Che strano Bel Paese ! Nel mese di luglio su Facebook si leggeva: “Per fine attività vendesi: 300 posti gabbia per coniglie fattrici. 2000 posti gabbia per conigli ingrasso. 2 silos da 70 quintali CAD. 1 per granaglie. Se possibile in un unico blocco”. Cosa nascondeva l’insolito annuncio commerciale ? Una notizia da approfondire ? Trucioli.it legge e rinvia.
di Luciano Corrado
Poi la pausa agostana. Passa il tempo. Non abbiamo redattori. Finchè ai nostri giorni un comunicato sul sito ufficiale del Comune di Toirano annuncia la chiusura dell’Agriturismo “LA FERLA”. Forse il locale più frequentato del paese. Prescelto per ricorrenze di pranzi e cene. Una grave perditra, un vero peccato, ma un doppio peccato è stato quello di ignorare col silenzio perfetto la sorte finale dell’Agriturismo Monte Acuto. Qui esisteva un’azienda commerciale che è stata pioniera. Unica in Liguria per allevamento intensivo di conigli. E non solo. Tra leccornie di carne a km 0. Dal produttore al consumatore e da piatto nostrano.
“Eravamo davvero dei pionieri – racconta il capofamiglia Ivo Calcagno, moglie, figlia e figlio- ma nel 2019 abbiamo iniziato a precipitare. Non perchè andavano male gli affari. Eravamo passati infatti da una piccola azienda agricola zootecnica nata nel 1974 con allevamento di conigli, cinghiali, lombrichi, alla realizzazione di 5 appartamenti per vacanze (tra il 2000-2008), ad azienda agrituristica con tre strutture distinte di 450-380-750 mq, oltre a 50 mila mq di terreno dove ci sono alberi d’olivo e in un primo tempo si coltivava anche verdura in serra. Non potevamo certamente lamentarci, in piena stagione collaboravano due dipendenti e soprattutto c’era un buon afflusso turistico, anche quello organizzato dei visitatori in pullman che arrivavano dalla Francia. Vorrei aggiungere che dopo tanti sacrifici, pur senza sentirci degli eroi, nel 2021 siamo riusciti a far fronte ed estinguere i mutui a cui eravamo ricorsi”.
Qual’era il quantitativo di conigli in commercio ? “Con l’allevamento intensivo, con qualcosa come 9 mila conigli, ci affidavamo per la commercializzazione a Ginetto Briozzo di Mereta (Calizzano) che serviva una clientela da 2.800-3.000 conigli al mese.”
Pare superfluo rimarcare che l’attività era l’unica in Liguria per la sua dimensione e alla quale ricorrevano negozi di alimentari, alberghi, ristoranti, colonie, commercio ambulante. E ora fanno affari gli allevatori- produttori del Basso Piemonte, una realtà economico- commerciale che sta sempre più penetrando nel ponente ligure in settori vari (vino e prodotti ortofruttticoli), non escluse le banche molto interessate al savonese e all’imperiese.
Ancora Ivo Calcagno. “Non credo di aver mai preteso trattamenti di favore – osserva il toiranese -, ci siamo semmai sforzati di progredire e migliorare. Ad esempio passando dal trattamento intensivo a quello di qualità, meno numeri per un prodotto più nostrano. Con Coldiretti e Campagna Amica abbiamo intrapreso la vendita diretta dal produttore al consumatore. Con trote e polli ruspanti. Era il 21 luglio 2021 quando abbiamo chiuso il ristorante e successivamente (2023) cessato anche l’allevamento”.
Il coniglio, una specialità culinaria della nostra Liguria di ponente, dell’entroterra, delle vallate. Per decenni, senza dubbio, il ‘piatto’ più popolare e consumato dal mare ai monti, oggi assai meno in Riviera mentre continua a farsi onore servito a tavola e buonissimo se cotto con maestria (e non riscaldato) nei locali collinari, di campagna, dei piccoli paesi.
Come funzionava l’allevamento, dalle nidiate al consumatore ? Ivo Calcagno: “C’erano tre zone. Quella del parto, della nidiata, dell’ingrasso. Un misto di maschi e femmine. Queste ultime di due qualità Nuova Zelanda e California. Accoppiate con maschi di Borgogna e Fata Perlata. 85 giorni di crescita prima di finire sul mercato. Assai di più, fino a 130 giorni, quando siamo passati, dal 2000, alla produzione di alta qualità. Si produceva anche salciccia e altre ‘specialità’ singole destinate ai buongustai. Nel corso degli anni abbiamo avuto con una certa frequenta ispezioni e controlli dell’Asl e dei carabinieri del Noe. Mai un verbale, né contestazioni, qualche consiglio sempre ben accetto.”
Cosa è accaduto di grave da far precipitare le cose, distruggere un’azienda modello, le tante auspicate attività imprenditoriali del territorio. “Credo – si infervora Calcagno – che di sangue marcio, come si suol dire, me ne sono fatto abbastanza e vorrei metterci una pietra sopra. Dovrei parlare ed esibire documenti per ore. Se mi sento una vittima ? Ebbene sì, non posso però dare una spiegazione razionale se non quella di essere diventato un cittadino inviso all’Amministrazione comunale e alla sua burocrazia. Un giorno del 2006, arriva un controllo della Polizia provinciale. Fanno una serie di rilievi, compreso lo scarico delle acque nel torrente dell’allevamento di trote. Esito finale dell’ispezione: un verbale con una sanzione amministrativa di 70 mila Euro. Oltre a strascichi penali. Con l’accusa di inquinamento ambientale. Il verbale per la normativa finisce negli uffici comunali. In pieno Covid la sorpresa delle sorprese. Dopo cinque anni (22-4-2020) il Comune mi notifica l’avviso di pagamento, 70 mila € appunto”.
Non è questo il momento di narrare invece un altro contenzioso tra Comune e l’imprenditore agrituristico. Una lite di giustizia amministrativa (Tribunale civile, Corte d’Appello, Tar e Consiglio di Stato, spese legali, sentenze, ordinanze) per una strada che ‘mio padre – dice Calcagno – nel 1974 aveva firmato come comunale e non vicinale ad uso pubblico come invece ha sostenuto l’Amministrazione comunale. Si tenga conto che lungo la strada ci sono anche problemi di sicurezza e si è imposto il divieto al transito di automezzi superiori ai 75 quintali, pensiamo ai camion di mangimi che rifornivano l’allevamento, con una portata (peso lordo e netto) di gran lunga superiore, dunque una grave handicap e danno all’azienda.”.
Conclusione ? Calcagno, classe 1947: “Sono riusciti a distruggere un’azienda pionieristica, mi ripeto, unica in Liguria, non ho più animali, mio figlio che si occupava del ristorante fa un’altro mestiere fuori casa, mia figlia si occupa solo delle camere. Io faccio qualche lavoretto, mi rodo il fegato a pensare e ho raggiunto l’età delle pensione chiedendomi sempre chi e perchè è stato tanto ottuso (e non mi riferisco ad una sola persona) a sottrarre al paese e alla comunità una fiorente attività commerciale. A chi giova ?”
Luciano Corrado
PS. Il 24 luglio 2021 Savona News aveva titolato: Monte Acuto, agriturismo sospende le sue attività dopo i contenziosi con il Comune. L’opposizione a Toirano: “Le aziende bisognerebbe tutelarle”. La storia di Ivo Calcagno, opposto in due cause contro il municipio toiranese: “Con l’azienda praticamente ferma da un anno e mezzo per via del Covid, aggiungere spese legali non fa che complicare la situazione”. (Vedi…….). Non abbiamo notizie se l’Amministrazione comunale abbia dato la sua versione. All’albo pretorio figura ancora il frontespizio di una delibera di giunta del 20-9-2018. Oggetto: Costituzione in giudizio per la tutela degli interessi dell’Amministrazione comunale nella causa nanti la Corte di Appello di Genova, contro Calcagno Ivo. Conferimento incarico all’Avv. Bruno Francesco con studio in Andora e Avv. Chiara Gedda quale domiciliataria in Genova. L’avvocato Bruno, ex esponente provinciale della Dc, è stato sindaco per 3 mandati di Andora e dal novembre 2022 presidente della Casa di Riposo di Pieve di Teco.
NAVIGANDO SULLE PAGINE INTERNET DELL’AZIENDA AGRITURISTICA MONTE ACUTO – 6 aprile 2021 – Dopo tanta attesa, sono di nuovo disponibili per voi i nostri selezionati polli “ruspanti” (interi o a pezzi, in base alle vostre esigenze) allevati a terra all’interno della nostra azienda agricola! I nostri polli arrivano in azienda ancora pulcini e da subito seguono un’alimentazione sana e naturale. Gli avicoli che alleviamo, hanno grandi spazi all’aperto che consentono loro di muoversi liberamente, di godere della luce del sole e di razzolare come il loro istinto vuole.
2/AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI TOIRANO:
CHIUDE AGRITURISMO ‘LA FERLA’ ECCELLENZA CULINARIA
In un vecchio casale ristrutturato, appartamenti d’atmosfera con cucina indipendente, aria condizionata e terrazza. Il ristorante propone una cucina ligure tradizionale. Gli appartamenti hanno un nome. Il Melograno, il Pesco, il Mandarino, e il Ciliegio sono dotati di soggiorno con angolo cottura perfettamente attrezzato e divano letto matrimoniale, camera matrimoniale, servizi igienici, ampia terrazza, riscaldamento e aria condizionata. Gli ospiti potranno utilizzare la nostra biancheria, sostituita
settimanalmente, o la propria. L’agriturismo è dotato di ampio parcheggio privato.
L'articolo Toirano, chiuso allevamento di 9 mila conigli che finivano sulle tavole dei liguri e turisti. Fine attività con una sanzione di 70 mila €. Incredibile sorte dell’azienda agrituristica Monte Acuto proviene da Trucioli.