“Parte il treno LOAnoi destinazione 2021… in un paese con giornalismo da operetta e 60 milioni di Ct della nazionale di calcio”. Non è farina del nostro sacco, è la frase estrapolata dalla pagina Facebook del capogruppo consiliare di minoranza Paolo Gervasi tra i promotori della prima assemblea pubblica che si prefiggeva: “Da Voi a Noi, (Ri)Costruiamo insieme la Loano che verrà”. All’appuntamento, un sabato pomeriggio di sole tiepido e passeggiata a mare animata, nei locali della Biblioteca civica, presenti più o meno una cinquantina di Loanesi elettori. Commenta chi è parte in causa: “Oggi qualcosa si muove: temi concreti, proposte. Altro che ” dove eravamo rimasti”! C’è da esultare o da non perdere di vista un centro destra unito, forse capace, proprio a Loano, di raccogliere oltre il 60 %, più del 56-58 su scala regionale (ultimo sondaggio SWG).
E’ la stessa Loano che un testimone di ieri e di oggi, della caratura e dell’esperienza dell’avv. Mario Rembado (sindaco Democristiano dal ’67 al ’74 e dal ’88 al ’93, una corsa da candidato non eletto al parlamento), in un conciso intervento, seduto in platea, descrive: “Vorrei rimarcare due aspetti….il Puc è sempre in attesa…, dove c’era una villetta di tre piani è sorto un edificio di 7, è grave quanto sta accadendo, assistiamo a cose inaudite…Loano che andava in diretta Rai nazionale per i suoi eventi sportivi…anni ’80…ne ricordo ben quattro…era una città piena di vita…siamo rimasti senza un cinema teatro, una sola sala da ballo… impressionante di come siamo scesi in basso….C’è da mettere mano al Piano del Commercio che si non sta aiutando il turismo ed il progresso….siamo all’invasione di cinesi e bazar…vicino a casa mia hanno aperto un negozio dove magari non entra un cliente al giorno….mi domando dove finiamo di questo passo….Credo che Loano sia l’unica città della Riviera che ha permesso l”apertura di un centro commerciale nel suo centro storico….”.
Interloquisce l’ex capogruppo e già candidato sindaco Gianni Siccardi (“…. dimissionario da consigliere per motivi prettamente personali e non politici” tiene a far presente) che sedeva sui banchi consiliari di palazzo Doria quando era un attraente giovanotto, capelli lunghi e ordinati, sorriso e garbo smaglianti. “....Rembado dice sacrosante verità, inoppugnabili, aggiungerei una chicca. Sono riusciti a far demolire un dehor di proprietà comunale, mi riferisco al Tennis Club…una serie di peripezie di mala burocrazia iniziata tra Banca San Paolo, famiglia Panozzo…Comune…..Siamo rimasti senza lo stadio Ellena, con una Gagliardi Loanesi fondata nel 1911, un pezzo di storia della città…e un’altra peripezia con la Loanesi costretta a giocare su altri campi di calcio, ….eravamo la città tappa del Giro d’Italia….. In compenso abbiamo un sindaco che può vantare un attivo di bilancio con sopravvenienze per 3 milioni…. Ci sono i soldi, manca una lungimirante programmazione di spesa. E forse una piccola corresponsabilità è pure nostra che soffriamo di una certa debolezza…”.
C’è chi mette l’accento sul fatto che Palazzo Doria è orfano da tempo di una vera cabina di regia. Non c’è insomma un ‘comandante in capo’ (in senso democratico beninteso) capace del suo ruolo. “Non c’è nulla da fare, inutile combattere – incalza ancora Siccardi – al punto che l’Imposta di soggiorno la usano per chiudere le buche, nei rattoppi stradali, per le palme….la strage di alberi (si è arrivati a spendere 150 mila euro in una sola zona della città ndr)….mi chiedo per quale ragione non ci si rivolga ad una società specializzata di marketing nazionale ed internazionale per promuovere Loano…..confondiamo gli eventi con la cultura….non c’è l’abitudine al lavoro, manca la volontà del fare e mi riferisco ovviamente a chi ha responsabilità di governo locale….”.
Loano dove si spende mezzo milione nel ‘verde pubblico’, non esiste però un regolamento del ‘verde’ e bisogna ricorrere, quando necessario, a quello edilizio. La città che può invece vantare di aver raggiunto il 70 % di raccolta differenziata, città virtuosa “grazie ai suoi cittadini”. Con 7 mila ton (tra carta, plastica, vetro, legno, alluminio) che non producono alcun sconto per i cittadini e l’utile della differenziata è tutto a favore della società appaltante.
C’è chi plaude ai volontari che gestiscono il Museo del Mare (Associazione Culturale Lodanum) che può vantare 20-22 mila presenze annue. Si levano poi un paio di voci critiche all’indirizzo di “una signora che con le sue proteste riesce a mettere in ginocchio il Giardino del Principe dove si svolgono le rassegne musicali e teatrali estive…”. Siccardi: “…credo che sarebbe comunque utile un confronto…per capire, ascoltare…lo scontro o l’indifferenza non portano da nessuna parte….occorre comunque un cambio di marcia…ho letto nello stesso giorno due locandine davanti alle edicole. Una annunciava la stagione teatrale al Moretti di Pietra Ligure, già al tutto esaurito, l’altra di Loano per il Bando di gara il Giardino del Principe…. Utilissima qualche considerazione sui risultati delle due realtà….”.
Tuona Teo Chirico – studi all’Istituto Gallileo Ferraris, il papà era tra le maestranze dello storico cantiere navale di Pietra Ligure, un periodo da direttore al dancing Cabana negli anni d’oro -; il 22 gennaio, nella sua pagina Facebook, ha pubblicato: “Loano e la voce del mare” è lieta di festeggiare oggi un compleanno speciale…… Buon 244° compleanno, Rosa Raimondi per chi non lo sapesse, è nata a Loano il 22 gennaio del lontano 1776 da Giuseppe e Maddalena Conti ed è conosciuta per aver dato alla luce l’eroe dei due mondi, Giuseppe Garibaldi. Attualmente l’associazione culturale “Lodanum” ed il Museo del Mare di Loano, in collaborazione con le scuole “MJD” e “Attimo Danza” e l’Unitre di Loano, stanno creando su questa celebrità loanese di altri tempi un musical completamente inedito (basato su episodi reali della vita di Rosa e del marito Domenico) per sensibilizzare il pubblico loanese e non sul tema. Spesso, su libri e motori di ricerca online, troviamo il nome della mamma di Garibaldi per esteso, ossia “Maria Rosa Nicoletta Raimondi“; il curatore dei fatti storici del musical, nonché coordinatore dell’intero progetto Teo, però, venendo in possesso del certificato di battesimo di Rosa (all’epoca unico documento ufficiale che potesse attestare la nascita dei bambini), ha notato che, di fatto, su di esso è scritto solamente “Rosa Nicoletta Raimondi“. Qualcuno è in grado si spiegarci l’aggiunta del nome “Maria“? Ve ne saremmo molto grati”.
Teo Chirico in assemblea indossa i panni dell’accusatore al punto che “dopo questo mio intervento so che ci saranno ritorsioni, ma non temo più nulla e nessuno, non mi interessa, sono stufo e arcistufo….”. Punta l’indice su più piaghe e di cui non si legge neppure nell’informazione loanese che va per la maggiore, entra nelle case, la più seguita dai giovani. Informa a dovere i cittadini ? Si leggeva Il Secolo XIX e La Stampa, a Loano erano 2 mila copie vendute in edicola di media giornaliera, cronaca di Savona. Da qualche anno primeggia l’informazione targata IVG.it. Capace di un sano giornalismo da inchieste ed approfondimento ? O predilige la gara al ‘lancio’ dei comunicati stampa, copia e incolla, siano comunicati di partiti, associazione culturali o meno, storie di gattini smarriti, cagnolini in cerca di una casa, incidenti in codice verde. Ora sui giornali ‘locali’ c’è poco spazio. Un tempo che pure pubblicavano molte brevi, non sarebbero scesi così in basso nella cronachetta. Con quali conseguenze sul cittadino informato ?
Chirico ricorda che non da oggi proprio il Kursaal, il santuario culturale della città, è “lasciato in condizione pessime, trascurato che più di così non si può…siamo allo sfacelo….Ho perso la vista e mi dedico con tutte le mie forze a far lezione di canto ai bambini, all’Unitre…sono sempre a disposizione di tutti, delle associazioni, come la Croce Rossa, l’Admo….la scusa è che l’edificio è di proprietà demaniale…ma dimentichiamo che qui ha sede anche il Museo del Mare che ha bisogno di spazi, mentre ci sono locali chiusi che non vengono utilizzati….ho le chiavi di tutte le stanze….sapete che vi dico…nella Sala musica ci piove…sono caduti calcinacci dal soffitto…un edificio disastrato….questa altro che vergogna, altro che tacere….”.
E’ ancora Siccardi a prendere la parola: “Ci siamo occupati anche della situazione Kursaal, non sappiamo neppure che sorte ha avuto il progetto per l’ex colonia Città di Torino, senza che nessuno la usi…finirà come al Kursaal…Credo che a Loano manchi un assessore capace di assumersi una sua responsabilità, anziche demandare sempre al funzionario….non va meglio con la città culturale, il Kursaal subisce da anni il disinteresse di chi dovrebbe occuparsene e noi tutti subiamo….”
Una cronaca incompleta, va detto, dove mancano altri interventi, osservazioni, richieste, suggerimenti di loanesi presenti. Assente l’informazione locale, il big IVG.it che ha festeggiato il traguardo dei 50 mila fan, con “la pagina social del quotidiano più letto in provincia di Savona“, in assoluto Loano primeggia (non a caso nel 2019 hanno chiuso pure 4 edicole) e “80 mila persone hanno scelto di avere sulla propria bacheca, ogni giorno, le notizie principali de Il Vostro Giornale” dell’editore puro Matteo Rainisio e del direttore pubblicista Andrea Chiovelli che doveva passare la mano il 31 dicembre scorso per dedicarsi anche alla passione del teatro. Se resterà sulla plancia di comando potrà essere fiero, con il suo staff di redazione (nel rispetto del contratto di lavoro nazionale dei giornalisti ?), di lavorare in un’azienda sana, che risparmia in redazione, fa utili, ” e la pagina di Ivg è il porto dei savonesi, quello che guardano come punto di riferimento.... 75 mila accessi unici nelle giornate tipo“. LOAnoi e Pd sono avvertiti: senza il ‘lasciapassare’ della corazzata IVG, Palazzo Doria resta al solito ‘padrone del vapore‘ che assegna l’ufficio stampa ‘al migliore’ e ha già lanciato la sua prima sfida a suon di muri tappezzati da un’effige che tutti conoscono, in politica da giovincello con i pantaloncini corti. Sempre attratto dalla ‘destra più a destra e perbenista‘. Un Angelo Vaccarezza che comunque deve affrontare forse la sfida più difficile dopo aver lasciato Forza Italia per fedeltà verso l’astro nascente Giovanni Toti con ‘Cambiamo’. Quanti, anche a Loano’ tra i ‘militanti’ di ieri e di oggi, seguiranno i scissionisti ? Si parla della stragrande maggioranza, il condottiero è sempre in sella, in prima fila, non perde processione, manifestazione, occasione per non essere dimenticato.
A Loano, direbbe Ferruccio Sansa, giornalista di sinistra del battagliero Fatto Quotidiano, candidato in pectore di una certa opposizione a Toti, conta e vince la comunicazione che non
scava, non fa giornalismo di inchiesta e approfondimento sale della democrazia, non mette a confronto dati e statistiche di quello che è stato realizzato. Non è ancora venuto il momento di dire basta ? Il potere ha messo radici profonde in una città senza un’idea di progetto, dove l’opposizione non chiede conto della spesa pubblica produttiva, degli investimenti in conto capitale (non ci sono solo i ritardi della passeggiata di levante e del programma opere pubbliche) e non serve spendere in un cinema Teatro che non sia comprensoriale dopo aver perso l’occasione del Cinema Loanese offerto in tutti i modi al Comune dal proprietario dei muri che ora gli rende il doppio dell’affitto annuale di quanto richiesto all’Amministrazione comunale.
Oppure la sorte del grandioso progetto ‘outdoor mondiale’. Non basta cullarsi nel responso del Tar a proposito della gestione dello stadio Ellena. E ancora nessuno ha chiesto i risultati della lotta all’evasione di Tari, ex Ici e Imu; se ci siano sospesi negli incassi da oneri di urbanizzazione; quale sia la sorte finale delle cause che coinvolgono il Comune, le spese sostenute.
Un’assemblea, chi ben comincia (non) è a metà dell’opera, alla quale non sembra si siano affacciati finora volti nuovi, giovani. Eppure ci sono eccellenti risorse. Basta cercarle. Una città che non ha saputo far crescere, soprattutto all’opposizione, una classe dirigente e politica, ma anche di figure professionali ed imprenditoriali. Con le associazioni di categoria peraltro ridotte ai mini termini e all’impotenza, se si escludono i Bagni Marini e Agenzie Immobiliari. Con le minoranze alla ricerca di un candidato senza conflitti di interesse, che non tema di schierarsi con le aziende produttive che possono incrementare posti di lavoro (e a Loano in assoluto è l’industria alberghiera sempre più in difficoltà). Con un’idea coraggiosa di progetto città che dia speranza ai giovani e non sia un libro dei sogni. Praticare l’efficienza dei servizi pubblici. Nell’amministrare il denaro pubblico venga incoraggiata e perseguita la produttività. Si sappia mettere mano al decoro complessivo di Loano turistica, iniziando dalle piccole cose, in centro come in periferia. Con una priorità ai caruggi del centro storico in condizioni pietose. Ad alcuni lavori realizzati e che lasciano a desiderare già pochi anni dopo; vedi le fontane e alcune pavimentazioni.
Una minoranza che faccia tesoro degli errori del passato, afflitta da alcuni marioli con prosopopea di troppo. E non dileggi l’autocritica, perchè non è sempre colpa degli altri, non si è sempre degli incompresi. Più umiltà e meno arroganza, quella che si coglie e fiorisce destra e a manca. Ben venga la frusta e la critica meglio se documentata, con tanto di paternità, con nomi e cognomi. Gli stessi che a volte ricorrono a querele (finora senza successo), minacciano cause civili e maxi risarcimento danni (mai pagati), si rivolgono al garante della privacy per essere stati tirati in ballo. Protagonisti di appalti, gare, concorsi. Non vorrebbero essere citati da un libero giornalismo senza obblighi di riconoscenza. E se si sbaglia nessuna remora ad ammettere e chiedere pure scusa.
Buon ultimo, anche a Loano si può vincere quando non si sbaglia la comunicazione, che deve essere chiara, precisa, creando l’interesse del cittadino verso la buona amministrazione della cosa pubblica dei nostri antenati, verso le classi sociali più deboli, meno fortunate, più dimenticate, senza cavalcare l’invidia sociale. Non perdere, insomma, per averci messo del tuo. Non sarà casuale se il Bel Paese è fanalino di coda in Europa verso la ‘vocazione ambientale’ che invece cresce e galoppa nei popoli nordici, ma persino nei paesi confinanti come Austria, Svizzera e fanno continui progressi elettorali in Germania, poderoso e ricco serbatoio di turisti, e negli opulenti Paesi Bassi.
Luciano Corrado
DALLA PAGINA FACEBOOK DI PAOLO GERVASI GIA’ CANDIDATO SINDACO:
QUEI BANCAROTTIERI CONDANNATI IN VIA DEFINITIVA…
E ad ogni tornata elettorale i professionisti del fumo negli occhi tornano a parlare di turismo, outdoor e poi bolkestein ( parola magica che, tra l’altro – per chi la sa leggere attentamente – non sempre vuol dire liberalizzazione selvaggia). Sono passati 5 anni e gli stessi fanno i ” work shop” ( fa più figo) per riparlare ( ripeto: riparlare) di outdoor , turismo, ecc. Il tutto senza che in questi 5 anni ( slogan a parte) la Regione Liguria ( a parte rare eccezioni territoriali che hanno avuto l’autonoma lungimiranza di muoversi in rempo) abbia effettivamente creato ” turismo indotto dalle attività outdoor). Considerare gli eventi outdoor come prova che in Liguria l’ outdoor è una realtà la dice lunga sulla competenza e le capacità di chi lo afferma. Gli eventi ( che nascono e proliferano grazie alle capacità e impegno delle associazioni di volontariato e/o sportive) dovrebbero essere il volano per far conoscere il nostro territorio. Il che richiede promozione vera, il che richiede capacità di saperla fare. Il che richiede capacità di far percepire al ” mondo” che qui si ” respira ” outdoor ( intesa come qualsiasi attività sportiva e/o ricreativa all’aria aperta) 365 giorni l’anno! Significa ” contestualizzare nella realtà economica delle nostre zone un ” movimento” ( e tutto ciò che ne potrebbe conseguire sotto l’aspetto gastronomico, culturale, ecc) che potrebbe ( e dovrebbe) darci da vivere per tutto l’anno in quanto possiamo godere di risorse naturali non riscontrabili ovunque: clima, mare e, a due passi, un territorio montano ineguagliabile. Sono passati 5 anni e siamo ancora al ” pour parler”. Confidiamo però nelle capacità di quelli che hanno seguito percorsi di formazione ( magari organizzati da bancarottieri condannati in via definitiva).