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Loano, super sfida in vetta al Monte Carmo. Sport subacqueo: fuori il Circolo Nautico da oasi di ripopolamento ittico e relitto navale C’è la convenzione Comune e Marina Diving

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Sarà posizionato sulla vetta costiera più alta della provincia di Savona l’arrivo della Decathlon VertiKarm Skyrace, la manifestazione podistica organizzata dal settore “Corsa in montagna” dell’Asd Krav Maga Parabellum di Loano con il patrocinio della Regione Liguria, dei Comuni di Loano, Pietra Ligure e Giustenice, del comitato provinciale di Csen e con Decathlon Albenga come sponsor tecnico. La gara si svolgerà il 12 maggio. Sono aperte le iscrizioni. Leggi anche dal giugno scorso il Circolo Nautico di Loano non aveva ancora formalizzato la richiesta di rinnovare la convenzione con il Comune per l’organizzazione delle visite guidate nell’area sottomarina di ripopolamento ittico nello specchio acqueo della cittadina e nei fondali dove si trova il relitto della nave di lusso San Guglielmo affondata dai tedeschi nel 1918. Il Circolo si avveleva di operatori del turismo subacqueo in possesso dei requisiti. E’ subentrata la Marina Diving Center molto attiva, collaborativa, professionale, nella cittadella portuale.

IL PERCORSO

CONTRIBUTI DEL COMUNE ALLE SOCIETA’ SPORTIVE ADERENTI AL PROGETTO ‘EDUCAZIONE ALLO SPORT’

A.D. Pallacanestro Loano (1466,00), ASD San Pio X Pallavolo (694 euro ), ASD Jayogando (694 euro),  ASD Musurakai (747),  ASD Stella Marina  Fitnes (1.934,00),  ASD Centro Arti Marziali ( 1.266,00),  ASD Atletica Arcobaleno (2.426,00),  ASD Ginnastica La Danza  della Fenice (773 euro).

CONVENZIONE IMMERSIONI  GUIDATE ALA RELITTO  SAN GUGLIELMO

E ALLA BARRIERA RIPOPOLAMENTO ITTICO

Il Comune di Loano, nel 1984, ha chiesto ed ottenuto dalla CEE un contributo in conto capitale per la realizzazione di una barriera artificiale sottomarina a scopo di ripopolamento ittico nello specchio acqueo antistante il territorio comunale. La struttura è stata  ultimata nel 1986 nello specchio acqueo  compreso tra i confini con Borghetto Santo Spirito e Pietra Ligure, tra una battimetrica di 6 e 50 m.  cosi come previsto dal regolamento comunitario. C’è stata la  concessione edilizia, registrata all’Agenzia delle Entrate e l’Ufficio Circondariale Marittimo ha emanato un’ordinanza che disciplina le attività nell’ambito del tratto di mare in questione (ma prevenzione e sorveglianza, a detta di alcuni pescatori professionisti interpellati, lascia a desiderare quanto ad impunità e controlli).

Dal 2004 sono consentite visite guidate sul nucleo della barriera di ripopolamento realizzata con strutture di tipo piramide, costituite da 5 blocchi in calcestruzzo  collocati  sul fondale. Uno sovrastante, secondo una schema ben noto, sul relitto della nave San Guglielmo affondata nella prima guerra mondiale dal siluro di un sommergibile tedesco.La lussuosa nave passeggeri era lunga 117 metri larga 20, si trova a 900 metri dalla costa, ad una profondità di 28 metri. Sono ancora visibili le strutture anche se, a causa del recupero dei metalli preziosi,  molte parti sono andate distrutte. E’ frequente incontrare Cernie, Murene, Polpi, Scorfani e Nudibranchi, orate, pesce nostrano sempre più raro e caro. Da qui l’interesse dei pescatori di frodo. La San Guglielmo, varata a Glasgow nel 1911, nel corso della I Guerra Mondiale fu trasformata in trasporto truppe. L’ 8 gennaio 1918 si dirigeva per Gibilterra, insieme alla gemella San Giovanni, sotto la scorta del cacciatorpediniere Bersagliere.

Il Comune aveva chiesto, nella sua qualità di concessionario, l’autorizzazione  per le immersioni guidate. Lo stesso Comune aveva affidato, nel rispetto delle norme  del Codice di Navigazione, al locale Circolo Nautico che ha per statuto anche l’organizzazione, lo svolgimento delle visite guidate, avvalendosi, a sua volta, di operatori del turismo subacqueo in possesso dei requisiti richiesti.

Il dr. Gianluigi Soro, dirigente di Area 4 del Comune, comandante della Polizia Locale (è stato anche in contemporanea ad Albenga) è presidente
dello storico Circolo Nautico di Loano. Vice presidente sportivo Rossi Alberto il decano e per anni anima del sodalizio. Vice presidente vicario
Muscarella Orazio, geometra, titolare dell’impresa edile  Edil Musc Srl, papà dell’arch. Daniela, sede ed uffici in via Delle Peschiere. Tesoriere Segretario, Aldo Genesio, presidente della Cooperativa Arcadia che lavora soprattutto con i Comuni ed enti pubblici. Direttore di sede
Franco Galati Franco. Direttore di spiaggia
Giovanni Rosselli. Il giorno 29 Marzo 2012 si era riunito il consiglio direttivo. Avvicendamento alla presidenza del Circolo, Nicola Fallica nuovo presidente del Circolo Nautico di Loano a seguito delle dimissioni di Aldo Caballini, laurea in giurisprudenza, dirigente dell’Ufficio tecnico – gestione del territorio. Non troviamo notizie nella scuola di libero giornalismo loanese delle dimissioni di Fallica e dell’arrivo del comandante Soro che nel suo ruolo pubblico è chiamato a svolgere compiti anche delicati  e riservati nell’ambito della polizia giudiziaria.

Nel giugno scorso il Circolo Nautico non aveva ancora formalizzato la richiesta di rinnovare la convenzione e già nel 2017, a seguito di richiesta della Marina Diving Center, era stata stipulata con la società una convenzione  per la stagione estiva  e l’interessante offerta turistica delle visite guidate.  La Marina Diving, dopo il ‘via libera’ dal Comune a svolgere il ruolo che prima era del Circolo Nautico Loanese, si impegna ad effettuare la pulizia dei fondali e realizzare foto e filmati da fornire al Comune per il periodo estivo fino al 30 giugno 2019.  Non possiamo precisare chi abbia controllato il rispetto pattuito e dove siano disponibili le immagini citate. L’Ufficio Circondariale Marittimo, che ora ha anche la sede di comando di zona nel porto di Loano (prima era ad Alassio), ha emanato nel tempo alcuni divieti alle attività marittime in corrispondenza e a tutela della zona di ripopolamento.

Nel 2017 è stato ulteriormente disciplinato l’uso di unità da diporto in appoggio all’immersione subacquea a scopo sportivo e ricreativo.  E’ dunque attiva e operante la convenzione con la struttura privata che nel corso degli anni ha saputo crescere, sviluppare l’attività e farne richiamo e meta per centinaia di appassionati subacquei. Ci sarà pure, anzi sono la maggioranza, i pendolari che raggiungono  Loano da  località del Nord Ovest e si affidano ai servizi di Marina Diving (ha cambiato sede originaria dalla zona centrale si trova  nella banchina attigua alla passeggiata). Si tratta di un più che significativo, apprezzabile volano e richiamo. Non porta benefici solo all’attività privata che, manco a dirlo non lavora gratis e deve avere il suo utile, anzi merita considerazione.

Resta il fatto che se si paga utilizzando le strutture sportive comunali, sfugge il motivo per cui  chi svolge immersioni subacquea, a scopo sportivo e ricreativo, debba essere esente e l’ente Comune non avere un introito che può essere destinato alla valorizzazione e promozione di una realtà che non si trova in ogni  località della Riviera. Esistono ad Andora  e Sanremo. Del resto basta passeggiare in porto per rendersi conto delle dimensioni che ha assunto l’attività della Marina Diving, quale sia l’equipaggiamento (anche in termini di costi)  di chi pratica l’hobby. Non conosciamo il ritorno economico nelle strutture  ricettive e dei pubblici esercizi (ristoranti, bar, negozi), non pensiamo che debba trattarsi di élite con adeguata capacità di spesa. E’ pur sempre motivo di richiamo non effimero, non occasionale. Un’attrazione meritevole, utile, che fa la differenza rispetto ad altre occasioni di richiamo e spot promozionali. Qui siamo di fronte ad una semina che nel tempo, se ben curata, moltiplica i frutti. Dunque il quoziente di ritorno economico, ciò che alla fine conta.

Loano ha scelto di applicare la Tassa di Soggiorno, a nostro avviso un pessimo segnale per il settore del turismo che più ha sofferto e soffre nell’industria delle vacanze. E’ vero che gli albergatori, in maggioranza, hanno accettato, ritenendo comunque positiva la ripartizione e l’impiego degli introiti. Altrettanto pacifico che non passa da un balzello imposto ai turisti, rilancio e riqualificazione del prodotto turistico. Non vogliamo pensare male, basterebbe dare una sbirciata agli interessi di alcuni presidenti della categoria della nostra provincia, passati e presenti, per rendersi conto che non sono nelle condizioni ideali di dire dei no, non per partito preso. Troppo subalterni alle alchimie politiche e di potere. Un problematica che non è di oggi, risale nel tempo. Chi non ricorda presidenti provinciali dell’Unione Albergatori la cui famiglia era si coinvolta in attività alberghiera, ma aveva ben altro nel ‘carniere’: operazioni immobiliari e non da quattro lire, aree edificabili. Non solo a Loano e in provincia, fuori regione.

Oppure quel giovane presidente che la famiglia ha in affitto un albergo e lui a dichiarare che tutto sommato le seconde case hanno rappresentato e rappresentano un compendio che ben si coniuga con  il turismo alberghiero. Una mano lava l’altra, importante far venire gente in Riviera. Non vogliamo credere alla malafede, a interessi poco onorevoli, semmai ad una diffusa ignoranza, inesperienza, incapacità, di rendersi conto, anche per esperienze professionali e di vita in giro per il mondo,  cosa ha significato per la nostra Riviera la rapallizzazione, da ponente a levante, con la sola esclusione del borgo di Verezzi. Non a caso si vedano i prezzi immobiliari dei paesi che si trovano nella prima collina; si veda cosa rappresentano in Liguria le Cinque Terre, il mercato del mattone a mq a Varigotti (ha raggiunto 23 mila euro)

Si analizzi come era il turismo prima della cementificazione e come è ridotto oggi, soprattutto nel tessuto alberghiero che doveva avere un ruolo primario e con benefici a cascata. La prima risorsa da difendere: assicurava occupazione non casuale e di cui poco si parla, nonostante ci sia bisogno come il pane. Non è casuale se il nuovo vescovo di Albenga, monsignor Borghetti, proveniente dalla Toscana, ad un domanda, ha risposto che l’unica vera e grande difficoltà che incontra e dover sempre, sempre, allargare le braccia (non posso far nulla di concreto) quando qualcuno si rivolge a lui, alla diocesi, per un posto di lavoro. “Possiamo aiutarli, spesso nel trovare casa, nell’affrontare altre difficoltà della vita, col lavoro niente assoluto….”.

Avevamo in provincia di Savona una rete di alberghi che dava lavoro a 5 – 7 mila persone, era pure lo sbocco per i giovani che frequentano i tre istituti alberghieri. Un’alternativa del resto alla generale deindustrializzazione. Gli alberghi, come documenteremo in un approfondito servizio località per località, sono diminuiti del 70 per cento. Chi ha resistito e chi ha investito sa quanto sia difficile resistere, con quali sacrifici e difficoltà e per quale ragione il settore non attrae investimenti da fuori provincia, o meglio regione. Stanno lontano gruppi di investimento che pure non mancano in operazioni immobiliari di cui si parla raramente e nulla si conosce sugli immobiliaristi ‘incassa e porta via’. E vero che succede anche con le grandi catene di supermercati, almeno danno lavoro costante, una sicurezza. Chi specula, invece, una volta ultimata l’opera, addio.

A quel presidente amico dello ‘sviluppo a gruviera’, a gattopardo, bastava far presente che tutte le località turistiche che hanno resistito all’assalto delle seconde case, dalle località costiere italiane e del Mediterraneo, a quelle montane, il tessuto alberghiero si è moltiplicato, il trend qualitativo (capacità di spesa pro capite del turista) è cresciuto, i benefici si sono ripercossi su un vasto segmento della comunità residente, posti di lavoro inclusi. Ma anche qualità dei tanti chiacchierati ristoranti. Vedasi le stelle internazionali della Michelin, le due o tre guide più prestigiose in Italia, che posizione occupa la nostra provincia. Ogni tanto utile dare pure un’ occhiata all’ultrapopolare Tripadvisor. Vero ci sono molti imbecilli, incompetenti che si credono perfetti gourmet, ma quando si leggono dati di fatto, con tanto di mittente, vale la pena riflettere e perchè succede.

Tra gli albergatori delle aree qualificate e risparmiate da san cemento, sia in Italia che oltre i confini, c’è una gara a rinnovare ed ampliare, realizzare nuove strutture adeguate ai tempi ed alle aspettative di mercato. Anzi i più bravi precorrono i tempi, non si fanno trovare impreparati alla sfida della concorrenza. Citiamo solo l’esempio del Meranese che non appartiene alle cinque meraviglie del mondo e che meglio conosciamo. Negli ultimi 20 anni sono stati realizzati una decina di super hotel a cinque stelle, molti di più a 4 stelle. Da noi invece, carta canta, ci accontentiamo di leggere gli annunci sui gioiosi media locali e dura da oltre tre decenni.

Un turismo che da lavoro almeno otto mesi l’anno. Ma in alcune zone c’è la tendenza ai 10- 11 mesi di apertura. Per far fronte alla forza lavoro ricorrono a cittadini (in gran parte giovani) dell’est europeo, in particolare Croazia, Slovenia, Polonia, Ungheria, Bosnia. Si è creato un circuito virtuoso dove, non sarà tutto da paradiso dei buoni e dei giusti, ma le forze imprenditoriali non sono succube della politica, gli albergatori hanno  voce in capitolo si suole dire. Rappresentativi per ciò che rappresentano nel tessuto sociale, il peso nella dinamica economica.

Nella nostra terra ligure basta passare in rassegna stampa il passato per rendersi conto di disastri irrecuperabili. Veri e propri delitti all’industria delle vacanze, al suo armonico e solido sviluppo. Non abbiamo spazi da competere con la massa della costa Adriatica. Sta di fatto che non possiamo aspirare né a lavorare solo sui numeri, proprio per la configurazione di una Riviera schiacciata tra la sabbia e il suo stupendo promontorio collinoso e roccioso. Nel contempo si è dato  un ‘calcio’ letale al turismo qualificato. Si vive di week end estivi e primaverili affollati, con gli esercizi che devono far fronte ai picchi di lavoro, ci sono i ‘ponti festivi’ più gettonati soprattutto se fa bel tempo, ci sono i 45 giorni del clou estivo.  I Bagni marini puntano sui numeri, più gente c’è e più si incassa, stesso discorso per panetterie, gelaterie, bar (in parte), persino gli introiti nelle casse comunali della voce parcheggi a pagamento. Alassio, Loano, Finale, viaggiano ad a una media di 30- 35 mila euro al mese.

Purtroppo l’esempio di quel presidente miope, non è un’eccezione. Restano i risultati sotto gli occhi di chi ogni giorno vive la realtà e si confronta volente o nolente. E può  accadere che questi personaggi abbiano la fortuna di indossare, eletti dai cittadini, le vesti da pubblici amministratori. Forse una società privata, per piccola che sia, non gli affiderebbe mai il ruolo di amministratore e dirigente. La nostra maturità, il nostro bagaglio informativo, li premia. Promossi ad amministrare un Comune, il suo bilancio spesso milionario, decine di dipendenti, spese correnti che assorbono anche la metà del bilancio, produttività sconosciuta ai comuni mortali. Si pensa all’ordinaria amministrazione, mentre serve la pianificazione del domani, idee e progetti vincenti, per recuperare il recuperabile. I nostri predecessori hanno lasciato città e paesi che hanno dato un avvenire, cosa lasciamo in eredità sociale ? (l.cor.)

 

 


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