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Pietra L., testamento fratelli Pellegrini: colpo di scena. Enrica e Pietro di Tovo da ‘mandanti’ a ‘eredi’ ma il ricavato del patrimonio immobiliare ai missionari

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Era un testamento annunciato e molto atteso. In ballo un ingente patrimonio immobiliare soprattutto, tra Pietra Ligure, Giustenice e Magliolo. Il solo valore stimato al catasto degli immobili censiti sfiora 2 milioni 700 mila €. In realtà, a parte boschi e terreni impervi, senza valore di mercato, tra ville e villette sul Trabocchetto, alloggi,  garage, box, una volta venduti, con aree coltivabili e uliveti  inclusi, siamo di fronte ad un moltiplicatore di valore e di  ricavato finale multimilionario. E buona notizia il ‘malloppo’ maggiore della vendita andrà a tre ‘entità’ religiose missionarie in India ed Etiopia.

E’ stato Egidio Pellegrini, deceduto all’ospedale di Albenga il 31 ottobre 2020, pochi mesi dopo il fratello Luigi (Momi), a scrivere a mano mezza paginetta, con le sue ultime volontà testamentarie  (il 29 agosto 2020), annullando “ogni precedente disposizione”, nominando ‘eredi universali’ (e  prima ancora  ‘mandanti’, il primo luglio 2020), Enrica Accame e Pietro Bastianello di Tovo San Giacomo. (vedi giurisprudenza in merito……) . 

Le condizioni fisiche di Egidio erano peggiorate in conseguenza di un brutto male, nulla lasciava pensare che sarebbero precipitate.  Colpito anche da un concatenarsi di eventi luttuosi. La morte della compagna di una vita e poi del fratello. La sorte ha voluto che pochi giorni prima del ricovero avesse ricevuto nella villa dove viveva con personale di servizio, la visita di due persone, mai identificate, e che presumibilmente in quella circostanza avesse contratto il Covid che come, complicanza ulteriore, ha causato un quadro clinico letale. E dire che ancora un anno prima a Pietra Ligure era solito spostarsi in motorino.

Ebbene ora tutto quel ben di dio di proprietà Pellegrini, per sua espressa volontà verbale, una volta venduti tutti i beni con l’assistenza di un notaio,  i ‘mandanti testamentari’ riceveranno una ‘ricompensa’ per il lavoro svolto all’incirca del 10 %. mettiamoci anche stima conquistata nel tempo e un rapporto fiduciario mai tradito. Nel frattempo Enrica e Pietro dovranno far  fronte a molti impegni seri, grattacapi, problematiche, incombenze (pensiamo solo all’Imu, Tari, tasse di successione) e a quanto pare pure a chi, dopo anni,  reclama crediti  dai fratelli deceduti. La parte maggiore dell’eredità, dicevamo, è destinata in vera beneficenza, opere di bene verso i più bisognosi: missionari nel mondo; neppure un euro alla chiesa diversamente dalle attese di molti conoscenti. Più esattamente a beneficiarne due missioni operanti da tempo in India, una in Etiopia, oltre un paio di associazioni di volontariato locali. C’è inoltre la volontà che sia realizzato un ‘gattile’ dotato di 50 mila €. di eredità.

Trucioli.it si era ampiamente occupato con tre articoli della morte dei due fratelli Pellegrini e delle prime voci, con qualche certezza, sul loro patrimonio, frutto in gran parte di eredità parentali. ( il 13 novembre 2020, il 3 dicembre 2020 il 10 dicembre 2020).

Egidio Pellegrini morto a 82 anni, ex direttore di grandi alberghi soprattutto all’estero

A parte la notizia filtrata allora del presunto esecutore testamentario (la rag. Enrica Accame), ora siamo ai ‘mandanti’ e agli eredi universali, ovvero si coinvolge nel testamento olografo, registrato dal notaio La Cava, il 5 novembre  2020, anche il marito di Enrica, Pietro Bastianello.

C’è  da rimarcare che le volontà testamentarie  di Egidio Pellegrini hanno smentito voci e previsioni di questi mesi. Con non poche sorprese. Come quella della destinazione a tre missioni che operano nel mondo (India e Etiopia) alle quali ogni anno, come documenta il modello ‘730’, Egidio Pellegrini (morto a 82 anni, dopo una vita da direttore d’albergo e da possidente anche per eredità parentali), destinava dai 30 ai 50 mila € attraverso bonifici bancari. Nella stessa denuncia dei redditi  figuravano altre donazioni ad associazioni locali (una è quella del dr. Paolo Foscolo). Tra i beneficiari, contrariamente a quanto si ipotizzava, nulla è stato lasciato alla parrocchia o alla chiesa di Piazza la Pietra per la quale Egidio aveva dato come benefattore una somma per il portone e l’ingresso. Si aggiungano 25 mila euro per il debito del fratello con l’ospizio e relativa beneficenza compresa.

Il desiderio di Egidio si può sintetizzare così. Quando non sono più in vita il mio patrimonio (e quello ereditato dal fratello  morto pochi mesi prima) dovrà essere messo interamente in vendita; l’intero ricavato diviso tra i beneficiari da lui indicati a Enrica e Pietro. Ebbene oltre alle tre

Luigi (Momi) Pellegrini morto a 75 anni

missioni e alle due associazioni no profit,  ha fissato in 250 mila Euro la somma da versare alla sorella della sua convivente, entrambe cittadine tedesche e 50 mila euro  alla nipote  pure tedesca. E ancora, 50 mila euro per la creazione di un gattile, impresa non facile da realizzare, da qui la possibilità che il beneficiario finale sia un’ente no profit che si occupi appunti di gatti e della loro assistenza. Una somma finale infine, sempre per volontà testamentaria, affinchè per una cinquantina d’anni si provveda, sempre seconde le ultime volontà di Egidio,  a portare fiori e mantenere le tombe di famiglia a Tovo San Giacomo e Pietra Ligure.

Da quanto è stato possibile sapere è dal 2000 che lo ‘studio Accame-Bastianello‘ segue gli interessi dei fratelli Egidio e Momi, quest’ultimo dopo il ricovero nella residenza protetta per anziani di Pietra Ligure  (Al Soccorso) aveva per ‘curatore giudiziale’ un legale  di Albenga. Momi non avendo lasciato disposizioni testamentarie, unico erede è  rimasto il fratello. Momi con una pesante situazione debitoria anche con l’Agenzia delle Entrate; si tratterebbe di un’esposizione complessiva di almeno 100 mila euro. E che dovranno essere saldati.

C’è da aggiungere che nel 2007 i due fratelli avevano provveduto alla divisione dei beni di famiglia. C’era un mutuo per l’edificio di ‘Piazza Vecchia’ con una rata da 1500 euro al mese. Non aveva mai subito importanti lavori di ristrutturazione se non nella facciata esterna. Lo stabile di 3 piani di cui trucioli.it ha scritto e che ospitava al piano terra attività commerciali. Una riguarda un’oreficeria finita in fallimento e poi bar. Si aggiunga che è in itinere una proposta di acquisto immobiliare  per intero dell’edificio in questione di Piazza la Pietra 5-6, controfirmato da Egidio Pellegrini in data 30 agosto e 2 settembre  2020. Due mesi prima il decesso.

L’edificio in Piazza Vecchia che Egidio Pellegrini ha venduto poco tempo prima di morire a 650 mila € ad un torinese, tramite un’agenzia immobiliare di Pietra Ligure, senza avere il tempo di fare l’atto notarile.

Il preliminare sottoscritto da due acquirenti (Stefano e Giampiero M.) per il tramite la consulenza di un’agenzia immobiliare di via Matteotti a Pietra. L’immobile è composto dal piano terra e da vendere è rimasto un locale commerciale di 67 mq in affittato dal dicembre 2019, al primo piano un appartamento di 142 mq (libero),  un appartamento al piano ammezzato di 39 mq. affittato, un appartamento al secondo piano di 96 mq, affittato,  al terzo piano un appartamento di  65 mq.  affittato, oltre ad altre porzioni immobiliari come  lastrici solari e sottotetti. Il prezzo complessivo fissato dalla ‘proposta di acquisto’ destinata  a contratto  preliminare  di compravendita, fissato in 650 mila euro;  100 quale caparra confirmatoria,  saldo dal notaio  per 550 mila euro.  L’atto avrebbe dovuto essere stipulato  entro il 30 giugno 2021. La proposta di acquisto è stata regolarmente registrata.

A questa realtà immobiliare si aggiungano un immobile  a Giustenice, piano terra di 20 mq, 6 immobili a Magliolo in via Staricco, 5 immobili in via della Libertà a Pietra ligure, 1 immobile in via Francesco Crispi, 4 in via Soccorso, 10 in Viale della Repubblica, 20  in via Morello dove aveva l’abitazione principale  Egidio Pellegrini.  Sette i terreni (pascolo, frutteto irriguo, incolto produttivo) nel Comune di Pietra Ligure, tutte zone a servizi comunali  adiacenti il camposanto, due i terreni a Giustenice (prato e uliveto), oltre una quarantina gli appezzamenti di terreno (5 soli uliveti) a magliolo la maggioranza dei quali censiti a  bosco ceduo.

Momi prima di essere ricoverato abitava in un alloggio di proprietà in via Morello. Nella vecchia casa di famiglia  si trovano ancora mobili antichi, posate d’argento, non c’è più invece traccia di medaglie d’oro che pure risultavano tra i preziosi. Pellegrini che tra gli avi c’è chi è passato alla storia e poteva esibire un ricco medagliere e di cui trucioli.it (vedi…….) aveva ricostruito la storia. (L.Cor.)

LE PROPRIETATA’ IMMOBILIARI

IMMOBILE VENDUTO CON COMPROMESSO UN ANNO PRIMA DELLA MORTE IN CENTRO STORICO A 650 MILA €

ALL’INTERNO IN CONDIZIONI PIUTTOSTO PRECARIE E QUANDO ESIBIVA IL CARTELLONE VENDESI

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