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Se l’entroterra vince. 58 anni di cronaca e mai così tante promesse elettorali a chi non protesta con barricate e blocchi stradali. La Riviera smetta di piangere

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I più espliciti, almeno per quanto abbiamo vissuto fino ad oggi da semplici cronisti, con un peso di 58 anni di mestiere alle spalle, sono stati il candidato Orlando e la segretaria nazionale del Pd, Schlein (vedi TGR Liguria 19.4o). Dal canto suo Bucci, ad una platea meno affollata, ha preso impegni ancora più precisi. Sansa: “È facile dire alla gente di restare a vivere nell’entroterra…”

La Valle Arroscia è la più colpita dalla desertificazione del ponente, tenuto conto che in passato aveva beneficiato di un sviluppo costante socio-economico-turistico post pastorizia,agricoltura e boschi- grazie alle due Monesi calamita turistica italiana e straniera, inverno ed estate, la seggiovia, strutture per scii, pattinaggio sul ghiaccio. Si pensi alla frazione di San Bernardo di Mendicata dove sono sorte decine di ville per benestanti, soprattutto imperiesi e genovesi, con due nuovi alberghi-ristorante-bar – ora chiusi-. E’ crisi del resto nelle altre vallate. Non va certo meglio il panorama di crescente abbandono e povertà nell’entroterra savonese come documentato  i dati stastistici

Nell’ultimo appello trasmetto mercoledì sera, alle 19,40, da RA3 Liguria, gli unici due candidati a presidenti che hanno citato il diseredato entroterra, le sue risorse ambientali-boschive, la potenzialità di crescita turistica sono stati Maria Antonietta Cella (Partito Popolare del Nord) e Nicola, agricoltore, attivista ambientalista, lista comprende Partito Comunista Italiano, Rifondazione Comunista e Potere al Popolo.

Entroterra. Subito un’azione seria, certa e programmata. Con precise scadenze. E un osservatorio indipendente del territorio.

Sarà la volta buona per la sacrosanta svolta attesa e promessa da tempo dagli uni e dagli altri? Sinistra e destra. Non facciamoci troppe illusioni. Nelle tematiche elettorali l’entroterra della povertà e da rilanciare nei primi cento giorni di governo hanno lasciato a desiderare. Da dietro le quinte. Nelle stessa informazione dei media diffusi in Liguria, il tema viene fin troppo spesso ignorato, da ultimi della classe. Meriterebbe almeno il secondo, terzo posto dopo la Sanità?

Gli elettori delle città pensano soprattutto ai loro bisogni che certamente non mancano (lavoro per i giovani, qualità della vita, anziani, salute) e non si scaldano più di tanto per chi vive nelle zone interne? Non si invoca il bengodi. Siamo una netta minoranza tra gli ‘amici della montagna’? Eterni perdenti.

Entroterra e aree montane del ponente ligure (e non è un’eccezione) colpite negli anni dalla ‘calamità desertificazione‘, da un’economia da unzione degli infermi, da buon viso a cattiva sorte verso politici che hanno cantato a più voci il ritornello: ‘Chi ci ha preceduto nel governo della Regione ha disatteso le promesse….Con noi l’entroterra risorge, lo rilanciamo grazie a investimenti massicci (6 milioni nel solo imperiese?) che abbiamo fatto all’insegna della concretezza e di una visione futura‘. Annunci, ripetuti, a pioggia in ogni occasione buona, spesso enfatizzati da giullari cronisti (senza memoria o approfondimenti?). Basterebbe rileggersi il copioso archivio stampa (entroterra e Monesi) degli ultimi 30 anni. Quasi in gara a non farsi sfuggire interviste e dichiarazioni di ottimismo durante decine di passerelle tra inaugurazioni e sagre, ricorrenze, manifestazioni. Oggi si distinguono soprattutto inondando le loro pagine facebook come racconteremo nei prossimi articoli.

Cronache da red carpet che non davano mai conto di dati e statistiche, del crescente ed abissale divario tra il denaro pubblico investito o speso per creare lungo la ricca fascia costiera un turismo di massa. Tra il dilagare di cemento, asfalto, seconde case, una galoppante speculazione immobiliare a danno della comunità e della classi sociali più deboli. Il divario, dicevamo, rispetto a vallate e aree montane dove case e terreni, boschi e prati, non hanno di fatto più mercato. Soprattutto desolazione per 8-9 mesi all’anno.

Se in Riviera i prezzi di alloggi, soprattutto sul mare, è diventato ‘proibitivo’, comprare il box di un’auto (si sono raggiunti in centro città 140 mila €) e un posto macchina all’aperto o sotto tettoria arriva a 50 mila €., nei ‘poveri paesi’ baciati da aria salubre, alberi e verde, relax anti-affollamento, c’è chi ha scelto di regalare o quasi l’immobile, spesso ereditato e gravati da Imu e spese per evitare che crolli il tetto. E si contano a centinaia gli edifici unifamiliari già fatiscenti o dichiarati ‘incapienti’.

Fanno da contrappeso solo quelle poche località di mare che hanno gran parte dei centri storici un tempo ‘ricchi’ di negozi ed attività. Ora una serranda abbassata dietro l’altra. Si leggono ingialliti  cartelli ‘affittasi’ o ‘vendesi’. Nessuno può scommettere per quanto durerà l’avvilente e inatteso (?) stato di cose con locali vuoti nelle zone che, in molte località della costa, sono diventati ‘salotti commerciali’ e isole pedonali affollate.

Questo edificio, all’ingresso sud di Pieve di Teco, era stato venduto ad acquirenti stranieri che alla fine hanno rinunciato a ristrutturarlo e di cui più nulla è dato a sapere. Per fortuna Pieve può esibire i suoi antichi portici ed è tra i paesi dell’entroterra meno penalizzati

L’entroterra fortunato perchè non contaminato da un turismo di massa racchiuso in un territorio stretto tra spiaggia e collina, penalizzato da una più che carente rete autostradale. La massa ha causato la dequalificazione turistica, la chiusura di un centinaia (nel ponente ligure) di strutture alberghiere con conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro.

L’abbandono dell’entroterra non ha favorito il rilancio di un’economia sempre più povera e priva di opportunità di crescita, con investimenti privati che dovrebbero trovare un volano nella spesa pubblica non assistenziale. Semmai capace di dare un futuro alle generazioni a venire. Con interventi di pianificazione e programmazione. Indicando impegni, tempi e scadenze. (L.Cor.)

IL CANDIDATO PRESIDENTE MARCO BUCCI IN TOUR A PIETRA LIGURE-  “…..Per l’entroterra vogliamo creare le condizioni affinché si possa tornare a vivere e ripopolare queste aree, attraverso agevolazioni significative per chi apre negozi, esercizi pubblici e ricettivi, chi li mantiene e chi decide di trasferirsi dalla costa all’entroterra o di formare nuove famiglie lì.  A loro garantiremo l’esenzione completa dalle tasse regionali e l’affitto gratuito per 5 anni…..”.

IL CANDIDATO PRESIDENTE ANDREA ORLANDO – Ambiente e al

territorio. «Noi pensiamo che il dissesto idrogeologico sia un problema strutturale che viene da lontano ma che non si può consentire che si aggravi. Per questo vorremmo, nei primi cento giorni della nuova legislatura, approvare una legge contro il consumo del suolo e un grande piano di prevenzione che consenta di individuare i rischi e di avere degli investimenti costanti per affrontare il dissesto ». Proposta concreta: «Una struttura di pronto intervento per le frane e per gli allagamenti, un braccio operativo della Liguria che consenta non solo di affrontare l’emergenza ma di dare anche una prima risposta strutturale a questi problemi. Tra le nostre priorità c’è anche la soluzione che contrasti l’abbandono dell’entroterra…».

ROCCO INVERNIZZI e MANUELA CASALEGGI agricoltrice (Fratelli d’Italia per Bucci presidente)- “…..Un “reddito di Contadinanza”. Un sostegno economico per coloro che si prendono cura dell’entroterra. Un tributo doveroso per chi permette alle zone rurali liguri di esistere e resistere: gli agricoltori. …Una proposta per utilizzare i bandi europei al fine di premiare e incentivare l’agricoltura e gli sforzi di chi contribuisce alla pulizia e alla preservazione dell’entroterra. Da chi mantiene i pascoli a chi sfalcia i prati, da chi previene le frane a chi batte i sentieri per le passeggiate, l’idea è quella di incentivare le attività pro bono per la terra….“Si creeranno dei bandi, accessibili a tutti e semplici, perché sia preso atto del lavoro fatto e sia commisurato un pagamento adeguato. Questa remunerazione sarà il primo passo per rendere ancora più strategica l’entroterra, consapevoli che non possiamo scappare tutti in città”. Un’iniziativa pensata per discutere il futuro dell’entroterra, risorsa importante della Liguria”.

FERRUCCIO SANSA (VERDI E SINISTRA, Orlando presidente)- “È facile dire alla gente di restare a vivere nell’entroterra… Però poi bisogna scontrarsi con la realtà e capire che servono mezzi e iniziative per contrastare lo spopolamento e incentivare il benessere di chi vuole restare  Riconoscere un pagamento a quelle persone che con il loro lavoro fanno il bene della comunità e della terra è un investimento per il futuro di tutta la Regione”. Sansa, giornalista, ex candidato del centro sinistra alla presidenza della Regione Liguria alle ultime regionali e sconfitto da Toti.

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