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Channel: L.Corrado – Trucioli
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Turismo e montagna al convegno di Loanopoche briciole e almeno c’è chi incita:Aiutiamo i piccoli produttori dell’entroterrae si parli più di dieta ligure come trainante

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Il presidente della Provincia di Savona, Pierangelo Olivieri, giovane avvocato genovese, sindaco a Calizzano, afferma che “di convegni ne ha seguito parecchi, a Loano ho ascoltato le cose più interessanti ed i suggerimenti più concreti”. E’ fiducioso nel “rilancio turistico alberghiero di Calizzano e non ha elementi per intervenire su altre realtà dell’entroterra. Olivieri risponde a domande del vecchio cronista che, dal giugno 1967, di convegni, tavole rotonde, dibattiti, relazioni di esperti, addetti ai lavori, confronti, studi, statistiche, previsioni, né ha seguiti poco più di un migliaio. C’è chi ieri come oggi invita a ‘tirarsi su le maniche’, ‘è giunto il momento di fare sistema e squadra’,  ‘collaborare uniti’, ‘non cavalcare il pessimismo di maniera’. E soprattutto non è vero che ‘tutto è perduto’ quanto a possibilità di risveglio turistico complessivo. C’è chi si impegna, nonostante mille difficoltà, come il dr. Carlo Scrivano, testimone dei tempi e del turismo ligure, e ora sull’onda del Progetto Donne e Futuro con l’avv. Cristina Rossello, eletta in Parlamento, savonese Doc e di successo professionale.

Lavv. Pietro Paolo Giampellegrini, un intervento appassionato e a tutto campo e che ha anche affrontato il tema entroterra e piccoli produttori

C’è la voce autorevole e forse la più appassionata tra quelle ascoltate al convegno di Loano, dell’avv. Pietro Paolo Giampellegrini, segretario generale della Regione Liguria e Commissario Straordinario  a tempo di in Liguria, Agenzia regionale di promozione turistica, un team di 15 persone motivate, professionali, cariche di entusiasmo che “lavorano per la Liguria”.

Intanto bisogna dare atto che con palpabile ostinazione verbale, Giampellegrini è stato l’unico ad affrontare, seppure con i pochi minuti a disposizione degli interventi – testimonianza, il problema irrisolto, che si  aggrava anno dopo anno, di un entroterra  ponentino stremato. Dove neppure la natura da sconti (vedi il dissesto idrogeologico, causato anche  dal bosco e dalla terra abbandonati).

L’entroterra che tutti magnificano a parole, propositi, enunciazioni, terapie. Ma in costante e devastante declino. Di pari passo con un generale spopolamento e poche eccezioni (e non parliamo delle località prossime alla costa che beneficiano dell’edilizia  di ripiego, in parte di nicchia). Parliamo dei paesi di collina e  di montagna ligure, con rarissime eccezioni. Non è neppure il caso di dare un’occhiata al reddito denunciato, alle statistiche che magari non fanno testo, al di là dei pensionati e dipendenti, e qualche piccolo lavoro di ripiego. Parliamo dello stato di salute immobiliare. Case sempre più vuote, costante degrado. Hanno più che raddoppiato rispetto a quelle abitate.  E senza mercato. Anche la montagna ligure aveva vissuto una ‘stagione’ di sviluppo da ‘seconde case’.

La mamma del turismo balneare si era ripercossa pure nelle “vacanze invernali’ della terza età; domeniche  e festività di folla per la visita ai parenti.  Oggi sono rimasti, con il bel tempo, i fine settimana affollati, da ingorghi autostradali garantiti, quasi sparito il cliente alberghiero in bassa stagione: autunno, inverno, primavera. Neppure le ‘seconde case’ gioiscono per affitti da ‘mesi morti’.

Lintervento di Josep Ejarque, seduto il commissario straordinario di in Liguria, avv. Giampelligrini ed il prof. Carmignani chirurgo del Gruppo san Donato di Milano

Non parlerei di turismo degli anziani – ha chiosato l’avv. Giampellegriniperchè a 65 anni siamo ancora nel pieno delle forze, esiste invece l’espansione del turismo tematico, che definisco egoista.  Sta scomparendo il turismo emozionale e generalista. E’ in questo quadro  che dobbiamo valorizzare e vendere ciò che distingue la Liguria e fa la differenza. Una regione che  nonostante la tragedia del Ponte Morandi, quando prevaleva il pessimismo, il turismo si è fermato i primi 15 giorni. ….I nostri clienti  dobbiamo andarceli a cercare e convincere che la Liguria è un’altra cosa e ne vale la pena sceglierla per le vacanze. Anche se non abbiamo ancora un marchio ben definito ed è una follia. Nelle strategie non si può sempre improvvisare, non esistono le mie o le tue opinioni, ma dati di fatto  che bisogna prima di tutto conoscere e far conoscere. Per essere efficaci, efficienti, autorevoli. Da qui l’importanza  della strategia politica di fare sistema, tenendo conto che in tutta Europa il turismo è di competenza delle Regioni”

Giampellegrini è convinto l’agenzia ‘in Liguria’ opera con impegno, ma “non lo sa quasi nessuno che esistiamo“. Poi una confidenza non casuale: “Dovevo avere un ruolo provvisorio, da commissario, per la riorganizzazione e invece sono ancora li. Come condizione ho chiesto alla giunta regionale di aumentare il budget di promozione e marketing territoriale. Ho imposto ed ottenuto di partire dal basso, ovvero dalle istanze dei Comuni, Pro Loco, associazioni di categoria. Ebbene  in barba a chi credeva che la Liguria, dopo la tragedia del ponte, fosse tagliata fuori, deve ricredersi. Abbiamo battuto a tappeto tutte le fiere del turismo, in Italia e all’estero. Pochi sanno che la Svizzera è la terza nella graduatoria  del turismo in Italia. Eravamo presenti alla Fiera di Zurigo dove il 50% degli abitanti non possiede l’auto perchè ha la comodità dei mezzi pubblici….e a Singapore i turisti posso già servirsi di taxi senza autisti. Non sono particolari da trascurare per guardarci attorno, a cominciare dalla Liguria, dalle infrastrutture ferroviarie e stradali del ponente”

Come competere ? Giampellegrini insiste nelle ‘nicchie’: “Pochissimi sanno che siamo la prima regione in Italia per intensità di opere d’arte. Da qui l’idea di organizzare la caccia ‘ tesore  dell’arte’, con tre appuntamenti a Genova e uno a sanremo. Genova è la prima città in Italia  per botteghe storiche e bisogna farlo sapere.”

E poi il tema che cui vede battitori liberi da decenni, fino ad annoiare. Giampellegrini: “Se non aiutiamo i piccoli produttori  dell’entroterra  e che non hanno nessuna sostenibilità economica questi operatori che presidiano il territorio ‘povero’ sono senza futuro. Sono dell’idea che occorra iniziare  a parlare pure di ‘dieta ligure’ come ulteriore ruolo trainante, in sintonia con i piccoli ed eroici produttori, una quarantina, ed è giunto il momento di aiutarli a crescere.

Alle estrremità delle foto Massimiliano Cossu e Alessandro Sciarrone che hanno portato esperienze e testimonianze in campo turistico, promozionale e marketing

L’ESEMPIO ORIGINALE DEL TURISMO IN SARDEGNA –  Massimiliano Cossu,  nuorese quarantenne che ha fondato Portale Sardegna Spa, nel 2001, ricopre il ruolo di Amministratore Delegato e CFO. “Il primo ufficio in una stanza a Milano, lasciata libera da mia sorella, oggi siamo un’azienda  con oltre 40 collaboratori”.  Nel 1997, Cossu si era laureato in Economia delle Istituzione e dei Mercati Finanziari alla Bocconi.  Dopo le prime esperienze come analista finanziario e trader in Cariplo, Credite Agricole e Caboto, ha ricoperto diversi incarichi di responsabilità come business  manager (MPS), product manager (SCM Sim),asset manager (Alma Laghi SA), oltre che come coordinatore della rete dei promotori finanziari product developer all’interno del Gruppo Generali.

In Sardegna Cossù ha puntato  sul turismo di stagionalità diversa da quella balneare. Dopo che tutti i tentativi di allungare la stagione estiva sono falliti e si è pure perso quote di mercato. Cossu: “Intanto il primo comandamento che posso consigliare è fare aggregazione. Non serve il singolo operatore, la singola città. Bisogna sapere valorizzare turisticamente un intero territorio, non a spezzatini. Noi abbiamo iniziato  con il ‘prodotto’, esempio vivere da turista una giornata da pastori, esperienze varie nell’enogastronomia, allargando il sistema di ricettività , imparando a cucinare in sardo, persino imparare la nostra lingua dialettale, offrendo comunque  un’opportunità di vacanza a basso costo. Ho già trovato quattro sindaci che aderiscono al progetto – molto sono le opportunità che ha indicato e tutte in simbiosi con la tradizione sarda ndr – e ai turisti che partecipano a questo tipo di vacanza viene consegnata dal sindaco la cittadinanza onoraria con una cerimonia suggestiva. Vogliamo  portare avanti un educational tra turisti che vivono in comunità, che beneficiano  di una catena  di opportunità convenzionate  e all’insegna della competenza”. (l.cor.)


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