Le sue origini a Gazzo di Borghetto d’Arroscia (IM). Roberto Lucifredi il cittadino più illustre (per le cariche istituzionali ricoperte) nella storia del ponente ligure. Ma se le giovani generazioni forse non possono sapere, per altri è assai probabile che dimentichino. Una dimenticanza colposa.
Ci scusiamo se la nostra informazione è errata, ma cliccando su ‘pianeta internet’ (strada, piazza, busto, scultura, un luogo pubblico) non troviamo voci a conferma di Roberto Lucifredi. Ignorato. Ci sarà almeno una semplice targa commemorativa? A Borghetto d’Arroscia si trova via Innocenzo Lucifredi e nessun cenno storico sui social.
Parliamo della nostra Valle Arroscia e non solo da blog montanaro, ci sentiamo in dovere di ricordare la figura di chi, con lungimiranza e concretezza, lontano anni luce dall’esibizionismo, è stato il promotore e primo presidente della benemerita Comunità Montana Alta Valle Arroscia costituita il 12 Aprile 1974. Sono ancora in vita, pur nella verde età, coloro che sono stati testimone ed hanno avuto ruoli nella stessa Comunità Montana. In Liguria sono state soppresse irreparabilmente tra il 2008 e il 2011. Molti politici ed amministratori pubblici di quei tempi sostenevano che erano ‘carrozzoni’ dispendiosi e poco ‘produttivi’- poltronificio dei partiti al potere- quanto a reali benefici per i territori. Pur senza mettere tutti sulla stessa bilancia. Per la alta Valle Arroscia non fu così. Anzi la Comunità, con i presidenti che si sono susseguiti (Lucifredi, Marco Lengueglia e Carlo Lanteri) era un propulsore importante pure sul piano della promozione e delle manifestazioni annuali e non solo nel clou dei mesi estivi. Come dimenticare, piccolo esempio, l’antisignana- unica in Liguria- ‘Esposizione-sagra di lamponi, fragoline e mirtilli selvatici’ a Mendatica. Ma Come dimenticare che quando fu fatta la riunificazione (2008) Comunità Montana dell’Olivo e Alta Valle Arroscia, l’allora sindaco, al suo primo mandato, geom. Alessandro Alessandri non aderì e Pieve restò esclusa.

Per un primo cittadino, sempre sulla cresta dell’onda che aderisce, nel gennaio 2025, alla cena per festeggiare la rielezione del tycoon americano Trump, promotore dei ‘super Dazi della giustizia’ per rilanciare l’America, non c’è che dire. Tra gli organizzatori l’arch. Marco Melgrati sindaco di Alassio e il primario dermatologo Cannata. Primo Club in Italia dei fan del presidente che si sono ritrovati a Imperia e tra gli ospiti, al brindisi, le immagini hanno immortalato anche Alessandri tra i parenti dell’attivissimo e plurivotato nell’imperiese Marco Scajola.
Le Comunità iniziarono ad operare con Angelo Carossino (PCI), nate con la presidenza di Gianni Dagnino e del successore Giorgio Luciano Verda, entrambi Dc. Poi soppresse durante i due mandati del presidente Claudio Burlando, prima Democratici di Sinistra e poi Partito Democratico. Più avanti daremo conto nel dettaglio.
Ora torniamo ai maggiori personaggi politici del ponente ligure. Se il prof. Roberto Lucifredi ha ricoperto ruoli di maggiore spessore nel governo dell’Italia, è rimasto sicuramente impresso nella nomea del mondo politico e storico imperiese Alessandro Natta deputato per dieci legislature consecutive, segretario del Partito Comunista Italiano (1984-1988) subito dopo la morte del benvoluto segretario Enrico Berlinguer avvenuta nel 1984. Un vero galantuomo che con Aldo Moro era propugnatore di un governo di centro sinistra che includesse il Pci. Gli Stati Uniti per mano della Cia che utilizzarono anche le Brigate Rosse, non lo permise.

L’onorevole DC (centrista di destra) Roberto Lucifredi divenne, agli inizi degli anni Cinquanta, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

DA WIKIPEDIA – Roberto Lucifredi originario di Borghetto d’Arroscia, ebbe a laurearsi in giurisprudenza e in lettere. Dal 1935 fu docente universitario di Diritto pubblico nelle università di Genova, Perugia e Roma. Nel 1940 contribuì al Dizionario di Politica dopo aver partecipato in

precedenza alla prima edizione dell’Enciclopedia Italiana con la voce biografica su Alessandro Manzoni. Lucifredi ufficiale di artiglieria assegnato alla difesa dell’Italia durante il secondo conflitto mondiale, fu arrestato dalle forze tedesche e internato a Dachau a seguito dell’armistizio dell’8 Settembre 1943. La cronaca delle sue esperienze in prigionia fu pubblicata a cura dell’Istituto Storico della Resistenza in un volume intitolato “Rottami”.
Nel 1948 fu eletto deputato alla Camera per la Democrazia Cristiana in Liguria. Dal 1951 al 1953 fu sottosegretario alla presidenza del consiglio nel governo De Gasperi VII, con delega alla riforma burocratica e lo resta nel governo Pella e governo Fanfani I nel 1954. Nel 1955 è ancora sottosegretario alla presidenza nel governo Scelba.
Fu rieletto alla Camera per le successive 5 legislature, nel 1953, nel 1958, nel 1963, nel 1968 e nel 1972, e restò a Montecitorio fino al 1976. Fu anche vice presidente della Camera. Dal 1958 fu uno dei principali esponenti della corrente di Mario Scelba Centrismo popolare, di politici conservatori che aveva come referenti principali, anche Guido Gonella, Mario Martinelli ed Oscar Luigi Scalfaro. Nel 1963 nel primo governo Leone fu ministro senza portafoglio per la riforma della Pubblica amministrazione. Nel 1966 assunse il ruolo di rettore della Libera Università Internazionale degli Studi Sociali (LUISS Guido Carli) alla sua fondazione. Fu promotore della creazione della Comunità montana Alta Valle Arroscia e ne fu primo presidente.
In Liguria, le Comunità montane nascono ai sensi delle L. R. 15/73 “Disciplina delle Comunità Montane” e 27/73 “Delimitazione delle zone omogenee ai sensi e per gli effetti della Legge 3 dicembre 1971 n. 1102″, emanate dalla Regione Liguria dopo l’istituzione ufficiale delle Comunità montane avvenuta con la L. 1102/1971. Con la L. R. 6/1978 la Regione delega alle Comunità montane e ai Comuni riuniti in Consorzi le funzioni amministrative in materia di agricoltura, foreste, economia montana a partire dal 1º luglio 1978. Con la deliberazione del Consiglio regionale della Liguria n. 71 del 24 maggio 1978 furono ridefiniti gli ambiti territoriali delle Comunità montane e identificati quelli dei Consorzi dei Comuni operanti sul territorio- Provincia di Imperia
Comunità Montana “Intemelia“, Comunità Montana “Argentina-Armea“, Comunità Montana “Valle Arroscia“, Comunità Montana “dell’Olivo“; Consorzio dei Comuni di Ventimiglia, Vallecrosia, Vallebona, Camporosso, Soldano, Bordighera, San Biagio della Cima; Consorzio dei Comuni di Ospedaletti, Riva Ligure, Taggia, San Remo, Santo Stefano al Mare; Consorzio dei Comuni di Cipressa, Imperia, San Bartolomeo al Mare, Costarainera, Diano Marina, Diano Castello, Diano San Pietro, San Lorenzo al mare, Civezza, Cervo.
Provincia di Savona: Comunità Montana “Ingauna“, Comunità Montana “Pollupice“, Comunità Montana “Giovo“, Comunità Montana “Alta Val Bormida “; Consorzio dei Comuni di Altare, Cairo Montenotte, Carcare, Dego, Piana Crixia; Consorzio dei Comuni di Albenga, Alassio, Ceriale, Laigueglia, Borghetto S. Spirito; Consorzio dei Comuni di Borgio Verezzi, Finale Ligure, Noli, Spotorno; Consorzio dei Comuni di Bergeggi, Vado Ligure, Savona, Albisola Marina, Albisola Superiore, Celle Ligure, Quiliano.
DA ‘ENCICLOPEDIA DELLA LIGURIA’ EDITA DAL SECOLO XIX NEL 2000
BORGHETTO D’ARROSCIA ORA CONTA 388 ABITANTI (M 242, F 210) DI CUI 49 CITTADINI STRANIERI. SINDACO DAL 4 OTTOBRE 2021 E’ ANGELA DENEGRI. L’apice del residenti risale al 1871 con 1.762.Il primo sindaco dalla Liberazione fu Mario Bruna che rimase in carica 1 anno. Il sindaco che fece tre mandati consecutivi Mario Ferrari (DC), dal 1991 al 2001. Il paese è stato amministrato dal Dopoguerra da 15 sindaci. Ultime elezioni regionali: Marco Bucci Centrodestra 83 voti, 69,2%. La Lega di Salvini è il primo partito con 36 voti.
Lega Liguria Bucci Presidente | 36 | 30,5% | |
Forza Italia Berlusconi Bucci Presidente Ppe | 27 | 22,9% | |
Giorgia Meloni per Bucci Presidente Fratelli d’Italia | 9 | 7,6% | |
Bucci Presidente Vince Liguria | 6 | 5,1% | |
Orgoglio Liguria Bucci Presidente | 2 | 1,7% | |
Bucci Libertas Udc | 1 | 0,9% | |
Andrea Orlando Centrosinistra 34 voti- 28,3%. Il Pd con 18 voti è il primo partito
Partito Democratico Andrea Orlando Presidente | 18 | 15,2% | |
Alleanza Verdi e Sinistra – Lista Sansa – Possibile – Europa Verde – Sinistra Italiana | 6 | 5,1% | |
Movimento 5 Stelle | 4 | 3,4% | |
Lista Andrea Orlando Presidente | 3 | 2,5% | |
Patto Civico e Riformista per Orlando – Azione con Calenda – Pri – Repubblicani Europei – per – Alleanza Civica Liguria | 2 | 1,7% |
DALL’ARCHIVIO DI TRUCIOLI: 1955 PEAGNA DI CERIALE. INAUGURAZIONE NUOVE SCUOLE ELEMENTARI – OGGI MUSEO LAI- Tra le autorità presenti anche l’on. Roberto Lucifredi e il giovane parroco don Fiorenzo Gerini di Vessalico.

PAGINE DI STORIA DELLA VALLE ARROSCIA TRA IL XII E XIII SECOLO.
Tra il XII ed il XIII secolo si contrappose il potere feudale signorile dei Clavesana, Scarellà e del Carretto l’espansionismo del dominio ingauno e genovese: la chiusa di San Pantaleo rappresentò il punto di cesura tra queste
entità politiche. Nell’ anno 1244 viene fondato il principale borgo pianificato della Valle Arroscia: Pieve di Teco allo scopo di raccogliere al suo interno le indifese popolazioni circostanti, sviluppare i commerci e le indotte attività economi-
che ed evidenziare una significativa presenza politico-militare. Con le stesse finalità sorsero, nelle vallate vicine, i centri di Zuccarello e Villanova.
In questi secoli si costituirono anche le “case-forti agricole famigliari” come la Bastita dei Gaibizi nel comune di Montegrosso Pian Latte. La progressiva espansione genovese a d an no dei domini signorili, tese a ridurre il frazionamento politico della Valle Arroscia e quindi ad agevolare i rapporti umani e commerciali. Gli interessi sabaudi ad aprire una via commerciale verso il mare contrastarono con quelli genovesi. Quindi dalla seconda metà del XVI secolo, quelle relazioni che si stavano lentamente consolidando tra le comunità della Valle Arroscia, subirono un deterioramento. L’acquisto da parte di Emanuele Filiberto nel 1576, delle Valli di Oneglia e di Montegrosso creò i presupposti per due secoli di conflitti che si conclusero solo nel 1797 con la caduta, a seguito dei fatti collegati alla rivoluzione francese della Repubblica Aristocratica genovese e l’instaurazione di quella Repubblica Democratica che durerà fino alla definitiva caduta di Napoleone nel 1815, in seguito alla quale il Congresso di Vienna, assegnava la Liguria ai Savoia, riunificando la Valle sotto il dominio sabaudo.
Da questo momento l’assetto dell’ Alta Valle, salvo lievi variazioni come quel e inerenti i territori di Aquila e Borghetto d’Arroscia, rimarrà invariato ed ha inizio la storia amministrativa contemporanea della zona. L’Alta Valle, ad incominciare dal territorio di Ranzo, viene messa alle dipendenze della provincia di Oneglia e del Senato di Nizza.
Vengono, in una volta, realizzate le antiche aspirazioni sabaude, sono interrotti i rapporti amministrativi con l’ Albeganese e la loro valle, e, in un certo senso, viene ricostituita quella abbastanza omogenea unità dell’Alta Valle che, in qualche modo, per estensioni, motivi ed in epoche diverse, aveva, qualche volta, già funzionato e della quale restano tracce nelle tradizioni popolari locali e nei monumenti come la “Pietra delle Croci” lungo la strada Mendatica-Montegrosso. Di questa omogeneità, sia pure nella diversità di tradizioni, di cultura e di interessi, si f ece interprete il Prof. Roberto Lucifredi che promosse la costituzione, fra gli 11 Comuni dell’ Alta Valle, del primo Consiglio di Valle,
avvenuto in data 30 Maggio 1957. A seguito dell ‘entrata in vigore della legge n. 1102/1971 il Consiglio viene sciolto e viene costituita in data 12 Aprile 1974 la Comunità Montana. Si trattò di un’idea e di una scelta che, durante tutto l’ultimo quarantennio ha influenzato la vita politico-amministrativa della zona portata avanti sotto la guida dei suoi presidenti. Il modello di società che si è venuta formando è oggi costituito da realtà locali con loro specificità economiche e socio culturali e proprie tradizioni che tuttavia costituiscono un insieme di grande omogeneità.
Lo Statuto intendeva affidare alle generazioni future questo retaggio ideale, nello spirito del solidarismo che unisce e della ricerca della sicurezza e della giustizia nella tranquillità, avendo come primario obiettivo il miglioramento
delle condizioni di vita delle popolazione.
I RICORDI DELL’EX SINDACO DI PIEVE DI TECO, RENZO BRUNENGO TRA LE MEMORIE STORICHE
Posso ricordare alcune intuizioni a livello locale dell’on. presidente Roberto Lucifredi.
- Ha sostenuto la necessità di intervenire sulla statale Pieve-Albenga, inadeguata ai tempi, sacrificata nell’attraversare i centri storici di Vessalico, Borghetto e Ranzo. Riteneva necessario costruire delle varianti che purtroppo, a causa delle visioni miopi, le varie amministrazioni comunali hanno ostacolato. Optò allora per la cosiddetta strada di mezza-costa realizzata per sua iniziativa, che collega i vari paesi in sponda sinistra del fiume Arroscia (Gavenola-Leverone-Aquila d’Arroscia-Costa Bacelega- Vendone-Curenna e per arrivare ad Albenga).
- Lucifredi è da tutti ricordato per l’utilissima sua legge dell’usucapione.
- Nel 1957 intuì e si fece carico delle esigenze dell’Alta Valle Arroscia (da Ranzo a Montegrosso PL, Monesi) interpretandole con la costituzione, nel 1957, del “Consiglio di Valle della Valle Arroscia”, costituito da un Consiglio Generale composto da 33 consiglieri, tre consiglieri comunali di ogni comune, minoranze comprese, di cui fu Presidente. In pratica l’antesignano delle Comunità Montane nate in tutta Italia con una legge del 1971. Presidente fu l’On. Lucifredi.
Roberto Lucifredi dal 30 maggio 1957 al 12 aprile 1974. Marco Lengueglia dal 13 aprile 1974 al 6 dicembre 1985. Carlo Lanteri dal 7 dicembre 1985 al 19 agosto 2001. Renzo Brunengo dal 20 agosto 2001 a tutto il 2008 (ultimo presidente). Dal 2009 la Comunità dell’Alta Valle Arroscia, con una legge regionale confluì in quella dell’Olivo-Valle Impero per poi chiudere definitivamente. La chiusura delle Comunità Montane fu una scelta infelice che danneggiò l’entroterra e purtroppo non sarebbe stato neppure difficile prevederlo. Ma è andata così. La lungimiranza dei politici di una volta era altra cosa e la possiamo constatare ogni giorno. Proprio per questo l’On. Lucifredi viene spesso menzionato dalle persone che lo hanno conosciuto e che si trovano a parlare dei tempi passati. (Renzo Brunengo)
L'articolo Chi dimentica Roberto Lucifredi. Fu promotore della Comunità montana Alta Valle Arroscia e primo presidente. 2/ Borghetto d’Arroscia risalgono al 1047 i vigneti più antichi della Liguria proviene da Trucioli.