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Chi perde le elezioni. La lezione del passato

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“Liguria al primo posto in Italia per consumo di suolo. Basta!” Così il portavoce nazionale di Europa Verde Angelo Bonelli al TGR Liguria. Per Orlando e Schlein (Pd) il caso si impone come una priorità.

Il 3 ottobre 2024 nel corso della presentazione della lista di Alleanza Verdi Sinistra si ascoltava: “Non possiamo dimenticare che il sindaco Bucci rappresenta la diretta continuità con queste scelte sbagliate, come quelle di Toti che diceva voglio più asfalto nella regione Liguria…”

Eppure esiste una certezza storica, almeno sulla fascia costiera savonese. Nessun candidato sindaco (tre esclusi) ha vinto le elezioni comunali se schierato coram populo per neutralizzare la speculazione edilizia (e aree agricole aggredibili) con il piano regolatore. C’è di più. Il varo di singole varianti ad hoc premiano o passano inosservate ai cittadini.E non fanno notizia nonostante nascondano spesso interessi quantomeno border line.  Da amici degli amici trasversali. Le minoranze hanno perso grinta.

Mentre una notizia inedita arriva dal folgorante Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture (a quando l’abolizione del pedaggio sulla Savona-Torino tra corsia unica, chiusure?) in comizio a Genova martedì22 ottobre: “Se l’anno scorso la Liguria è stata la prima regione italiana per crescita di posti di lavoro vuol dire che i liguri non sono fermi anzi corrono e c’è una politica che accompagna. Grazie a Bucci, la Liguria corre con il sostegno della Lega e degli alleati”. Cita Bucci, ignora Toti, i totiani ? Un benservito ai meriti ? Al ‘miglior presidente che abbia governato la Liguria‘. Certezza dell’ex capogruppo di Toti, il sempre rampante e combattivo Angelo Vaccarezza tornato all’ovile di Forza Italia dopo essere stato ‘svezzato’ in una famiglia Dc: i compianti papà (tavianeo) e fratello, consiglieri comunali, imprenditori edili, albergatori, oltre ‘balneari’. Angelone è stato coerente negli anni di brillante carriera politico-amministrativa (un solo avviso di reato e assolto): “Le seconde case sono in simbiosi con la ricettività alberghiera e non un danno al turismo…I balneari non sono dei privilegiati, nè una lobby, rappresentano una solida ricchezza per l’industria del mare, no e poi no alla Bolkestein

Avviso ai ‘naviganti’. Chi si presenta alle elezioni promettendo il “consumo suolo zero” in una Riviera, è destinato a non vincere, a perdere.  Cementificata da seconde case e asfalto che hanno sconvolto le aree verdi lungo la costa, deturpato ogni rapporto ambientale (soprattutto a rischio frane ed esondazioni).

A Claudio Burlando e Claudio Scajola venne dedicato nel giugno 2008 il libro ‘Il Partito del Cemento-La nuova speculazione edilizia. Politici, imprenditori, banchieri.” I due Claudio vittoriosi e un’eredità di seguaci. Quel partito non è mai andato in crisi, avrà avuto qualche sosta, i dati documentano che l’ultima formidabile iniezione è arrivata dalla Regione che con l’assessore Marco Scajola ho potenziato il ‘Piano casa’ tra volumi e vani abitabili. Il governo Meloni ha, a sua volta, reso abitabili le mansarde (esplose già dagli anni ’70) abbassando le altezze minime richieste.

E oggi il vecchio cronista, che ha iniziato a scrivere nel lontano 1966, sfoglia ricordi e delusioni. Può testimoniare, documentare attraverso il suo archivio stampa, alcuni significativi esempi di ieri e di oggi, almeno in provincia di Savona ricchissima, si diceva, di seconde case, palazzoni e palazzi, ristrutturazioni, incremento abitativo con frazionamento di unita immobiliari nei  centri storici e ‘periferia’ (ville). Centinaia di alberghi trasformati in bilocali e trilocali che hanno gonfiato il turismo di massa che ora molti sindaci (Barlangieri in anteprima a Finale) vogliono trasformare in turismo di qualità (Sic!).

Ci sono stati pochi casi elettorali in cui nelle cittadine rivierasche tra Andora e Varazze (tutte interessate chi più e chi meno dal calo della popolazione residente costituita anche da fittizi) hanno primeggiato nell’urna. A Loano il sindaco Felice Elice, nel 1967, venne premiato con il secondo mandato. Propose un nuovo piano regolatore (arch. Renacco). Non si poteva più costruire a macchia d’olio, salvaguardando gran parte delle proprietà agricole all’epoca tutte coltivate o alberate. Sfiduciato dopo un anno con tre transfughi della sua lista di Indipendenti.

A Noli l’allora sindaco Carlo Gambetta (tre mandati) denunciò per lottizzazione abusiva 211 casi di costruzioni in collina e di fatto una lottizzazione. Tra i proprietari molti elettori residenti. Ebbene fu rieletto. Come accadde al più convinto e seguace ‘anticemento’ savonese, rag Enrico Rembado, Dc, a Borgio Verezzi. Non ‘sfiduciandolo’ con le elezioni, fu  a lungo vittima di una potente campagna di denigrazione personale; ‘riabilitato’ negli ultimi tempi di vita con pubblica e doverosa attestazione da parte dell’Amministrazione comunale. Per non lasciare nulla di intentato subì oscure minacce d opera di ignoti, in una circostanza messe in pratica.

Un altro sindaco, a Borghetto Santo Spirito, il prof. Riccardo Badino, a due anni dall’elezione (1990-’92) finì per dimettersi, dopo seri avvertimenti di stampo mafioso. E sempre a Borghetto, primi anni ’70, minacce mafiose sindaco Tito Reale, al vice sindaco Ernesto Piccinini e all’assessore Trucco, tutti Dc, per l’annunciato piano regolatore che tagliava le unghie.

Un candidato sindaco, già primo cittadino ad Albenga, l’avv. Antonello Tabò (ex Dc-Ulivo), si proponeva di varare un piano regolatore che urtava gli interessi di molti proprietari di aree risparmiate dal cemento. Ci fu chi, elaborati in mano, fece il giro con successo dei ‘penalizzati’ e si aggiudicò la vittoria il centro destra (sindaca leghista) e indipendenti.

Infine quanto accade ad uno dei personaggi savonesi che ha maggiormente ricoperto ruoli pubblici e da giovanissimo esponente della Dc (corrente di sinistra). L’ing. Giancarlo Garassino (vedi……..) che da pensionato fu eletto nella sua città consigliere comunale; vice sindaco, nella giunta del leghista Sasso Del Verme.

Scriveva Trucioli.it il 12 settembre 2019 (vedi…….): “Piano Urbanistico Comunale semplificato che si pone come obiettivo l’indice zero nuove costruzioni, solo ristrutturazioni e valorizzazione dell’esistente. … ” Garassino vice sindaco: “Abbiamo bisogno di progettisti seri, preparati, non condizionabili per un obiettivo ad indice di edificabilità zero, che consente la ristrutturazione e la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, non vogliamo penalizzare nessuno, semmai mettere ordine, evitare cause.”  Garassino alle ultime comunali non è stato riletto e la coalizione dell’uscente Del Verme è finita minoritaria.

In alcuni Paesi europei il ‘popolo verde’o i ‘verdi’ come volete chiamare hanno governato (primi ministri, sindaci, maggioranze),  molte altre volte perso. In  Italia, il ‘verde’, ha scarsa fortuna. Sono eccessivamente radicali verso i ‘no’ o degli incompresi? Una coscienza collettiva che è minoritaria?

Non abbiamo voluto stilare la classifica dei buoni e dei cattivi tra sindaci savonesi. Per la storia recente semmai dare atto che la maggioranza della comunità locale (potremmo benissimo aggiungere quella imperiese e tantissime altre) pare allergica all’ambientalismo moderato. A quel bene prezioso che ha prodotto ricchezze. Eppure si paga una dequalificazione galoppante e nessuno può prevedere come finirà. Un commerciò che vede quasi estranei, nella titolarità, le famiglie originarie della terra ligure. Un artigianato edilizio costituito in gran parte da cittadini stranieri così come la manodopera. La perdita di due banche storiche (Carige, in origine Genova e Imperia, e Cassa di Risparmio di Savona) che avevano finanziato l’assordante sviluppo edilizio e ingrassato gli speculatori. Oggi risparmi e prestiti, mutui, finanziamenti anche all’edilizia, sono appannaggio di banche di altre regioni del Nord, piemontesi in preminenza. (L.Cor)  

 

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