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Borghetto S.S. ex farmacia comunale. Ricorso al Presidente della Repubblica. E’ finito al Tar. ‘Blocco’ dei soldi versati al Comune. E causa di lavoro in corso

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Borghetto cacciatori di notizie ? Magari ! Non corriamo per far cassa. I cronisti social più accreditati sanno tutto di tutti e forse ritengono che l’autocensura va bene lo stesso. Così tocca al solitario trucioli.it rivelare che pende un ricorso al Presidente della Repubblica, ma finito al Tar, contro la vendita della ex farmacia comunale ceduta all’asta per 1 milione 882 mila €. La story non finisce qui: l’ex direttrice e direttore tecnico della Sael (Azienda speciale servizi attività economiche in liquidazione) ha presentato ricorso al giudice del Lavoro contro il licenziamento in tronco firmato da Farmacia San Rocco Snc di Laura Maria Manzi di Finale Ligure.

di Luciano Corrado

Dalla farmacia San Carlo (ex comunale) di Borghetto S. Spirito farmaci da banco donati in provincia di Savona e un ‘grazie di cuore a tutti!!’ sulla pagina Facebook. A dicembre erano stati donati al Cav di Albenga. Dal 18 febbraio attive le prenotazioni per il vaccino anticovid degli aventi diritto.

La stessa farmacia comunale che con l’Azienda speciale del Comune registrava pure bilanci in rosso e acquistata a gara pubblica con una somma superiore ogni ottimistica aspettativa. Base di partenza pari a 1 milione e 382 mila euro, aggiudicata (5 novembre 2019) alla farmacia San Rocco di Ceriale che ha comprato per quasi due milioni di € e si aggiungono alcune giacenze di magazzino. E oggi è diventata Farmacia San Carlo aperta sette giorni su sette e molti servizi in più.

Come non ricordare chi si prendeva gioco del primo cittadino e dei suoi sostenitori quando si diceva sicuro che quantomeno avrebbe realizzato la somma minima prevista dalla perizia. Ma chi aveva interesse ad acquistare a prezzo da saldo il ‘boccone farmacia‘ ? La direttrice  dr.ssa Bianca Maria Ricci che aveva sempre dato filo da torcere ad ogni tentativo di privatizzazione ? Lei, originaria di Roma, 63 anni, residente a Boissano,  schiva e riservata, non aveva concorso  al ‘diritto’ di prelazione. Cosa che è invece avvenuta (con i risultati che si sono visti) per la ‘comunale’ di Albenga. Il marito di una delle due farmacista è titolare di parafarmacia a Borghetto ed era candidato nella lista di centro sinistra Maritano sindaco.

La signora Ricci  assistita, non da oggi, da un legale combattente, con esperienza e conoscenza dell’humus borghettino: l’avv. Giovanni Sanna con studio a Loano. E sarebbe lo stesso legale che l’assiste nel ricorso al Presidente della Repubblica (causa vendita), ora al Tar e davanti al giudice del Lavoro. Sanna è stato battagliero consigliere di opposizione e candidato sindaco in una lista di sinistra. I suoi sferzanti articoli su trucioli.it confermano.

Tra la dr.ssa Ricci e la San Rocco Snc ci sarebbe pure un piccolo contenzioso per vasi di pregio della farmacia che risulterebbero fotografati in passato, ma la direttrice vanterebbe la proprietà in quanto a lei donati da aziende produttrici che producono ‘collirio’ (la ditta Montefarmaco, colosso del settore). Si tratta di vasi originali e non in commercio; fanno bella mostra in molte farmacie italiane. Considerazione, ordini  e acquisti dai grossisti, poteva farli solo la direttrice. Domanda: le bolle di consegna erano intestate alla persona o alla farmacia pubblica ? Dunque un bene pubblico (anche i vasi) ?  Si parla pure della presenza di un crocifisso, ma su questo si può scommettere che appartenesse ad un privato/a. C’è la storia di due computer di ultima generazione (oltre 4 mila euro). Chi è stato il fornitore ? C’erano conflitti di interesse ? Ne sarebbe rimasto solo uno (il secondo fuori uso): risultanti da fattura e libro  cespiti ? C’erano bonus extra per giacenze di magazzino ?

Ci vorrebbe un giornalismo di inchiesta e vero approfondimento della ‘scuola Ivg.it‘ per ottenere risposte ai quesiti. Almeno per la parte che riguarda il Comune e la società comunale in liquidazione (commissario liquidatore il dr. Andrea Pisano, Alassio; revisore unico dei conti il dr. Silvano Montaldo, ex sindaco di Laigueglia e assessore al Bilancio e Finanze a Savona). E ancora,  l’azienda pubblica ha versato una liquidazione di 97 mila € ?

Dal sindaco Canepa vorremmo sapere: gli risulta il ricorso della ‘direttrice’ al Presidente della Repubblica e che il Comune  abbia chiesto e ottenuto la ‘trasposizione’ al Tar. La prima udienza si terrà a metà aprile. E’ vero che il Comune ha dovuto accantonare  quanto introitato dalla vendita (un bel malloppo di denaro pubblico parcheggiato…) in attesa dell’epilogo giudiziale ? Non è forse questa una vittoria politica di chi (minoranza in particolare) aveva fatto fuoco e ‘deriso’ le rosee aspettative del primo cittadino ? L’iter di liquidazione della Sael si concluderà a fine aprile ?

E come interpretare, all’epoca, che a competere con la ‘San Rocco Snc’, ci fosse un’altra cordata, capeggiata da Carlotta Franchi ( in società con il farmacista Panizza e C. di Albenga – Alassio e che avevano concorso per la comunale di ingauna). Con il gruppo Franchi – Panizza, nell’occasione, anche il titolare di farmacia a Varazze e quella dei Gazzi a Loano. Sbagliare è umano, sta di fatto che l’offerta è stata subito ‘cestinata’ perchè il primo foglio mancante era proprio quello della somma che si offriva. Una mancanza davvero singolare.

Corrisponde a verità che al di là di ogni questione al centro della causa in corso davanti al giudice del Lavoro, la dr.ssa Ricci è stata licenziata in malattia ? Cosa si può sapere di una contestazione sul problema di analisi all’interno della stessa farmacia San Carlo ? Riteniamo che, a sua volta, il privato  San Rocco Snc non debba rivelarci nulla che ledano la privacy.  Né quale decisione  assumerà qualora il giudice disponga il reintegro della dr.ssa Ricci e la giustizia amministrativa (Tar ed eventualmente Consiglio di Stato) accolga il ricorso contro la vendita con gara.

Per la piccola esperienza di 53 anni di cronaca in questa provincia (e ora nel ponente ligure e Basso Piemonte) c’è da concludere che avere a che fare con enti pubblici ( e società partecipate) resta un terno al lotto per il privato investitore. Peggio senza sponsor. Ogni azienda privata che si rispetti e con i bilanci in ordine rischia di finire in un girone infernale, mentre c’è assoluto bisogno di certezze e tempi rapidi nelle decisioni. Non è il caso neppure di invocare interessi inconfessabili o zampini elitari.

All’avvocato  Giovanni Sanna che ha collaborato con questo blog, lasciamo la libera scelta professionale di precisare o dare informazioni di pubblico interesse. A noi lo sconforto di esercitare un mestiere in una realtà diffusamente omertosa. Testimoni diretti ogni qual volta ci troviamo ad alzare un velo anche su interessi leciti, ma che meritano risposte in ossequio alla trasparenza della cosa pubblica. Borghetto non è un’eccezione. Anzi doveroso dare atto che quando (poche volte) abbiamo chiesto chiarimenti al sindaco è seguita una sua dichiarazione. Senza la pratica altrettanto diffusa: rispondo ma niente nomi.

Esiste in questo angolo di Liguria il giornalismo d’inchiesta ? che affronti politici  e politicanti, ‘capipopolo’ nei partiti, che magari possono contare su ‘confraternite’ che hanno diritto di esistere ed oggi più ‘assiepate che mai’. A meno che prima o dopo ci sia un magistrato (a Berlino) impegnato a indagare per una ‘notizia di reato’. Com’era accaduto agli inizi degli anni ’80. E Il Secolo XIX era stato l’unico quotidiano italiano a pubblicare in anteprima ‘le liste massoniche’, ufficiali e deviate (‘formaggiari’).  Nomi e cognomi, ruoli, provenienza. Non per pubblico ludibrio. Un diritto ad essere informati, a conoscere eventuali intrecci di interesse. Il ruolo dello Stato democratico. Come venivano assegnate posizioni di comando in enti pubblici. Il ‘rito’ di appalti e consulenze. Nomine di primari e dirigenti ospedalieri. Alzare un velo d’acciaio oggi è possibile, auspicabile, grazie alla ‘buona stampa’ o se volete ‘amica’: I cronisti scomodi portano fortuna e credibilità ? E’ probabile che alla maggioranza degli elettori vada bene ciò che passa il ‘convento’. E ieri come oggi si trovino in campo  ‘fratelli giornalisti’. Non è un reato.

Luciano Corrado

Vedi la Corte dei Conti camera di consiglio del 20 gennaio 2020

a proposito dello stato finanziario e vendita della farmacia comunale –

II.6 Alienazione farmacia comunale
Il Piano prevede l’alienazione della farmacia comunale, gestita dall’Azienda speciale
SAEL (interamente detenuta dal Comune) con introito stimato in euro 1.500.000, destinato
interamente all’estinzione anticipata di mutui contratti con Cassa depositi e prestiti.
Invece, le entrate derivanti dal piano delle alienazioni immobiliari, deliberato dal
Consiglio comunale in data 29 novembre 2017, non sono state considerate, in via
prudenziale, ai fini del percorso di riequilibrio.
Dai bilanci degli esercizi 2016, 2017 e 2018 dell’Azienda speciale SAEL, gestore della
farmacia comunale (chiusi i primi due in utile, rispettivamente per circa 22 e 29 mila euro;
il terzo in perdita per poco più di 5 mila euro) la Sezione aveva tratto conferma
dell’opportunità, alla luce della ridotta redditività, dell’alienazione ovvero, in alternativa,
di una incisiva azione di riorganizzazione gestionale della farmacia.
La relazione dell’Organo di revisione evidenzia che, nel corso del 2019, il Comune ha
concluso la vendita della farmacia comunale, ad un prezzo superiore rispetto a quanto
originariamente previsto, raggiungendo l’obiettivo principale su cui si fonda l’intero Piano
di riequilibrio. In particolare, in data 25 settembre 2019, con determinazione n. 1037, il
Comune ha approvato l’avviso d’asta pubblica, che, in data 8 novembre, determinazione n.
1219, è stata aggiudicata provvisoriamente al prezzo di 1.882.233 euro, importo
comprensivo del valore della titolarità e dell’avviamento commerciale. Il 4 dicembre 2019,
con determinazione n. 1374, il Comune ha disposto l’aggiudicazione definitiva.
In data 19 dicembre 2019 è stata poi predisposta apposita perizia, volta a scorporare
l’avviamento commerciale, attribuibile all’azienda speciale SAEL (euro 261.000, somma,
peraltro, da retrocedere al Comune a seguito della liquidazione dell’azienda speciale), dal
valore della titolarità della farmacia (euro 1.621.233). In data 24 dicembre 2019, come si
evince dalla reversale allegata, il Comune ha incassato la somma di 1.621.233 euro.
Per effetto della vendita il Comune può optare, precisa il revisore, di destinare l’entrata
(come previsto nell’originaria formulazione del Piano di riequilibrio) alla parziale
estinzione dei mutui in essere (sopportando le penali connesse all’estinzione anticipata)
ovvero di avvalersi (come previsto nel bilancio di previsione per il triennio 2019 – 2021 e
fermo restando l’obbligo di destinare il 10% delle entrate nette all’estinzione anticipata di
mutui, ex art. 56-bis, comma 11, del d.l. n. 69 del 2013) della facoltà, introdotta per il triennio
2018-2020, di finanziare con le entrate da alienazione di beni le quote capitali dei mutui o
prestiti obbligazionari in ammortamento nell’anno o in anticipo rispetto all’originario piano
di ammortamento (riducendo in misura rilevante gli oneri finanziari che graveranno sui
bilanci futuri ed anticipando il ripiano del disavanzo di amministrazione residuo, che, al 31
dicembre 2018, era pari ad euro 872.368 euro).

 

 

 

 

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