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Albenga, Pietra, Borgio e Valmaremola: attesa fino a 3 anni per 100% reflui al depuratore di Borghetto. Il Cda dei dimissionari. Lotte politiche e incognite nel nuovo Protocollo d’intesa

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Era il 26 novembre 2020, l’assessore all’ambiente Gianni Pollio: “Oggi è iniziata la depurazione dei reflui di Albenga, grazie al nuovo e moderno impianto di viale Che Guevara (attraverso il passaggio preventivo alla stazione di viale 8 marzo) a sua volta collegato con il depuratore di Borghetto S. Spirito. Un risultato di fondamentale importanza per l’ambiente, il territorio e per il nostro mare”. Albenga che smaltisce, depura, tratta il 70 %  (?) dei reflui nel moderno impianto borghettino. Mentre Pietra Ligure depura solo il 30 %. E non ha ‘rubato’ l’assegnazione della Bandiera Blu per le sue spiagge ed acque pulite. E stanno peggio Borgio e i 3 comuni della Valmaremola.

di Luciano Corrado

Una constatazione anche alla luce del recente ed atteso ‘Protocollo d’intesa’ (con alcuni interrogativi  conseguenti a paragrafi del testo) firmato tra i comuni che aderiscono al Consorzio Acque Ambientali Spa (che trucioli.it ha pubblicato lo scorso numero e riproponiamo a fondo pagina). Un documento che dovrebbe fissare precisi ‘paletti’ nei tempi di completamento lavori (condotte) e messa a regime di depurazione tutti i reflui che riceve da tutti i comuni consorziati.  C’è tuttavia un punto fermo che è sfuggito, per importanza, anche all’articolo di trucioli.it conseguente alla mozione del consigliere di opposizione Mario Carrara di Pietra Ligure (Vedi…..). Nel testo si indica come tempo massimo di ‘fine opera’ (trattamento del 100% dei riflui provenienti da Albenga a Borgio Verezzi) il termine massimo di tre anni.

Come riporta il punto 7 del protocolo: “ tutti gli interventi di collettamento e di adeguamento descritti in premessa possano essere completati e collaudati entro 3 (tre) anni dall’entrata in vigore del presente Protocollo, in modo da consentire entro tale termine l’integrale conferimento dei reflui provenienti dai comprensori di Pietra Ligure, Borgio Verezzi e della Val Maremola.”   Dunque non solo fine lavori, ma il necessario collaudo.

Albenga, senza voler tifare per rivendicazione campanilistiche e del tutto fuori luogo, è tra le città che hanno aderito al Consorzio con sede a Borghetto, in un secondo tempo, dopo Ceriale e dopo i ‘soci fondatori’: comprensorio loanese prima e poi pietrese.

Albenga ha corso di più, è stata più brava di Pietra Ligure e Borgio ? Parlano i fatti o meglio i riflui trattati e depurati come emerge da comunicati stampa ufficiali corredati da immagini.

Impianto di depurazione di Borghetto: ‘Quasi acqua da bere’ osservava un imprenditore di acquedotti interpellato da Trucioli.it nei giorni scorsi per altre problematiche; elogiava soprattutto la tecnologia d’avanguardia raggiunta nella realizzazione dell’impianto borghettino. E che una volta completato potrebbe, sempre ad avviso dello stesso ‘tecnico’, essere utilizzato anche da Alassio che avrà non poche difficoltà a perseguire il progetto di un depuratore proprio in Regione Sant’Anna.

Il 28 gennaio 2019 il sindaco Melgrati dichiarava ai media: “Si tratta di un primo passo fondamentale per il miglioramento della qualità dell’ambiente marino ma anche propedeutico alle successive fasi necessarie alla chiusura del ciclo di depurazione. Nel mio secondo mandato, a dire il vero, avevamo appaltato addirittura il depuratore completo con una ditta che se lo era aggiudicato, ma poi la politica provinciale e regionale di sinistra è intervenuta stoppando tutto, proponendo prima la scellerata soluzione Villanova e poi quella di Borghetto, il cui depuratore scopriamo oggi che non è in grado di soddisfare tutte le esigenze”.

Torniamo ad Albenga che può vantare oggi di depurare un buona fetta del suo sistema fognario e un addetto ai lavori  riferisce che ‘scarica in mare solo nei casi di picco, ma a giorni un ulteriore ampliamento  del depuratore di Borghetto dovrebbe consentire  un regolare e costante conferimento del 70 per cento dei reflui”. Un risultato più che significativo ed importante che giocoforza mette in luce, ma non ce ne sarebbe bisogno, il grottesco ritardo raggiunto dai comuni di levante (Pietra e Borgio, Val Maremola). Al di là delle ripetute ‘minacce’ di azioni legali conseguenti a ritardi e nonostante i molti milioni già versati.

E si aggiunga, come trucioli.it aveva già scritto, la difficoltà ad accelerare i lavori di realizzazione della nuova condotta che attraversa l’intero abitato di Loano (via Aurelia) con tutti i disagi che ne conseguono per una viabilità già caotica. Con assoluta noncuranza da parte della Polizia locale e dell’assessorato competente, si pensi solo al mancato presidio alle rotatorie principali nelle ore di punta, nei giorni di mercato settimanale, all’intasamento aggravato da parcheggio selvaggio nello spazio di fermata dei bus di linea, costretti ad occupare l’intera corsia dell’Aurelia per far scendere e salire i viaggiatori.

Per non parlare di cosa accadrebbe se i lavori iniziassero in stagione estiva. Ci ripetiamo senza timore di smentite. Siamo, da anni, nel tratto più intasato dell’Aurelia da Savona ad Andora. Nella città che ha sacrificato alle seconde case il progetto di ‘Aurelia bis’ previsto in uno dei suoi piani regolatori. Loano che ha più passaggi a livello, anche ai due ingressi  principali (da levante e ponente) e che nei tre sottopassi veicolari non possono transitare grossi automezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco nel caso di gravi emergenze.

Non è tutto qui lo scenario della Depuratore story che viene da lontano. Come ignorare che Borghetto S. Spirito, senza un impianto da ‘miracoli’, rischia di diventare un brutta copia di quanto accadeva negli anni ’60 e ’70 con la mega discarica di rifiuti di Magliolo che serviva  molti comuni della provincia dopo che erano state dismesse, chiuse, le discariche di immondizia nei vari comuni; ognuno in pratica aveva la sua. Cosa è successo a Magliolo in termini di inquinamento lo ricorderà chi non è più un ragazzo. I costi  miliardari del risanamento pagati dalla comunità tutta. I disagi per un parte di quella comunità collinare poi baciata da operazioni edilizie speculative.

Il sindaco Canepa

Borghetto all’avanguardia, si ripete, quanto a moderne tecnologie del Depuratore consortile. Il sindaco Canepa sbaglia quando si dice preoccupato per il ripetersi di casi (e segnalazione di cittadini e villeggianti) a proposito “di miasmi e cattivi odori.” Chi può garantire che il mega impianto, sotto la pressione massima dei volumi d’acqua nera, non ripeta ad esempio le annose problematiche di Savona ? Che però, utile aggiungere, è assai più vecchio. Si aggiunga  che a Savona sono stati investiti milioni proprio anche sul problema miasmi, ma la situazione critica si è solo affievolita. Si riuscirà a rimediare in toto ? Borghetto trae la sua economia unicamente dal prodotto turismo, dalla sua ‘gruviera’ di seconde case, dai nuovi insediamenti residenziali che hanno  solo subito rallentamenti. Il ‘rischio miasmi’ nella Borghetto turistica non può essere neppure dubitato. Ci vogliono certezze, certezze. Sarebbe una responsabilità tremenda, dunque serve massima trasparenza oggi più che mai.

NON SOLO DIFFICOLTA’ NEI LAVORI. LA SERVIZI AMBIENTALI SPA ALLE PRESE CON DIMISSIONI E LOTTE POLITICHE TRA I SOCI, IN PARTICOLARE LOANO E BORGHETTO CHE DETENGONO LE MAGGIORI QUOTE

L’avv. Barbara Balbo presidente della Servizi Ambientali Spa

Il presidente della Servizi è l’avv. Barbara Balbo, vice presidente Barbara De Stefani, avvocato loanese (dal gennaio scorso il coordinamento provinciale di Savona di Fratelli d’Italia, con il commissario Claudio Cavallo, l’ha nominata responsabile del dipartimento “Legalità, sicurezza e immigrazione”); il rag. Santiago Vacca, già sindaco. Tutti e tre designati da Borghetto S. Spirito. Il Comune di Loano ha designato l’Amministratore delegato avv. Vittorio Savona e il geom. Giacomo Cacace.  La nomina da Vacca e Cacace dovrà essere quanto prima ratificata dall’Assemblea dei soci del Consorzio, mentre si rincorrono voci che potrebbero non essere confermati. Si parla di una regia che porterebbe al no di Loano, Pietra e Ceriale. Che ruolo ha il dominus Angelo Vaccarezza ? dopo che si era pubblicamente proposto con ulteriori sacrifici ai suoi tanti impegni politici ed amministrativi. Non è più in sintonia con il ‘vecchio’ compagno di partito e già tesoriere Vacca ?  

PIETRA E CERIALE SENZA RAPPRESENTANTI NEL CDA – Con molto riservatezza e senza echi mediatici

Il dott. Giuseppe Russo dimissionario dal Cda

(non c’è da stupirsi) ci sono state anche le dimissioni del rappresentante del Comune di Pietra Ligure, il dott. Giuseppe Russo che nel 2014 era nella lista di Valeriani sindaco ed esponente di Forza Italia dell’area vaccarezziana ma non fu eletto.  Il rappresentante di Ceriale (come trucioli aveva tempestivamente dato conto suscitando molte ire per la pubblicazione della lettera di dimissioni), dott. Alessandro Delfino aveva lasciato nell’agosto 2020 (titolo: Vergogna top alla Servizi Ambientali….). L’amministrazione comunale cerialese di centro sinistra si è accodata all’andazzo e nel ‘silenzio perfetto’.  Nessuna reazione. Chi proporrà ora, a quasi un anno di distanza, la giunta del rinnovamento dei due Luigi: Romano sindaco e Giordano vice sindaco ?  Perlomeno Loano e Borghetto hanno puntato su Santiago Vacca e Giacomo Cacace. 

Il rag. Santiago Vacca

Pensiamo solo se una società privata con un bilancio annuale milionario per volume d’affari  e dipendenti dovesse navigare tra un dimissionario e l’altro come finirebbe. A quale sorte sarebbe condannata.  Qui ci troviamo di fronte ad una Spa pubblicata, in mano a politici e ciò che resta di alcuni partiti, che ha quali unici contribuenti i cittadini tenuti a versare le quote di depurazione sulle bollette dell’acqua potabile che consumano come utenti. Non parliamo, non è il caso, delle ‘bollette pazze’ o recupero arretrati in molti casi per omessa bollettazione. Con interi condomini morosi (tassa di depurazione omessa inclusa).

IL ‘PROTOCOLLO D’INTESA’ TRA I COMUNI CONSORZIATI CHE I MEDIA LOCALI NON HANNO APPROFONDITO E NON C’E’ DA SCANDALIZZARSI. I LORO  LETTORI SI ACCONTENTANO-
C’è un elemento a nostro avviso che lo caratterizza quanto ad interpretazione. E a discapito della chiarezza ? Dove si evidenzia una differenza non di poco conto tra “adeguamento PROVVISORIO” del depuratore di Borghetto ( che sarebbe in corso” ed “adeguamento DEFINITIVO” ( che è ancora da iniziare) che consentirebbe di mettere a regime la depurazione del 100% dei reflui. Fermo restando che la segreteria d’ambito dell’EGATO pone la condizione che il conferimento dei reflui possa essere fatto “solo e soltanto” DOPO che siano stati fatti i lavori di adeguamento dell’impianto di depurazione. Per cui tutto quello che venisse già conferito sarebbe “abusivo”( ?).
Si presumo che “l’adeguamento PROVVISORIO” di cui non si sa in che cosa consista e del quale si parla una volta soltanto in tutto il protocollo alla lettera “f”, sia un mezzo per regolarizzare quanto già venisse conferito, ma, comunque, in contrasto con tutte le prescrizioni contenute i  tutti gli altri articoli.
Trucioli.it evidenzia in giallo, per i lettori interessati: Protocollo d’intesa depuratore evidenziato.
Luciano Corrado
RASSEGNA STAMPA: COMUNICATI  DEL COMUNE DI ALBENGA
Albenga il nuovo impianto di via Viale Che Guevara

Il 31 maggio 2021 il Comune di Albenga, con comunicato stampa, informa: “Albenga verso la depurazione completa: dismissione del depuratore frazionale di Salea. Il Comune compie un ulteriore passo verso la depurazione – al 100% – dei suoi reflui. La Giunta, giovedì 27 maggio, ha preso atto del progetto, precedentemente commissionato all’ing. Gallea, relativo alla dismissione del depuratore frazionale di Salea che diventerà esclusivamente stazione di rilancio verso l’impianto di viale Che Guevara (attraverso il passaggio preventivo alla stazione di Viale 8 marzo) a sua volta collegato con il depuratore di Borghetto Santo Spirito.” “Il progetto complessivo che prevede la dismissione dei tre depuratori frazionali presenti sul territorio (Salea, Bastia e Campochiesa), dell’ammontare di 717.524,34 euro, sarà trasmesso al Gestore Unico Acque Pubbliche Savonesi per la prosecuzione dell’iter autorizzativo e per la relativa copertura finanziaria.

Afferma il sindaco Riccardo Tomatis: “Il percorso verso la depurazione del 100% dei reflui di Albenga continua. Dopo il risultato del collettamento del 70% dei reflui di Albenga al depuratore di Borghetto Santo Spirito raggiunto lo scorso novembre 2020, come Amministrazione abbiamo deciso di continuare a lavorare per completare il percorso verso la depurazione totale dei reflui. A tal fine abbiamo affidato all’ing. Gallea incarico di realizzare il progetto relativo il collettamento anche di Vadino (tale progetto è già stato presentato ad APS per il completamento dell’iter autorizzativo) e similmente stiamo facendo con il progetto relativo alla dismissione dei 3 depuratori frazionali, a partire da quello di Salea. Per la nostra città arrivare alla depurazione completa dei propri reflui è di fondamentale importanza, sia dal punto di vista ambientale che per i risvolti turistici che questo risultato porterebbe con se.”

UN PASSO INDIETRO AL 26 NOVEMBRE  2020, COMUNICATO STAMPA-

È stato acceso l’impianto primario di trattamento dei reflui sito in viale Che Guevara che, da oggi, sarà attivo e tratterà tutte le acque fognarie di Albenga levante Centa. “Questo è un risultato molto importante per Albenga. Era impensabile per un Comune come il nostro non depurare i propri reflui” con queste parole il sindaco Riccardo Tomatis comunica quella che è una vera e propria svolta epocale per la Città delle Torri. Se fino ad oggi, infatti, gli scarichi fognari finivano in mare, da questo momento in avanti saranno trattati e convogliati a Borghetto Santo Spirito per il completamento della fase di depurazione così come stabilito dal protocollo d’intesa tra il Comune di Albenga e Servizi Ambientali firmato lo scorso 20 dicembre 2019.

Dopo la visita del sindaco Riccardo Tomatis, accompagnato dall’Assessore all’Ambiente Gianni Pollio e dal consigliere Raiko Radiuk, all’impianto di viale Che Guevara durante la quale il direttore generale di Servizi Ambientali Paolo Paganelli ha illustrato il funzionamento dello stesso, il primo cittadino: “Sono molto soddisfatto della messa in funzione dell’impianto. Naturalmente nelle prossime giornate saranno ancora messi a punto alcuni aspetti tecnici, ma, sulla base dei primi riscontri e del funzionamento dello stesso, possiamo dire che, probabilmente, da questo momento in poi non smetterà più di funzionare e Albenga avrà la sua depurazione”.

Il sindaco di Albenga con il direttore generale della Servizi Ambientali Spa Paolo Paganelli

Tutto l’impianto è dotato di un sistema di automazione e telecontrollo che permette agli operatori di controllare, in ogni momento, le fasi della trattazione. Innovativo e altamente specializzato, inoltre, il sistema di aspirazione e filtrazione dell’aria che permette l’eliminazione di tutti i cattivi odori. Anche l’impatto acustico, grazie alle tecnologie adottate è, di fatto, irrilevante.

L’assessore all’ambiente Gianni Pollio sottolinea: “Oggi è iniziata la depurazione dei reflui di Albenga, un risultato di fondamentale importanza per l’ambiente, il territorio e per il nostro mare. Continueremo questo percorso che ci auguriamo possa portare il nostro Comune ad ottenere la bandiera blu con tutti i risvolti anche turistici che porta con sé”.

Il direttore generale di Servizi Ambientali Paolo Paganelli spiega: “Abbiamo avviato la fase di collaudo di tutto il comparto, sia del collegamento tra Viale Otto Marzo e Viale Che Guevara, sia il rilancio all’impianto di depurazione. I riscontri sono estremamente positivi. Abbiamo ancora qualche verifica tecnica da fare, ma certamente proseguiremo a trattare i reflui in maniera continuativa”.

Conclude il primo cittadino: “Un ringraziamento particolare va al nostro ufficio tecnico e all’Ing. Lauretti e all’Ing. Vacca per aver preso a cuore questo progetto che non ho timore di definire epocale per la nostra città, finalmente il 70% di Albenga sarà depurato e stiamo lavorando alacremente per un prossimo collettamento del quartiere di Vadino.”

 

 

 

 

 

 

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