Dalle pagine imperiesi del Secolo XIX abbiamo spesso letto, in passato, le condizioni disastrose delle strade provinciali, quanto a manutenzione e persino mancato sfalcio di erba e taglio di rami che invadono la strada, cunette intasate, come casi di massi e pietrame ai bordi della carreggiata. Tutti ‘ostacoli’ che agli automobilisti impongono di invadere la sede stradale o visuale ostruita. Il rischio di un scontro. Che potrebbe avere, malauguratamente, gravi ed irreparabili conseguenze.
di Luciano Corrado
Chi paga ? Chi è chiamato a rispondere ? E’ vero che se in Provincia arrivasse una segnalazione istituzionale di allarme potenziale (es. da parte del Comune, dei Carabinieri ora pure Forestali) la prima reazione immediata potrebbe essere la chiusura dell’arteria ? Manleva dalle responsabilità. Accade anche questo- e spesso i politicanti professionisti o meno fingono di ignorare- nella provincia Ligure che in passato deteneva in Provincia il record di figure apicali, dirigenti, arrivando a quota 17. Poi sottoposti ad una robusta e salutare sforbiciata. E non abbiamo elementi a sufficienza per sostenere o meno che il depotenziamento delle Province (non autonome) è stato salutare, lasciando all’ente alcune mansioni: Le più ‘pesanti’ sono edilizia scolastica, le sue condizioni strutturali e soprattutto la rete stradale con il suo impatto popolare. C’è bisogno di investimenti, c’è l’assedio frane e smottamenti (forse il record di chiusure alterne spetta a Mendatica, se non abbiamo fatto male i conti siamo a 14 ordinanze provinciali di interventi urgenti di lavori).
A quando una politica generale di vera prevenzione ? Si dirà, Scajola neo presidente, ex potente ministro, fama di ‘uomo del fare’ e della ‘concretezza’, pragmatico quanto basta, ha trovato una pesante eredità a proposito di ‘strade provinciali’ (ma pensiamo pure all’emergenza ‘rifiuti’, al costoso trasferimento a Vado Ligure). Imperia dei record quanto al -dissesto scongiurato in extremis della ‘pubblica’ Riviera Trasporti. Aggiungiamo che si vive alla giornata, alla buona sorte, l’emergenza idrica e non solo causa odierna siccità. Per anni la gestione acquedotti pubblici ha segnato il peggio della ‘buona amministrazione’ con tariffe ora basse, ora esagerate, con mancati incassi e morosi alle stelle.
Trucioli.it riporta l’ultima notizia in ordine di interventi (vedi a fondo pagina), ma il tratto di provinciale tra la fine nord dell’abitato di Rezzo e i confini di Molini di Triora ‘grida lo stato di allarme’ si direbbe. Eppure a quanto pare non crea neppure allarmismo. “Qui sono di casa – è stato
riferito – giornalisti e cronisti imperiesi…“. Perchè si deve preoccupare, interessare il nano Trucioli.it.?
E il tre sindaco Renato Adorno cosa può dire ? “Non sono assolutamente interessato a polemiche, la situazione è quella che tutti conoscono e possono vedere. Per non discolparmi ma è possibile rendersi conto che abbiamo dato la priorità al tratto più frequentato da Pieve-Lavina a Rezzo, lo sfalcio sempre ad opera di volontariato ed ovviamente ci sono stati interventi provinciali per gli smottamenti e messa in
sicurezza.”.
Chiediamo: Avete inviato ‘segnalazioni ufficiali scritte’ alla Provincia per il tratto pericoloso oltre il paese ? Il sindaco: “Preferisco non entrare nel merito, non è il caso di aggiungere problemi a problematiche serie, credo di aver sempre fatto l’interesse del paese ed il responso elettorale lo testimonia”.
Nessuno vuole disconoscere i meriti, ma almeno si provveda allo sfalcio dell’erba, al taglio dei rami, a rimuovere alcuni massi sulla corsia di marcia. La Provincia non dovrebbe sottrarsi. E c’è da chiedersi: in caso di sinistro, auguriamo mai grave (ferite o morte), sussiste o meno una corresponsabilità come concausa ? Ci vuole sempre il morto in Italia per smuovere giornali e autorità competenti, compresa la Procura della Repubblica ? Ci fossero almeno installati cartelli per limitare al minimo la velocità (30Km), segnalare il costante pericolo ‘intralci’ !
Tutto questo succede quando il cronista di trucioli.it, sabato due luglio, quasi alla vigilia della grandiosa manifestazione di Sciaccarèe outdoor, ha percorso la provinciale da Rezzo fino al ‘bivio’ deviazione che conduce alla Azienda Agricola Donati ma anche al passo frequentatissimo della Mezzaluna percorrendo una strada sterrata (non provinciale).
Il sindaco è preoccupato dal fatto che si tratta dell’unica arteria di sbocco del paese, a Sud Pieve di Teco, a nord il più lontano ‘Molini di Triora’. Ma anche felice dal fatto che da un ‘accordo di programma’ ci saranno investimenti importanti proprio sulla arteria provinciale con previsione inizio lavori nel 2023.
Come sta per essere portata a termine la ‘zona rossa‘ nella frazione di Cenova ricca di ‘tesori’ storici e sapienti artigiani/e che cesellano la ‘pietra nera’. Di recente c’è stata una trasmissione Tv di Rai 3 Liguria, proprio da Cenova dove sono stati realizzanti importanti lavori di messa in sicurezza e soprattutto prevenzione. Il sindaco può annunciare che presto dovrebbe essere revocata la ‘zona rossa‘ che ha ‘colpito’ in particolare 6 famiglie, su un totale di 24 residenti. Peccato che la Rai pubblica abbia ignorato che in ‘zona rossa’ è finito anche l’hotel Negro- Ristorante Cavallini di proprietà e gestione di un professionista dell’hotelleria e della ristorazione, dopo un sapiente e costoso lavoro di ristrutturazione di un immobile medioevale che esalta l’antichità di questa terra nobile. Tra armonia e il fascino di madre natura. (Luciano Corrado)
BENVENUTI NEL PAESE DOVE I BAMBINI GIOCANO ANCORA SULLA STRADA: RALLENTARE !
‘SAPORI DEL BOSCO’: LA TRATTORIA CHE COMPIE 87 ANNI
AI FORNELLI LA GIOVANE MANUELA FERRARI DI PIEVE DI TECO
La prima licenza per esercizio del commercio risulta richiesta il 27 gennaio 1927 e vidimata dall’Ufficio del Registro di Pieve di Teco. Poi la licenza rilasciata nel 1938 a Nicola Trucchi fu Prospero classe 1877 per la vendita di ‘vino, liquori ed altre bevande’. Firmato il Podestà del Fascio.
Dal 2019 il locale rimesso sapientemente a nuovo e che in precedenza era anche locanda (proprietà Paolo Saldo di Rezzo, pensionato dell’Autofiori) è stato rilevata da Manuela Ferrari che ha fatto esperienza anche nell’omonimo storico panificio pievese. La sua ricetta preferita non è fatta di ‘cucina creativa’, non sono ‘piatti non elaborati’: Un menù del giorno, più ricco di portate nei settimana e festivi: 25-30 euro dagli antipasti ai dolci. Può capitare si gustare anche la specialità di lumache alle ligure. La semplicità dunque, sinonimo di ‘salute a tavola’.
ARTICOLO DEL SECOLO XIX DEL 11 LUGLIO 2022
a firma di Giorgio Bracco
Prosegue il programma di asfaltature, varato la settimana scorsa dalla Provincia, di parte delle principali strade dell’entroterra ponentino. I lavori riguarderanno, a partire da oggi, Val Prino, Valle Argentina e Valle Armea. La prima serie di interventi è fissata lungo le arterie provinciali di Dolcedo, Prelà e Vasia (strade 39, 40 e 41) per un importo complessivo di 100 mila euro. La risistemazione delle carreggiate sarà curata dall’impresa Icose di Cisano sul Neva (Savona) e coordinata dai geometri Marco Clemenzi e Ferdinando Pedicalo: si concluderà, salvo intoppi, nel giro di una quindicina di giorni.
Lo stesso periodo di tempo verrà impiegato anche per i lavori che, sempre a partire da oggi, sono in programma in Valle Argentina e Valle Armea, sulla Provinciale 48 di Badalucco e 55 di Baiardo. Il costo totale, in questo caso, sarà di 150 mila euro. Se ne occuperà l’impresa Fognini di Sanremo con direzione affidata ai geometri Roberto Barla e Davide Grinetto. Il piano di asfaltature approvato dall’amministrazione provinciale aveva preso avvio, sette giorni fa, dalla bassa Valle Arroscia e da Monesi. L’operazione di restyling si era concentrata su alcuni tratti della Provinciale 12 nella zona di Gazzo, frazione di Borghetto d’Arroscia, sulla Provinciale 4 ad Aquila d’Arroscia, sulla Provinciale 78 tra Aquila d’Arroscia e Borghetto d’Arroscia. Importo complessivo 100 mila euro e conclusione già avvenuta.
Da martedì scorso, invece, l’impresa Boero di Pornassio ha iniziato la riasfaltatura di diversi segmenti della Provinciale 100, dal piazzale di Monesi sino a San Bernardo di Mendatica. Alla conclusione dei lavori, prevista entro la settimana in corso, sempre sulla stessa strada cominceranno gli interventi della Saisef di Garessio nel tratto compreso tra San Bernardo di Mendatica e il bivio con la Statale 28 a Nava. In questo caso conclusione prevista per fine luglio. Costo totale 300 mila euro.
Sono infine in corso di avanzata esecuzione altre asfaltature in Valle Impero, affidate all’azienda Aicardi di Chiusavecchia per una spesa di quasi 106 mila euro: le opere sono in procinto di essere finite sulla Provinciale a Bestagno, frazione di Pontedassio, Colle d’Oggia al Colle di San Bartolomeo, Provinciale 99 a Pontedassio, Provinciale 29 a Chiusanico.
L'articolo Rezzo strada provinciale 17, ovvero incuria e stato di pericolo. Chi ne risponde in caso di disgrazia? 2/La trattoria compie 95 anni grazie a Manuela 3/Cenova: presto stop a zona rossa per 6 famiglie proviene da Trucioli.