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Loano da primato. 220 cittadini vigilano con il ‘Controllo di Vicinato’. Il sindaco: Non sono ronde, la città fa prevenzione

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Ci voleva un sindaco alla Salvini, forse tra lepenismo e trumpismo, per annunciare che Loano, unica in Liguria (?), ha il suo 13esimo gruppo di ‘Controllo di Vicinato’. 220 membri impegnati nella ‘vigilanza di allerta’. Non sono ronde, ci tiene a far sapere il primo cittadino, giovane decano in consiglio comunale, sempre riletto con trionfo. “Collaboriamo con le forze di polizia per una città sicura e della legalità e che fa prevenzione”.

DA SAVONANEWS -Controllo di Vicinato, a Loano nasce il 13esimo gruppo: 8 famiglie pronte a vigilare via degli Alpini. Il Comune di Loano ha avviato la sperimentazione del Controllo del Vicinato nel 2017, nell’ambito delle iniziative varate dal Tavolo della Sicurezza.

E’ ora formata da ben 13 gruppi la rete del Controllo di Vicinato di Loano. In questi giorni, infatti, otto famiglie hanno dato via al gruppo che “coprirà” la zona di via degli Alpini.

“Il Controllo del Vicinato è strumento di prevenzione della criminalità che presuppone la partecipazione attiva dei cittadini residenti in una determinata zona e la collaborazione di questi ultimi con le forze di polizia statali e locali, attraverso la sorveglianza informale, il contatto con i propri vicini e la diffusione di buone pratiche – ricordano il sindaco di Loano Luca Lettieri ed il comandante della polizia locale Gianluigi Soro – A tutti gli abitanti dell’area interessata è unicamente richiesto di alzare il livello di attenzione attraverso pochi, semplici passaggi: tra questi, il ‘far sapere’ che gli abitanti della zona sono attenti e consapevoli di ciò che accade intorno a loro. Infatti, se i vicini lavorano insieme per ridurre l’appetibilità degli obiettivi, i furti e tanti altri ‘reati occasionali’ potranno essere limitati. A nessuno viene chiesto di fare eroismi, ronde o chissà cosa di speciale. A tutti invece è richiesto di prestare maggiore attenzione a chi passa per le strade nonché alle situazioni anomale che possono saltare all’occhio o generare apprensione ed allarme”.

Il Comune di Loano ha avviato la sperimentazione del Controllo del Vicinato nel 2017, nell’ambito delle iniziative varate dal Tavolo della Sicurezza. In sette anni si sono formati tredici gruppi composti da 220 membri circa, i quali sono costantemente impegnati in una normale osservazione degli spazi intorno alle proprie abitazioni e sono in grado di riferire con segnalazioni efficaci alla polizia locale di Loano ogni movimento sospetto.

Nel mese di aprile 2023 è nato il primo gruppo di Controllo del Vicinato formato da commercianti: oltre ad essere un ottimo deterrente per gli episodi di insicurezza urbana, il controllo informale permetterà ai membri di proteggere la propria attività commerciale, ad esempio segnalando tempestivamente la presenza di truffatori o ladri (vedi in altra pagina le nuove norme di legge del governo Meloni nell’articolo scritto dal magistrato, già loanese, Filippo Maffeo) così da permettere alle forze dell’ordine di agire prontamente.

Per maggiori informazioni è possibile il sito istituzionale a questo indirizzo: https://comuneloano.it/controllo-del-vicinato/. Gli interessati a creare o entrare a far parte di un gruppo possono scrivere a poliziamunicipale@comuneloano.it.

2/LOANO – BAGNI MARINI ALL’ASTA? IL GOVERNO MELONI SUCCUBE DEI POTERI FORTI ? DA FACEBOOK LA LOTTA DEI BAGNI KURSAAL E FAMIGLIA ZAPPA

di Luciano Corrado

Loano e la sua storia (foto ricavata da un volume di Loano Isola del Ponente).

Le giovani generazioni forse non hanno molto interesse a conoscere la ‘storia’ di Loano, ma non solo. Un piccolo esempio? Loano è la sola città della Liguria dove un autore-studioso, turista da ragazzo, il dr. Paolo Geraci, ha dato alle stampe due volumi (tomi) dal titolo “Loano Isola del Ponente”. Oltre 1000 pagine corredata da centinaia e centinaia di foto storiche e anche recenti, tradizioni, personaggi e semplici cittadini. Uno scrittore oltremodo certosino e documentato. Ebbene in nessuna manifestazione pubblica, anche culturale e letteraria, si è fatto cenno a questa meritevole e pregiata opera. Ci sarà una motivazione o è solo meschinità e povertà umana?

Siamo, tra i non più numerosi, cittadini loanesi, magari acquisiti, che possiamo testimoniare di aver conosciuto dal 1965 la prima e la seconda generazione dei Zappa. Papà Rinaldo che in piazza Italia (dove ora sorgono palazzi e garage) gestiva un’attività commerciale. Il ricordo particolare è quello della ‘fabbrica del ghiaccio’. Abbiamo conosciuto ed apprezzato il lavoro, i sudori, la rettitudine di due dei tre fratelli Zappa (seconda generazione). Uno aveva un avviato negozio di liquori, bevande, alcolici in via Stella e non era difficile incontrarlo in bici, sudato, con il ‘portapacchi’ appesantito da provviste per clienti. Abbiamo collaborato con il fratello Eugenio e la laboriosa consorte che a Borghetto S. Spirito, sulla provinciale per Toirano, gestivano con oculatezza, un’avviata azienda all’ingrosso di acque minerali e bibite con decine di clienti tra albergatori, esercenti e negozi, bagni marini, chioschi, a Loano e Borghetto.

Siamo stati testimoni che molti dei 450 Bagni Marini della Provincia di Savona che conta il maggiore numero d’Italia, nel corso dei decenni (escluso da quando è stata varata la Bolkestein) hanno cambiato ‘titolarità’ con un business senza pari. Fuori da ogni logica aziendale, confessava al cronista uno stimato ex presidente della categoria provinciale, regionale e nazionale. Loano non era esclusa. Qui è stato ‘venduto’ il secondo maggiore stabilimento balneare loanese per, si dice, oltre 4 milioni di €. E che si è rivelato un ottimo affare se paragonato ad un 4 stelle sul mare, inaugurato nel 1968, con un investimento di 12 miliardi, altri 4 saranno spesi per adeguamento e rinnovamento. E alla fine per compensare introiti e spese è stato eliminato il servizio cucina-ristorante-pensione (o mezza pensione) per ospiti. Ora la struttura resta attiva 5 mesi, contro l’apertura annuale fino ai primi anni duemila, due stabilimenti balneari (oggi tre). I dipendenti sono passati da 54 (22 a tempo indeterminato) agli attuali 5-6. Esclusi i bagnini a tempo determinato. Insomma è più conveniente e con assai meno rischi investire sulle spiagge che in hotel, vedi fallimento zona alberghiera di Loano, vedi tracollo strutture passate da 115 a 15.

Chi sono stati negli ‘anni d’oro’ gli acquirenti di Stabilimenti Balneari che oggi, con poche eccezioni, possono dotarsi anche di bar, ristorante, tavola calda, a volte pizzeria e svaghi vari? A parte il caso Marina di Loano che con il suo gioiello di porto turistico, ha la più estesa spiaggia della provincia e forse della Regione, gli acquirenti (danarosi) provengono da imprenditori, qualche professionista, del Piemonte e della Lombardia. Non è raro leggere necrologi sui giornali nazionali (La Stampa ed Il Corriere della Sera) con la partecipazione di famigliari titolari di Bagni liguri.

Infine ci sono casi di concessionari che hanno la fortuna di pagare allo Stato delle miserie rispetto ad altri. Trucioli.it, anni fa, aveva raccolto la testimonianza di uno Stabilimento Balneare di Laigueglia che aveva provveduto a rinnovare la struttura riservata al bar-ristorante. Ebbene, per assurdo, si trova a pagare (spiaggia esclusa) 5 mila euro al mese come concessionario (e nell’affitto a terzi impossibile non tenerne conto tanto che solo una ‘catena commerciale’ ha avuto interesse alla gestione e rilancio). A Savona chi ha una metratura ancora maggiore, ma non ha rinnovato i locali o solo parzialmente, paga poco più di 5 mila euro l’anno.

Non è colpa delle ultime generazioni se non possono sapere cosa accadeva nel lontano passato alla Capitaneria di Porto di Savona per il rinnovo delle concessioni balneari. Una piccola annotazione due ‘comandanti’ nel cambio sede in altre regioni, e già in servizio a Savona, furono incarcerati per ‘mazzette’. Un terzo costruì una favolosa villa panoramica in una cittadina rivierasca. C’è da scommettere che i reati degli alti ufficiali a Savona, non avvenivano. Non c’era omertà. Chi ha conosciuto il combattente Italo Giannoni, presidente locale e provinciale della categoria Bagni Marini e vice presidente regionale, avrà magari conservato tanti ricordi.

Ecco allora che tifare per i ‘Bagni Kaursaal’ e le loro motivazioni anti Bolkestein, e non sono l’unica realtà più o meno simile (e familiare) in provincia di Savona, non è fare figli e figliastri. Non a caso sulla pagina Facebook lo sfogo e l’annuncio di ‘battaglia e lotta dura’ di Marco Zappa è sostenuta da oltre cento ‘navigatori’. Contro la Bolkestein si sono sempre battuti Forza Italia (a Loano in primis il big regionale Angelo Vaccarezza, la famiglia ha venduto i Bagni Miramare e prima ancora il potente politico imperiese Claudio Scajola). Da ultimo pieno e incondizionato sostegno modello leghista alla Salvini e il forte schieramento di Fratelli d’Italia dove, dicono le cronache nazionali, non mancano i fascistelli. E neppure un capolista della Lega risultato attivista di Casa Pound e che ha menato, a Torino, un giovane cronista de La Stampa. ‘Colpevole’ di riprendere una festa di gruppo, in strada, con il cellulare. Ma rimproverato dal presidente del Senato Ignazio La Russa (lo ricordiamo con il pregiudicato compianto Salvatore Ligresti) all’inaugurazione del prestigioso porto turistico di Loano che non scampo ad alcuni misteriosi incendi di yacht e lunghe indagini (anche intercettazioni), finite nel nulla, per minacce di stampo mafioso.

Siamo lontani miglia di km dai centri sociali anarchici e estremisti di sinistra. Fanno il gioco, pilotati o meno come accadeva nel passato, dei sostenitori dei moderni populisti, maestri nell’estremismo parolaio. “L’Italia agli italiani”. “Loano ai loanesi”.

Marco Zappa dall’aprile 2019 è presidente del Sindacato Italiano Balneari di Loano e già aveva guidato l’associazione negli anni scorsi, subentrato a Diego Burastero, nominato vice presidente vicario provinciale del Sib.

Luciano Corrado

I coniugi Zappa, genitori di marco Zappa titolare degli storici Bagni Kaursaal

IL POST FACEBOOK DI MARCO ZAPPA – Correvano gli anni 70 quando tu e tua moglie decideste di portare avanti l impresa che nonno Rinaldo aveva cominciato. Nel 1982 subentrai io ed insieme facemmo un percorso straordinario fatto di tanta fatica ma anche di molte soddisfazioni. Ai bagni Kursaal la mia famiglia ha messo tanto lavoro svolto con una professionalità ed una passione che ci ha permesso di superare ostacoli a volte durissimi (alluvione del 2018 per citarne una). Niccolò avrebbe voluto essere la 4 generazione ma l’Europa ha deciso diversamente. Quando dopo 80 anni che gestisci una azienda rispettando le regole e pagando sempre quanto chiesto te ne devi andare e lasciare il posto a chissà chi. Questo papà non riesco a spiegartelo perché anche io fatico a capirlo. Adesso avanti agli squali, si stanno formando cordate di imprenditori, alcuni fino ad ieri amici che proveranno ad azzannare la torta. Sappiate che venderò cara la pelle e se dovessi perdere il mio lavoro ed il rispetto della mia famiglia allora l’arma sarà la vendetta. Banzai

Marco Richero-Sono quasi 30 anni che lavoro con voi ..mi avete sempre trattato co.e uno di famiglia e vi ringrazio di cuore x questo ..Abbiamo vissuto momenti belli e anche difficili a volte e io x voi ci sono esempre stato non x dovere ma x piacere e affetto e anche gratitudine ! Sappiate che anche in questa circostanza io ci sono a lottare insieme a voi ! Viva i Bagni Kursaal.

Stefano CerrutiBravo Marco, é la storia di tante nostre famiglie di concessionari. Combatteremo, ma l’avversario ha potenza e risorse che é difficile immaginare. Comunque nessuno di noi é disposto a mollare, soprattutto il nostro Presidente.

Ermanna Piva- Io sono sempre ottimista, non voglio neppure pensare al Kursaal senza Zappa! Sono certa che tutto andrà per il meglio.

Mimmo Bollorino- È uno schifo indegno EUROPA DI MERDA SERVA DELLE MULTINAZIONALI ma io lo sostengo da quarant’anni.

Marco Zappa a Bollorino– Hai perfettamente ragione. Anche questo governo che sembrava potersi opporre sembra succube dei poteri forti. Il piccolo deve scomparire a favore del grande. Cominciò con i negozietti, adesso tocca a noi.

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