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Garessio: riaperto l’unico hotel del paese, un successo. Alassio vende azioni autostrada (Albenga-Ceva) fantasma da 51 anni. E Borghetto S.S.-Predosa stop da 30 anni ma spesi 220 milioni per studi di fattibilità

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Garessio era un rinomato centro termale. Oggi le terme vendono acqua ‘curativa’ in caraffe, d’estate pomeriggi di liscio e serate da discoteca all’aperto. Garessio da località turistica della Val Tanaro, si è ritrovata in caduta libera demografica, seconde case vuote o sfitte, attività industriali depotenziate. Resta l’eccellenza dello stabilimento dell’Acqua San Bernardo ed altre tre solide industrie (una farmaceutica). Settembre 2018 con la buona novella: la riapertura della Locanda Ponte Rosa con un team famigliare di quattro persone, uno chef d’esperienza. I primi risultati, dopo il mese di rodaggio, sono all’insegna del successo, sia nel trend di occupazione della camere, sia del ristorante. Anzi nei fine settimana e week end il tutto esaurito è costante. Per Garessio l’augurio di un nuovo inizio di una lunga stagione di prosperità.

La famiglia Salvatico il giorno del taglio del nastro della Locanda Ponte Rosa

Un ambiente caratteristico – riporta uno dei tanti post su facebook – dove si può apprezzare e gustare le prelibatezze nostrane, preparate con arte e genuinità, accompagnati dalla gentilezza e dalla professionalità dei proprietari”.

Inaugurato con il simbolico taglio del nastro e brindisi il 31 agosto scorso, di venerdì (qui non sono superstiziosi), in realtà l’apertura è stata sabato primo settembre, la Locanda Ponte Rosa si trova a fare il testimone augurale di un’inversione di marcia. Finora, uno dopo l’altro, avevano cessato l’attività la decina di alberghi che negli anni rappresentavano il patrimonio ricettivo del paese. Da ultimo, nel 2010, risultavano ancora presenti nella guida ‘ospitalità’  dell’ATL (Azienda turistica locale del Cuneese) il Giardino, 3 stelle,  e Italia, 2 stelle. Garessio rimasta con due ‘Casa Vacanze, di cui una TSA, l’agriturismo (senza ristorante) La Vecchia Cascina e il Rifugio Alpino Savona del Cai.

La Locanda Ponte Rosa esordisce con buone basi e ottime credenziali. Intanto non si tratta di un’attività presa in gestione, ma in proprietà. L’immobile è stato acquistato dalla famiglia Salvatico, composta da papà Giancarlo, garessino doc, 58 anni, dalla moglie Susanna (Susy), dal figlio Davide, 25 anni, da Massimo, 48 anni, cognato della coppia  e dalla compagna che saltuariamente collabora. I coniugi Salvatico con esperienza ventennale in un bar enoteca (Kaverna)  del paese. E prima ancora, con i genitori, gestivano l’albergo Paradiso.

Più che una scommessa – dice Giancarlo Salvaticoè frutto di una scelta ragionata. Abbiamo pensato al futuro del figlio, alla sua passione e alle prospettive di vita. Poi certo si è riflettuto a lungo sulla realtà di Garessio, sull’impegno a tirarsi su le maniche, si suole dire, per noi invece si è trattato di dare una svolta. Qualcuno deve pur iniziare, mandare una segnale di lotta contro la rassegnazione. Ci siamo messi in gioco confidando nelle nostre forze attraverso un percorso virtuoso del fare sistema. Ognuno con il suo contributo concreto. Abbiamo scelto una struttura gestibile a livello famigliare, abbiamo presente sia l’impegno che ci attende, sia le potenzialità che Garessio può sfruttare anche con il nostro lavoro”.

Il primo mese è stato un susseguirsi di soddisfazioni per la Locanda Ponte Rossa. Le camere sono occupate da tecnici e dirigenti delle fabbriche del paese, una, due, tre notti, i turisti del fine settimana, i bikers, enduro, italiani e stranieri. Svizzeri, tedeschi, francesi in prevalenza. Il ristorante, con il richiamo e la professionalità dello chef Paolo Pavarino (vedi in basso il curriculum), con la priorità di esaltare la cucina semplice e del territorio, sta dando risultati di gran lunga superiori alle aspettative. C’è la clientela locale, il passaparola, il buongustaio della Riviera Ligure, della città, che apprezza il corretto rapporto qualità – prezzo e può fare utili confronti .  “Purtroppo l’unico neo, se così possiamo definirlo – ammette Giancarlo è non poter sempre rispondere che c’è ancora un tavolo libero. Di sabato e domenica l’esaurito è costante, il telefono squilla: “….ci spiace, non c’è più posto, tutto esaurito”. Sicuramente non vogliamo farci illusioni, cantare subito vittoria, però credo che con l’impegno, la serietà, la dedizione e passione, con il cliente soddisfatto e che ritorna, ci sia davvero un avvenire. Sia l’inizio di nuove opportunità turistiche per Garessio”.

E con settembre, alle spalle, il nome di Garessio fa ‘promozione’ per l’annuncio del disimpegno di Alassio, regina del turismo balneare del ponente ligure, dall’Autostrada Albenga – Garessio- Ceva Spa, fantasma da record mondiale. A 51 anni dalla fondazione e dalle ipotesi di tracciato, resta solo un Cda che si rinnova (?) ogni 3 anni, un collegio sindacale, ufficio e segretaria. I 52 soci iniziali scesi a una trentina. I dividendi pare non siano più remunerativi. Da qui l’uscita, motivata, di Alassio. E che dire dell’alternativa Albenga – Predosa o Borghetto S. Spirito – Predosa costata 220 milioni in studi di fattibilità ? E che compie, a sua volta, 30 anni e sempre palo ? (L. Cor.)

A GARESSIO UN CURRICULUM  DA INCORNICIARE –  Paolo Pavarino ha frequentato le scuole elementari

Paolo Pavarino chef nostrano del ristorante Ponte Rosa

nella frazione Mursecco, le scuole medie a Garessio, nel 1985 la scuola alberghiera a Mondovì dove si è diplomato nel 1988 con la qualifica di addetto ai servizi alberghieri di cucina. A partire dal 1990 lavora all’Hotel San Michele di Celle Ligure, Hotel Les Jumeaux di Courmayeur (AO), Hotel Villa Camilla di Varazze, Hotel Ligure di Spotorno, Hotel Villargia di Rimini, Baita Monte Pigna di Lurisia, Ristorante La Borsarella di Mondovì. Nel 1997 viene premiato con la medaglia d’oro al concorso “Tartufo d’oro”. Ha frequentato corsi di specializzazione alla scuola superiore di cucina “Etoile” di Sottomarina di Chioggia. Dal 2001 membro del Team Cuochi Piemonte partecipando a concorsi internazionali di Basilea, Salisburgo, Erfurt e in Lussemburgo. Nel 2008 agli internazionali d’Italia di Marina di Carrara è campione nazionale assoluto con il Team Cuochi Piemonte. Nel 2010 si qualifica Campione Nazionale al concorso “Cucina delle Regioni” a Varazze. E’ Campione Nazionale di cucina calda con il Team Cuochi Piemonte nel 2013 agli Internazionali d’Italia a Marina di Carrara. E’ Campione Nazionale di cucina calda nel 2014 con il Team Cuochi Piemonte nella competizione “Sapienze e sapori della cucina regionale” agli internazionali d’Italia a Marina di Carrara . Dal 2003 è  stato contitolare del Ristorante Italia di Ceva.

COMMENTO

COME FRENARE ECONOMIA E SVILUPPO NEL PONENTE LIGURE E  BASSO PIEMONTE

Albenga – Garessio – Ceva esemplare storia all’italiana che non nasconde lotte di potere, né l’ombra di interessi occulti. Semmai specchio fedele dell’incapacità o della mediocrità di un Made in Italy che ha fatto di lentocrazia, burocrazia, del fallimento dei suoi partiti politici storici nati dopo la Liberazione (Dc, Pci, Psi, Pri, Pli) una pandemia inguaribile. E una buona parte di responsabilità non è del governo centrale. Liguria e Piemonte che non hanno saputo fare squadra, si sono autoflagellate, autopunite, autodepresse.  In altri tempi si sarebbe invocato l’uomo forte, capace di decidere. Meglio il ‘governo del popolo’  giallo verde, in vita da pochi mesi, si direbbe,  che produce populismo, esibizionismo anche goffo, esasperazione, toni forti, con risultati tutti da dimostrare.

Certamente la ‘base’ del popolo: Comuni, Province, Regioni, movimenti non hanno brillato in coesione, in una visione dove ci si confronta e poi occorre decidere subito. Invece prevalgono le ‘convenienze’ elettorali dietro l’angolo, il nanismo culturale degli eletti almeno in stragrande maggioranza. Il rinvio delle decisioni, mai verità scomode, primo carburante. A farne le spese è proprio il cittadino, il comparto produttivo che dovrebbe offrire lavoro e posti di lavoro, creare un’economia solida, capace di competere.

Le fabbriche sono pressoché scomparse come la classe operaia, un tempo quasi maggioritaria. Il turismo ‘piegato’ dall’urbanizzazione immobiliare selvaggia (pochissime comunità sono scampate): dal mare, alla prima collina, alla montagna. E tanta massa, invasione da week end. Il turismo del Mittel Europa che aveva fatto la fortuna economica e sociale della Riviera Ligure e non solo (vedi i benefici e lo sviluppo vissuto anni ’70 e ’80 nell’entroterra), ormai in prevalenza sceglie altre mete.

Oggi, in corner, c’è la corsa dal mare ai paesi montani, per cavalcare il cliente dell’outdoor, e- bike, enduro, footingjogging, maratona. Ma come ignorare la ‘palla al piede’, il nostro spaventoso divario, di infrastrutture viarie e ferroviarie con il resto dell’Europa occidentale. Il danno o i mancati benefici che il gap produce, genera in termini di crescita e posti di lavoro. Altro che locomotiva veloce ! (L.Cor.)

MELGRATI, ARCHITETTO, SINDACO DI ALASSIO: VENDIAMO PERCHE’ LE AZIONI ALBENGA – GARESSIO – CEVA SPA NON PRODUCONO PIU’ NE’ UTILI, NE’ DIVIDENDI

Il logo ufficiale dell’Albenga – Garessio – Ceva

COMUNICATO STAMPA DEL COMUNE – 390 mila Euro euro esentasse è il frutto della vendita delle azioni della Albenga-Garessio Ceva di proprietà del Comune di Alassio.

L’operazione, eseguita dalla dirigente della Ragioneria Gabriella Gandino nei giorni scorsi ha portato nelle casse comunali la somma che consentirà l’avvio del primo lotto dei lavori su Passeggiata Baracca.

Si tratta di azioni che da tempo né producevano utili né dividendi – dichiara il sindaco di Alassio, Marco Melgratie di fronte a un deposito infruttifero e bloccato, abbiamo preferito investire in un’opera certa, importantissima per la riqualificazione della nostra città piuttosto che tenere immobilizzate risorse importanti per un’opera certo strategica, ma che con ogni probabilità non riuscirà a vedere la luce, quantomeno in tempi ragionevoli”.

A pochi giorni dall’affidamento dei lavori di Passeggiata Graf – prosegue il primo cittadino di Alassio – stiamo lavorando perché anche l’altra passeggiata a levante possa godere del medesimo restyling: una nuova pavimentazione in basole, illuminazione artistica e un arredo urbano consono e in linea con quello delle passeggiate già rinnovate per dare un’unità di immagine e di stile”. L’intervento riguarderà la piazzetta sul mare a ridosso della chiesa di San Francesco, il tratto verso il Torrione e quello dal Torrione fino al vicolo Morteo”.

COMPIE 51 ANNI LA ALBENGA GARESSIO CEVA

AUTOSTRADA FANTASMA MA CON TANTI SOCI PUBBLICI E PRIVATI

COMPOSIZIONE ORGANI SOCIALI PER IL TRIENNIO 2016-2018

Consiglio di Amministrazione

Luigi SAPPA – Presidente – Giovanni BALOCCO – Consigliere d’Amministrazione – Amelia CELIA – Consigliere d’Amministrazione

Collegio sindacale (Scadenza: approvazione Bilancio al 31 dicembre 2018)

Giuseppe MURATORE – Presidente –
Giorgio MARZIANO – Sindaco Effettivo –
Nicola GAIERO – Sindaco Effettivo –
Daniela TOSCANO – Sindaco Supplente –
Fabio CIGNA – Sindaco Supplente –

Si legge nell’ultimo bilancio postato sul sito della società: “Compensi amministratori €. 5.347; Compentii Collegio Sindacale (a cui è affidata la revisione legale) €. 21.434. Al 31/12/2016 vi era n. 1 dipendente (segreteria) in carico alla Società. Non sono state realizzate operazioni con parte correlate ad eccezione dei Dividendi incassati nel corso del 2016 da Autostrada dei fiori S.p.a. per €. 447.931 e Autostrada Torino-Milano S.p.a. per €. 26.495. Nel sottoporre alla Vostra approvazione il Bilancio dell’esercizio 2015, Vi proponiamo, di deliberare in merito alla destinazione dell’utile dell’esercizio ammontante ad €. 196.631″

LA STORIA IN SINTESI –  La costituzione della Società è datata 11 maggio 1967 con l’adesione di 52 Enti pubblici delle Province di Torino, Imperia, Savona e Cuneo. Sorta come ente propulsore per la realizzazione della tratta autostradale ALBENGA GARESSIO CEVA e il relativo miglioramento della viabilità esistente tra il basso Piemonte e la Regione Liguria. La Società ha sempre operato con azione strettamente sinergica al proprio ruolo istituzionale. In questi anni ha promosso Studi di fattibilità, analisi dei traffici, indagini e ricerche per addivenire al proprio scopo. Continua l’azione promozionale per la realizzazione dei collegamenti viari tra il basso Piemonte e la Regione Liguria e al tempo stesso il miglioramento della S.S. n. 28 e della S.P. n. 582.

Il dottor Luigi Sappa, presidente dell’Autostrada Albenga-Garessio-Ceva è un esperto di ponti e arcate. Dentali, perché fa il dentista.  La storia della Albenga-Garessio-Ceva (Agc) è tutta da raccontare, scriveva Il Fatto Quotidiano con Ferruccio Sansa il 6 maggio 2011. Dopo dopo 51 anni non ha messo giù un centimetro di asfalto. Pensare che il progetto era ambizioso (e discusso): un’autostrada che portasse rapidamente milioni di piemontesi nel Ponente ligure. Senza badare troppo all’impatto nel delicatissimo (e integro) entroterra ligure ? Gli ambientalisti troppo talebani?

Ricordava il presidente Sappa: “Il bello è che all’inizio la società aveva comprato azioni Autofiori. Per questo oggi, senza stipendi né gettoni a presidenti e consiglieri, abbiamo bilanci in attivo grazie ai dividendi reinvestiti. Abbiamo comprato altre azioni di autostrade come Torino-Milano, Atap, Sias. In fondo siamo una società di promozione. Organizziamo convegni e studi. Mica tanti, uno ogni 4 o 5 anni. Così abbiamo un capitale di quasi 4 milioni liquidi, con dividendi annuali di 3/400 mila euro”.

LA CAUSA CON LA CITTA’ METROPOLITANA DI TORINO

Tra gli altri debiti è stato inserito l’importo di €. 780.000 relativo a quanto dovuto alla Città Metropolitana
di Torino per la liquidazione della partecipazione cessata a seguito della comunicazione della medesima
Città Metropolitana di Torino del 4 dicembre 2015.  Inoltre la Città Metropolitana di Torino, ritenendo non congrua la valutazione determinata dal Consiglio di Amministrazione della Società, con atto di citazione del 7 ottobre 2016, ha instaurato un giudizio volto ad ottenere il riconoscimento dell’importo di Euro 1.008.051 per la liquidazione della propria partecipazione e la concessione dell’ordinanza anticipatoria di pagamento. La Società Autostrada Albenga Garessio Ceva Spa si è costituita in giudizio in data 23 dicembre 2016, chiedendo il rigetto della domanda e opponendosi alla concessione dell’ordinanza anticipatoria di pagamento. In particolare, secondo la ricostruzione della Società, le pretese dell’attrice non sarebbero meritevoli di accoglimento, in quanto il valore della partecipazione cessata si sarebbe cristallizzato al 20/27 maggio 2015, allorché gli amministratori hanno determinato e comunicato tale valore, mai contestato dalla Città Metropolitana di Torino. La Società ha inoltre eccepito l’erroneità dei criteri utilizzati per la
determinazione del maggior importo richiesto dalla Città Metropolitana di Torino preannunciando, allo
scopo, il deposito di una perizia di parte. Successivamente alla prima udienza, tenutasi in data 18 gennaio 2017, in data 17 febbraio 2017, il giudice ha emesso ordinanza anticipatoria di pagamento per l’importo di Euro 780.000,00, oltre agli interessi con decorrenza dal 20 maggio 2015.

ELENCO SOCI AL 31 DICEMBRE 2017 . Si legge  ancora sul sito dell’ Albenga Garessio Ceva S.p.a. :” E’ una Società che conta attualmente quarantuno soci che comprendono enti pubblici e privati (SPA ed SRL). Un gruppo solido e affidabile, all’altezza degli obiettivi che la società si è prefissata”.

E L’ALBENGA – PREDOSA E’ SEMPRE IN ITINERE ? NO ! NEL DIMENTICATOIO

Si legge su Wikipedia: “L’autostrada Predosa-Albenga è un’opera infrastrutturale il cui iter autorizzativo è ancora in corso. Ottenuto il via libera sul progetto definitivo, avrà inizio la costruzione del nuovo asse autostradale. Finora è stato approvato un ordine del giorno per lo studio di fattibilità dalla Regione Liguria per il tratto AlbengaCevaMillesimo. La storia di questa autostrada in progetto comincia quando nasce l’11 maggio 1967 la società Albenga-Garessio-Ceva (Agc) con sede a Cuneo dove avevano (e hanno tuttora) azioni alcuni enti pubblici (comuni, province) e anche camere di commercio.

La provincia di Savona prevede questi risultati, una volta completata l’autostrada[1]:

  • 19.000 veicoli / giorno Albenga-Millesimo, 12.000 veicoli / giorno Millesimo-Predosa.
  • riduzione del 44% del traffico totale sulla tratta attuale Albenga – Savona
  • riduzione del 32% del traffico totale sulla tratta attuale Savona – Millesimo
  • riduzione del 22% del traffico totale sulla tratta attuale Savona – Genova

Il costo dell’autostrada solo fino a Ceva per 119 km di cui 77 in galleria, 23 su viadotto e 19 in superficie dovrebbe essere di 6 miliardi di euro[2]. Inoltre nel 2010 si sono dimostrati favorevoli al progetto l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Daniele Borioli, l’assessore regionale ligure ed ex sindaco di Savona, Carlo Ruggeri coinvolgendo nel progetto anche la Lombardia[3].

MA C’E’ CHI HA PROPOSTO IL TRACCIATO BORGHETTO S. SPIRITO – PREDOSA . Le ipotesi di tracciati, le obiezioni e le idee alternative si sono susseguite più volte nel tentativo di individuare la migliore soluzione. C’è chi ha teorizzato una Albenga-Garessio-Ceva, chi ha disegnato un percorso che tocca Calizzano o Bardineto, ma la più gettonata è appunto la Borghetto-Predosa: il tracciato costeggerebbe Verzi (Loano), attraverserebbe borgata San Lorenzo (Giustenice), raggiungerebbe la Val Pora e (con una galleria) passerebbe sotto il Colle di San Giacomo. Da lì interesserebbe Ponte sul Passo (Orco Feglino), Pallare, Mallare, Carcare e Millesimo. Sarebbero necessari 66 km di gallerie, per una spesa presunta che oscillerebbe tra i 2,5 e i 3 miliardi di euro (di cui 220 milioni già spesi per lo studio di fattibilità).


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