli, con l’invito ad un’azione civile sulle orme del prete genovese.
Poco importa se trucioli.it resterà confinato ai suoi 12 lettori ed altri potranno ‘riverire’ candidati che elargiscono quattrini per farsi pubblicità elettorale, confidando nel bottino di voti e preferenze grazie a migliaia di ‘navigatori’ di social ‘autorevoli’. Non siamo invidiosi, non c’è motivo di esserlo, né per tornaconto materiale, né per un giornalismo sensibile al mercimonio, alla ‘pancia’ e al ‘populismo’ peggio ancora se xenofobo strisciante. Non siamo mai stati tifosi delle cooperative rosse o bianche che magari fanno ‘commercio’ e sono una minoranza. Restiamo solidali con i diseredati, pensando che anche tanti nostri avi sono stati migranti ed hanno avuto persino una sorte ed un destino peggiore, ce lo ricordano i testi di storia. Vittime di preconcetti, egoismi, sfruttamento. Oggi c’è chi è inorgoglito di stare accanto ai ‘potenti di turno’. Ci sforzeremo di testimoniare, insieme a uomini e donne di ‘buona volontà e carità praticata‘, senza suonare la tromba o per esibizionismo. Per dovere civile e condivisione di valori.
Luciano Corrado
SONO DAVVERO L’EFFETTO DEI RAGGI X QUANTO DESCRITTO
DA UOMINI LIBERI (SAVONA) ? E LETTO DA 333 ELETTORI ?