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Pietra Ligure esplode una fogna merda in mare, ecco l’autobavaglio. Poi vi racconto la domenica dei big e dei poveri a Finale Ligure

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Non era l’atteso miracolo di San Nicolò. E’ accaduto giovedì, a Pietra Ligure, nella zona conosciuta come il litorale davanti al Santa Corona: un vasto tratto che, dagli ex cantieri navali, si estende a levante fino alla megaspiaggia del porto di Loano. Durante l’esecuzione di lavori si è verificato un guasto che ha ‘travasato’ in mare parte acque nere destinate al depuratore consortile di Borghetto S.S. Venerdì, i primi bagnanti del litorale pietrese e dello stabilimento ‘Marina di Loano’sono stati accolti da cattivo odore, acque torbide, in acqua verso Pietra, materiale fecale galleggiante. Chi ha potuto essere avvertito da amici e conoscenti, col passa parola, si è allontanato. In stragrande maggioranza residenti. Meno fortunati e forse ‘rassicurati’ (nulla di grave) i turisti. Ha prevalso la scelta del ‘silenzio stampa’.  trucioli.it si dissocia e giovedì saremo in rete con un blog in bianco. Basta bavaglio !

La spiaggia libera nel centro di Pietra Ligure (esclusa da problemi di inquinamento) alle 11 di domenica 5 luglio 2015

Qualche utile retroscena. L’incidente, come accennato, giovedì; nella tarda mattina di venerdì le squadre di pronto intervento hanno completato i lavori e messo in sicurezza la perdita fognaria. Per molte ore, giorno e notte, i liquami erano ormai fuoriusciti, le correnti non hanno ‘mitigato’ più di tanto le conseguenze. Una problematica che col fine settimana poteva assumere conseguenze pesanti per un ampio tratto di mare, dunque stabilimenti balneari ed attività connesse. Chi non ricorda  il disastro e lo strascico accaduto nel ferragosto di Loano in una zona centrale?

Non è noto se il Comune di Pietra Ligure abbia subito informato l’Asl, nessuna notizia delle sequenze burocratiche ed amministrative di legge. Domenica mattina, ore 9,30 dal giornalaio, con bar e dehor. C’è chi commenta ciò che era già trapelato dal tam tam, di chi era stato informato dell’accaduto per evitare possibili pericoli ai piccoli bagnanti abituali (sono  terminate le scuole e chi rinuncia al bagno in mare ?) . “Per fortuna si è riusciti  a non far uscire nulla sui giornali e web, altrimenti sarebbe stato un disastro”.  Parole testuali.  Ma come ha funzionato il ‘famigerato’ bavaglio dell’informazione ?  Mistero insoluto. Le stesse fonti: “Occorre conoscere le persone giuste, del resto rovinare due giorni di lavoro per un incidente involontario…, e poi  pensiamo ai tempi di attesa delle analisi Usl, la cattiva pubblicità di cui nessuno sente il bisogno”. E’ comprensibile, non condivisibile. E il rischio salute, infezioni da batteri di chi ha fatto il bagno proprio in quel vasto tratto di acque davvero poco limpide e comunque vistosamente ricche di escrementi umani che si muovevano con le onde ? Si può chiedere ad un esperto. Ancora quanto si è ascoltato: “Un plauso il passa parola, è stato sollecito e capillare, compagni di scuola, famiglie; già nella mattinata di venerdì  in molti residenti hanno rinunciato a fare il bagno, altri hanno lasciato lo stabilimento balneare, anche nella giornata di sabato, trasferendosi nelle piscine comunali. Bisogna dare atto che ha vinto la riservatezza, tutti si sono resi conto  che la riservatezza doveva restare tale, anche dopo il cessato stato di allarme”.

 

La sede della direzione e redazione di Ivg.it (Edinet) , il quotidiano on line della provincia di Savona a Pietra Ligure

C’è da stupirsi se la libera informazione sa immedesimarsi negli interessi degli operatori e del buon nome di centri turistici ? C’è da stupirsi se nonostante la diligente presenza di corrispondenti, della direzione e dello staff di redazione della popolare e ‘autorevole’ Ivg.it, neppure un interrogativo sull’accaduto rilegato nelle notizie in breve ? Che lezione trarne, a tutti i livelli, a partire da chi pavoneggia nelle scuole di giornalismo, nelle manifestazioni culturali, nelle esibizioni pubbliche credenziali  di legalità e credibilità ? Un web locale, di proprietà di un imprenditore con interessi locali, ha più tentazioni a ‘non vedere e non sentire’ . Gli altri editori  col silenzio hanno messo fieno in soffitta ? E’ utile a diffusione,  al servizio dei lettori ? Senza andare lontano, in altro contesto,  venerdì, 3 luglio, è accaduto con il tema agromafie, presente a Villanova d’Albenga, l’ex procuratore Giancarlo Caselli, presentato dal giornalista Daniele La Corte. In sala molti sindaci della piana, assessori, politici soprattutto del centro sinistra, esponenti della società civile e soprattutto i massimi rappresentanti di Cia e Coldiretti. Non c’è una area agricola d’Italia che possa dirsi immune dal contagio mafioso.  La Corte ha rivelato che il Comune di Villanova è entrato in possesso di un alloggio confiscato per motivi di mafia e l’ha assegnato ad una coppia di emigranti con un figlio minore.  C’erano la telecamere di Rai 3 Regione che ha mandato in onda il servizio in prima serata ed Imperia Tv.  Nessun accenno dal Secolo XIX; la Stampa ha dato notizia solo il giorno dell’incontro. L’unico fotografo presente il rottamato Silvio Fasano di cui abbiamo pubblicato, da volontario, il fotoservizio (vedi, su questo numero).

Altre carne al fuoco. Che senso ha affrontare il tema della vergognosa ed illegittima ordinanza del sindaco di Alassio, senza dare conto, a completezza di informazione, che nella chiesa dei Cappuccini della S.S. Immacolata il parroco è peruviano ed è stata assai efficace, per quanto sta accadendo in città, l’omelia affidata al giovane frate di provenienza africana? Le sue parole non valgono quanto le giustificazioni del sindaco ? E che dire della presenza, proprio nello stesso frangente, dell’ormai ex rampollo che porta il cognome di una delle famiglie più ricche d’Italia e di cui il fotoreporter d’altri tempi pare l’abbia immortalato ? Certo c’è differenza tra non dare importanza a un avvenimento (per il duopolio Secolo-Stampa, Caselli a Villanova non meritava spazio), ignorare la parrocchia affidata a parroci ‘emigranti’ e l’autobavaglio che si commenta da solo nella fogna che scarica in mare durante un week end affollatissimo di bagnanti.

l.c.

ESTATE TEMPO DI MARE, DI BAGNI, DI SVAGO, DI TINTARELLA, GRAN CALDO. UNA DOMENICA MATTINA CURIOSANDO TRA IL PORTO DI FINALE E IL CENTRO DI MARINA. LA PAROLA ALLE IMMAGINI CON QUALCHE INEDITA CURIOSITA’ TRA BIG E  ’PENDOLARI BAGNANTI’ SUD AMERICANI

BENVENUTO COCCOBELLO A FINALE LIGURE MARINA

Sulla spiaggia di Finale Ligure dove non può mancare il coccobello

 

ORE 10,30 DOMENICA 5 LUGLIO. IL BUS TURISTICO DI MIGRANTI REGOLARI E PENDOLARI DAL MILANESE ARRIVA A FINALPIA

Un pullman della provincia di Milano ‘scarica’ migranti regolari e pendolari a Finalpia

L’autista del pullman, a sn della foto, osserva che tutto proceda al meglio

La novità degli ambulanti della spiaggia 2015 a Finale: ombrelloni singoli a 7 euro, richiesta 15.

Finalpia spiaggia libere prese d’assalto anche la foce del torrente può essere utile

La questua del finalese nel centro storico di Finalmarina, basta un bicchierino di plastica bianca

Il mitico compagno Lino Alonzo, già segretario della Camera del Lavoro di Savona, lungo corso in Regione, Provincia, affezionato cliente del bar, trascorre la domenica di relax

Dopo un passeggiata solitaria, gesticolando e parlando tra se stesso, tra i personaggi meritocratici del ponente l’ingegner Camillo Enrile, big dell’acqua potabile e acquedotti in Riviera

Non si poteva lrinunciare, seppure ripreso solo un mese fa, a sorprendere pensieroso Mimmo Mamberto, per anni animatore benemerito del turismo tedesco a Finale Ligure, anche per lui sono giunti i tempi del relax

 

 


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